[COLLOQUIO] Cattedra di Astronomia

Quel giorno essendo uno dei giorni più importanti di sempre, Dereck si era vestito per l'occasione: uno dei suoi migliori completi con annesso papillon. Era un completo di un color marrone, camicia di un azzurrino indefinibile e un meraviglioso papillon rosso scuro.
Oh sì, i papillon sono decisamente cool. lo asserì di fronte allo specchio prima di perdersi in una giravolta su se stesso atta a controllare come stesse. Sentendosi al meglio di sé decise di smaterializzarsi di fronte alla rinomata scuola di Ilvermorny, proprio dove avrebbe dovuto affrontare il colloqui per divenirne professore di Astronomia. Oh, non aveva di certo fatto quel lungo viaggio dall'Inghilterra solo per poter ammirare una nazione diversa.
Entrando nella Scuola venne guidato verso l'ufficio dell'attuale preside e, dopo aver bussato ed aver atteso di potervi entrare, aprì la porta sorridendo come suo solito.
Dereck Tomson al suo servizio, milady. il suo adorabile sorriso non scompariva praticamente mai dal suo volto, ma con quelle parole (e con quel modo di fare) non stava sicuramente sminuendo il ruolo della donna in quella scuola, stava solo cercando di dimostrare, fin da subito, come si sarebbe comportato anche a lezione. Non sarebbe stato uno dei soliti, noiosi professori con cui si faticava a parlare e confidarsi. Non voleva neppure risultare ridicolo, solo voleva scaturire negli alunni un sentimento a metà: voleva sì essere il loro Professore a cui avrebbero sempre dato rispetto, ma voleva anche essere un "amico" a cui confidarsi in caso di problemi.
Sono qui, come ben saprà, per l'attuale posto vacante come professore di Astronomia. Vengo dall'Inghilterra quindi sicuramente non avrà sentito parlare di me. Non facevo parte della scuola di Ilvermorny quando ero uno studente, ma frequentavo Hogwarts nella casa dei Ravenclaw. si presentò mentre si metteva a sedere di fronte alla scrivania della Preside assumendo un atteggiamento più consono al motivo per il quale si trovava lì. Spero mi diate una possibilità. sorrise senza sentirsi particolarmente nervoso.
Non si era preparato nessuna risposta pre-impostata, voleva semplicemente essere se stesso e dimostrare di poter ricoprire quella carica come se fosse stato un calzino sopra al suo piede. Voleva, insomma, poter dire di essere nato per fare il professore di quella materia.
Prima di partire con le risposte alle vostre domande vorrei fare una piccola premessa. Come potrà vedere dai miei modi di fare e qui si esibì in un meraviglioso ghigno non voglio essere il classico professore che parla e parla e basta durante le sue lezioni. Vi sarà tutta la teoria di questo mondo, ma verrà seguita da una serie di pratiche. Utilizzerò la Torre opportunamente per poter mostrare agli studenti il cielo, di notte. Nella mia aula non sarà imposto il silenzio assoluto. Voglio che si sentano liberi di fare commenti in qualsiasi momento, anche mentre sto parlando. Ovviamente non saranno comunque accettati comportamenti non rispettosi nei confronti miei o della materia che insegno, ma se i commenti fatti risultano essere conformi a ciò che sto spiegando, saranno sempre i benvenuti. sperava di non essersi già giocato la cattedra descrivendosi a quel modo. Sarebbe sicuramente stato in grado di contenere la classe, solo che non voleva essere il tipico professore di cui avere paura.
