Quella mattina si era svegliato presto, molto più presto del solito. Era agitato e nonostante svariati tentativi di riprendere sonno alla fine si era decisa ad alzarsi dal letto. Aveva un idea che gli frullava in testa, un pensiero che non riusciva a scacciare e sentiva il disperato bisogno di parlarne con qualcuno. Solitamente sdraiata accanto a lui poteva trovare sua moglie, che in passato era stata svegliata dal suo riposo, prima di essere travolta da numerose parole e pensieri. ma con il passare degli anni la moglie aveva abbandonato il suo posto accanto a lui nel letto e le loro conversazioni si erano ridotte all'osso.
Raggiunse con largo anticipo la sua aula, la stessa aula che l'aveva accolto da studente. I banchi erano disposti a coppie su due distinte navate, creando un ampio corridoio gradito a Darren che durante le lezioni non riusciva mai a stare un attimo fermo, e si spostava avanti ed indietro mentre spiegava questo o quest'altro argomento. Con un colpo di bacchetta fece apparire una scritta alla lavagna, una frase che avrebbe accompagnato gli studenti nel corso di quella lezione. Aveva appena riposto la bacchetta sulla cattedra quando i primi studenti cominciarono ad entrare.

Buongiorno a tutti. Vi concederò qualche istante per poter prendere posto prima di cominciare la lezione

Gli studenti arrivavano in aule a piccole ondate, in gruppetti di non più di sei persone alla volta. Quando anche gli ultimi varcarono la soglia, il docente chiuse le porte dell'aula. Da quel momento in poi chiunque fosse arrivato sarebbe stato considerato in ritardo.

Prima di cominciare volevo fare un breve riassunto di quanto detto nelle precedenti lezioni in modo da essere certi che tutti voi abbiate compreso i concetti fondamentali di questa materia, che vi ricordo essere una delle più difficili tra quelle che affronterete qui a Ilvermorny.

Ritornò verso la cattedra, passeggiando tra le file dei banchi mentre gli studenti cominciavano a tirare fuori il materiale scolastico, riversando sui banchi fogli di pergamena e penne d'aquila delle più disparate forme e colori.

Il termine Trasfigurazione, come per la maggior parte degli incantesimi che studierete, ha un etimologia che risale a latino. Più precisamente deriva da "trans" che significa attraverso e da " figura" che invece significa forma. Attraverso la forma. Quindi non voglio sentire parlare di attraverso la figura, e di tentativi di entrare dentro i quadri del castello, chiaro?

Sapeva perfettamente che mantenere la concentrazione durante la lezione era estremamente faticoso per uno studente, e che persino una mosca con il suo fastidioso ronzio risultava più avvincente della tediosa spiegazione del docente. Così come sapeva che le battute fatte da un insegnante non fanno affatto ridere, ma probabilmente qualcuno - ricordandosi di questo ridicolo istante- si sarebbe persino ricordato della corretta traduzione del termine latino.

Abbiamo poi parlato di quanto sia importante conosce la struttura fisica e molecolare di un oggetto, o l'anatomia di un essere vivente, per sopraggiungere ad una perfetta trasfigurazione. Quando l'oggetto trasfigurato assume questo stato di perfezione siamo in presenza di una Perfezione Molecolare. Questi sono i concetti che dovrebbero risultarvi ormai famigliari dopo le prime settimane di lezione.

Sperava di non dover più tornare su questi concetti. In primo luogo perché veramente basilari ed ampiamente illustrarti in un qualunque manuale di Trasfigurazione da quattro soldi. In secondo luogo perché erano particolarmente noiosi, perfino per lui, che non vedeva sinceramente l'ora di spiegare qualcosa di più complesso ed avvincente.

Anche oggi dovremo affrontare una parte teorica, ma se riusciremo a sbrigliare questo argomento abbastanza in fretta vorrei introdurvi i primi due incantesimi che apprenderete in questo corso

Si era fermato dinnanzi alla cattedra, scrutando con sguardo complice l'intera classe. Se non gli avessero fatto perdere con questioni futili riguardo all'argomento trattato a lezione ci sarebbe stato anche il tempo per imparare un paio di incantesimi. Sicuramente inutili in un qualunque duello, o difficilmente applicabili nella vita reale - non le era mai più capitato di sentire l'esigenza di trasfigurare un topo in una tabacchiera da quando aveva superato l'esame del professor Westson - ma era senza dubbio qualcosa di più stimolante di una lezione puramente teorica.

Ora vorrei che ognuno di voi si soffermasse sulla frase alla lavagna, e ragionasse sulle sue implicazioni. Questo assioma è il cardine di questa materia. Senza di esso viene a crollare tutto. Non serve a nulla conoscere cinquecento incantesimi di trasfigurazione senza aver compreso le implicazioni di questa legge. Credo di avervi lasciato sufficiente tempo da aver compreso che vi trovate in presenza della Legge di Gamp sulla Trasfigurazione degli Elementi, comunemente nota come Legge di Gamp.

Non aveva alcuna intenzione di sviscerare parola per parola la legge di Gamp. Era certamente di fondamentale importanza comprenderne il significato, ma non aveva alcuna intenzione di servire pappette pronte ai suoi studenti. Durante le sue lezioni dovevano far girare il criceto che abitava nelle loro testoline e stimolarlo a ragionare, ad apprendere nozioni senza che fossero necessariamente inculcate tramite cucchiaini dalla mamma.

Questa è di fatto una delle prime leggi con le quali ha dovuto scontrarsi il mondo magico. Paradossalmente infatti non è la legge in se ad essere il vero elemento fondamentale della lezione - va tuttavia tenuta a mente è conosciuta a memoria- quanto le eccezioni che fuggono ad essa. Chi ha già avuto a che fare con il mondo della magia ne avrà certamente già sentito parlare, per tutti gli altri è richiesto un piccolo sforzo di ragionamento. Vi sono cinque eccezioni a questa legge. Ognuno di voi può provare a dirne una adducendo -ovviamente - le ragioni della sua risposta

Non gli sembrava di aver richiesto una cosa impossibile. Basava sfogliare il terzo capitolo del manuale che avevano acquistato al Ghirigoro per trovarsi elencati, nero su bianco, le eccezioni delle quali stava parlando. Ma un conto era leggerle dal libro, un altro era provare a ragionaci su e arrivarci con la propria testa. Per questa ragione avrebbe premiato soltanto quegli studenti le cui risposte fossero adeguatamente motivate, con la spiegazione più convincente e non perché ripetuta dal manuale di Trasfigurazione.