Era bastata una doccia e un paio d’ore per lavarsi via il profumo di Daphne dai vestiti e dalla pelle ma in qualche modo la francese gli era rimasta addosso. Per qualche motivo non riusciva a togliersi dalla mente l’idea che poco prima era coricato su di lei, con la testa appoggiata sul suo seno florido. Era di pochi anni poi giovane della moglie eppure quella donna manteneva una freschezza difficile da trovare nel corpo sempre teso della signora Lynch. Anche quando erano più giovani lo spirito di Lena era già serioso e adulto, così maturo per la sua età. Era stato il loro essere “vecchi e seri”, come piaceva loro definirsi, che aveva contribuito a rendere stabile la loro relazione, sempre equilibrata e a modo. Avevano iniziato a frequentarsi durante l’estate e non si erano baciati prima di un mese di corteggiamenti e appuntamenti, non avevano mai avuto effusioni pubbliche nel castello per non rischiare sottrazioni, non avevano consumato il primo rapporto sessuale fino al compimento della maggiore età e già non essere arrivati vergini al matrimonio era stato un problema. Però non si erano mai lasciati e secondo tutti i crismi a 25 anni Darren l’aveva chiesta in moglie. Poi nell’età più consigliata per restare madre, prima del 35, Lena era rimasta incinta e aveva dato alla luce la piccola Maxine. Nel frattempo Darren aveva sgobbato come un mulo per avere una carriera dignitosa, portare a casa uno stipendio considerevole e acquistare una casa. Poi aveva mantenuto la famiglia, supportato Lena nelle notti insonni con la neonata e al mattino era comunque andato a lavoro nonostante le occhiaie. Non ricordava di aver più avuto rapporti, se non per occasioni comandate come feste e anniversari, il rapporto orale del suo compleanno era un punto fisso, con la moglie da quando Maxine era nata ed era anche per questo motivo che era rimasta figlia unica. Non aveva mai pensato di tradire sua moglie perché semplicemente non aveva mai nutrito altro desiderio per altre donne. Fino a Daphne. Lei era stata rude e gentile, voleva comandare ma sapeva anche sottomettersi e il suo fascino francese lo aveva incuriosito dal primo giorno. Non aveva avuto in programma di avere un amante ma con la Deveraux la questione non era affatto male. Da quando avevano rapporti era un uomo più rilassato, meno nervoso e che meglio sopportava Lena e i suoi molteplici problemi che derivavano da altrettanti lavori di prestigio. Lei voleva sempre andare a mille e primeggiare su tutti. E a lui andava bene che lei fosse spesso in giro e poco a casa, permettendogli di gestire il suo tempo in autonomia. Ma quella sera era in programma una cena tra coniugi Lynch e non poteva mancare. Entrò a casa usando il suo mazzo di chiavi e si annuncio.
Sono a casa!
Si chiede se Lena aveva già avuto modo di liberarsi dal suo turno in ospedale o se invece era stato il primo dei due ad arrivare, sebbene anche la sua operazione era stata piuttosto lunga. Sorrise tra se e se ripensando a dove era stata la sua bocca giusto qualche ora prima, uno spuntino al gusto di DiMiDì, francese al punto giusto. Consegnò il soprabito a Twiggy, loro elfo domestico, e ripose la borsa ventiquattrore con i documenti della sua ultima relazione per il M.A.C.U.S.A. sopra il mobiletto all’ingresso della casa, si sarebbe ricordato più facilmente di prenderla l’indomani mattina.