[Arti Oscure] - Lezione 1

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    Pettinato e vestito elegante, Brad McNeal uscì di casa con il sorriso stampato sul volto. Aveva deciso di prepararsi due ore prima e adesso era in netto anticipo sulla tabella di marcia. Preciso e impeccabile come al solito, appariva come un inglese (anche se inglese non era) comune: un Lord, proprio come suo padre. Nella sua borsa in pelle marrone portava una piuma, una boccetta d’inchiostro, due rotoli di pergamena e, ovviamente, il libro che gli sarebbe servito per spiegare la prima lezione. Non si trattava di Hogwarts ed ancora, infatti, doveva abituarsi all’ambiente e all’idea di essere nel cosiddetto ‘Nuovo Mondo’, ma trovava parecchio eccitante l’opportunità che gli si era posta davanti. Se voleva essere importante per la comunità magica mondiale non doveva stanziarsi solo nel Regno Unito, ma doveva viaggiare, conoscere nuove culture, nuove leggi, nuove ideologie.
    Smaterializzatosi da casa, arrivò ad Ilvermorny in perfetto orario e riuscì, quindi, a preparare l’aula a dovere. La classe era formata da otto file di banchi, ciascuna da quattro posti. Le ampie finestre difronte all’ingresso davano sull’esterno del Castello e, per questo, potevano essere coperte da delle tende create appositamente per evitare distrazioni di ogni genere. La cattedra, subito sulla destra rispetto all’ingresso dell’aula era grossa il doppio di un semplice banco, ma leggermente rialzata da un palchetto. Dietro di essa due lavagne unite coprivano gran parte del muro. In fondo alla stanza si trovavano diversi scaffali e librerie con materiale che verosimilmente si poteva usare durante le ore di lezione e attrezzi per esercitarsi in prima persona.
    McNeal si sedette, sistemando la boccetta d’inchiostro sulla cattedra, un foglio di pergamena accanto ad esso e la piuma sopra il foglio. Subito dopo tirò fuori dalla borsa il libro di testo e lo posizionò ordinatamente su un lato del grosso banco. Osservò l’orologio da polso più e più volte sempre più desideroso di cominciare la lezione.
    Benvenuti a tutti. Prego, prendete velocemente posto e tirate fuori i vostri libri.
    Attese che tutti fossero al loro posto e che il chiacchiericcio si interrompesse. Si alzò dunque dalla sua sedia per spostarsi davanti alla cattedra ed appoggiarsi ad essa per essere più vicino agli studenti. Osservò il volto di ciascuno di loro, probabilmente era lui il più emozionato anche se lo mascherava molto bene.
    Io sono Brad McNeal e sarò il vostro docente di Arti Oscure. Sul muro del mio ufficio troverete una bacheca che riporta le importanti Regole della Buona Condotta o RBC, come le chiamo io. Essendo la prima lezione vi riporterò brevemente quelle che sono le regole in quest’aula, ma vi prego di prenderne successivamente visione e di tenere tutto ben in mente se non volete sottrazioni di Gemme per la vostra casa.
    Forse poteva sembrare severo, ma non era affatto questione di severità. Gli studenti erano numerosi e una buona condotta avrebbe permesso a lui di spiegare al meglio gli argomenti complessi di quella branca incredibile della magia e ai ragazzi di comprendere senza distrazioni e disturbi di alcun genere.
    Prima regola, la più ovvia: è vietato arrivare in ritardo. Un ritardo minimo potrà pure passare inosservato, ma un ritardo considerevole vi porterà ad una perdita ingente di Gemme. Seconda regola: quando inizia la lezione è vietato chiacchierare tra di voi e scambiarsi bigliettini per comunicare. Terza regola, che si ricollega alla seconda: per prendere parola vi chiedo di alzare la mano e di presentarvi, quindi nome cognome e casa di appartenenza. Quarta regola: è vietata qualsiasi forma di copiatura. Quinta ed ultima regola: per un colloqui con me o per una lezione privata vi chiedo di scrivermi una lettera e spedirmela via gufo. Non spesso sarò qui ad Ilvermorny e potreste non trovarmi.
    Fece una pausa, per osservare lo sguardo di ciascuno dei presenti. Non erano affatto regole difficili da rispettare e, anzi, sarebbe stato particolarmente facile ricordarle perché, dopotutto, si trattava solo di semplice educazione e niente di più.
    Vi esorto a rispondere alle domande che vi porrò, perché anche se doveste rispondere male non sottrarrò nessuna Gemma. Siamo qui per imparare tutti insieme, quindi potrei anche premiare la vostra fantasia e la vostra determinazione. Ovviamente la risposta dovrà essere comunque in linea con la domanda, senza andare eccessivamente fuori tema. E questo è tutto.
    Deglutì, soddisfatto di come si aveva gestito la tensione di quel primo momento. Si fidava dell’intelligenza di tutti quanti tanto da sapere che difficilmente sarebbe intervenuto per sgridare duramente qualcheduno, ma una rinfrescata di memoria di cinque semplici regole poteva fare solo che bene. Brad tornò quindi a sedersi dietro la cattedra, aprendo il libro davanti a sé Le Forze Oscure: guida all’autodifesa di Dante Tremante.
    Bene ragazzi, cominciamo allora con l’argomento di oggi. Il discorso vi potrà sembrare inizialmente astratto, ma presto capirete che, in realtà, c’è molto di concreto, tanto da rientrare nella vita di tutti i giorni. Quando parliamo di Oscuro, infatti, la prima cosa che ci viene in mente è: pericoloso. Eppure, questo non è completamente vero. Facciamo un esempio, che sarà poi quello che andremo a trattare meglio nelle prime lezioni: esistono Creature Magiche pericolose, ma non Oscure. È possibile il contrario: Creature Oscure ma non pericolose? Vi rispondo subito con un secco no. Sono infatti definite Oscure tutte quelle creature che posseggono almeno una caratteristica che può arrecare talmente tanto danno da provocare la morte per la volontà di queste creature di provocare sofferenza, talvolta gratuita.
    Sperava di non aver spaventato troppo i ragazzi, ma non poteva di certo trattenersi e far credere che nel mondo ci fossero solo aspetti positivi e simpatici. Gli studenti di Arti Oscure dovevano capire che esistevano aspetti magici che potevano essere terrificanti, spaventosi e, talvolta, mortali. Se avessero aperto i giornali avrebbero di certo letto di Grindelwald e del pericolo che incombeva, in quel periodo, su tutto il mondo magico e non.
    A questo proposito, vi faccio una domanda. C’è qualcuno che sa farmi qualche esempio di Creature Magiche pericolose ma non Oscure? Vorrei sapere anche perché non sono considerate Oscure nonostante le loro peculiarità pericolose. Ed esempi di Creature Magiche considerate invece Oscure?
    Attese qualche risposta prima di proseguire. Voleva toccare un altro argomento prima di passare effettivamente alla spiegazione di incantesimi. McNeal sfogliò quindi il libro di qualche pagina, perché quelle precedenti, sulle Creature Oscure, le avrebbe riprese piano piano con il tempo.
    Tralasciando per un attimo le Creature Oscure, concentriamoci ora sugli incantesimi. Possiamo dire che esistono incantesimi pericolosi ma non Oscuri, giusto? Ad esempio, un semplice incantesimo di levitazione, eseguito in modo improprio, potrebbe risultare dannoso nei confronti di ciò che ci circonda, ma direi che sarebbe azzardato dire che sia Magia Oscura. Esistono, infatti, tre tipologie di incantesimi che andremo ad analizzare nello specifico durante questo corso: Fattura, Maleficio, Maledizione. Queste tre tipologie sono definite Oscure, Magia Nera. Le varie definizioni le trovate a pagina cinquantasette del vostro libro, andiamole a leggere."
    Fece una breve pausa per riprendere fiato e poter leggere con calma e attenzione le righe davanti ai suoi occhi.
    "Si definisce Fattura quell’incantesimo di Magia Nera volto a recare al bersaglio effetti irritanti di breve durata. Essa viene spesso utilizzata per divertimento e non per provocare reale dolore al bersaglio. Difficilmente, quindi, troveremo Maghi Oscuri che ci colpiranno con questo genere di incantesimi, tuttavia è possibile che qualche nostro amico, per prendersi gioco di noi, ci possa fare uno scherzo di pessimo gusto. Andiamo avanti. Per Maleficio s’intende l’incantesimo di Magia Nera con un grado leggermente maggiore di quello della Fattura, volto a recare danni irritanti al bersaglio molto più durevoli e crudeli. In questo caso, invece, è più difficile che i nostri amici ci lancino un Maleficio, tuttavia nemmeno i Maghi Oscuri si limiteranno a tanto poco poiché, come ora vedremo, essi prediligono le Maledizioni. Ecco perché i Malefici, al giorno d'oggi, sono davvero poco usati. Pensatele più come forme di minacce e intimidazioni usate per farsi fare favori o per derubare un altro Mago. Infine, Le Maledizioni sono il peggior tipo di Magia Nera esistente. Come unico scopo, esse hanno recare danni gravi al bersaglio per metterlo al tappeto o, addirittura, controllarlo o ucciderlo.
    Brad terminò di leggere e alzò lo sguardo per osservare i suoi studenti. Si alzò quindi dalla sedia, nuovamente, lasciando il libro aperto sulla cattedra. Era arrivato il momento di una nuova domanda e, successivamente, di un’esercitazione. McNeal mosse la bacchetta per scrivere sulla lavagna i tre termini: Fattura, Maleficio, Maledizione.
    Ora tocca a voi, ragazzi. Chi mi sa dire il nome di una Fattura, di un Maleficio e di una Maledizione spiegandomi brevemente di cosa si tratta?
    Sorrise, speranzoso che entro pochi minuti la lavagna si potesse riempire di scritte. Aveva una classe brillante davanti a sé e gli studenti dovevano solo alzare la mano e provarci. Anche se avessero sbagliato, il Professore non avrebbe tolto alcuna Gemma alla casa di appartenenza, ma anzi, avrebbe premiato il tentativo, provando a spiegare invece la classificazione reale dell’incantesimo eventualmente citato. Per un solo incantesimo, McNeal avrebbe assegnato dieci Gemme; per due, quindici Gemme; per tre, venti Gemme.
    Attese le varie risposte, per poi far alzare tutti dalle proprie sedie e dai propri banchi che, rapidamente, spostò alle estremità dell’aula così da lasciare un bello spazio al centro e metterci un bersaglio dalla forma umanoide, simile ad un manichino, pronto a subire gli incantesimi dei ragazzi.
    La teoria, per quanto fondamentale, non sarà l’unico aspetto che tratteremo in questa classe. Infatti, ho deciso di farvi provare una vera e propria Maledizione. Magia nera che, però, vi sembrerà banale e ilare. Non è così. Fatta al momento giusto, questa Maledizione può essere un vero e proprio tormento per chi la subisce. La cura migliore conosciuta è la Pozione Pepata, inventata appena nel 1899 da Glover Hipworth. Sto parlando della temibile Maledizione delle Caccole! Buffo, vero? Pensate però se foste voi la vittima, pensate se non fosse possibile curarvi. Sarebbe drammatico, perché non solo il vostro naso colerà in continuazione e dovrete starnutire costantemente, ma potreste anche collassare in caso di non immediate cure. La formula da pronunciare è molto semplice Mucus ad Nauseam. Questa frase deriva dal latino e si può tradurre con muco (soggetto) per la nausea (complemento di fine). Quindi tanto muco da portare alla nausea o, meglio, al collasso. Per eseguirlo dovrete disegnare con la vostra bacchetta come un cappio, ma senza chiuderlo.
    Brad disegnò il movimento alla lavagna, così che tutti potessero vederlo. Fece avvicinare il bersaglio e si preparò per lanciare la Maledizione. Ci voleva concentrazione e precisione, dunque i ragazzi avrebbero dovuto estraniarsi dai rumori e dalle distrazioni per pensare solo alla formula, al movimento e al bersaglio. Conoscevano l’effetto e dovevano tenerlo bene in mente, senza mai dimenticarlo. La posizione di lancio, inoltre, avrebbe influito sulla resa poiché una posizione da duello standard, seppur non ancora propriamente spiegata dal Professor McNeal, avrebbe di certo aumentato la potenza e la precisione del colpo.
    Brad decise quindi di dimostrare quello che i suoi allievi, successivamente, si sarebbero spinti ad emulare. Si mise in posizione, spostando il piede sinistro leggermente all’indietro così da tenere il fianco destro più in vista. La mano destra, infatti, teneva ben salda la bacchetta ed il gomito era piegato leggermente per lasciare che il braccio potesse muoversi velocemente. Con lo sguardo fisso sull’obiettivo e con l’effetto ben in mente, il docente di Arti Oscure pronunciò un sonoro e deciso Mucus ad Nauseam!. Dal catalizzatore di McNeal fuoriuscì un raggio colorato di verde, come il colore delle caccole e del muco, che si andò a schiantare contro il bersaglio fortunatamente immobile.
    Avete visto? È semplice. Forza, a turno ora potete provare. Mi raccomando, tenete a mente la formula e l’effetto desiderato. Per una buona Maledizione assegnerò ben trenta Gemme alla vostra casa di appartenenza!
    Brad si spostò di lato per lasciare ai suoi studenti spazio per tentare quella entusiasmante esercitazione. L’ora a sua disposizione stava ormai per giungere al termine, ma McNeal poteva dirsi più che soddisfatto di quella sua prima lezione e del programma spiegato.

