A sick dragon

Fascicolo X00423

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    Ghiaccioli
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    Tic. Toc.
    Tic. Toc.
    Tic. Toc.



    Adeline aveva alzato lo sguardo verde azzurro sul grande orologio che aveva deciso qualche mese prima di lasciare fluttuare liberamente in giro per casa: era ampiamente in anticipo, e lo sapeva, ma questo evidentemente non impediva alla sua mente di lavorare in maniera frenetica, facendola muovere velocemente tra le stanze dell'appartamentino che aveva acquistato da poco, a qualche chilometro di distanza dal centro cittadino.

    Tic. Toc.
    Tic. Toc.


    - Va bene, va bene -
    Aveva quindi esordito nel silenzio più completo della sua stanza, mentre con un ultimo rapido gesto delle mani finiva di sistemare la camicetta bianca che aveva scelto per quella mattina, abbinata ad un gonna al ginocchio e lunghi stivali bassi, ed infine indossava il suo cappotto grigio perla scuro preferito abbottonandolo e accessoriandolo con una bella sciarpa ampia e morbida, dalle tonalità azzurrine, perfettamente abbinata alle sfumature della gonna come a quelle del suo sguardo.
    Gettando così un ultimo sguardo all'orologio che per la terza ed ultima volta le era passato accanto con il suo ticchettio, Adeline infine aveva agguantato bacchetta, borsa, e .. * POP *

    Da quando aveva superato l'esame di Materializzazione e Smaterializzazione ai tempi della scuola, le volte in cui Adeline aveva utilizzato quel tipo di trasporto si potevano contare sulla punta delle dita. Di fatto, preferiva con ampio margine di distacco lunghe passeggiate, con sole o pioggia che fosse, i mezzi pubblici o la bicicletta.
    Quel giorno però, dovendosi dirigere al Ministero con una certa fretta (tutta nella sua testa, in effetti) aveva preferito limitarsi ad un più rapido e sicuro spostamento via Smaterializzazione, apparendo così al centro dell'ampio ingresso dorato, accanto ai camini dedicati alla metropolvere.
    Arrivata con circa quaranta minuti di anticipo, la biondina si era mossa ad ogni modo in direzione della sua meta: lo Sportello di Supporto del quarto livello.
    Accidenti, considerata la sua indole, era probabilmente uno dei compiti che più avrebbe mai amato nella vita (assieme ai lavori sul campo, in ufficio, fuori dall'ufficio, tra la gente, tra le creature..) o almeno era questo a cui pensava la giovane strega mentre liberandosi della sciarpa e appendendo cappotto e borsa, per automatismo controllava che la bacchetta fosse ben riposta nel suo fodero legato alla cintola e quindi …. iniziava ad aspettare.

    - Mi dispiace, ma credo che lei debba cercare il Dipartimento Catastrofi e Incidenti Magici, che è proprio su un altro livello, il terzo per la precisione. Se torna indietro e svolta a destra, troverà gli ascensori. -
    Concluse sorridendo mite al mago che per poco non aveva spazzato via buona parte dell'ingresso del Dipartimento, con un'enorme coda di drago che gli spuntava alla base della schiena ed un brutto singhiozzo dal quale mirabolanti bolle rosa risalivano verso il soffitto.
    - E speriamo che l'autobus di babbani sopra il quale si è materializzato per errore stia bene.. -
    Ma forse questo pensiero, era meglio tenerselo per sé.
    Lo sguardo verde azzurro così tornò a vagare attento in attesa: c'erano colleghi indaffarati che correvano tra i corridoi, promemoria che volavano veloci in direzione dei loro destinatari, tutto era sempre in vivace fermento su quel livello e Adeline amava quella peculiarità del Dipartimento.
    Ma in fondo, sembrava che la ex Corvonero amasse parecchie cose di quel lavoro.
    Passò forse una manciata di secondi quindi, da quando l'ultima squama verde di drago dello stregone appena salutato sparì dietro l'angolo a quando la voce trafelata di un collega le giunse all'orecchio: -Ad, c'è una chiamata urgente. Stacca allo Sportello, ti sostituisce Frederik, parti tu. -
    Aah, soavi parole.
    La testolina ramata del mago fece infatti appena in tempo a scomparire nuovamente nel via vai dei corridoi che la strega, bacchetta alla mano, già stava stilando una lista mentale dei successivi passi da compiere: ascoltare la richiesta del mittente al telefono, prepararsi il più velocemente possibile, raggiungerlo e … passare all'azione.
    Un brivido di eccitazione le percorse l'intera colonna vertebrale mentre pochi minuti dopo si annotava la meta da raggiungere – un centro di allevamento di Draghi in Cornovaglia – e, chiusa la telefonata con uno squillante – Arriverò a breve, il prima possibile! - Adeline cercò di ricomporsi: doveva cambiarsi d'abito e attrezzarsi al meglio per poter affrontare una situazione del genere.
    Un drago malato.
    .. e che situazione!