Sicuramente con le prime tre lezioni della materia andrò ad assicurarmi una infarinatura dei ragazzi, quindi partirò con le "Le origini dell'universo", passerò alle "Definizioni e differenze dei vari corpi celesti" arrivando poi alle "Costellazioni". Solo dopo aver affrontato questi tre argomenti, ed essere passati anche attraverso la "Luna", le "Nebulose" e le "Comete", andrò al "Sistema Solare", per poi passare a spiegare, in dettagli i vari corpi celesti presenti nell'universo. asserì sicuro di se stesso. Nella sua mente aveva già dispiegato un bel piano di studio e approfondimento per i "suoi" ragazzi. Con la prima lezione andrò a dipanare tutte le altre. Spiegherò la nascita dell'universo in modo dettagliato e mi farò aiutare da un modellino in scala creato da me dell'universo alla sua nascita. La cosa più bella è che si muove e in circa 10 minuti mostra ed illustra i vari cambiamenti che ha avuto l'universo alla sua nascita, fino alla creazione del nostro sistema solare così come lo conosciamo. L'esercitazione in classe sarà quella di riuscire ad identificare il sistema solare come lo conosciamo oggi attraverso il modellino. Chiederò ai ragazzi di indicarmi i vari pianeti e di fornirmi i nomi di essi. I relativi compiti a casa saranno alcune domande sull'origine del sistema solare, ovvero: quali sono state le molecole che permisero la reazione di fusione nucleare con cui si formò il Sole, tutti i pianeti seguono la stessa orbita? e per ultimo anche se non per importanza, Come si chiama l'orbita che percorrono i pianeti? Probabilmente chiederò anche un piccolo tema, assolutamente facoltativo, ma che porterebbe gli studenti ad ottenere qualche gemma extra per la propria Casa, su: Galileo Galilei, Keplero e Niccolò Copernico; sviluppa il modo in cui la visione "copernicana" rivoluzionò l'astronomia stessa. ci mancava poco che battesse le mani a se stesso per quella brillante trovata. Con la seconda lezione andrò a introdurre e spiegare le differenze tra i vari corpi celesti. Quindi la differenza tra stelle, asteroidi, satelliti, comete, nubi, meoroidi e pianeti. Sarà una lezione atta unicamente a spiegare le varie differenze, per quanto riguarda lo studio dei vari tipi di corpi celesti andrò ad approfondire nelle lezioni a seguire. L'esercitazione pratica sarà quella di identificare, da un modellino in scala fornito da me, alcuni di questi corpi celesti e di darmene la definizione. I compiti a casa prevederanno un piccolo tema ad approfondire il corpo celeste che più è rimasto impresso dalla lezione. quello che sicuramente puntava attraverso le proprie lezioni era far sentire gli studenti desiderosi di approfondire gli argomenti trattati in precedenza attraverso i compiti forniti da lui. Con le Costellazioni andremo a introdurle e studiarle, con una particolare attenzione verso l'Orsa Maggiore e Minore e la Croce del Sud, particolarmente importanti. Qui mi piacerebbe poter predisporre della Torre di Astronomia per poterle mostrare, fisicamente nel cielo tramite l'utilizzo di un telescopio. Se la Scuola non ne possiede abbastanza posso provvedere io almeno ad installarne un altro. non sapeva di che fondi disponessero in quel luogo, ma era sicuro che per quelli della sua famiglia, l'installazione di almeno un telescopio nella torre non sarebbe stata di certo un problema. L'esercitazione si effettuerebbe di notte ed ovviamente si tratterebbe di riuscire a notarle nel cielo e riconoscerle. I compiti a casa sarebbero relativi alle costellazioni osservate da ciascun alunno che dovrà spiegare nel dettaglio la costellazione stessa. si sistemò il papillon mentre parlava, certissimo di aver fatto un'ottima impressione o almeno, di aver stupito la donna grazie al suo modellino in scala della nascita dell'Universo.
La "Luna" è uno degli argomenti che non vedo l'ora di trattare. Sicuramente chiederei agli alunni di redigere un calendario delle fasi lunari in cui dovranno segnare in che punto del cielo, rispetto al castello, si trova la Luna stessa in ogni sua fase, con particolare attenzione alla Luna Piena. Mi piacerebbe anche, se possibile, chiedere un approfondimento su materie complementari alla mia su questo argomento, quindi domanderei quali sono i cambiamenti che produce su di un lupo mannaro e quali sul "fiore della luna", il fiore che si apre solo grazie magici raggi lunari. lo solleticava l'idea di poter chiedere approfondimenti su materie insegnate dai suoi, si sperava, futuri colleghi. Quindi l'esercitazione stessa sarà proprio quella di predisporre il calendario lunare da completare una volta finita la lezione e i compiti riguarderanno i due argomenti che le ho appena detto. non gli venne chiesto come avrebbe valutato i compiti degli studenti e lui non lo aggiunse. Sapeva che avrebbe dovuto predisporre nel suo Ufficio i compiti relativi ad ogni lezione. Lo svolgimento sarebbe sempre stato facoltativo, ma poteva portare a un vantaggio della propria Casa, quindi perché non approfittarne?
Avrebbe comunque sempre dato un voto maggiore a chi si lasciava andare a descrizioni dettagliate di ciò che lui richiedeva.
Una valutazione del genere sarebbe di sicuro apprezzabile essendo quasi il massimo. 9 corrisponde al voto di Ideale e frutta ben 40 gemme alla propria Casa e un +40 di INT, se poi si è svolta anche l'esercitazione pratica a lezione si otterranno anche +10 PE. su questo aveva sicuramente fatto i compiti per non trovarsi impreparato alle domande.
