[ESPERIENZA 4] - The Cage

ALCHIMISTA - 40 years - scheda

Si trattava di una giornata come molte altre, aveva deciso di passare il minor tempo possibile al Madama McClan's perchè già a stento riusciva a sopportare le persone, figurarsi a poche settimane dal Natale. Richieste assurde, ordini improbabili, sempre qualcuno da servire. Ne sarebbe impazzita. Quella mattina poi doveva assolutamente recarsi al Ministero della magia, perchè le pratiche che andavano accumulandosi sulla sua scrivania nonsarebbero sparite da sole. Poteva sempre farle evanescere, ci aveva anche pensato seriamente, ma poi qualcuno avrebbe scoperto che era stata lei e sarebbero seguiti casini che le avrebbero fatto rimpiangere le noiose pratiche. Si era avvolta in un vestito argentato, con il velluto che gli conferiva luci ed ombre, ed aveva indossato una fascia per capelli, una di quelle che tanto andavano di moda, con un vistoso giglio bianco sul fianco. Si era recata al Ministero della Magia, prendendo poso sulla scomoda sedia che stava di fronte alla sua scrivania, iniziando a esaminare dei rapporti su alcuni gufi che erano andati dispersi. Questo avrebbe permesso al Ministero di capire chi non aveva ricevuto le circolari inviate o chi aveva invece deciso di avvalersi di tale inefficienza per saltare il pagamento di qualche multa. Ah, i soliti furbetti! La mente della Deveraux si era concentrata su questo, avviandosi la monotono lavoro che per lo meno le permetteva di non pensare ad altro. Certo si ripeteva in maniera meccanica, con l'inchiostro verde che graffiava i moduli ministeriali, ma richiedeva comunque una certa attenzione. Fu un ombra a farle alzare lo sguardo dal foglio di pergamena, trovandosi di fronte Phillips, l'odioso capo, un uomo pingue che la superava in altezza soltanto perchè lei stava seduta. “Phillips“ fu il suono, metà tra un saluto metà tra una domanda e metà per un levati dalle palle idiota, che uscì dalle labbra cariche di rossetto porpora della Deveraux. L'omuncolo si dimenò, sbracciandosi e sbandierando le mani, agitato come se avesse fato chissà che cosa. Lo sguardo indifferente della strega colse quelli incuriositi dei colleghi. Seraphina Picquery l'aveva richiesta personalmente al M.A.C.U.S.A. era una questione urgente e doveva recarsi immediatamente. Un "cosa diavolo hai combinato Deveraux?!" ad opera del Phillips riecheggiò nella stanza degli uffici, poi nella sua mente. Che aveva combinato? Una vena di preoccupazione aveva rotto la sua marmorea indifferenza, mentre si alzava con il cuore che batteva più forte e si recava al camino più vicino per apparire tramite metropolvere al Woolworth Building.
Ripensò a quando pochi giorni prima vi aveva passeggiato davanti con il Lynch, intenti a parlare di Grindelwald, a come ne avesse parlato in mezzo ai No Maj, di come proprio Darren l'avesse redarguita, nemmeno fosse una sciocca bimba!, e si chiese se non fosse per questo. Si era raggelata, realizzando che in America era da poco sorto il sole e questo doveva farle capire la gravità della situazione. Il suo sguardo incontrò subito la figura austera della Picquery, poi su un'altra strega ce non conosceva e poi su Darren, che appariva così formale ed ingessato in quel momento che non chiese nulla. Si avvicinò, posizionandosi sotot al grande livello in zona rossa. Allora era vero che potesse superare il livello quattro. Grindelwald è stato catturato e attualmente si trova sotto custodia degli Auror. Catturato. Grindelwald. Invece che aprirsi in un sorriso di soddisfazione le sue labbra restarono serrate, mentre aveva preferito annuire quasi impercettibilmente alla Madama presidentessa. Ascoltate le spiegazioni davanti alla Cella della Morte, il nome metteva davvero i brividi, il suo sguardo cercò subito quello di Darren. Ricevuta la chiave avrebbe atteso che la Picquery se ne andasse per sussurrare un "Lo sapevi? Da quanto?" al uomo che lavorava presso il M.A.C.U.S.A.
"Dovremmo iniziare dall'esterno della cella, analizzarne la porta prima di inserire le chiavi. Questo sistema a tre è utile per impedire che un solo uomo possa essere corrotto, ma con il carisma di Grindelwald servirebbero cento serrature... Avete qualche idea su come agire su queste?" chiese ai colleghi, consapevole che dovesse farsi gioco di squadra per poterne venire a capo. Si sarebbe avvicinata alle serrature, osservandole con attenzioni. "Ogni chiave entra in una sola serratura? O è indifferente in quale si inserisca? Spero la prima ipotesi, poichè per la seconda basterebbe duplicare una sola chiave per entrare." Avrebbe provato ad infilare la sua chiave nel primo buco per vedere se entrava, poi nel secondo e nel terzo per il medesimo motivo. Scoperto questo avrebbe potuto provare a ragionare su altro.

