[ESPERIENZA 6] - Wanted 002

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    Al M.A.C.U.S.A. iniziavano ad essere piuttosto disperati nei tentativi di cattura di Nelda Lenor, spregiudicata strega che trae divertimento nel importunare i No Maj. Nella lista delle accuse su di lei pendenti si trovano istigazione all'auto-lesione con Maledizione Imperio, uso di Bombarda per creare caos e panico in città, ed altri reati minori. Ma la Lenor è diffidente, non si fida di nessuno, ed ogni volta che un Diprendente del M.A.C.U.S.A. le si avvicinava è riuscita a smascherarlo e a fuggirgli. Dopo che Amanda Horxis è rimasta ferita al volto da un Bombarda della Lenor, si è deciso per essere più scaltri.
    Di fronte alle nuove informazioni raccolte è stata fatta richiesta perchè un Dipendente Ministeriale Inglese si occupi della cattura della strega ricercata, sperando che il modus operandi degli inglesi non sia noto alla Lenor. Quando le pagine dei quotidiani di New York hanno iniziato a titolare con frasi come "Ancora un caso di nausea da Starbucks", le autorità magiche hanno capito che c'era lo zampino della loro Wanted 002. Ad attendere l'inviato Ministeriale davanti al Camino con collegamento diretto tra le due istituzioni magiche è proprio Gawain Graves, fratello minore di Percival Graves, attualmente ancora dato per disperso. «Benvenuto al M.A.C.U.S.A. Mr. Crawford, speriamo che questa collaborazione sia proficua.» invitò l'uomo a seguirlo nel suo ufficio dove estrasse il dossier sulla Lenor. «Nelda Lenor, 27 anni, fuggitiva. Non sappiamo che aspetto abbia, è abile nei travestimenti ma non è una metamorfusmagus. Per certo posso dirle che ha una profonda cicatrice dalla clavicola alla spalla destra, causata da un bombara. Non siamo riusciti a contenerla in ospedale durante la sua fase di cura.» aggiornò il collega, cercando di non incolpare l'inettitudine di alcuni suoi collaboratori «Detesta i No Maj, o Babbani come li chiamate voi, e per questo motivo si diverte a deriderli con l'uso improprio della magia. Si tratta di un pericolo per lo statuto di segretezza. La avviso, è difficile avvicinarsi a lei, è molto diffidente... Gli indizi fanno pensare che lavori a questo Starbucks, ma nella zona che abbiamo ristretto ce ne sono ben tre. Starbuck 1411 e Starbucks 1345, entrambi sulla sulla 6th Ave ed ultimo lo Starbucks 870 sulla 7th Ave. Sarà suo compito iniziale individuare il locale. Inizi da quello che preferisce ma si ricordi, che è nella New York dei No Maj.» Detto questo lo congedò, così aveva inizio la sua missione per catturare Nelda Lenor.



    Elenco Obiettivi.
    _____________in grassetto l'obiettivo attivo_____________

    » Trovare lo Starbucks dove lavora Nelda.
    » Capire chi è Nelda: spesso usa dei travestimenti, probabilmente ha un nome falso.
    » Farsi servire da Nelda.
    » Ordinare un Cappuccino Macchiato Lungo in Tazza piccola.
    » Chiedere informazioni sul Cappuccino Panna Unicorno.
    » Scoprire informazioni su Nelda: da quanto lavora lì, come si è fatta assumere, com'è la paga e gli orari di lavoro.
    » Non farsi riconoscere come Mago.
    » Cercare la presenza di Veleno di Doxy, ordinando molti cappuccini, senza insospettire nessuno.
    » Controllare se qualche avventore ha effetti tipici del veleno.
    » Se si trovano No Maj probabilmente avvelenati, esaminare le loro tazze senza rendere sospetta la sottrazione.