    Ogni studente può rispondere ad un massimo di una domanda oppure svolgere solo una volta l'esercitazione pratica. Si può, inoltre, rispondere ad una domanda e, di seguito, svolgere l'esercitazione pratica. Per l'assegnazione delle Gemme verrà valutata la concentrazione dello studente e la precisione del lancio della Maledizione.

    Per partecipare alla lezione e per svolgere i relativi compiti è necessario acquistare il libro di testo "Le Forze Oscure: guida all’autodifesa" di Dante Tremante.


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    Edited by Brad McNeal - 4/5/2020, 14:41
     
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  2. Mack;
     
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    Alchimista
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    Mackenzie F. Reed

    16 y.o. - student
    Avrebbe fatto di tutto per evitare gli sguardi dei suoi compagni, mentre quella mattina si dirigeva alla volta dell’aula di Arti Oscure per la nuova lezione; ed il motivo di tanta agitazione da parte di Mackenzie riguardava proprio il fatto che a colazione alcuni studenti della Casa Wampus le avessero dato il buongiorno facendola agitare. Era oramai risaputo il fatto che la ragazzina propendesse sempre dalla parte dei più deboli e di certo non le erano sfuggite le occhiate rivoltole da alcune concasate nel vedersi parare davanti una situazione scomoda alle quale, per altro, lei fu subito pronta ad intervenire: questa vedeva come protagonisti due fidanzatini, ma le cose parevano non andare particolarmente rose e fiori. Infatti lui, mentre le puntava il dito contro con sguardo arrabbiato, si rivolgeva alla ragazza con frasi poco carine (malgrado si trovassero nella stessa Sala in cui anche i docenti stessi se ne sarebbero potuti accorgere) e a completare il quadretto vi erano anche le risa – dietro le spalle di lui – dei suoi stupidi compagni; la poverina era scoppiata in lacrime, segno che la Reed poté considerare come un chiaro invito a lasciare il proprio posto a tavola (e quel suo bel muffin saporito) per prendere le sue difese. Aveva parlato a voce bassa, mentre diceva al ragazzo dove potersi ficcare la sua torta di mele – perché alle Gemme lei ci teneva – ma ciò non le aveva evitato di garantirgli una permanenza d’inferno per il resto dell’anno scolastico se non avesse lasciato in pace la poveretta. Gli altri, come degli sciocchi, avevano battuto le mani in seguito alle parole della Puckwudgie e lei aveva lasciato la stanza riprendendosi la tracolla con i libri.
    Aveva camminato per i corridoi del castello tenendo la testa bassa, nonostante sapesse di non avere alcuna colpa e che quel deficiente si fosse meritato ogni parola da lei proferita: non era affatto la prima volta che accadeva una cosa del genere e in quei casi, per evitare gli sguardi dei suoi compagni (visto che aveva rischiato, di nuovo, di far perdere Gemme alla loro Casa), preferiva starsene in dormitorio per i fatti propri e lasciare che la faccenda si sgonfiasse. Peccato che al momento non vi fosse modo di svignarsela, in quanto i doveri da studentessa di certo superavano il bisogno di non dare nell’occhio.
    Raggiunta l’aula, sua meta durante quella camminata, ne avrebbe varcato l’ingresso ed in seguito rivolto un sorriso al docente.
    «Buongiorno professor McNeal!»
    Concluse le formalità la sedicenne avrebbe cercato un posto libero fra i primi banchi (nonostante la situazione non voleva occuparne uno infondo all’aula, dove non avrebbe avuto una buona visuale della lavagna) e, posizionatasi comodamente sulla sedia, avrebbe tirato fuori tutto il materiale necessario in attesa dell’inizio della lezione.
    Quando l’uomo chiese al resto dei presenti di accomodarsi, Mackenzie rizzò la schiena contro lo schienale della sedia di legno e srotolò il foglio di pergamena per prepararsi a prendere appunti. Annuì ogni volta che il docente menzionò le regole da seguire, ripromettendosi di scriversele da qualche parte alla fine della lezione per non rischiare di far danni; una volta entrati nel vivo della spiegazione del nuovo argomento, la mano destra della Puckwudgie non la smise neanche per un secondo di muoversi sulla carta trascinandosi dietro la piuma bianca.
    Non appena venne posta la prima domanda, la Reed pensò di alzare la mano ma alla fine non lo fece: non voleva, visto quello che era successo poco prima, mettersi troppo in mostra, per cui lasciò che fosse un altro studente a rispondere al posto suo. Era un peccato, visto che accumulare Gemme per la sua Casa era di gran lunga il suo hobby preferito.
    Trovandosi in accordo con qualche risposta e in disaccordo con altre, la Reed continuò ad appuntare gli interventi dei suoi compagni e ad ascoltare le spiegazioni del docente; in seguito andò a pagina cinquantasette e seguì con lo sguardo le parole lette ad alta voce dall’insegnante. Dopo qualche istante, senza pensarci due volte, la mano di Mackenzie si sollevò in aria, stanca di starsene zitta e non provare a guadagnare un po’ di Gemme. Attese, quindi, che il docente le desse il permesso di parlare prima di cominciare a farlo.
    «Mackenzie Reed della Casa Puckwudgie, se permette vorrei rispondere alla domanda su Fattura, Maleficio e Maledizione. Per quanto riguarda la Fattura potremmo citare la Fattura Gambemolli: grazie ad essa è possibile rendere cedevoli le gambe dell’avversario, impedendogli di camminare e quindi assicurandoci un vantaggio in un eventuale scontro. Circa le Maledizioni, mi viene da pensare alle Maledizioni Senza Perdono e, per citarne una, parlerei dell’Anatema che Uccide: la sua esecuzione è illegale proprio per via del fatto che, se esercitata nei confronti di qualcuno, esso cade a terra privo di vita. Per ultimo, riguardo i Malefici si potrebbe parlare del Maleficio Eiettore, grazie al quale è possibile costringere una scopa a disarcionare il suo possessore.»
    Si ricompose e prese di nuovo fiato, non era da lei respirare tra una parola e l’altra proprio per il timore di dimenticare di dire qualcosa di importante; sperò, comunque, di non aver detto qualcosa di stupido.
    Attese il proseguire di quella lezione, ascoltando gli interventi dei suoi compagni e appuntandosene qualcuno di interessante nel caso fosse servito; soltanto alla fine di quel breve esercizio le cose per la Reed si fecero più appetitose, quando l’insegnante fece loro capire che presto si sarebbero alzati in piedi per eseguire una prova pratica. Annotò, quindi, tutte le nozioni fondamentali riguardo il nuovo incanto che avrebbero appreso ed eseguito.
    Avrebbe potuto usare la Maledizione delle Caccole su quel deficiente della Casa Wampus, se solo l’avesse imparata prima.
    Conclusa la dimostrazione pratica di quell’incanto da parte del docente McNeal, Mackenzie alzò di nuovo la mano.
    «Ancora Mackenzie Reed della Casa Puckwudgie, vorrei cimentarmi nella prova pratica.»