Gli insegnanti possono procedere con una lezione al mese, minimo comunque una ogni tre mesi, nel periodo scolastico, ovvero quello che va da Settembre a Giugno. Quindi sì, mi è possibile aprire una lezione a Giugno e sarà anche l'ultima relativa a quell'anno. con quella si concluse la serie di domande che la Preside gli aveva fatto e sperò, con tutto il cuore, di essere andato bene e di aver fatto una buona impressione. Mi creda, se mi sceglierete non ve ne pentirete. decise di aggiungerlo con un ultimo sorriso prima di salutare la donna e uscire dall'ufficio e dalla scuola. Il risultato di quel colloquio lo avrebbe saputo di lì a breve.

Quel completo gli aveva portato fortuna durante il colloquio per il posto di professore di Astronomia, quindi perché non utilizzarlo anche per la sua prima lezione? Sarebbe stata un'eresia non farlo. Per questo si trovava vestito esattamente come quel giorno, con un completo marrone chiaro, una camicia di un azzurro indefinibile e un meraviglioso papillon dal colore rossastro. I capelli erano stati accuratamente sistemati e lui si stava rimirando da quella che sembrava ormai un'ora di fronte allo specchio, indeciso sul da farsi. Aveva ancora svariate ore prima di doversi presentare a lezione, praticamente quella notte non era riuscito a chiudere occhio!
Sospirando decise che sì, poteva andare, quindi andò alla scrivania del suo ufficio e ricontrollò più volte sia il materiale su cui si sarebbe basata la prima lezione, sia il suo modellino in scala della nascita dell'universo. Arrivata l'ora di andare si incamminò velocemente verso l'aula della lezione e, una volta aperta la porta, entrò sorridendo agli studenti. Con una leggera giravolta si presentò facendo comparire il suo nome sulla lavagna alle sue spalle.
Io sono Dereck Tomson e sono il vostro nuovo professore di Astronomia, piacere di fare la conoscenza, o mon amì. andò a sedersi alla sua scrivania guardando l'aula nella sua completezza. La sua scrivania era più ampia rispetto ai tavoli degli studenti, disposti a due a due di fronte a lui. Dietro vi era la lavagna mentre sui muri che costeggiavano l'aula aveva già fatto appendere qualche poster a tema astronomico. Sulla sua scrivania poi andò subito a riporre il suo modellino in scala tirandolo fuori dalla borsa a tracolla che aveva con sé. Le bacchette potete metterle via, praticamente non verranno mai usate nelle mie lezioni, a meno che non ve lo richieda espressamente io. Anche i libri non saranno del tutto necessari, preferirei che faceste attenzione a me e alle mie parole. Non mi daranno fastidio i vostri commenti, anche mentre sto parlando, ma dovranno essere inerenti alla lezione. Potete chiamarmi professor Dereck, il mio cognome non è tra le mie cose preferite. Se scambierete le vostre cravatte con dei meravigliosi papillon guadagnerete gemme extra. nel dirlo fece l'occhiolino andando a sistemarsi il suo, di papillon. Scherzo. sperava di riuscire a metterli a proprio agio e a farli sentire "al sicuro". Potete fare tutte le domande che vi vengono in mente, nessuna domanda e nessuno di voi sarà mai considerato stupido. Voglio che questo sia molto chiaro. Anche tra di voi, mi raccomando, non iniziate delle prese in giro assolutamente insensate. Siamo tutti qui per imparare e nessuno, dico proprio nessuno, nasce già con il sapere in testa. Mi avete capito bene? Le prese in giro, di qualsivoglia tipo, non saranno accettate nella mia classe. quello era sicuramente un punto su cui non ammetteva intransigenze. Aspettò di vedere la consapevolezza di ciò che aveva appena dichiarato negli occhi dei ragazzi prima di continuare.
La mia prima lezione sarà una infarinatura di ciò che è l'Astronomia. Essa studia l'universo, ma voi sapete come è nato l'Universo? non aspettò nessuna risposta perché quella era stata una domanda puramente retorica per poter introdurre l'argomento di quel giorno. L'ipotesi più accreditata è che tutto nacque circa 5 miliardi di anni fa, al centro di questa nebulosa primordiale, si venne a creare una zona a densità più elevata che, a causa della spinta gravitazionale, iniziò a contrarsi. Questo, in pochi milioni di anni, portò la densità e la temperatura ad aumentare formando così il proto-Sole. Dopodiché, la contrazione, fece aumentare la velocità di rotazione e di forza centrifuga del sistema stesso. La nube si appiattì assumendo così un aspetto simile a un disco rotante intorno al sole. In quel momento intervennero gli isotopi dell'idrogeno che scontrandosi tra di loro, generarono elio e una quantità irragionevole di energia. Essa trasformò la stella primordiale nel Sole che tutti conosciamo, che è una stella gialla. I pianeti si formarono a causa di collisioni e attrazione dei detriti da parte del Sole stesso, i quali si accumularono fino a creare i corpi celesti che conosciamo già. Tutti, tranne Venere ed Urano, ruotano nello stesso verso seguendo orbite complementari. So che spiegata in questo modo può sembrare di difficile comprensione e proprio per questo motivo ho con me un modello in scala di ciò che avvenne. sorrise mostrando ciò di cui stava parlando, molto soddisfatto di quella iniziativa per far comprendere al meglio agli studenti ciò di cui stava parlando.

