Moore or Less

reparto incidenti da manufatti, reparto 0

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    Grifondoro
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    Max Lynch

    wampus15 y.o.crocerossinaST. MUNGO'S

    Aveva sempre sottovalutato il quidditch, un po' perchè in generale lei e lo sport (o qualunque cosa che fosse vagamente simile all'attività motoria che richiedeva un certo equilibrio) vivevano su due galassie lontane lontane e probabilmente agli antipodi dell'universo. Max non era poco sportiva, era più che altro estremamente scoordinata. Spesso le capitava di inciampare persino dalle scarpe ortopediche, terribili e antiestetiche, che erano fornite in dotazione al personale del San Mungo, l'intera sala operatoria si allarmava nel vederla maneggiare qualcosa di tagliente o vagamente simile al bisturi, e dopo un paio di incidenti non era stata più chiamata per portare in giro le provette con sangue o altri liquidi da analizzare. Erano statati gentili i suoi colleghi, forse anche per via di essere la più piccola del San Mungo, a non farle pesare il suo essere così scoordinata e semplicemente arginavano il problema cercando di farle fare cose poco pericolose. Sospettava fosse anche per questo che le erano state assegnate gran parte delle partite della seconda giornata di campionato. Con suo dispiacere aveva constatato che nelle tre partite che avrebbe seguito come dipendente del San Mungo non c'era la squadra di James, ma ci sarebbero state altre occasioni. La prima partita, disputata nel pomeriggio di sabato, vedeva sfidarsi Appleby Arrows contro i Montrose Magpies. Si era annoiata enormemente, tanto che si era messa a giocare con la punta dei suoi capelli e aveva provato a cimentarsi in qualche treccina: aveva metà testa intrecciata quando un boato la fece saltare sullo spalto dove sedeva mentre il pubblico esclamava preoccupato. Eve Moore, conosceva il nome perchè erano entrambe studentesse di Ilvermorny, era stata colpita da un bolide. Il colpo era stato forte e al termine della partita, la cercatrice delle Arrows era troppo dolorante per prendere il boccino, Max si era subito mossa per le prime cure.

    Arrivate al San Mungo subito si diresse verso il Piano Zero, verso il reparto incidenti da manufatti dove era di turno Adeline Walker "Dottoressa Walker, abbiamo una schiena contusa da bolide." Si precipitò a spiegare, accompagnando la paziente verso uno dei lettini liberi del reparto. " Eve Moore , 16 anni. Ematoma piuttosto esteso nella zona toraco-lombare, ma non ho notato fratture importanti. Lamenta dolore alla palpazione e quando respira a lungo."
    it's M A X - not maxine
     
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    Ghiaccioli
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    Non era una novità che Adeline Walker fosse colta nel corso di una sua giornata tipo o preda dei suoi mille ed uno impegni, principalmente lavorativi, o in situazioni palesemente strane, imbarazzanti, o quantomeno curiose.
    Di vie di mezzo, in questo contesto, ne aveva ahimè ben poche.
    In questo particolare caso, Adeline era sì effettivamente a lavoro, di turno al San Mungo con tanto di camice, cartellino identificativo, il catalizzatore che puntato su un gracile braccio lo stava magicamente immobilizzando e fasciando al busto di un altrettanto gracile anziana strega.. ma beh, in questo particolare caso la londinese fu comunque colta più in una situazione * curiosa * che di serioso impegno.
    La Medimag infatti pur cercando di mantenere una certa dignità professionale, con tanto di sguardo attento per darsi un tono, era di fatto.. a pois. Blu.
    L'anziana strega di cui si stava occupando non aveva reagito benissimo al commento di un paziente passato di lì poco prima, e dopo aver sfoderato la lunga bacchetta in frassino aveva cercato di rispondere per le rime al maleducato sconosciuto: peccato però – peccato per la Walker si intende – che la vecchia strega peccasse anche di mira, in particolar modo dato il braccio infortunato.. così che al posto di colpire l'uomo, era stata proprio la biondina che si stava affrettando nel raggiungerla ad essere colpita in pieno petto. Nel giro di pochi attimi enormi macchie blu mirtillo erano comparse lungo tutto il viso ed il collo, e l'anziana che per rimediare si agitava, prodigandosi in scuse e ravanando nella sua enorme borsa alla ricerca di quel particolare infuso che avrebbe rimesso a posto tutto.. beh, non aiutava affatto. Adeline non solo si presentava a pois blu, ma in più doveva anche fare attenzione a non prendere qualche gomitata dalla signora tanto agitata e insistere seppur gentilmente che -Davvero signora, può capitare, ora la prego stia ferma così il bendaggio non.. berrò il suo tè quanto prima, ma prima vorrei finire di medicarla!-
    Aveva concluso la medicazione e accolto persino con un sorriso il piccolo filtro ripieno di erbe da un odore maleodorante ma che – aveva ripetuto più e più volte l'anziana – a quanto pare avrebbero risolto in un paio d'ore l'inconveniente-blu-mirtillo.
    Che poi, non poteva essere rosa-lampone? Le piacevano di più, i lamponi.

    -Max! Come sta andando la tua giornata?-
    Si ritrovò quindi ad esordire rivolta alla giovane strega che spesso e volentieri incrociava ormai da mesi tra i corridoi di quell'edificio, strega peraltro sempre particolarmente educata e gentile, nonchè brava ed efficiente nel suo lavoro. Magari un tantino maldestra ogni tanto.. ma Adeline apprezzava enormemente l'impegno che sembrava mettere nel suo lavoro, considerando peraltro anche la giovane età.
    Rivolse un ampio sorriso alla collega, con appena un cenno di sbuffo rivolto alle ancora evidenti macchie blu sul volto sebbene avesse già ingurgitato la magica tisana giusto qualche minuto prima. Il sapore di cavolo misto formaggio stantio di quell'intruglio le stava dando ancora la nausea al solo pensiero.
    -D'accordo Eve, io sono la medimag Adeline Walker, ma puoi chiamarmi tranquillamente Adeline. I bolidi non sono mai simpatici ma quantomeno hanno soluzioni sufficientemente semplici.- si rivolse quindi cordiale e quanto più rassicurante alla ragazza, lasciando che lo sguardo bicromo sondasse con occhio clinico il nuovo caso che le si parava di fronte.
    -Mi fai dare un occhiata alla zona contusa?- chiese quindi tirando con un colpo rapido di bacchetta le tende attorno a loro, per creare una zona di privacy -Probabilmente è solo una questione muscolare che non coinvolge lo scheletro, se il colpo è sufficientemente alto potrebbe anche spiegare le difficoltà respiratorie.-
    Sorrise gioviale, pronta ad esaminare con cura la ragazza e a somministrarle il prima possibile quantomeno una pozione antidolorifica per evitare il prolungamento di quello stato di malessere.
    -Ti va di raccontarmi com'è finita la partita? Giocavo anche io a scuola.-
    Concluse gentile, cercando di mettere magari a suo agio la studentessa chiacchierando di un tema conosciuto e che avevano in comune. Magari però, meglio non dirle che ai suoi tempi era lei quella dietro la mazza a lanciare bolidi..

    Edited by Adeline Walker - 13/1/2021, 21:22
     
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