Gli americani lo fanno meglio, ma non le bacchette...

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  1. Letyrion Crow
     
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    Quel giorno Londra era grigia, come tutti gli altri giorni.
    Il ragazzo dagli occhi a mandorla manteneva un passo blando, mentre si portava nel retro del Pub "Il Paiolo Magico" e suo padre era costretto a rallentare ogni dieci secondi: chiunque si fosse soffermato ad osservare in quel momento Gideon Crow, avrebbe avuto la sensazione di guardare un uomo con la mania di perdere suo figlio ogni venti passi.
    Letyrion, ormai, non badava più all'ossessione che suo padre nutriva nei suoi confronti e non sapeva se essere più divertito o innervosito da quel suo modo di fare, che riusciva a rendere goffo anche un uomo dal portamento regale, un uomo del suo calibro.

    "Letyrion, non abbiamo molto tempo!"

    Disse mentre dava l'ultimo colpetto sul muro di mattoni che separava il mondo magico da quello dei No Mag.
    Il ragazzo emise un debole sbuffo, ma suo padre finse di non aver sentito: l'ultima cosa che voleva era fare discussione per Diagon Alley e finire sulle bocche di quei maghi inglesi, che tanto disprezzava per i modi di fare, pronti a far pettegolezzo sulla prima cosa che potesse far scalpore.
    Le strade di Diagon Alley erano tutte mattoni e le varie attività commerciali si protendevano e si ritiravano rispetto la strada: sembravano molte file di libri disposti a casaccio l'uno sull'altro.
    Letyrion si guardò intorno: non gli piaceva l'Inghilterra, nemmeno lo stile inglese, tuttavia non poteva negare che c'era un certo fascino in tutto quello. Gli inglesi sembravano un po' più conservatori in confronto ai loro cugini americani e questo non era un aspetto che tollerava, lui che era più improntato al progresso e all'avanguardia.
    Affiancò il padre per evitargli la cervicalgia, proprio mentre stavano passando davanti un negozio più familiare rispetto gli altri. Lesse il nome inciso sull'insegna di legno:

    Ollivander's... Ah, sì...

    [6 anni prima]

    Papà ma perché dobbiamo venire a comprare la bacchetta in Inghilterra? Perché non in America?"

    Era probabilmente la decima volta che rivolgeva questa domanda a suo padre, mentre un Gideon Crow con qualche capello bianco in meno lo guidava con una mano sulla spalla lungo la strada gremita dalla gente chiassosa e dal vociare assordante.

    "Perché qui fanno le bacchette migliori del mondo e tu avrai quella più forte fra i tuoi compagni."

    E quella era la decima bugia che inventava il padre per convincere un bambino di undici anni, il quale faticava a capire che la manifattura di una bacchetta era un'arte e che Ollivander, in quel senso, era il miglior artista del mondo.
    Dopo una lunga camminata, finalmente giunsero davanti un negozietto cupo, con un'insegna in legno che a stento si leggeva.
    Letyrion non ebbe nemmeno il tempo di comprendere il nome del negozio, che il padre lo trascinò all'interno in fretta, come se stesse trattenendo il respiro da troppo tempo e volesse riprendere fiato.

    "Ehm, ehm!"

    Il signor Crow si schiarì la voce: in realtà quello era un modo per annunciare il suo ingresso.
    Il maghetto, nel frattempo, indagava la stanza: una volta che i suoi occhi avrebbero percorso il perimetro dell'ambiente per tre volte, si sarebbero fermati sul responsabile del negozio; a quel punto avrebbe sorriso allo sconosciuto. Non si poteva di certo dire che le sue buone maniere provenissero dal cromosoma Y.
     
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2 replies since 25/6/2019, 20:32   71 views
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