Aspettò che il modellino si settasse, finalmente, sulla versione del sistema solare conosciuto da tutti e guardò la classe, le braccia che si incrociavano sul petto.
Nell'antica Grecia si credeva che al centro del nostro sistema solare vi fosse la Terra, ma finché gli studi compiuti in età moderna da Niccolò Copernico rivoluzionarono l'astronomia. Egli riuscì a dimostrare che in realtà era il Sole il corpo celeste attorno al quale ruotavano ed orbitavano tutti gli altri pianeti. La teoria, che prima era chiamata geocentrica, diventò una teoria copernicana. Galileo Galilei fu costretto ad abiurare le sue tesi che andavano a rafforzare la teoria copernicana per non subire una scomunica dalla Chiesa che, all'epoca, aveva ancora molto potere nel mondo Babbano. La Bibbia, che, per chi non lo sapesse, è il libro su cui si basa la Chiesa del mondo babbano, non poteva accettare quella rivoluzione perché avrebbe screditato Dio, cioè colui che i Babbani credono abbia creato l'universo con noi al centro. Fu solo grazie a Keplero che, nel 1600 si riuscì a porre fine a ogni dibattito perché riformulò e aggiunse alla teoria copernicana tre leggi, definite oggi Leggi di Keplero. con un movimento della bacchetta andò a scriverle sulla lavagna.
{La prima legge afferma che:
«L'orbita descritta da un pianeta è un'ellisse, di cui il Sole occupa uno dei due fuochi.» ovvero «L’orbita descritta da ogni pianeta nel suo moto di rivoluzione è un’ellisse di cui il Sole occupa uno dei fuochi.»
La seconda legge afferma che:
«Il segmento (raggio vettore) che unisce il centro del Sole con il centro del pianeta descrive aree uguali in tempi uguali.» «Durante il movimento del pianeta, il raggio che unisce il centro del Sole al centro del pianeta stesso (raggio vettore) descrive aree uguali in tempi uguali.»
La terza legge afferma che:
«I quadrati dei tempi che i pianeti impiegano a percorrere le loro orbite sono proporzionali al cubo delle loro distanze medie dal Sole.» «Il quadrato del tempo necessario a percorrere l’intera orbita attorno al Sole (periodo di rivoluzione) è proporzionale al cubo della sua distanza media dal Sole.»}
Questo cosa significa? Che il Sole non è sempre perfettamente al centro del nostro sistema, perché le orbite sono ellittiche. La distanza dei pianeti dal Sole non è costante, ma varia da un massimo che è l'afelio, a un minimo che è il perielio. La velocità orbitale al perielio è maggiore a quella dell'afelio mentre l'area descritta dal raggio vettore rimane invariata. Quindi, quanto più un pianeta è lontano dal Sole, tanto più tempo impiega a percorrere la sua orbita. Keplero non fu in grado di spiegare il perché i pianeti si muovessero in questo modo, ci fu bisogno di Isaac Newton e della sua legge della gravitazione universale. Ci sono delle domande a proposito? sorrise agli studenti cercando di infondere in loro sicurezza. Alcune di quelle nozioni erano di difficile comprensione e, probabilmente, erano anche noiose, ma quella era solo la prima lezione! Presto sarebbero divenute più divertenti! Nel mentre il suo modellino in scala aveva iniziato a rappresentare il Sistema Solare nella sua completezza.

Qualcuno di voi è in grado di identificare i pianeti che girano attorno al sole e dirmi il nome di almeno uno di essi? Avanti, ci sono in palio dalle 10 alle 20 gemme per la vostra Casa e poi, ricordate, nessuna risposta è stupida. Ricordatevi solo di dirmi il vostro nome e la casa di appartenenza perché, purtroppo, ancora non so riconoscervi a vista. sorrise cercando di incoraggiarli. Non era difficile, almeno la Terra avrebbero dovuto già saperla riconoscere, no? Aspettò speranzoso che qualcuno alzasse la mano per provare a rispondere. Ovviamente, per permettere alla maggior parte di voi di rispondere, dovete farmi il nome di un solo pianeta a testa.
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