[EVENTO] - L’oro dei Lepricani

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    ▬Brad McNeal▬
    POST QUATTRO

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    Tre monete scintillavano nella mano del Professore di Arti Oscure che, non contento del già buon bottino, aveva deciso di continuare la caccia al tesoro irlandese. Brad si era lasciato dietro le sue studentesse e, con ancor più rammarico, James Kennegan, per continuare sulla sua strada ed avvicinarsi lentamente - per non perdersi nulla - al suo negozio. Le monete dei Lepricani potevano essere finite anche nella sua bottega con un po' di fortuna e nessuno, eccetto lui, poteva raccoglierle. Era la fortuna di avere un negozio a Diagon Alley. Anche il suo appartamento poteva essere stato invaso da quell'oro leggendario, quindi McNeal sarebbe di certo passato anche di lì più tardi. Il negoziante di Accessori aveva guardato a destra e a sinistra e aveva cercato di evitare quanti più maghi e streghe possibili, così da essere l'unico che si allontanava dall'Emporio del Gufo per avvicinarsi alla fine della strada, dove si trovava il suo negozio. Lì, forse, ci sarebbero state poche persone, persone che non erano ancora a conoscenza dell'evento straordinario che si era verificato quel giorno.
    Avrebbe voluto chiamare Rigriel, così da farsi aiutare, ma era convinto che il piccolo elfo avrebbe fatto troppi danni e anziché raccogliere monete avrebbe anche potuto perderle. Così, Brad arrivò davanti all'ingresso di Accessori di Qualità per il Quidditch e, proprio davanti la porta, notò un luccichio che attirò la sua attenzione. Si chinò velocemente, per non farsi notare dai maghi lì attorno, e raccolse all'istante la moneta che controllò una volta tornato in piedi. Non c'era dubbio, era arrivato a quota quattro.

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    Tassorosso
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    Emozionata, un po’ stupita trovai il Calderone del Lepricani nascosto in una cesta di altri calderoni proprio di fronte al negozio che lo vendeva. Mi ero avvicinata soltanto perché mi era sembrato di scorgere il luccichio di una moneta dorata ai piedi della suddetta pila. Mi abbasso per raccoglierla e infilarla nella tasca insieme alle altre quando noto la presenza di un calderone che è fatto di uno strano rame verde. Come una gazza ladra abituata a prendere le cose che luccicano lo afferro e lo estraggo dalla pila senza nemmeno chiedermi se sto commettendo o meno resto. È il Calderone dei Lepricani, deve essere lui ha un quadrifoglio sopra! Esulto con entusiasmo del ritrovamento del calderone, stento a crederci. Ritorno alla ragazza che è di Ilvermorny e mi domanda cosa sia tutto questo. È pro dei Lepricani. Se lo raccogli e lo restituisci, mettendolo in questo calderone, verranno a prenderlo e come premio per la tua bontà avrai un premio spiego con un sorriso cercando di attingere alle storie che mi aveva sempre raccontato mia madre. È una cosa molto rara ma come vedi anche i professori e gli adulti si stanno dando da fare per raccoglierlo! Quindi ti consiglio di provare a prendere più monete possibili sorrido con gentilezza mettendo le monete che ho raccolto fino a quel momento nel calderone verde. Io sono Eve Moore. È un piacere conoscerti
     