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    Finalmente avevo trovato un posto di lavoro che fosse degno di essere tale. Osservavo con orgoglio il tesserino che recitava Nathaniel Tristan Crawford, dipendente ministeriale. Non avevo mai avuto un tesserino con il mio nome. Come addetto ai registri della Gringott mi limitavo a trascrivere i libri mastri dei negozi di Diagon Alley, magari apponevo delle firme per notificare la ricevuta, ma nulla di più. Mai avuto un tesserino con il mio nome. La sera prima lo avevo mostrato a mio padre, a stento aveva creduto fosse vero. Un falso eccezionale aveva commentato esaminandolo tra le dita. Lui non approvava questo piegarsi alle istituzioni, ma un uomo doveva pur avere di che campare.Volevo che tutto fosse perfetto nel mio primo giorno di lavoro: avevo indossato il migliore vestito, legato con cura la cravatta e per una volta ero arrivato puntuale. In parte era merito dell'essere andato a dormire prima di mezzanotte e senza ingurgitare alcol. Mi era stato presentato il mio capo, mi era stata mostrata la mia scrivania, che aveva anche lei una targhetta con il mio nome. Wow. Non ero abituato al mio nome. Dovevo compilare dei moduli come prima occupazione, ma proprio nel mezzo del pomeriggio la mia occupazione era stata interrotta dal Capo. Per le mie doti, qual doti?, ero stato scelto per una missione a New York. Nulla di troppo importante ma dovevo partire. Già nel mio primo giorno dovevo andare. Mi fu mostrato il camino: entrai nelle fiamme verdi che ero a Londra e ne uscii che ero a New York. Un uomo mi attendeva. Gawain Graves non si presentò perchè il suo volto era apparso su tutte le testate giornalistiche del mondo, per via di suo fratello.
    - Lo spero anche io.-
    Risposi non più sicuro che questa missione fosse adatta a me. Quale pazzo manda un uomo al suo primo giorno di lavoro a New York. Forse stavo per intraprendere una missione suicida. Era il mio primo giorno di lavoro e già il capo cercava di farmi fuori, doveva essere un record.
    -Le spiace se prendo nota?-
    Avevo un foglio di pergamena ripiegato ed una penna nel taschino che usai per segnarmi alcune cose. Una donna. Ecco le doti particolari di cui parlava il Capo. Conquistare il gentil sesso.
    - Starbuck 1411, 1345 e 870-
    Ripetei per essere certo di aver preso gli indirizzi giusti.
    -Come consiglia di spostarmi? Materializzazione?-
    forse era il metodo più rapido ma quello meno indicato, soprattuto perchè non conoscevo quanto fossero trafficate le strade indicate.
    Fui congedato, solo in terra straniera.
    - Taxiiiii-
    Chiamai, fuori dal palazzo, braccio alzato per fermare una delle auto gialle.
    - Allo Starbucks 870-
    spiegai all'autista, facendomi trasportare nel primo posto, scelto totalmente a caso. Ma da qualche parte dovevo cominciare.

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    Graves non nutriva molte speranze di successo per lo sbarbatello inglese che il Ministero gli aveva inviato. Anzi, sembrava quasi un affronto alla stessa giurisdizione americana: per gli arroganti inglesi un pivello come quel Crawford era in grado di catturare una spietata criminale come Nelda Lenor. Una delle due parti ci avrebbe fatto una pessima figura, gli inglesi per aver sottovalutato la Lenor e l'intelligence statunitese se fosse sfuggita anche al loro uomo, e gli americani se fosse stata catturata da un principiante come quello che era stato inviato loro. Segretamente Gawain Graves perava nel fallimento di Nathaniel Tristan Crawford
    «Materializzarsi a New York! Ah-ah-ah, voi inglesi ed il vostro black humor.» rispose piccato, con un sarcasmo tagliente alla richiesta di consigli del mago. Se la sarebbe dovuta cavare da solo.
    Ignaro della segreta cospirazione per il suo fallimento, Nathaniel si era prontamente messo in moto, fermando uno dei taxi gialli che affollavano le strade e facendosi condurre al primo Starbucks, il numero 870. La corsa si arrestò davanti al luogo indicato, sul palazzo in mattoni si ergeva una scritta lampeggiante in neon verde con il nome del locale. Sembrava stesse filando tutto liscio per il Crawford, fino a quando il tassista non si voltò verso di lui «Fanno 30 Dollari.» E nelle tasche il mago non aveva che le dorate monete della Gringott, un pagamento che non sarebbe mai stato accettato dal tassista no-maj.