    Una volta averne chiesto il permesso, la ragazzina si sarebbe alzata in piedi ed aspettato il suo turno per potersi fronteggiare con il manichino; nel frattempo avrebbe tirato fuori dalla tracolla la sua bacchetta di Peli di Wampus, facendola scivolare lungo il fianco destro.
    Ritrovatasi dinanzi al proprio bersaglio la Reed avrebbe cominciato la preparazione preliminare: riportando alla mente la postura precedentemente assunta dal docente nel lancio dell’incantesimo, Mackenzie avrebbe portato il piede sinistro indietro così che quello destro potesse rimanere leggermente più avanti e lasciarne in vista il fianco, nel frattempo la mano destra che teneva ben saldo il catalizzatore dall’apposito manico di legno si sarebbe sollevata a mezz’aria, arrivando a posizionarsi appena sopra il capo, mentre il gomito era piegato così da poterle assicurare un movimento fluido. Prese un respiro profondo e nell’istante in cui lo fece rilassò i muscoli delle spalle; socchiuse gli occhi appena per un istante, quello che le servì a cercare una maggiore concentrazione e ad eliminare dalla propria mente ogni possibile fonte di distrazione che non riguardasse il lancio di quell’incantesimo e tutti gli effetti a cui avrebbe portato: immaginò quel povero manichino alle prese con un naso continuamente colante, costretto a dover starnutire in maniera incontrollabile, e cercò di estraniarsi dal resto della classe, oscurandone ogni chiacchiericcio e suono. Sicura di esserne pronta, Mackenzie aprì nuovamente gli occhi e li puntò contro il proprio bersaglio: soltanto in quel momento avrebbe pronunciato la formula dell’incanto a chiare lettere e a voce alta «Mucus ad Nauseam!», andando a muovere la bacchetta nel modo corretto e quindi andandone a disegnare con la punta un cappio – partendo dall’alto, poi abbassando leggermente la punta verso il basso ed infine effettuando una piccola curvatura che l’avrebbe riportata a tracciare un’invisibile linea verso l’alto, ma arrestandosi senza richiuderlo.
    Una volta concluso il tutto, sperò di non aver combinato danni e in una buona riuscita di quella prova.
    Puoi starmi accanto, se lo vuoi, ma non andare via senza nemmeno salutare.
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    Era riuscito a spiegare un argomento leggermente complicato senza intopparsi e senza balbettare emozionato. Nonostante fosse tutto nuovo per lui, era come se Brad si fosse trovato finalmente nel suo mondo, come se tutto quello facesse parte della sua vita, da sempre. Era il suo posto, era il suo sogno, era il suo destino. Il Professor Vincentius sarebbe stato fiero di lui se l'avesse visto in quelle vesti e, forse, anche suo padre Steve, ma era troppo orgoglioso per accettarlo.
    La disciplina delle Arti Oscure era complessa e distorta e, secondo Brad, doveva essere sviscerata per bene e con ordine per poter essere in grado, quantomeno, di capirla e accettarla. Prima la grossolana definizione di Oscuro, poi la distinzione delle tipologie di Magia Nera ed, infine, una esercitazione pratica: era quello il pane quotidiano degli studenti del Professor McNeal. Era normale partire da concetti quasi astratti, perché sarebbe stato sciocco e quasi azzardato cominciare con argomenti specifici che avrebbero dovuto richiedere un background culturale non indifferente. Ecco, il Docente di Arti Oscure era lì per quel preciso motivo, voleva dare una base ai suoi ragazzi grazie alla quale crescere insieme e capire meglio la difficile materia. Perciò, Brad amava che gli si ponessero domande e, ovviamente, amava porgerne. Solo con un colloquio, con il dialogo, si potevano toccare punti inesplorabili persino dai libri di testo.
    Poco ci volle, infatti, per ricevere le prime risposte. Le domande non erano complesse e si basavano per lo più su cultura generale applicata a quanto appena appresa a lezione; nulla che gli studenti americani non potessero fare. Brad incentivava molto la parola, sempre nel rispetto delle importantissime RBC, perché voleva anche far prendere più confidenza agli allievi. L'uso della parola era la magia più potente del pianeta e presto l'avrebbero capito anche loro, per questo spiegare senza concedere loro la possibilità di intervenire era, secondo lui, la censura più sbagliata possibile e, di conseguenza, il modo di insegnare peggiore. Non aveva ancora esperienza in materia, era ovvio, tutta quella che aveva era quella accumulata nei suoi anni di scuola, ma poteva contare sul buon senso e sulla conoscenza del mondo al di fuori di quattro mura sicure dentro le quali studiare giorno e notte.
    "Prego, Mackenzie."
    Brad diede il permesso di parlare alla signorina Reed, che voleva rispondere alla seconda domanda, quella un po' più semplice se si avevano le giuste conoscenze. Preferì chiamarla per nome, così come faceva con tutti gli altri, per creare un ambiente di comunione. Non aveva bisogno di essere duro, già ci pensava l'aula a far notare la differenza di posizione tra un Insegnante e uno studente (il palchetto sopra il quale era sistemata la cattedra era un chiaro esempio). Annuì alla risposta, rimanendo un attimo sconcertato dopo aver sentito delle parole che non si aspettava da una semplice adolescente. Conoscere già l'Anatema che Uccide non era qualcosa di banale sulla quale scherzare, anzi. Ma era anche vero che in quel periodo di battaglie e di crisi politico-sociale per la comparsa di Grindelwald era impossibile non leggere certe oscenità sui giornali. Decise quindi di non soffermarsi troppo su quell'aspetto che, probabilmente, viste le circostanze, sarebbe stato ripreso in una successiva lezione proprio da lui.
    "Complimenti! Tutte corrette. Assegno ben 20 Gemme a Pukwudgie per il tuo brillante intervento."
    Sorrise, spostandosi davanti alla cattedra per poggiarsi con la schiena su di essa e per guardare meglio la signorina Reed e tutti i suoi compagni. Potevano farcela tutti loro, bastava solo provare.
    La lezione continuò spedita fino al momento dell'esercitazione pratica, una maledizione semplice quanto efficace. Si trattava pur sempre di Magia Nera e non si doveva scherzare. Lui aveva fatto vedere una dimostrazione di come eseguire nel migliore dei modi la Maledizione, adesso toccava agli studenti darsi da fare. La prima a proporsi fu ancora una volta la Reed che era tutto il contrario degli studenti insicuri che il Professor McNeal pensava di conoscere.
    "Vai Mackenzie, è tutto tuo."
    Le disse, indicando il bersaglio da colpire. La preparazione fisica fu buona, un'ottima emulazione di quanto fatto dal Docente. Anche quella mentale doveva essere stata buona, perché la ragazza sembrò concentrarsi al punto giusto prima di pronunciare con il tono corretto la formula. Il raggio verde che fuoriuscì dalla bacchetta della Reed andò a colpire in pieno l'obiettivo designato.
    "Ottimo, ottimo!"
    Brad batté un paio di volte le mani, in una sorta di applauso personale.
    "Sono 30 Gemme a Pukwudgie +10INT. Chi è il prossimo che si fa sotto?"
    Domandò poi, sorridente per cercare di invogliare la classe a dare il massimo.

