Lo avevo ripetuto soltanto una volta ad alta voce, ma me lo ripetevo spesso nella mente. In guerra la sola cosa che mi aveva salvato era stato l’immagine del volto di Grace. Quando toccando la porta attivai la passaporta quello che vidi nel frangente del trasporto fu soltanto il volto di mia sorella, mentre la consapevolezza che non l’avrei trovata in quella stanza mi trascinava a terra.
Atterrai su un pavimento di legno, circondato da estranei, o quasi. Riconobbi l’irlandese della quale avevo origliato l’accento e l’uomo con il quale stava conversando. Ma l’altra bionda non mi diceva nulla.
Fu un Patronus, un gatto di argento, ad attirare la mia attenzione e quella dei presenti. Ascoltai con sgomento e un misto di rabbia, da quando ero tornato dalla guerra ero molto irascibile, le parole del gatto e mentre la traccia d’argento iniziava a svanire gli urlai contro « Dov’è Grace?!», rimasto inascoltato.
Osservai con sconforto gli altri tre intrappolati dal Cavalier, cercando di capire come agire. Le due donne capirono prima di tutti come agire. « Callum Mahoney, sergente maggiore del decimo reggimento. » mi presentai distendendo la schiena come a dover fare il saluto militare, ma fermandomi prima di portare la mano alla fronte perché i maghi non avrebbero capito. « Un semplice mago anche io» feci eco al uomo che si presentò come Brad McNeal. La bionda irlandese rivelò il suo nome con teatralità e capii di averla già vista su qualche giornale. Era tipo la giocatrice femmina più forte d’Irlanda, anche se gli idoli della mia nazione erano sempre stati uomini, il Quidditch femminile era ancora poco considerato. Ma questo non lo dissi, godendomi ancora l’accento che mi ricordava casa. Seguendo le istruzioni dell’altra bionda mi spostai a sinistra, analizzando quella parte di stanza. Avrei iniziato con la libreria vicino al camino, controllando libri e insenature, cercando nei cassetti e sopra ai volumi. Nella controllando intorno alla visto nero della statua, controllando anche nella libreria all’estrema destra alla ricerca di qualcosa di sospetto o che potesse essere utile. Poi mi sarei concentrato sul aspetto più interessante, un libro aperto con uno strano segnalibro. Avrei cercato di capire se si trattava di rune o di un altro linguaggio, osservando e studiando la strana figura che era anche rappresentata nella pagina aperta.