Quando il profilo di Londra, avvolta nelle nubi nere di smog e dalla lieve nebbia che si alzava ogni mattina dl Tamigi, aveva iniziato a dissolversi in lontananza aveva cercato per i successivi minuti di aggrapparsi al ricordo delle ultime parole che la madre le aveva detto. "Ricordati di" era ironicamente l'ultima cosa che ricordava, prima che il profilo rosso e nero dell'Espresso per Hogwarts comparisse nella sua visuale dopo che aveva attraversato il muro di mattoni tra il binario nove e dieci di King's Cross. Sua mamma, Eloise, quella mattina aveva i capelli raccolti in una bella treccia che faceva risaltare i riflessi biondi dei suoi capelli, ricordava gli occhi grandi e blu che l'avevano osservata con una certa commozione e le labbra, appena colorate da un rossetto rosa, che si muovevano. Ma a queste Pandora non riusciva proprio ad associare alcuna parola e il consiglio della madre era andato perso con il lungo fischio del treno che aveva invitato tutti quanti a salire in carrozza. La giovane strega era emozionata e ansiosa di arrivare al magnifico castello che aveva colorato le sue fantasie sin da bambina, da quando per la prima volta i genitori le avevano raccontato delle meraviglie che esso custodiva. Non vedeva l'ora di passeggiare lungo le rive del Lago Nero, cercando di scorgervi qualche particolare creatura, di perdersi nelle scale in continuo movimento, di conversare con i quadri, di imbattersi nei fantasmi, anche se sperava che non avrebbe mai avuto a che fare con Pix, di avere una parola d'ordine per la propria casa, di incontrare quelle amicizie che l'avrebbero accompagnata per sempre e di accresce le sue abilità magiche. Il viaggio in treno era stato lungo, poteva dirlo dal lieve mal di schiena che l'aveva colta quando era scesa dalla sua carrozza alla stazione, ma le piacevoli conoscenze e le chiacchiere con i suoi compagni di viaggio non le avevano affatto percepire la lunga distanza percorsa. Aveva conosciuto Sam, Corvonero impacciato ma simpatico al terzo anno, che le aveva raccontato delle materie che preferiva accrescendo la sua voglia di iniziare le lezioni e George suo fratello che come Pandora iniziava il primo anno scolastico, entrambi avevano fatto un piccolo resoconto dell case cercando pro e contro, arrivando a decidere che in nessun caso si sarebbero potuti dire pienamente delusi. Il cuore della Lovegood però bramava di finire in Corvonero o Tassorosso, delle quali prediligeva i valori e in cui si rispecchiava maggiormente. Aveva conosciuto anche il Prefetto di Grifondoro, che gentilmente era passato in carrozza per avvisare dell'imminente arrivo al castello di Hogwarts.

Aveva chiuso la bocca, spalancata per lo stupore, soltanto quando si era convinta che mangiare una mosca, seppure fosse una mosca di Hogwarts, non era una delle esperienze che voleva fare nella scuola di magia e stregoneria. Il castello era... semplicemente magico! Persino meglio delle sue aspettative e ovunque posava lo sguardo un nuovo dettaglio faceva sussultare il suo cuore nel petto. Così doveva essere per molti perchè la strega, con il cappello a punta viola, che li aveva radunati arrivati dopo aver attraversato in barca il Lago Nero ( a v e v a a t t r a v e r s a t o i n b a r c a i l L a g o N e r o !) li riprese ancora con l'ennesimo richiamo "Primo anno da questa parte!".

Le porte della Sala Grande si erano spalancate davanti ai suoi occhi dopo che la strega li aveva disposti in fila per due secondo ordine alfabetico. Alla sua sinistra stava quindi un certo Steve Lukenberg. Sfilò in mezzo alle tavolate della Sala Grande nella speranza di non inciampare in mezzo alla navata perchè in quel momento gli occhi di tutti gli studenti erano fissati sul capannello di primini. Il cuore le batteva forte nel petto, ancora di più quando la strega dal cappello a punta chiamò lei per lo Smistamento. "Lovegood, Pandora".

Fa che sia Tassorosso o Corvonero. Corvonero o Tassorosso

Questo fu il suo pensiero quando il Cappello Parlante calò sulla sua testa, cingendole nella morbida pelle la fronte preoccupata.