    Il secondo trasporto magico della giornata così, portò Adeline un goccio più lontano di quanto avrebbe anche solo potuto immaginare appena un paio di ore prima: e per Merlino, si stava anche abituando ai ritmi e alla concezione spazio-tempo tutta particolare del suo Dipartimento, ma si capisce.. d'altronde era ancora una novellina in quel campo!
    Era stato un muscoloso e robusto mago ad accoglierla al suo arrivo con la passaporta, un banale bastone da passeggio in legno, e sin da subito raffiche di vento gelido li avevano accompagnati nel loro breve tragitto, intervallato da accenni di cortese dialogo, che la biondina era interessata a portare avanti un po' per acquisire maggiori informazioni circa il caso, un po' per pura e frizzantina curiosità.
    L'allevamento di Draghi verso cui erano diretti si trovava in un ampia valle, a ridosso di due imponenti monti rocciosi: l'ubicazione in effetti non era decisamente casuale dato che in tal modo, veniva offerto un habitat ed un riparo funzionali alle gigantesche creature lì ospitate assieme alla verdeggiante collina a fondo valle, lì dov'era invece situata una sorta di grossa “base operativa” a disposizione di chi a quel mestiere si era dedicato interamente. Gli ululati del forte vento poi, coprivano buona parte dei ruggiti che di tanto in tanto, assieme a qualche feroce e bollente fiammata, si facevano sentire nei dintorni.

    -Buongiorno signorina. Sono la responsabile di questo Allevamento, prego, la porto immediatamente dall'esemplare di cui le accennavo per telefono.-
    La strega responsabile che prese a farsi strada nell'impianto ben strutturato, diede il tempo ad Adeline di osservare con minuzia la riserva anche dall'interno, potendone apprezzare varie sezioni tra cui quella, verso la quale erano dirette, dedicata agli esemplari feriti o malati.
    Una volta arrivate, le ampie – decisamente, ampie – celle semi aperte notate dalla ex Corvonero e a disposizione delle creature alate, non le sembrano più così grosse: ora infatti, di fronte a quella occupata dal suo gigantesco paziente.. lo spazio le sembrava persin quasi troppo poco.
    Due muscolosi maghi, ai lati della cella, permisero ad Adeline di avvicinarsi, rimanendo però a debita distanza in caso di necessità: un rapido sguardo tuttavia, e la strega comprese che, almeno per quei primi momenti, non sarebbe stato necessario un loro intervento.
    Il drago infatti - un Grugnocorto Svedese riconobbe immediatamente la strega data la peculiare struttura ossea ma in particolar modo visto il magnifico squamoso manto blu-argenteo – era sdraiato sul terreno, l'enorme capo chino, le palpebre (spesse e grandi quando due piccoli scudi) chiuse su quelli che immaginava essere due stupefacenti occhi blu semi incoscienti.
    Adeline sospirò brevemente, a metà tra l'adorazione e la ferrea volontà di fare quanto più le fosse stato possibile per rimettere in sesto quella creatura: nel mentre, la struttura portante della prassi da seguire le sfilava velocemente di fronte agli occhi, così che appena una manciata di attimi dopo, la strega prese parola:
    -Mi sarebbero utili origine, sesso, età della creatura e se presente la storia clinica – iniziò quindi sicura, mentre avvicinandosi al drago ad ogni modo con la dovuta cautela, cercava di carpirne quante più possibili informazioni anche da sé – Quando ha iniziato a dare segni di malessere e con quali sintomi e tempistiche? Nel corso delle sue routine è stato notato qualche atteggiamento o evento anomali? -
    Concluse quindi, mille domande che le ronzavano per la testolina dorata ma che, per ora, avrebbero dovuto attendere le prime risposte fondamentali appena poste.
    D'altronde partendo pressochè dal nulla, per ora le ipotesi potevano essere mille, come i gusti delle gelatine: infezioni o malattie di varia natura, gravidanza con complicazioni, avvelenamenti, persino qualche particolare intolleranza o allergia, o ancora – perchè no – problematiche non prettamente fisiche ma legate alla psiche dell'animale, come i comuni disturbi dell'umore di cui parecchie creature magiche potevano soffrire.
    Rivolgendosi così a chi di dovere, Adeline ad ogni modo non staccò neanche per un attimo lo sguardo da quella enorme creatura alata: le risposte, in un modo o nell'altro, sarebbero arrivate.. o – promise a sé stessa e all'animale – le avrebbe ottenute in un modo o nell'altro.
     