    Elenco Obiettivi.
    _____________in grassetto l'obiettivo attivo_____________

    » Trovare lo Starbucks dove lavora Nelda.

    » Capire chi è Nelda: spesso usa dei travestimenti, probabilmente ha un nome falso.
    » Farsi servire da Nelda.
    » Ordinare un Cappuccino Macchiato Lungo in Tazza piccola.
    » Chiedere informazioni sul Cappuccino Panna Unicorno.
    » Scoprire informazioni su Nelda: da quanto lavora lì, come si è fatta assumere, com'è la paga e gli orari di lavoro.
    » Non farsi riconoscere come Mago. rischio smascheramento magia 0%
    » Cercare la presenza di Veleno di Doxy, ordinando molti cappuccini, senza insospettire nessuno.
    » Controllare se qualche avventore ha effetti tipici del veleno.
    » Se si trovano No Maj probabilmente avvelenati, esaminare le loro tazze senza rendere sospetta la sottrazione.

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    Lo sguardo si era incantato sullo scorrere del paesaggio cosmopolita tanto diverso dalle costruzioni londinesi alle quali ero abituato. Invece di graziosi cottage in mattone, con siepi tirate dritte da una fresca potatura e porte coordinate con gli infissi, c’erano palazzi di vetro e ferro che svettavano fin quasi a toccare il cielo. Una gabbia metallica che a stento permetteva di osservare le stelle o il sole soppiantando questa luce con quella iridescente dei cartelloni pubblicitario, che ad ogni passaggio sul taxi martellavano le mie cornee. Fu sulla luce verde che si fermò il mio viaggio a bordo del automobile, spostando in avanti il peso del mio corpo, per poi spingermi di nuovo indietro, contro il tessuto sgualcito dello schienale.
    Ero già pronto a scendere, la mente proiettata già fuori dal abitacolo e dentro al locale, pronto a cercare la mia sospettata, un incarico di tutto rispetto davvero, quando una domanda mi pugnalò le orecchie, stuprandole di più di quanto non avesse già fatto precedentemente la continua intermittenza della luce. Non ci avevo pensato, ero stato proprio stupido. Cazzo. Avrei dovuto realizzare che non sarebbe stata gratuita una simile corsa.
    -Sì, un attimo.-
    Risposi cercando di mascherare quanto meglio potessi la voce tremante in preda al panico.
    Dopo essermi passato una mano tra i capelli, più un tentativo di calmarmi che una necessità di acconciatura, infilai le mani nelle tasche del vestito, alla ricerca di qualcosa. Tintinnarono soltanto monete dorate, i Galeoni non avevano alcun valore nel mondo babbano, anche a patto di fonderli non mi sarebbero stati utili.
    Poi la avvertii, celata nella tasca interna dell giacca, la 14 pollici di biancospino era la mia unica via di salvezza.
    Avrei agito con cautela, facendo in modo da tenere nascosta la bacchetta magica, sfilandola dalla tasca senza aprire troppo la giacca e sfruttando lo schienale del sedile del guidatore per ostruirne la visuale. Quando fossi stato sicuro che non sarebbe stata vista avrei estratto la bacchetta, puntandola proprio verso lo schienale su cui sedeva l’autista. Non avevo nulla contro l’uomo di origini pakistane che mi aveva condotto li, ma non potevo certo avere alle calcagna la polizia nomaj mentre ero in missione. La mia prima missione. Se avessi fatto un casino non sarei mai più uscito da quel cubicolo di merda che chiamavano ufficio.