    Non ho considerato valido il post di Matthew Ryle in quanto non rispetta i requisiti minimi per la lezione. Non appena li avrà raggiunti potrà postare nuovamente, di seguito, utilizzando anche lo stesso scritto.

    Ricordo che per partecipare alla lezione e per svolgere i relativi compiti è necessario acquistare il libro di testo "Le Forze Oscure: guida all’autodifesa" di Dante Tremante.


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  4. Carpe Diem~
     
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    Matthew Ryle
    Pukwudgie
    I mostri non dormono sotto al letto. Loro dormono dentro la tua mente


    Matthew si era recato come sempre in perfetto orario e ben vestito alla lezione, nonostante quella materia non gli piacesse per nulla. In quegli anni non aveva trovato un briciolo di interesse per quello studio, ma ciò non lo aveva distolto dall'essere comunque uno tra i primi della classe. Il suo desiderio di studiare e imparare era più forte del suo dispiacere nel frequentare quelle lezioni. Prese posto accanto a una ragazza della sua stessa Casa e annuì alle varie regole poste dal professore, niente su cui avesse da contraddirlo, erano le regole più comuni di rispetto che si potevano esigere da loro.
    Ascoltò attentamente le parole del professore, prendendo nota minuziosamente qui e là e, quando venne posta la prima domanda si mordicchiò piano il labbro. Avrebbe voluto rispondere, ma si limitò a sbirciare se qualcuno, più pronto di lui, avesse già sollevato in aria la mano per fare bella figura. Non notando nessuno cercò di prendere coraggio e piano piano sollevò la sua mano in aria. Aspettò che il professore gli desse il permesso di parola e si presentò.
    Sono Matthew Ryle, della Casa degli Pukwudgie, professore, e vorrei provare a rispondere alla sua domanda. si morse di nuovo il labbro cercando di calibrare il tono della voce. Sapeva che il suo sguardo non riusciva a reggere quello del professore e, per questo motivo, lo abbassò verso il banco. Sperava che il professore non pensasse che stava leggendo qualche tipo di appunto, la sua era solo timidezza e paura di perdere il filo del discorso e iniziare a balbettare a causa di essa. Si possono definire "Creature Oscure" tutte quelle creature di cui non sappiamo come siano nate o il loro ciclo vitale. Non sappiamo nulla della loro nascita, crescita, sviluppo e riproduzione, e che abbiano questo istinto cieco di recare danno e sofferenza. Essi non badano a nulla se non alla loro voglia di morte, non importa se sono in pericolo di morte, se sono in inferiorità numerica, se hanno subito già dei danni, loro continueranno ad avanzare e cercare di danneggiare e/o uccidere l'essere umano di fronte a loro. Non lo fanno per istinto di sopravvivenza o per cercare di proteggere i propri cuccioli, lo fanno solo per il desiderio intrinseco di farlo. prese fiato sperando di non aver appena elencato tutta una serie di castronerie sull'argomento. Gli pareva proprio di aver letto qualcosa del genere in uno dei libri della Biblioteca.
    Come creature oscure vorrei citare i "Berretti Rossi", folletti malvagi il cui segno distintivo è il berretto che portano alla testa. Per poter ravvivare il suo caratteristico colore rosso uccidono le loro vittime per poterne usare il sangue a quello scopo. Un'altra creatura oscura è il "Molliccio" di cui nessuno conosce il suo aspetto originario essendo un Mutaforma. Si ciba della paura delle proprie vittime e per questo motivo si trasforma in ciò che spaventa di più il mago che gli si para davanti. su questo era sicuro. Sapeva di averli descritti alla perfezione perché uno dei suoi libri preferiti andava proprio a classificare, in ordine, tutte le creature magiche ed oscure già conosciute.
    Creature magiche considerate davvero molto pericolose, ma non oscure sono ad esempio, il "Basilisco" e l'"Acromantula". Entrambi possono provocare facilmente la morte, ma di loro sappiamo come nascono, come si riproducono e anche come crescono e, per questo motivo, non dovrebbero essere considerate Oscure. detto questo, leggermente tremante, tornò seduto al suo posto, la testa ben chinata verso il basso. Non era sicuro che la sua risposta fosse giusta, ma continuò a seguire la lezione appuntando sulla sua pergamena tutto ciò che i suoi compagni dicevano o di cui il professore parlava.
    Purtroppo però, come quasi ogni volta durante quelle lezioni, arrivava il momento che lui odiava maggiormente: la prova pratica.
    C'era un motivo se quella era tra le materie che più odiava, lui non voleva usare la sua bacchetta magica per provocare incantesimi del genere, per fare del male a qualcuno, non voleva neppure impararli certi incantesimi! Probabilmente se avesse avuto un "Molliccio" davanti si sarebbe trasformato in lui che sparava maledizioni a destra e sinistra.
    Si rannicchiò chiudendosi in se stesso, guardando i vari studenti e suoi compagni alzarsi per provare a lanciare quel maledetto incantesimo, ma lui si rifiutò di farlo. Sperava che il professore non lo prendesse in antipatia per questo o non decidesse di sottrarre delle gemme alla sua Casa.