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    A SICK DRAGON

    fato 1

    Elizabeth Atkin, la strega che stava in piedi accanto alla Walker osservava la povera creatura con uno sguardo di apprensione e preoccupazione materna. Si capiva subito, nonostante i capelli legati in una treccia rendessero il suo fisico ancora più mascolino e spigoloso, che teneva in modo particolare a ciascuno dei draghi lì presenti. E se le poche parole scambiare, giusto il tempo di qualche convenevole di rito, erano state così poche per gli esseri umani quando le furono chieste informazioni sul drago non si fece problemi a riversare un fiume di informazioni, tutte salde nella sua memoria a indicare quanto ci tenesse a ciascun drago. «Lei è Shathra, un Grugnocorto Svedese arrivato qui quindici anni fa con meno di un anno di vita, vittima di contrabbando » dall’espressione di disgusto sul volto doveva essere un motivo frequente per cui i draghi arrivavano al Allevamento « 15 anni, femmina. A 5 anni ha avuto un infezione intestinale, purtroppo il maiale che aveva mangiato presentava una cosa che i babbani chiamano influenza suina e che ha infettato lei e altri due draghi. Abbiamo cambiato alimentazione e i sintomi sono scomparsi. Da una settimana è apatica, dorme quasi sempre e anche quando proviamo a svegliarla la risposta è lenta e molto debole: non mangia da due giorni e stimiamo che abbia perso almeno una dozzina di kili. » Ma lo sguardo preoccupato che aveva evidenziato le rughe sulla fronte della strega suggerivano vi fosse altro «Shathra non ci permette di avvicinarsi all sua coda. Per questo abbiamo chiamato voi.» Ora era più chiaro perché vi fossero due uomini pronti a intervenire, anche se malata e debilitata non si doveva scordare che si era in presenza di un imponente drago.
    ✖ adeline walker
    Se dovessi avere ancora bisogno del mio intervento, ti chiedo di taggarmi nel tuo post di modo che mi sia segnalato e possa intervenire più tempestivamente.
    ©‎ do not copy! created by ban•shee only for wizarding world of ilvermorny
     
