No one can make you feel inferior without your consent.

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  1. Carpe Diem~
     
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    Matthew Ryle
    Pukwudgie
    I mostri non dormono sotto al letto. Loro dormono dentro la tua mente

    Matthew sbuffò ritrovandosi ad Hogsmeade per la seconda volta in un mese. Ci era arrivato usando la metropolvere per i "Tre Manici di Scopa", si era dato una sistemata nel loro bagno (non volendo uscire ricoperto di fuliggine e con i capelli tutti scarmigliati) e poi era uscito dirigendosi verso le stradine lì davanti. Sarebbe voluto andare a comprare un paio di libri e, magari, qualche dolcetto da Mileandia. Adorava le loro "cioccorane".
    Quel giorno indossava la sua solita divisa logora e malconcia e aveva con sé una borsa che sembrava tenersi su solo grazie a tantissima fortuna. Effettivamente, forse, avrebbe dovuto risparmiare sui suoi acquisti per potersene permettere una nuova, ma credeva che i libri fossero decisamente più importanti di un oggetto che serviva esclusivamente a portarli in giro.
    Mentre camminava si rese conto di alcuni ragazzetti poco distanti da lui che ridacchiavano. Sicuramente avevano saputo della sua pessima esperienza con un molliccio e ne stavano parlando tra di loro. Non riusciva a scorgere il colore della loro divisa, quindi non riuscì a capire di che Casa facessero parte, ma poco importava. Persino quelli della sua stessa casa lo avevano preso in giro. Certo, non erano stati tutti, ma un paio di loro lo avevano preso in disparte per fargli sapere che erano rimasti molto divertiti dal suo patetico "Riddikulus".
    Matthew si incupì ricordando quel brutto momento, si strinse in se stesso e sospirò cercando di non guardarsi indietro più di tanto, ma così facendo non notò che proprio sotto i suoi piedi vi era una pozzanghera creata da una buca non sistemata. Buca in cui lui piazzò il suo piede e che lo fece rotolare lungo disteso a terra.
    Magnifico. grugnì mentre tentava di rialzarsi, la borsa che ormai aveva esalato il suo ultimo respiro a causa di quella caduto e che ora giaceva, strappata a metà, per terra, alcuni dei libri che portava con sé caduti fuori e bagnati. Ci mancava poco che Matthew non iniziasse a maledire tutti i santi che conosceva. Ma è possibile che non me ne possa mai andare bene una?! non si capiva a chi lo stesse dicendo, probabilmente era una domanda retorica.
    Sperava solo che i ragazzi che aveva notato prima non si fermassero a prenderlo in giro o sarebbe stata la "ciliegina sulla torta" di una giornata iniziata molto male.

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  2. random name generator
     
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    T H E A
    horned serpent

    Agili gambe si rincorrevano scattanti lungo la pavimentazione irregolare del sentiero principale di Hogsmaede, quella Hogh Street che aveva percorso centinaia di volte. Era felice di poter scappare dal castello di Ilvermorny, dai suoi compiti e dalle sue lezioni, alla prima occasione utile, assecondando il suo desiderio di libertà. quel pomeriggio,quando aveva preso tra le mani la polvere nera che l'avrebbe trasportata qualunque camino indicasse la sua voce, era stata tentata di pronunciare una meta esotica, un qualunque Timbuctù che le avrebbe permesso di mettere diverse miglia tra lei e il castello. Ma non era scellerata, non così tanto sconsiderata da partire senza un piano preciso, anche se l'idea di perdersi nel mondo l'aveva sempre affascinata più di quanto fosse lecito ammettere. Voleva bene a sua madre ma aveva sempre pensato a cosa sarebbe potuto succedere se avesse fatto un passo indietro, se avesse smesso di seguirla nel suo shopping a Diagon Alley, sperdendosi per Nocturn Alley e poi nel mondo. Ma le sue fantasie di fuga erano sempre state frenate dalla sua forte razionalità. E anche quel giorno le verdi fiamme l'avevano avvolta per trasportarla nel camino dell'ufficio postale, da lì si sarebbe avventurata a piedi prima per comprare qualche caramella da Mielandia, poi verso il limitare esterno del villaggio per rimirare la stamberga Strillante. Riusciva quasi a sentire il profumo di Zuccotti di Zucca e di Api Frizzole che la chiamavano a poca distanza quando davanti ai suoi occhi, a un paio di passi di distanza da lei, un ragazzo ruzzolò in terra, cascando male e rompendo la sua borsa a tracolla che conteneva diversi libri. Riconobbe colori di Puckwudigie e mossa da spirito di appartenenza alla stessa scuola si affrettò a dargli una mano. -Beh, la tua acrobazia è stata spettacolare, ma forse avrei lasciato a casa qualche libro.- rispose alla sua domanda, avvicinandosi a lui per mettersi al suo stesso livello, con gli occhi azzurri troppo grandi a osservarlo con un sorriso dolce sulle labbra. - Spero fossero libri scolastici, non sembrano messi molto bene...- aggiunse, come un folletto dispettoso o qualche gnomo da giardino, raccogliendone un paio e offrendoli al legittimo proprietario. - Io sono Thea e... scusa, sono un po' inopportuna, ma sembra proprio che tu abbia avuto una pessima giornata e...- scosse le spalle e la testa, abbassandosi per afferrare un altro libro da terra -evidentemente ai bisogno del mio aiuto per tirarti su. - invadente e inopportuna, sorrise, risposta karmica alle sfortune del ragazzo o ulteriore maledizione, spettava al ragazzo capire da che parte collocare Dorothea Harper, che sembrava nient'affatto intenzionata ad andarsene. - Io sono una Horned Serpent, mi sembra equo dirtelo visto che tu sei riconoscibile dalla divisa...- aggiunse, continuando una conversazione non richiesta -deve essere stato questo il tuo primo errore, venire qui in tenuta scolastica...non ti da fastidio indossare la cravatta? A me fa prudere terribilmente il collo e le darei fuoco- molesta e ora anche piromane, il ritratto che stava dando di se era sicuramente uno dei migliori.

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1 replies since 11/2/2020, 09:11   55 views
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