    E mio padre.
    Mi avrebbe deriso ad ogni festa, compleanno o anniversario.
    Non potevo sopportarlo.
    Avrei fatto appello a tutte le conwocenze magiche fornitemi da Hogwarts, al astuzia di Serpeverde e ad un po’ di sfrontatezza. Deciso ad ottenere il mio scopo avevo individuato l’incantesimo più adatto alla situazione. Il confudus. Non era uno dei più facili, ma non era difficile quanto un incantesimo obliviatore. Poteva sicuramente essere di più nelle mie corde. Si.
    In pochi secondi avrei agito.
    La mano sia sarebbe mossa con fermezza per tracciare in aria una specie di uncino, partendo da destra, alzandosi per curvare sulla sinistra e poi scendere giù. Un movimento rapido che avrei accompagnato da un sussurro, forte e deciso, che con un po’ di fortuna non sarebbe stato sentito dall’autista.
    -Confundus-
    Era la mia sola speranza, avevo bisogno di uscire di lì.
    Rapidamente avrei poi nascosto la bacchetta magica, riponendola nella stessa tasca dalla quale l’avevo estratta. Ed infine avrei provato la mossa da scroccone.
    Da farabutto quasi.
    Avevo messo su un sorriso indignato nel pronunciare le successive parole.
    -Guardi che l’ho già pagata!-
    L’avrei fatta franca o sarei stato menato da un tassista?
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    Mark Caltagirone - questo era il nome del tassista a cui Crawford doveva il pagamento- era tornato a voltarsi in avanti per permettere al uomo di frugare nelle sue tasche alla ricerca dei dollari per poterlo pagare. Aveva visto fin troppi preservativi uscire dalle tasche degli uomini alla ricerca di soldi che aveva deciso di evitare ogni spiacevole contatto, compreso quello visivo, con quel tipo di faccende. Gli interessava soltanto avere il suo denaro. In un taxi non si poteva concedere troppa privacy ma il tassista trovò il modo di mantenersi indaffarato. Aveva riacceso l’insegna luminosa sopra la vettura per indicare che il taxi era libero e si era poi messo a mangiare con le valvole sul cruscotto alla ricerca di una stazione radio che prendesse. L’operazione gli aveva richiesto tale concentrazione, tale era poi la volontà di non immischiarsi negli affari dei passeggeri, che Mark non si accorse di nulla: sul sedile passeggero Nathaniel aveva estratto la bacchetta ed eseguito un incantesimo per confondergli la mente. Non si trattava di un esecuzione impeccabile ma fu sufficiente a confondere la semplice mente del nomaj.
    « Pagata? Si, ah, si. Giornatabuona.» biascicò visibilmente confuso.
    Crawford non se lo sarebbe fatto ripetere due volte e poteva uscire dal abitacolo indisturbato. Ora poteva entrare nello Starbucks alla ricerca della sua missione.

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    _____________in grassetto l'obiettivo attivo_____________

    » Trovare lo Starbucks dove lavora Nelda.