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    [spoiler_tag]Ho comprato i libri ed elimino ora il post precedente[/spoiler_tag]
     
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    Fare domande non era un lavoro semplice. Bisognava riuscire ad essere univoci e non ambigui, bisognava capire come farsi comprendere, bisognava essere diretti e non girarci troppo attorno altrimenti nessuno degli studenti avrebbe fatto attenzione. Insomma, porre quesiti era forse la parte più complicata di una lezione, poiché gli aspetti teorici e pratici potevano essere perfettamente recuperabili attraverso i libri di testo. Era per quel motivo che Brad, appena chiese ai suoi studenti di intervenire, li osservò bene tutti. Voleva cercare di entrare nei loro pensieri e di comprendere i loro timori. Non tutti avevano la forza di volontà di alzare la mano, farsi avanti e parlare davanti ad altri compagni di classe. La paura di sbagliare e di essere conseguentemente giudicati era maggiore del desiderio di guadagnare gemme per la propria casa. Era sempre stato così, anche quando lui frequentava Hogwarts.
    McNeal attese, quindi, qualche istante dopo aver esposto il primo quesito. Aveva ripetuto la domanda più volte mentalmente, per essere sicuro di non aver sbagliato a dire nulla. Si era raccomandato di essere chiaro e, effettivamente, sembrava che lo fosse stato, almeno nella sua testa. Chissà in quella dei ragazzi davanti ai suoi occhi. Girò lo sguardo da una parte all'altra della classe, in attesa di una mano alzata. Non avrebbe continuato la spiegazione fino a che almeno un allievo non avesse trovato il coraggio di rispondere. Poco ci volle, per grazia di Merlino. Si vedeva lontano un miglio che era in imbarazzo ed era preoccupato, ma ovviamente Brad non lo fece notare. Un'umiliazione così grande davanti alla classe forse non sarebbe stata perdonata.
    "Prego, Matthew, rispondi pure, senza timori."
    Aggiunse per cercare di tranquillizzarlo. Anche se avesse sbagliato non sarebbe successo nulla, nessuno avrebbe perso gemme e nessuno avrebbe avuto punizioni di alcun genere. Erano lì, in classe, per imparare. Il Professore di Arti Oscure, quindi, ascoltò la risposta di Ryle, annuendo e cercando di capire dove voleva andare a parare. Non lo interruppe nemmeno quando si accorse che c'era una piccola inesattezza. Lo lasciò parlare, perché così Matthew si sarebbe tolto quel grosso peso che sembrava portare e si sarebbe calmato.
    "Bene. La tua definizione è ben fatta, ma solo parzialmente corretta. Quando parliamo di Oscurità, non ci riferiamo alla poca conoscenza dell'argomento, ma piuttosto alla mancanza di luce, di purezza. Un Mago Oscuro, infatti, non è colui che è misterioso, di cui abbiamo poche informazioni, ma è colui che è malvagio, che ha scopi crudeli e, in riferimento al colore e alla luce citati prima, ricorre all'utilizzo di Magia Nera."
    Osservò prima Matthew, poi il resto della classe, per capire se l'appunto fosse chiaro.
    "Allo stesso modo, possiamo classificare le Creature Magiche, seppur non utilizzano la Magia Nera. Infatti, la loro peculiarità che può causare addirittura la morte nella peggiore delle ipotesi può essere equiparata alla Magia Nera, soprattutto se utilizzata, la peculiarità, per scopi non propriamente difensivi. La nostra non conoscenza della vita di una Creatura Magica, come la nascita, la riproduzione, eccetera, è solo un motivo per temere di più quella Creatura poiché possiamo considerarla sconosciuta e quindi maggiormente pericolosa. Badate bene, pericolosa non oscura."
    Sperava di essere stato chiaro e sufficientemente soddisfacente.
    "Sono comunque ben 10 Gemme a Pukwudgie per i tuoi esempi di Creature Magiche Oscure, Matthew. I Berretti Rossi sono Creature Oscure perché uccidono gli esseri viventi per divertimento, per ornamento addirittura. Il Molliccio è un non-essere, ma è pur sempre classificato come Creatura Oscura non perché non ne conosciamo la forma originale, ma perché vive delle nostre paure, vive per vedere il terrore e, talvolta, per vedere diventare folli le proprie vittime. Possiamo dire che il Molliccio esiste perché le emozioni negative esistono. Ma ci torneremo più avanti, in un'altra lezione. Il Basilisco, invece, è una delle Creature Oscure per eccellenza. Uccide chiunque lo guardi, non per difesa, non per proteggere le uova, ma per una propria peculiarità intrinseca del suo essere. Oltre a questo, possiede enormi zanne velenose che utilizza per attaccare. Per quanto riguarda l'Acromantula, invece, il discorso è leggermente più complicato. Vi basti sapere che la dottrina è suddivisa tra gli studiosi che affermano che si tratta di una Creatura Oscura e gli studiosi che affermano che la loro peculiarità mortale viene sfruttata solo come autodifesa. Il veleno viene usato per uccidere le prede, anche esseri umani, così come le loro pinze vengono utilizzate per fare a pezzi la vittima. Per alcuni, queste caratteristiche anche offensive bastano per definire l'Acromantula come Creatura Oscura, per altri invece sono caratteristiche utilizzate per l'autoconservazione, come cibarsi di carne, e per autodifesa, come attaccare chi minaccia il loro territorio."
    Brad spiegò velocemente quello che, secondo lui, era un argomento fondamentale per capire davvero la definizione di Oscurità, in particolare per le Creature, ma con i compiti gli studenti si sarebbero dovuti applicare anche per collegare il tutto alla figura del Mago Oscuro.
    "Vi faccio un esempio di Creatura Magica pericolosa ma non Oscura: il fiamma-granchio. Esso utilizza la propria peculiarità solo in caso di estremo pericolo, altrimenti è docile e potrebbe essere addirittura considerato un animale da compagnia per alcuni maghi patiti. Detto questo, sapete dirmi altri esempi di Creature Magiche pericolose ma non Oscure e Creature Magiche Oscure?"
    Rilanciò la domanda, per far sì che tutti, con le nuove indicazioni, potessero rispondere e guadagnare importanti gemme per la propria casa.

    Ricordo che per partecipare alla lezione e per svolgere i relativi compiti è necessario acquistare il libro di testo "Le Forze Oscure: guida all’autodifesa" di Dante Tremante.