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    In piedi lì, di fronte a quella creatura figlia del fuoco e dell'aria, possente, che seppur debilitata riusciva a trasmettere un quantitativo tale di energia e potenza.. Adeline si sentiva piccola piccola, minuscola in effetti.
    Se ne stava con la schiena dritta ad ascoltare con attenzione le risposte meticolose delle strega al suo fianco, che come richiesto stava dando voce a svariate informazioni che le sarebbero state utili per meglio definire il quadro di partenza e quindi una diagnosi, ed infine un trattamento ed una cura.
    Le braccia incrociate al petto, lo sguardo marino non lasciava respiro a quel magnifico esemplare:
    Shathra.
    Bel nome.
    Si ritrovò a pensare la londinese, sebbene nell'istante successivo andava ad incamerare in memoria tutte le seguenti indicazioni:
    Vittima di contrabbando - ma solo per pochissimi mesi, tra la schiusa dell'uovo e l'arrivo in quella riserva a “meno di un anno di vita” e – considerata l'età attuale – questo portava ad escludere disturbi dell'umore o comunque legati a traumi passati di natura ambientale/relazionale.
    Femmina, 15 anni.
    Qui si aprivano già svariate possibilità peculiari del genere e dell'età, come ad esempio una classica gravidanza, magari con infezioni o difficoltà del feto e/o della madre e quindi la sintomatologia.
    Infezione intestinale superata più di 10 anni prima, quindi rispetto alla valutazione presente, non funzionale al quadro diagnostico.
    Da una settimana apatia, sonnolenza e appetito significativamente ridotto con conseguente perdita di peso.
    Risposte deboli e lente ma sufficientemente attive ed aggressive da impedire l'avvicinamento di personale comunque conosciuto e familiare, ad una parte specifica del corpo, la coda.
    Infezione da ferita non trattata e quindi infiammata ed aggravata.
    Fu la prima ipotesi che balenò nella mente dorata della londinese, mentre calcolatrice dietro le iridi di bosco e di mare sfilavano tutte le nozioni di cui disponeva circa quelle meravigliose creature.
    Se in quelle condizioni quel drago riusciva comunque a far tenere le distanze rispetto alla propria coda, poteva significare che – probabilmente in via del tutto accidentale – qualcosa l'avesse ferita in una parte tanto sensibile quale era la coda dei draghi – più che altro per loro fondamentale per equilibrio, direzione e volo - .
    Piante e rocce da sole difficilmente avrebbero potuto – passive nell'ambiente quali erano – scalfire, graffiare o danneggiare una qualsiasi parte del corpo di un drago, ma magari un secondo loro esemplare.. in uno breve scontro in aria o banalmente via terra, per il territorio – che comunque vedeva tenuti assieme più esemplari – o per il cibo da cacciare.
    Addirittura - seconda ipotesi che con ciò che aveva al momento in mano non poteva ancora scartare - alcune specie di drago (come in effetti anche tante altre tipologie di creature completamente differenti) durante l'accoppiamento prevedevano che il maschio (decretato vincitore dopo svariati scontri con altri esemplari dello stesso genere) immobilizzasse la femmina per poterla così fecondare. Le femmine, talvolta mansuete talvolta decisamente meno – d'altronde si parlava di dragonesse accidenti - dovevano comunque in un modo o nell'altro sottostare a quello che era tante cose, ma di certo non un tocco delicato, per cui era plausibile che tra artigli e denti, alcuni maschi prendessero e tirassero a sé per la coda le femmine, per immobilizzarle e quindi montarle.
    In ogni caso, questo avrebbe spiegato la linea difensiva tirata su da quella creatura rispetto a quindi un suo punto ora debole e ferito - e non solo, perchè rimanendo non curato e probabilmente, in caso di morso in particolar modo, sporco, si sarebbero spiegate così anche l'apatia, la sonnolenza e la mancanza di appetito, sintomatologia comunemente diffusa causa infezione medio/grave alla base – data l'infiammazione del sito non trattato.
    Che fosse una cosa, che fosse l'altra, o che la londinese ancora fosse lontana mille miglia dalla soluzione, ad ogni modo una cosa era certa: doveva avvicinarsi alla coda dell'esemplare e confermare o meno le proprie ipotesi, per sapere quindi come muoversi e meglio agire rispetto all'animale.
    -Se risulta così difensiva rispetto ad una parte così specifica del proprio corpo, è plausibile pensare ad una ferita, che rende la coda – già delicata di suo per questa specie, considerandone le funzioni fondamentali, meno soltanto rispetto agli occhi – un punto debole da difendere ad ogni costo, a dispetto persino delle condizioni in cui versa.-
    Iniziò quindi rivolgendosi alla strega responsabile, volendola rendere partecipe dei propri ragionamenti, ipotesi e quindi movimenti: -Questa ipotesi spiegherebbe anche il resto della sintomatologia, se sporca ed infiammata una ferita, magari causata da un secondo esemplare, può infatti evolversi in fretta in un'infiammazione in circolo nel suo organismo, che comunemente si riflette in apatia, sonnolenza e perdita dell'appetito.-
    Piccolo sospiro, meditabondo.
    -Qualcuno può magari aver assistito ad uno scontro più o meno importante tra questa creatura ed un altro esemplare? Sarebbe stato sufficiente un semplice morso..se è in calore, potrebbe essere stato un tentativo mal riuscito di accoppiamento.-
    Snocciolò ancora, chiarendo tutto ciò che le era bene o male passato per la testolina dorata in quegli ultimi minuti.
    -Ad ogni modo, per confermare o meno queste ipotesi, devo avvicinarmi alla coda di Shathra.-
    Si strinse un po' nella sua giacca che sì, vantava qualche incantesimo di media protezione ma.. beh, quello era pur sempre un drago, accidenti. Le sarebbe servito ben altro per uscirne illesa, se mai quello splendido animale l'avesse presa in contropiede.
    -Dal Dipartimento ho potuto recuperare qualche porzione di distillato soporifero e pozione anestetizzante, ma se aveste qualcosa di più specifico.. in ogni caso mi servirà il vostro aiuto per avvicinarmi tanto.-
    Altro piccolo sospiro: una vibrante inquietudine cercava di farsi strada nel suo petto, ma la ferrea passione che provava Adeline per quel lavoro le impediva di raggiungere il proprio obbiettivo.
    Paura o non paura, la biondina non si sarebbe arresa.


    Wizarding World Master
    If possible - sarebbe utile anche solo una reazione o meno da parte del drago visto che Adeline vuole avvicinarsi/si sta avvicinando alla coda e magari un "si l'ipotesi potrebbe essere giusta" o "no capra stai sbagliando tutto" :nosee:
    Grazie!


    Edited by Adeline Walker - 1/5/2020, 15:36
     
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2 replies since 9/3/2020, 21:43   111 views
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