    » Capire chi è Nelda: spesso usa dei travestimenti, probabilmente ha un nome falso.
    » Farsi servire da Nelda.
    » Ordinare un Cappuccino Macchiato Lungo in Tazza piccola.
    » Chiedere informazioni sul Cappuccino Panna Unicorno.
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    Nathaniel Tristan Crawford: incantesimo riuscito al 70%
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    Mantenere i nervi saldi in questo contesto non era affatto semplice. Sui palmi delle mani la sudorazione stava già aumentando, come gocce di rugiada sull’erba al mattino, ed il cuore aveva preso a battermi così forte che temevo che la sagoma a forma di esso iniziasse a martellare sul mio vestito, come un cartone animato. Ero sospeso in questo limbo di ansia, con le labbra che più che un sorriso erano una tirata paralisi muscolare e anche la gola, riarsa per la tensione, non avrebbe prodotto un solo suono se sarebbe sopraggiunta una risposta alla quale controbattere.
    Tutto quello che sapevo sulla dialettica e sull’ammaliare le folle che mi era stato insegnato da mio padre sembrava essere stato cancellato dalla mia mente. Persino l’istruzione più elementare sembrava essersi dissolta sotto il peso della tensione. Non avevo un piano B se l’incantesimo non fosse riuscito o se l’uomo avesse provato a controbattere, forse solo la fuga e correre più veloce che potevo. Ma seduto nello stretto abitacolo anche le mie gambe non sembravano molto in vena di collaborazione.
    Secondi interminabili furono scanditi dal battito accelerato del mio cuore.
    Le parole del tassista posero fine alle mie sofferenze. Tuttavia preferii non correre rischi e semplicemente uscire dall’autovettura il più velocemente possibile, chiudendomi alle spalle lo sportello e tutta quella situazione assurda. Ero senza soldi, questo era quanto rivelato dal piccolo contrattempo con il tassista: come sarei potuto entrare in uno Starbuccoso senza uno straccio di dollaro?
    Dovevo fare qualcosa: ero vestito troppo elegante per passare come barbone e fare l’elemosina, avrei potuto rubare dei soldi a qualcuno o magari potevo convincere la cameriera a farsi pagare in altro modo.
    La folle idea che mi venne in mente era rischiosa e sicuramente immorale ma dovevo in qualche modo fare qualcosa. Non potevo certo fallire la mia prima missione come ministeriale, non solo mi sarei fatto ridere dietro da mezza Inghilterra ma soprattutto sarei stato deriso da mio padre. Deludere il Crawford non era mai stato un problema per me, fino a quando non avevo capito l’importanza dei soldi quando il padre aveva deciso di non congelarmi il conto alla Gringott fino a quando non avevo trovato un lavoro. Fallire non era contemplato per i Crawford.
    Mi sarei spostato in un angolo, un vicolo defilato vicino al locale con l’insegna verde, per non essere visto da occhi indiscreti e avrei nuovamente estratto la bacchetta.
    Facendo appello ancora una volta alla mia concentrazione avrei cercato di eseguire un preciso e potente Accio: il mio obiettivo era quello di appellare dei dollari per avere soldi da poter spendere nel locale.
    Avrei mosso la bacchetta con un movimento deciso per poi pronunciare con fermezza.
    -Accio Dollari-
    La speranza era che le banconote si sarebbero sfilate dalle tasche dei passanti, dalla custodia della chitarra del canzoniere di strada e dallo stesso asfalto per arrivare nelle mie avide mani.
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    Se l'episodio appena vissuto con il tassista aveva insegnato qualcosa al Crawford era che nella vita tutto ha un prezzo. Una crudele verità da affrontare, una certezza universale che un rampollo vissuto in ori e sfarzi non ha mai avuto modo di sperimentare sulla sua pelle fino a quel momento. Essere poveri faceva schifo, ma essere ricchi di qualcosa che nella società no-maj non aveva alcun valore, lo era ancora di più. E si deve poter pagare nella giusta valuta perchè la transazione vada a buon fine. Nathainiel era molte cose, ma sicuramente non un inetto. Aveva colto e assimilato la lezione datagli da Mark Caltagirone, il cui taxi era ormai diventato uno delle migliaia di macchine gialle che coloravano la metropoli, e si apprestava a mettersi ai ripari. Seduto beatamente nella sua poltrona di pelle al M.A.C.U.S.A. Gawain Graves sperava segretamente nel fallimento dell'inglese, anzi immaginava di vederlo tornare da un momento all'altro con la coda tra le gambe, di fronte alla mancanza di vil denaro per finanziare le sue ricerche. Graves non era uno smemorato, ma caso vuole che si fosse dimenticato di informare il ragazzo di una piccola questione chiamata Dollaro Americano.
    Il Crawford deluse comunque le aspettative, basse, della controparte statunitense e armato di bacchetta e di un vicolo discretamente al riparo esegì la sua magia. Dalle tasche di un bambino si sfilò una banconota da 3 Dollari, all'angolo un barbone vide la sua elemosina volare via dinnanzi ai suoi occhi: 4 dollari e 75 cents. E dalle mani avvolte di guanti di ermellino di una ricca signora furono sfilate due banconote da 5, come se un improvviso vento avesse diretto il denaro altrove. Nessuno delle persone derubate parve preoccuparsene, chi per troppo altro denaro in tasca, chi per troppo alcol in corpo e chi per semplice distrazione. 17 Dollari e 75 era il fondo con il quale Nathaniel Tristan Crawford avrebbe dovuto finanziare le sue ricerche. Gli sarebbe bastato?