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    James Kennegan

    Da quando aveva preso in gestione il Ghirigoro gli incontri con il Corvonero erano andati moltiplicarsi. Brad McNeal era il negoziante di Accessori per il Quidditch di Qualità, uno dei negozi del mondo magico che la Kennegan preferiva in assoluto per via della sua grande passione per il Quidditch, ma era stata così immersa nel lavoro richiesto dal negozio per poter farlo partire al meglio delle sue possibilità che aveva avuto ben poco tempo per gli impegni personali. Si era ripromessa più volte, passando davanti al negozio per andare nel suo, di doverci fare visita il prima possibile, quanto meno per fare una sorpresa al suo vicino prima di stanza e ora di negozio, ma non era mai riuscita a concretizzare questa volontà. Anche ora, nel momento in cui vide il giovane mago iniziare la conversazione si era promessa di fargli visita nelle vesti di cliente affezionata, se al negozio o al negoziante era ancora difficile da dirsi, sorridendo allo scambio di battute che ne seguì. << O magari si sono solo persi... come irlandese posso assicurare che abbiamo un ridotto senso dell’orientamento. >> aggiunse ridendo, giocherellando con una ciocca di capelli che era sfuggita alla chioma dorata e che ora danzava ripetutamente davanti ai suoi occhi, pizzicandole il naso. << Si beh okay... forse solo io sono un tale disastro>> aggiunse senza parlare direttamente con il ragazzo che stava già dicendo che aveva raccolto poche monete ma che in breve tempo avrebbe raccolto una vera fortuna. Ancora disorientata dal suo stesso discorso sull’orientamento si era limitata ad annuire e a concordare con quello che era non più che un verso gutturale, un grugnito di approvazione, con lo sguardo di smeraldo intento a cercare un nuovo bagliore e la mente assente. Quasi non si rese conto che Brad si era allontanato alla ricerca di posti con più monete, avvicinandosi già a un gruppo di ragazzine, quando un ispirazione colse la Kennegan. Il suo cervello aveva elaborato a scoppio ritardato le parole espresse dal mago facendole gridare un << È una sfida McNeal?>> per la via principale di Diagon Alley come un venditore di giornali qualunque, ma così forte che, oltre ad aver svegliato i pochi ancora chiusi nei loro letti, aveva sicuramente raggiunto i timpani del Corvonero, ignaro di cosa suscitassero le sfide nell’animo della Serpeverde, che tra le mani reggeva già una moneta in più di quando si erano salutati.
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    Post Quattro
    James Kennegan

    Ferma in mezzo alla strada, lo sguardo di smeraldo teneva ancora catturata l’immagine di Brad McNeal, sempre più piccolo e sbiadito, che si allontanava e si perdeva nella folla. Aveva colto troppo tardi il guanto di sfida che il ragazzo le aveva lanciato e ora se ne era rimasta ferma a contemplare il vuoto. In vero la prima cosa che aveva contemplato non appena il negoziante di Accessori si era allontanato era stato ben altro. Nonostante il cappotto grigio lo avvolgesse nascondendone il fisico, lo sguardo attendo della Kennegan, che era abituata a individuare giocatori anche tra la folla di passanti, non poté fare a meno di focalizzassi su un punto particolare del corpo del Corvonero, un punto dove il tessuto di lana di era teso con maggiore estensione, un punto di apprezzamento per la Serpeverde. Sfacciata, menefreghista di opinioni altrui, indugiò senza ritegno con lo sguardo sul mago che le aveva voltato le spalle. Un sorrisetto malizioso incurvò le sue labbra prima che la consapevolezza del fatto che ci fosse una sfida in atto la colpì come un fulmine a ciel sereno e allora le verdi iridi dovettero mettersi all ricerca di nuovi scintilli d’oro. Sorvolò rapidamente sul profilo delle altre persone scese in strada e si fermò a poca distanza da lei. Un paio di passi e la figlia d’Irlanda si ritrovò con una nuova moneta tra le dita.
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    Ghiaccioli
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    ARTEMISIA OPAL ROSIER
    ilvermorny