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    D all’inizio della lezione, la mente di Madeline aveva rischiato di perdersi più e più volte. Prima il fruscio della penna che vergava la pergamena, poi il costante tamburellare di dita, che percepiva dal fondo dell’aula. Ogni rumore, anche il più piccolo, avrebbe potuto potenzialmente essere fatale. La concentrazione di lei andava e veniva a proprio piacimento e, solitamente, decideva di abbandonarla nei momenti meno opportuni. Stare attenta durante le lezioni non era il suo forte, non quando la propria compagna di banco aveva deciso di raccogliere i capelli in modo così approssimativo. La pergamena di lei, a differenza della propria, era piena di appunti e, a giudicare dalle doppie punte della ragazza, Maddie pensò che avrebbe fatto meglio a concentrarsi su altro, sulle cose importanti.
    Nonostante l’avversione per lo studio, contrapposto al desiderio di volere essere considerata brava dagli altri, la texana si stava sforzando in maniera particolare per quella lezione. Difesa Contro le Arti Oscure era una delle materie che preferiva, perché le consentiva di fare tanta pratica. Inoltre, alla studentessa non era sfuggito l’aspetto piacente dell’insegnante. Non che glielo avrebbe mai detto e, al di fuori della classe, non le sarebbe interessato. Lei era una studentessa e lui un professore, non era sciocca fino a questo punto. Sospirò, disegnando l’ennesimo cuoricino sul bordo inferiore della pergamena. Nonostante tutto, le piaceva guardarlo e stilizzare tutto il proprio interesse sulla carta, che aveva di fronte.
    Alla nuova domanda di lui, dato che non rispondeva nessuno e visto che, almeno per una volta, non si era dovuta sforzare a pensare ad una risposta appropriata, decise di farsi avanti. Madeline sollevò la mano, più per farsi notare che per rispettare le indicazioni.
    ”Sono Madeline Mayson della Casa Thunderbird, professore” si presentò, sbattendo discretamente, almeno sperava, le ciglia, dopo avere avuto il permesso di prendere parola.
    ”Vorrei eseguire la prova pratica, ma, se lei è d’accordo, vorrei prima rispondere alla sua ultima domanda” represse un sorriso e, non appena McNeal le avesse dato il consenso, avrebbe ripreso la parola ”Altri esempi di Creature Magiche pericolose ma non Oscure potrebbero essere l’Ippogrifo e l’Occamy. I primi sono creature molto leali e non attaccano senza ragione, tuttavia, essendo anche molto fiere ed orgogliose, utilizzano gli artigli ed il becco per colpire, se si manca loro di rispetto. Anche gli Occamy sono potenzialmente pericolosi, ma, a differenza di una Creatura Magica Oscura, attaccano solo se infastiditi, ad esempio dalla troppa vicinanza, o per difendere le loro uova. Per quanto riguarda le Creature Magiche Oscure, invece, ho pensato ai Kappa non si fanno scrupoli a strangolare la vittima, per ottenere il sangue umano. Infine, ho pensato al Lethifold, che aggredisce la vittima, soffocandola mentre dorme”
    Terminò di parlare, sperando di non avere detto qualcosa di sbagliato, perché non voleva che il docente pensasse male di lei. Alzandosi, per eseguire la prova pratica, si ravvivò i capelli, un mero gesto di vanità.
    Prese posto, estraendo il catalizzatore con nucleo di piuma di Thunderbird, ed attese il proprio turno con il manichino. Un po’ era schifata dal pensiero di dovere lanciare una Maledizione così vomitevole, ma tentò di nasconderlo.
    Si mise in posizione, emulando quella assunta dall’insegnante poco prima. Fortunatamente, Madeline l’aveva osservato con molta attenzione. Essendo destra, lasciò scivolare il piede sinistro all’indietro, così da fare sporgere il fianco destro. Sollevò la dodici pollici e mezzo, tenendola stretta, ma senza stritolarla. Anziché tenere il braccio completamente disteso, piegò leggermente il gomito, così da rendere più fluido il lancio della Maledizione stessa.
    A quel punto, entro nella fase per lei più difficile. Avrebbe chiuso gli occhi, per evitare qualsiasi stimolo visivo che potesse distrarla. Non potendo spegnere completamente i suoni, avrebbe cercato di visualizzarli, riducendoli progressivamente di intensità, fino a quando non si fossero ridotti ad un mero sottofondo. Avrebbe respirato profondamente, immaginando che il superfluo la lasciasse ad ogni espirazione.
    Proprio come era stato suggerito loro, avrebbe visualizzato gli effetti della Maledizione sul fantoccio. Il continuo colare dal naso e gli stranuti costanti oltre ad essere sgradevoli, avrebbero potuto farlo collassare in caso di mancate cure. Solo a quel punto, Maddie avrebbe sollevato le palpebre per puntare lo sguardo sul bersaglio.
    ”Mucus ad Nauseam” avrebbe pronunciato la formula con chiarezza, scandendo tutte le lettere e, nel contempo, avrebbe mosso il proprio catalizzatore. Avrebbe tentato di disegnare un cappio immaginario, partendo dal alto verso il basso, per poi risalire ed arrestarsi prima di chiuderlo completamente.
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    Pur essendo la sua prima lezione in qualità di Professore di Arti Oscure, Brad stava ricevendo un buon riscontro da parte dei suoi studenti. Tutti sembravano essere stati attenti, visti i fogli di pergamena sui banchi pieni di appunti, e molti anche attivi e partecipi a lezione viste le copiose risposte alle domande che il Docente aveva posto alla classe. Il piccolo errore di Matthew aveva permesso a McNeal di sviscerare ancor di più l'argomento delle Creature Magiche Oscure e delle Creature Magiche pericolose, ma non Oscure, proponendo opportuni esempi e spiegando il motivo di quella classificazione che, seppur non ufficiale (non esisteva una classificazione ministeriale per differenziare Creature Magiche in base al grado di Oscurità), era accettata dalla dottrina della materia ormai da anni. Inoltre, Brad ne aveva approfittato per dare una piccola definizione che avrebbe aiutato tutti i ragazzi anche con i successivi compiti da svolgere, poiché aveva accennato alla figura del Mago Oscuro, figura che gli alunni avrebbero dovuto prendere in considerazione e su cui avrebbero dovuto sviluppare un pensiero personale.
    Come spesso succedeva, infatti, da un errore si poteva imparare molto di più. Matthew aveva probabilmente capito qualcosa in più sull'argomento e aveva anche permesso all'intera classe di aggiungere una postilla agli appunti già presi, per completezza del tutto. Esempi fatti dal diretto Professore erano oro colato quando bisognava studiare da soli per i compiti o per gli esami. Comunque, Brad, con estrema serietà, aveva spiegato con altri termini rispetto a quelli che aveva utilizzato in precedenza il significato di Oscuro, tanto che alla lavagna aveva segnato i suoi esempi. In una colonna aveva aggiunto il Fiamma-granchio, nell'altra aveva scritto Berretto Rosso, Molliccio, Basilisco e Acromantula. Quest'ultimo termine era accompagnato da un punto interrogativo, perché i filoni di pensiero degli studiosi erano contrastanti: alcuni inserivano l'Acromantula tra le Creature Magiche Oscure, altri tra quelle pericolose. Alla successiva domanda del Professore, per aggiungere tipi di Creature alle liste, alzò la mano un'altra studentessa. Soddisfatto della partecipazione di tutti quanti - e anche più tranquillo per aver superato il momento di imbarazzo e di difficoltà iniziale - Brad concesse la parola, spostandosi dalla lavagna alla cattedra, per ascoltare e commentare la risposta della ragazza.
    "Certo, Madeline. Siamo tutt'orecchi."
    Scherzò velocemente prima di concentrarsi davvero sulle parole dell'alunna. McNeal rimase sbalordito dalla conoscenza della Thenderbird di quelle così peculiari Creature Magiche, doveva essere un'appassionata o una studiosa accanita. In ogni caso, gli esempi erano più che azzeccati e il sorriso di Brad lo confermava. Era bello per un insegnante dover aggiungere solo dei piccoli dettagli per completare le risposte dei suoi allievi.
    "Fantastico! Complimenti! - disse orgoglioso, scrivendo i nomi delle Creature sotto ciascuna colonna. - L'Ippogrifo è una Creatura Magica pericolosa per quei maghi e streghe che non sanno approcciarsi e comportarsi con essa. È necessario avere rispetto di questa Creatura per ricevere lo stesso trattamento, altrimenti l'Ippogrifo attacca, come ha detto la vostra compagna, con le zampe anteriori e con il becco. Potrebbe rompervi qualche osso e, se particolarmente arrabbiato, potrebbe anche uccidervi. Tuttavia, non si permetterebbe mai di attaccare senza una reale motivazione. Si tratta, infatti, di una Creatura molto intelligente e comunque addomesticabile. Le peculiarità offensive non sono così gravi da classificarla come Oscura, né la sua natura è quella di attaccare indistintamente."
    Fece una pausa, per concedere a tutti la possibilità di prendere appunti. La differenza tra Oscuro e pericoloso doveva essere ben chiaro al termine di quella lezione, perché da quel momento in avanti il Professore avrebbe parlato per lo più di Oscurità e non di pericolosità. Il pericolo era all'ordine del giorno, ma era dal mondo Oscuro che i suoi studenti dovevano imparare a difendersi.
    "L'Occamy è ancora più pericoloso dell'Ippogrifo perché è molto riluttante per tutte le altre Creature, compresi noi esseri umani, che gli si avvicinano. In particolar modo, attacca chiunque si avvicini all'argento delle sue uova. È molto possessivo. Non è addomesticabile come un Ippogrifo, motivo per cui noi maghi dobbiamo stare più attenti a questa Creatura, tuttavia non dobbiamo considerarla come Oscura perché mai e poi mai un Occamy attaccherebbe di propria iniziativa, senza alcun disturbo esterno o senza alcuna minaccia alle proprie uova."
    Anche l'Occamy, come l'Ippogrifo, era stato segnato nella colonna sotto il Fiamma-granchio.
    "Parlando di Creature Magiche Oscure, gli esempi di Madeline sono perfetti. I Kappa si nutrono di sangue, una peculiarità naturale che li inserisce inevitabilmente nella categoria appena citata. Infatti, essi attaccano anche i maghi e le streghe che non arrecano loro nessun disturbo. Alcuni studiosi, come per le Acromantule, sostengono che essi siano in realtà costretti ad uccidere per autoconservazione, cosa in realtà vera, ma rispetto alle Acromantule i Kappa attaccano volontariamente e non si fanno scrupoli. La dottrina infatti non ha dubbi a riguardo, è solo una piccola fetta di pensiero che salvaguarda il Kappa. I Lethifold presentano una simile peculiarità naturale: si cibano di animali e umani. Le modalità di caccia, inoltre, rendono queste Creature tra le più sadiche. Esse, infatti, attaccano le vittime mentre dormono e prima di mangiarle le soffocano, così da non permettere reazioni."
    Aggiunse anche gli ultimi due nomi alla lavagna, sotto le altre Creature Magiche Oscure, e soddisfatto controllò che tutto ciò che aveva detto fosse chiaro e che non ci fossero ulteriori domande da parte di nessuno.
    Brad attese poi che la ragazza svolgesse anche la prova pratica, concedendole spazio e tranquillità. La classe era stata modificata a dovere e i manichini utilizzati come bersagli rendevano il tutto un po' più sicuro. Certo, se qualcuno avesse sbagliato la mira ci sarebbe stato da preoccuparsi, ma la Maledizione era comunque curabile attraverso la Pozione Pepata, inventata solo da qualche decennio, che aveva reso la Maledizione abbastanza leggera e innocua in un contesto protetto. McNeal osservò Madeline e si concentrò sulla postura e sulla concentrazione prima, e poi sul movimento della bacchetta e sulla pronuncia. L'effetto fu quello desiderato: un raggio verde fuoriuscì dal catalizzatore della Thunderbird e andò a colpire il bersaglio.
    "Perfetto! Ottimo colpo."
    Seguì un veloce applauso che confermò la buona esecuzione.
    " Sono ben 20 Gemme a Thunderbird per i tuoi esempi di Creature Magiche Oscure e Creature Magiche Pericolose e ben 30 Gemme a Thunderbird + 10 INT per la perfetta prova pratica!"
    Sorrise soddisfatto e poi il suo sguardo si posò sul resto della classe. Qualcun altro voleva provare?