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    nuovo obiettivo aggiunto!
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    » Trovare lo Starbucks dove lavora Nelda.
    » Rientrare nel budget spese di 17 Dollari e 75 cents.

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    Con le mani tese e piegate a conchiglia, come se stessi aspettando di raccogliere dell’acqua piovana, avevo atteso di conoscere l’esito della mia trovata.
    Speravo che mi sarebbe tornato in tasca qualcosa di utile, letteralmente, e di poter guadagnare abbastanza da potermi permettere quello che la mia missione prevedeva. L’obiettivo primario era sempre individuare questa Nelda.
    Le banconote cominciarono a fluire verso di me, planando nelle mie mani come foglie autunnali, rimasi subito deluso dalla poca consistenza del mio bottino.
    L’oro della Gringott pesava discretamente e non ero abituato a maneggiare soldi di carta. Contai i dollari che mi erano arrivati, cercando di ignorare il loro ridicolo peso, arrivai a contarne 17 Dollari e a 75 monete d’argento che nella mia mente si classificarono come Zellini.
    Se erano Zellini non avrebbero fatto nemmeno 2 falci, ma se fossero stati falci ne avrebbero fatto poco più che 4 Galeoni.
    Poteva anche non essere male ma 20 Galeoni era una somma misera da poter spendere.
    La prima cosa da fare entrato nel locale sarebbe stata quella di capire i prezzi.
    Mi mossi, abbandonando il vicolo che mi aveva dato riparo dopo aver assicurato la bacchetta a una tasca interna del mio cappotto invisibile a occhi indiscreti e il bottino di soldi babbani nella tasca dei pantaloni, dunque entrai nel locale.
    Percepii il divario di temperatura tra intento ed esterno, sbottonando leggermente il cappotto per avere maggior respiro.
    Avvicinandomi al bancone dove si allungava una discreta coda avrei avuto modo di fare alcune cose:
    1. individuare un menù e farmi un idea piuttosto precisa dei prezzi e di quello che avrei potuto spendere. Sapevo dalle informazioni di Graves che stavo cercando del Cappuccino.
    2. osservare le cameriere di sesso femminile e individuare quella che aveva un età simile a Nelda, considerando che per quanto ne sapevo avrebbe anche potuto usare della pozione polisucco ed essere potenzialmente anche l’uomo barbuto che lavava i piatti.
    Con questo schema ben preciso in mente avrei cercato di prestare attenzione ai dettagli e a quanto mi ero elencato come elenco puntato nella mente. Il tempo trascorso in fila avrebbe dovuto permettermi di svolgere integralmente il punto uno e magari una buona cernita del personale di servizio che lavorava all’interno dello Starbucks.
    Quando fosse stato il mio turno avrei chiesto a chi mi avrebbe servito informazioni su uno dei loro cappuccino. Il mio accento sfacciatamente inglese avrebbe potuto contribuire alla mia copertura di turista.
    -Buongiorno, mi scusi, ma che cos’è un Cappuccino Panna Unicorno? -
    Ero quasi certo che fosse una qualche stupida trovata pubblicitaria perché se davvero ci fossero stati di mezzo unicorno mi rifiutavo di credere che il Ministero con la squadra Obliviatori non fosse intervenuta a sedare una simile questione. Senza contare il Dipartimento del terzo livello con tutte quelle regole su animali e creature magiche. No, non poteva trattarsi di veri unicorni. Ascoltai con interesse la spiegazione.
     