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Che razza di idiota, si trovò a pensare la Deveraux roteando gli occhi al cielo per palesare tutto il suo disappunto. Certo, certo. Non era a conoscenza dei fatti di Grindelwald, punto a suo favore, ma la battuta sui buchi. Come se non ci fosse già abbastanza testosterone. Quel Crawford. Lo conosceva per fama, una pessima fama. Da poco era arrivato negli uffici del Ministero a lavorare come dipendente, mon dieu! chissà con chi, forse era meglio chiedersi con quante donne, fosse andato a letto per ottenere quel posto. Un nulla facente. E la Deveraux avrebbe giurato che puzzasse di alcol."Lynch, la tua è la seconda dunque..." replicò con tono scocciato notando Darren restando fermo senza fare nulla. Se non altro il Crawford era stato in grado di infilarlo nel buco corretto. "Giriamo? Siamo tutti d'accordo? Analizziamo l'interno e poi qui fuori controlleremo dopo, al momento non mi vengono altre idee." E infondo, perchè doveva aver sempre trovare lei cosa fare? Uomini, serve sempre che qualcuno spiani loro la strada. Se tutti fossero stati concordi avrebbe girato la sua chiave per far scattare la serratura ed aprirla.

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Essere circondata da inetti non era certo il massimo per la Deveraux che non poteva fare a meno di chiedersi come fosse finita lì in mezzo. Del Lynch aveva sempre avuto una grande considerazione, in parte perché lo credeva un uomo di tutto rispetto ed altamente informato sui fatti. Evidentemente si sbagliava. Nemmeno sapeva della cattura di Grindelwald. Lo stavano tagliando fuori e lei non se la sentiva proprio di rivelare la sua relazione con uno che veniva scaricato. Proprio no. E nemmeno sapeva trovare il buco della serratura, come sarebbe stato un grado di trovarne altri? Schiuse le labbra per lasciar uscire un sospiro, mentre girava la chiave con i due uomini. Se così poteva essere definito Crawford, un rampollo viziato che aveva tutta l’aria di essere senza colgioni. Non poteva dargli del eunuco perché giustificava la sua presenza li soltanto con le sue abilità a letto con altolocate conoscenze, ma i coglioni poteva anche non averli. In quella che sembrava un impresa per le menti eccelse impregnate di testosterone con le quali si trovava, finalmente la dannata cella si aprì. “Sembra il bunker di una banca " osservò, completamente scettica sulle capacità dei ragazzi le sembrava il caso di sottolineare anche queste ovvietà. Subito il Crawford si era messo ad osservarne la porta, affascinato per chissà quale motivo, si sentì in dovere di sapere se avesse notato qualcosa di particolare, non che avesse grandi aspettative sulle sue capacità intuitive “Notato qualcosa di interessante?" .
Fortunatamente, per lui, Darren si era deciso a farsi valere come uomo, come suo uomo, e aveva trovato il modo di rendersi utile lanciando un lumos maxima che permettesse loro di vedere l’interno. Daphne sarebbe entrata nella cella non appena la luce dell’incantesimo avesse fatto il suo effetto rendendo visibile il suo contenuto.

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