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    Come Horned serpent, la casa migliore di ilvermorny, mi sentivo in dovere di partecipare con attenzione e dedizione a tutte le lezioni delle materie insegnate a scuola. Ero ambizioso e intelligente, volevo spiccare e migliorare. Quel giorno la mia lezione su le arti oscure, molto interessante e difficile. Avevo portato il libro acquistato dal Ghirigoro e i fogli per prendere appunti. Seguii con interesse la spiegazione di macneal, docente di quella materia, annotato tutto quello che era poco chiaro sul libro. Prestai attenzione all'esercitazione pratica e dopo che una bella di thunderbird si cimentò nella prova decisi che era giusto che anche io ci provassi.
    Vicent Reed di Horned serpent, provo anche io parlai quando fui autorizzato, dopo che le gemme sono state assegnate.
    Mi misi in piedi, cercando di assumere la posizione del professore, piegando il braccio e tenendo la bacchetta in mano. Mi concentrai su quello che volevo ottenere, la riuscita del mio incantesimo, convinto e sicuro di me decisi di provare a lanciare l'incantesimo insegnato a lezione. Mucus ad Nauseam dissi forte, tracciando con la bacchetta il cappio aereo dal alto verso il basso.
     
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    Lezioni come quelle sarebbero state all'ordine del giorno per McNeal. Gli piaceva come aveva gestito la suddivisione del tempo a disposizione e gli piaceva come potevano rispondere ed esercitarsi in momenti diversi gli studenti. Per essere la sua prima lezione da Professore era piuttosto soddisfatto e, anche se era ancora un po' emozionato, aveva cercato di nasconderlo il più possibile. Anche la risposta degli alunni era stata piuttosto positiva: nessuno aveva infranto le regole dettate ad inizio lezione e molti avevano alzato la mano per le domande poste dall'Insegnante e per la prova pratica, sicuramente la parte più frenetica e interessante della materia. Anche lui, quando era stato studente di Hogwarts, amava mettere in pratica quanto studiato con la teoria, ma con gli anni e con l'esperienza aveva capito che nulla era da tralasciare: per eseguire un buon incantesimo dovevano essere chiare sia teoria che pratica.
    Vedere dei ragazzi che provavano e riuscivano ad eseguire un'ottima fattura dopo la sua spiegazione e dopo la sua dimostrazione cominciava ad essere motivo di grande orgoglio per il McNeal che non vedeva l'ora di vedere nuovi alunni tentare e mettersi alla prova. Alla fine, lui, non avrebbe tolto punti a nessuno - a meno che non avessero infranto le regole della buona condotta - perché era giusto ragionare insieme e, anche se ci fosse stata una risposta sbagliata o una prova fallace, avrebbero tutti quanti imparato dai propri errori perché Brad, in qualità di docente, avrebbe fatto notare le imperfezioni consigliando poi come migliorare. Quello era un aspetto che lo caratterizzava sin da ragazzino, quando era prima Prefetto e poi Caposcuola.
    La battaglia tra le casate, comunque, era sempre accesa e viva e McNeal sapeva di poter contare su quella. Nessuno studente avrebbe voluto vedersi superare da un altro di un'altra casa. Infatti, le prove pratiche vennero eseguite da diversi alunni e, ora, anche un Horned Serpent aveva alzato la mano.
    "Prego, Vincent. Il bersaglio è tutto tuo!"
    Il ragazzo sembrava essere sicuro di sé e, forse, era uno degli aspetti più importanti. Il timore, spesso, faceva distrarre e deconcentrare i caster e, alle volte, rendeva meno potente l'Incanto. Erano la consapevolezza delle proprie capacità e l'immagazzinare la propria paura per riconvertirla in potere magico le armi da utilizzare in una situazione come quella. Brad cercò di osservare con attenzione ciascun aspetto della prova pratica. La postura di Vincent era piuttosto superficiale. Lo studente aveva cercato di riprodurre quanto effettuato in precedenza dal Professore, ma non era stato preciso e meticoloso come i compagni prima di lui. Il momento di concentrazione durò veramente poco, anche se la sicurezza del ragazzo e la forza di volontà non erano affatto bassi. Con un movimento corretto, anche se non troppo fluido, e la giusta pronuncia della Maledizione, Vincent fece fuoriuscire dalla propria bacchetta un raggio color muco che si andò a schiantare debolmente contro il bersaglio. Nonostante non fosse stata la migliore delle prove, il risultato era stato quantomeno sufficiente.
    "Bene! Ce l'hai fatta! - cominciò a dire l'Insegnante di Arti Oscure al Reed. - Tuttavia ti consiglio, per avere una maggiore resa, di concentrarti maggiormente, di pensare di più all'Incantesimo e al bersaglio, di non fare caso a ciò che ti sta attorno, ai rumori e quant'altro. Mi raccomando anche la postura: una buona postura e un buon movimento della bacchetta, quindi più accentuato e articolato e non superficiale, ti faranno lanciare gli Incanti con maggiore potenza. Nel complesso, però, la Maledizione è andate a segno, quindi sono 15 Gemme a Horned Serpent + 10 INT per la tua prova!"
    McNeal osservò gli altri studenti, speranzoso che le sue parole fossero arrivati a tutti così da non far più commettere leggerezze simili. Era importante eseguire bene gli Incantesimi per migliorarsi sempre di più ed essere, a tutti gli effetti, Maghi e Streghe con i fiocchi.


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    Eve Moore




    Riuscire a riprendere il ritmo scolastico era stato molto duro per me, perchè mi sentivo perennemente stanca e la mancanza di energia mi portava a mangiare più del solito, che oltre a farmi ingrassare di qualche kilo mi faceva sentire ancora più stanca durante la fase digestiva. Quello era il primo giorno in cui mi sentivo davvero bene e non sapevo se questa scarica energizzante fosse dovuta all'aria fredda che avevo ricevuto appena svegliata perchè Clary, mia compagna di stanza, aveva deciso di arieggiare il loro dormitorio anche se io ero ancora in pigiama. Avevo indossato la divisa scolastica scossa da brividi di freddo e ancora infreddolita avevo bevuto un caffè e mangiato delle ciambelle, una alla marmellata e una al cioccolato, per colazione. Mi ero poi diretta alla lezione di Arti Oscure, il docente era Brad McNeal, che avrei anche potuto incontrare in una qualche partita di Quidditch del campionato, prima o poi, e visto che un battitore era il peggior nemico di un cercatore, avrei fatto di tutto per cercare di fare buona impressione. Quando il docente era arrivato in classe sul banco avevo già predisposto appunti e calamaio, insieme con il libro appena comprato al Ghirigoro. Avevo iniziato a prendere appunti, facendomi un'idea dell'argomento trattato e ascoltato gli interventi dei miei compagni. Madeline, di Thunderbird era la sola ad essere intervenuta e alla domanda successiva del professore sollevai la mano per chiedere di poter parlare. Non mi sentivo molto intelligente o portata ma ci tenevo a far guadagnare qualche gemma alla mia casa. Eve Moore di Thunderbird, vorrei anche io provare a rispondere inspirai e presi coraggio Un'altro esempio di Creatura Magica Pericolosa, ma non Oscura, potrebbe essere il Kneazle. Si tratta di una creatura molto simile a un gatto, ma molto più intelligente, che proprio grazie a questa qualità spesso riconosce le persone poco raccomandabili e diventano aggressivi. avevo iniziato a rispondere cercando di essere convincente anche se avevo molta paura di sbagliare e perdere punti. Mi chiedevo se i Dissennatori potessero essere considerati creature. In questo caso penso che sarebbero da considerarsi come creature magiche oscure, in quanto agiscono indistintamente sugli esseri umani, privandoli dei ricordi felici fino a farli impazzire.

