[ESPERIENZA 9] - Escape from Last Year

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  1. 'wildfire
     
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    Auror
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    chloe walsh
    Osservavo, tra una ricerca e l'altra nella stanza, con un certo scetticismo i miei compagni di sventura: era incredibile come quattro perfetti sconosciuti senza apparenti legami si fossero tutti trovati rinchiusi nella stessa stanza ad opera di un pazzo scellerato, o almeno questa era l'opinione personale che mi ero fatta del tanto famigerato Von Cavalier. Se solo avessi dato ascolto a Wright per una buona volta in tutta la mia vita forse non mi sarei mai trovata in un simile guaio. Ecco che cosa si otteneva a sfuggire sempre alle regole e a questo portavano anni e anni di disubbidienza a mia madre, ora questa forma di ribellione si era trasferita sulla mia mamma Auror, anche se nel volto scuro e serio di James Archie Wright non avevo mai intravisto nulla di materno o premuroso. Le mie ricerche furono infruttuose: nessun elemento di particolare importanza salì alla mia vista, nessun indizio fece scattare la mia mente da investigatore, semplicemente trovai un busto di marmo più leggero di quanto pensassi. Stavo valutando se fosse il caso o meno di farlo precipitare a terra, quando la voce irritate e carica di rimproveri proveniente del quadro mi bloccò la mano a mezz'aria. Distruggere un busto di marmo non avrebbe sicuramente messo la compagnia in buona luce e ora come ora il vecchio burbero dipinto sembrava essere il solo indizio degno di nota. Interruppi le mie operazioni per ascoltarne le parole, compreso anche il punto in cui a me e all'altra bionda veniva dato della puttana che mi fece arrabbiare, ma lo sproloquio sugli auror mi zittì completamente. Non ero sicuramente la persona giusta per fare domande al quadro e ritenni più saggio tacere. Avrebbe lasciato a Brad McNeal l'onore e l'onere di discutere con il vecchio del quadro. Ritornai a perlustrare la stanza, facendo affidamento sulla mia abilità di cercare tracce per poter far risaltare qualche cosa che mi fosse in qualche modo utile. Osservai i miei compagni: la giocatrice di Quidditch sembrava aver trovato qualcosa e anche il militare aveva tra le mani alcuni fogli di carta d'interesse e l'altro mago avrebbe potuto ottenere qualche risultato utile. Ancora non capivo cosa ci facessimo lì, cosa volesse il Cavalier da persone così diverse tra di loro e con così pochi punti in comune. Avevo studiato nell'addestramento auror che un serial killer solitamente ha un modello tipo, uno stereotipo da seguire. Solo le bionde, solo le donne, soltanto persone ricche, soltanto gente che è collegabile a un trauma. Osservavo i presenti nella stanza, me compresa, e cercavo di capire se eravamo solo casuali vittime o se c'era qualche punto in comune. "Abbiamo qualcosa in comune" avrei detto approfittando della fine del colloquio con il quadro, non mi sarei mai permessa di intromettermi "Dobbiamo aver qualcosa in comune che abbia convinto il Cavaliere a volerci qui" dissi ripensando al fatto che avessi sentito un solo accento americano e che il solo fatto di essere tutti inglesi poteva significare solo una cosa "Hogwarts... Siamo tutti inglesi giusto? In che casa eravate?" domandai cercando di seguire il filo dei miei pensieri e dargli una connotazione logica "Io sono Grifondoro, ho giocato come cercatore, ho vinto un campionato al quarto anno. Ho un gemello, era a Corvonero: Chris Walsh. Uhm... ero pessima a divinazione e in trasfigurazione." cercai di aprirmi, rivelando gli elementi del mio passato che mi sembravano maggiormente significativi da raccontare a degli sconosciuti.

    made by zachary

     
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29 replies since 30/12/2019, 18:31   830 views
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