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    Fuori dalla porta di servizio una nuvola di fumo oscurava l'oblò che faceva da finestra sulla porta retrostante. Il fumo di sigaretta impregnava l'aria intorno a loro, impuzzando i capelli cotonati e le loro divise verdine, tipiche della catena nella quale lavoravano. Tibby sorrise a Megan, la sciocca capa che era convinta di aver trovato la prossima cameriera da importunare e sfruttare per orari impossibili con una paga indecente. Infondo la storia dell'ingenua Tibby era piuttosto commovente, anche perchè costruita ad arte. Aveva raccontato di essere scappata da una serie di abusi domestici, costretta a lasciare il marito prepotente e ad abbandonare le figlie, due meravigliosi angoletti dai capelli biondi, dai nonni nella speranza che l'uomo non arrivasse a loro. Aveva persino una foto sgualcita da mostrare in giro. Nel locale tutti l'avevano accolta bene e molti la guardavano con l'aria carica di compassione tipica di chi si rammarica delle sventure altrui eppure da un lato gioisce non siano capitate a loro. A Tibby andava bene così, una copertura perfetta per la vera storia dalla quale scappava. Megan era la responsabile del negozio ed era l'unica a nutrire sospetti sulla sua buona fede, ecco perchè aveva cercato di farsela amica e passava così tanto tempo con lei. E accettava di subire le sue angherie e i cambi di turni in orari assurdi. Era uscita a fumare, la schifosa sigaretta no-maj la disgustava ma era un grande strumento di socializzazione, per scoprire quanto ne sapesse Megan sulla nonna che si era sentita male lo scorso pomeriggio. Nulla, ovviamente, avrebbe fatto pensare all'abusata Tibby.

    Dall'altro lato nel muro, all'interno dell'accogliente locale, il giovane mago aveva iniziato a darsi da fare per non fallire nella missione suicida che Graves e il MACUSA gli avevano assegnato. A servirlo c'era una dolce cameriera, con i capelli corvini e con il nome Fransis, stampato sulla targhetta. Doveva da poco aver compiuto la maggiore età e lo sguardo sognante di chi è da pochi mesi nella grande mela, unito all'accento del sud, sembrava confermare questa prima impressione. Arrossì davanti alle belle fattezze del ragazzo che stava servendo, ma con una ritrovata professionalità rispose all'uomo e alla sua domanda sul Cappuccino Unicorno.
    « Il Cappuccino Panna Unicorno lascerà senza parole i vostri occhi e le vostre papille gustative! » la voce era forzata, una caricatura degli spot commerciali che passavano in radio urlando all'ascoltatore di acquistare il prodotto «É un normale cappuccino, ma la panna è stata colorata di rosa, azzurro e verde e cosparsa di granella glitter commestibile.» sorrise con entusiasmo e dolcezza al ragazzo, mostrando un volantino che ribroduceva abbastanza fedelmente l'effetto finale del prodotto. «Te ne faccio uno o vuoi ordinare altro?»

    Elenco Obiettivi.
    obiettivo completato!
    _____________in grassetto l'obiettivo attivo_____________

    » Trovare lo Starbucks dove lavora Nelda.
    » Rientrare nel budget spese di 17 Dollari e 75 cents.

    » Capire chi è Nelda: spesso usa dei travestimenti, probabilmente ha un nome falso.
    » Farsi servire da Nelda.
    » Ordinare un Cappuccino Macchiato Lungo in Tazza piccola.
    » Scoprire informazioni su Nelda: da quanto lavora lì, come si è fatta assumere, com'è la paga e gli orari di lavoro.
    » Non farsi riconoscere come Mago. rischio smascheramento magia 10%
    » Cercare la presenza di Veleno di Doxy, ordinando molti cappuccini, senza insospettire nessuno.
    » Controllare se qualche avventore ha effetti tipici del veleno.
    » Se si trovano No Maj probabilmente avvelenati, esaminare le loro tazze senza rendere sospetta la sottrazione.

    Chiedere informazioni sul Cappuccino Panna Unicorno.

    NATHANIEL TRISTAN CRAWFORD ✖

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