    Poco dopo avvenne la prova pratica con una maledizione del vomito, non ero molto contenta di pensare a questo tipo di cose dopo tutto quello che avevo mangiato, ma il mio desiderio di fare una buona impressione superava lo schifo. Mi ero messa in fila, aspettando il mio turno e preparandomi quando fossi stata interpellata.
    Mi misi in posizione, cercando il più possibile di ricreare la posizione che era stata assunta dal professore. Misi avanti il piede destro, così da dare questo fianco al manichino che dovevo affrontare e sollevai la bacchetta, tenendo il braccio piegato. Avrei cercato di concentrarmi solo sul manichino e di visualizzarlo vomitare, quasi fosse un desiderio espresso soffiando le candeline di compleanno. Quando mi fossi convinta di questo fatto, avrei tracciato con il movimento rapido della bacchetta un cappio, come mostrato dal professore, e pronunciato a voce decisa Mucus ad Nauseam
     
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    Theodore Skyfield
    Docente di Arti Oscure
    Per il bene superiore!


    Il programma ministeriale sull'insegnamento delle Arti Oscure non faceva impazzire lo Skyfield che, da quando era stato assunto, aveva cercato di prendere in mano le redini della situazione e di modificare - in parte, poiché tutto non sarebbe stato possibile - quell'ideologia che era alla base, imposta dal M.A.C.U.S.A. alla Scuola di Ilvermorny. Theodore preferiva mettere in testa agli studenti un aspetto più pratico e reale della magia, meno legato ai libri. Non perché essi non fossero importanti, anzi lo erano eccome, ma perché non bastava leggere e ripete per diventare buoni Maghi o Streghe, serviva pratica, serviva esercitazione, serviva impegno e perseveranza. Come poteva, un solo libro, insegnare queste cose?!
    Ecco allora che lui, nel piccolo della sua conoscenza e della sua esperienza da Professore, aveva scelto di insegnare ai ragazzi solo lo stretto indispensabile, quello che il programma ministeriale riteneva importantissimo e che sarebbe stato richiesto agli esami, ma poi, per il resto, avrebbe controllato lui la scena e avrebbe fatto sì che fuori da quella classe i ragazzi diventassero Maghi o Streghe capaci, intelligenti, furbi, attenti e pronti ad agire usando la testa e non delle parole studiate da un vecchio manuale. Ciò che Theo voleva era far usare la testa a quegli studenti, perché solo in quel modo avrebbero capito quanto fossero potenti e superiori ai No-Mag e quanto lo Statuto Internazionale sulla Segretezza della Magia fosse una legge per paura e vigliaccheria. La Magia era segno di evoluzione e come la storia aveva sempre insegnato, l'evoluzione andava accolta, non repressa.
    Il contenuto di quella lezione era particolarmente interessante. La differenza tra Oscuro e Pericoloso doveva essere ben chiaro a tutti, perché spesso e volentieri aveva sentito che Grindelwald era un Mago Oscuro. Forse per qualcuno poteva risultare pericoloso e quello, in un certo senso, lo accettava o quanto meno lo capiva. Ma Mago Oscuro era una generalizzazione fatta probabilmente dai ministeriali per inculcare nella testa della gente la paura. Il M.A.C.U.S.A. desiderava che la comunità magica avesse paura di Gellert Grindelwald, quando, in realtà, doveva concedergli libertà di parola, libertà di espressione, una rappresentanza politica così che fosse la comunità magica, in piena democrazia, a scegliere da che parte stare. E in un momento di repressione come quello, in un momento di evoluzione come quello, Theo era parecchio convinto che la maggioranza avrebbe seguito, proprio come lui, le ideologie di Grindelwald.
    I pensieri del Docente di Arti Oscure vennero però interrotti dall'intervento giustificato di una studentessa di Thunderbird. Theodore ascoltò con attenzione gli esempi della ragazza e annuì, senza interrompere il filo del discorso fino alla fine.
    "Esatto, signorina Moore. Sebbene una classificazione ministeriale a tre X, quindi XXX, non la ritengo essere particolarmente pericolosa, concordo con lei nell'affermare che un Kneazle non addestrato e affidato ad un mago poco capace può essere considerato pericoloso."
    Il Kneazle era una Creatura Magica classificata XXX dal Ministero e quindi assegnata a quella categoria di Creature gestibili da maghi particolarmente attenti e capaci.
    "I Dissennatori, così come i Mollicci, sono Non-Esseri - ci ritorneremo tra qualche lezione - ma anch'essi sono Creature Magiche. E sono, ovviamente, Creature Magiche Oscure per la loro capacità di rimuovere qualsiasi sensazione positiva attorno e, come ha detto la signorina Moore, facendo impazzire le proprie vittime, arrivando anche ad ucciderle. La loro peculiarità è quindi letale. Sottolineo solo una cosa: i Dissennatori agiscono indistintamente su qualsiasi essere umano, ma vi faccio notare che se fate capire loro di essere in una posizione privilegiata e quindi capaci di dar loro vittime da mietere, saranno un po' più quieti con voi."
    Smise di parlare, cercando negli sguardi degli studenti conferme. Theo sperava di essere stato chiaro e di aver fatto capire l'argomento, non particolarmente complicato, ma molto importante. Anche nel mondo delle Creature Magiche c'erano sentimenti e anche i Dissennatori, quasi incredibilmente, sembravano avere preferenze per quei maghi che davano loro cibo.
    Durante la prova pratica della Maledizione delle Caccole, una maledizione da quattro soldi, ma che avvicinava i ragazzi all'utilizzo di Magia Nera leggera e, comunque, li avvicinava all'esercizio di flusso magico, Theodore era rimasto a guardare, dopo aver fatto vedere lui stesso come agire, le prove di ciascuno studente che si era messo in fila per provare. Non aveva voluto obbligare tutti a partecipare, ma aveva cercato di invogliarli con un'ingente somma di Gemme da assegnare alla propria casata in caso di riuscita. Ancora una volta, Eve Moore di Thunderbird si propose. La posizione assunta era buona, così come sembrava essere la concentrazione al lancio dell'incantesimo. Il movimento della bacchetta e la formula magica erano anch'essi corretti, ma la potenza del raggio verde che fuoriuscì dalla bacchetta era leggermente più debole delle aspettative.
    "Buon lancio, signorina Moore. Sono 20 Gemme a Thunderbird per gli esempi sulle Creature Magiche e altre 20 Gemme a Thunderbird + 10 INT per la Maledizione delle Caccole. Forse hai pensato ad un effetto differente da quello reale, perché il lancio era leggermente più debole delle aspettative, ma posizione, movimento e formula magica erano ottimi. Complimenti."
    Dopo aver dato consigli e commenti sul lancio della Signorina Moore, il Professor Skyfield attese un altro studente che voleva provare a cimentarsi nella prova pratica di quella lezione.

    all about Eve e tutti gli altri studenti: da quando Theodore Skyfield è diventato Insegnante di Arti Oscure dovete citare lui come insegnate, anche se la lezione è stata aperta da un altro PG.

    Ricordo che per partecipare alla lezione e per svolgere i relativi compiti è necessario acquistare il libro di testo "Le Forze Oscure: guida all’autodifesa" di Dante Tremante.


    code made by zachary, copia e t'ammazzo©
     
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