    POST 3
    Ben più presa da,le monete d’oro, a quanto pareva appartenenti a dei certi Lepricani di cui lei ignorava esistenza, origine, specie e persino provenienza, la ragazza dai capelli biondi appena incontrata sembrava essere molto più interessata dalla caccia alle monete che non dal fare conoscenza. Seguì una lunga conversazione prima che venisse a conoscenza del fatto che si chiamava Eve Moore. In effetti, seguendo il discorso della ragazza che era stata tanto gentile da spiegarle il perché di quel agitazione generale, fu per la prima volta che notò che c’erano molti adulti impegnati in quello che avrebbe detto essere un gioco da bambini, almeno così le sarebbe sembrato nel mondo dei nomaj dal quale proveniva. Ma ora apparteneva al mondo dei maghi e doveva imparare ad abbracciare anche le loro usanze, per quanto strambe potessero sembrare,
    Ti ringrazio é un piacere anche per me conoscerti, Eve sorrise, porgendole la mano per stringerla in un atto che nel mondo babbano era la normalità delle nuove conoscenze. E con questa sono a 3,quante ne hai raccolte tu?domandò cercando di immedesimarsi nella parte e di assecondare quella che sembrava essere un raro evento ma di formidabile fortuna.
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    POST CINQUE

    2OXR

    Uscito da Accessori per il Quidditch di Qualità, Brad ritornò con un bel gruzzoletto in strada, a Diagon Alley per dirigersi verso il suo appartamento e, chissà, magari trovare qualche altra luccicante monetina irlandese. La sfida che aveva lanciato alla Kennegan era ormai inequivocabile e lei, seppur con un po' di ritardo, l'aveva capita e l'aveva colta, senza troppi problemi. Ricordava sin dai tempi della scuola il lato competitivo della Serpeverde, tipico di ogni verde-argento. Anche se Brad non aveva intenzione di vincere per sbeffeggiarsi della ragazza, bensì di festeggiare insieme a lei, così da bere qualcosa insieme e usare un'ulteriore scusa per passare del tempo con lei. Ormai McNeal ne cercava di ogni, perché la presenza di James era indubbiamente gradita al Professore di Ilvermorny.
    Certo delle sue capacità di ricercatore, affinate negli anni grazie al lavoro per il padre, Brad camminò lentamente per la via più trafficata da maghi e streghe per cercare altri luccichii. Con lo sguardo fisso per terra, lo Scozzese cercò di concentrarsi sulle scarpe di ciascun passante, per controllare se sotto o accanto ad esse ci fossero monete lasciate ad un triste destino. Non era sicuro di trovare qualcosa a casa, visto che Rigriel, altrimenti, l'avrebbe avvisato (forse), motivo per cui tutto ciò che poteva trovare lì nel tragitto sarebbe dovuto essere suo, a tutti i costi.
    Infatti, pochi passi dopo, Brad notò accanto al tacco di una strega molto elegante una moneta tipica dei Lepricani, identica a quelle che aveva raccolto fino a quel momento. Si lanciò su di essa con poca cura dei presenti e anche della stessa strega che, inevitabilmente, si spaventò della foga del Negoziante di Accessori tanto che si lasciò scappare un urletto di paura, immediatamente strozzato non appena si rese conto che McNeal si era buttato, in verità, per terra, a raccogliere la moneta. Brad si alzò, sorridendole, mostrandole per bene il motivo del suo comportamento, prima di metterlo in tasca insieme alle sue compagne.

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    James Kennegan

    Colta da un’ispirazione improvvisa la figlia d’Irlanda si voltò di scatto, roteando su se stessa per voltarsi di quasi centottanta gradi e trovarsi con il busto rivolto in direzione del Ghirigoro. Tra le dita della destra reggeva ancora le chiavi del negozio, tintinnanti nel loro elegante portachiavi, ma non aveva potuto fare a meno di domandarsi, complice la sua memoria da pesce rosso, se avesse o meno aperto il negozio. Incerta, visto che voleva evitare che di prima mattina qualcuno si infilasse nel locale per cercare di svaligiarlo, si mosse con passo svelto in quella direzione, avendo come unico scopro quello di arrivare alla porta del negozio e rispondere alla domanda se la porta fosse aperta o no. Non ricordava se l’apparizione delle monete d’oro l’avesse distratta prima o dopo aver compiuto i tre giri di mandata che erano necessari per aprire la porta del negozio. E se qualche cliente l’avesse trovata aperta e vi fosse entrato, vagando con sguardo disperso sulla quantità invidiabile di libri e manuali che erano presenti negli scaffali che arrivavano quasi a toccare il soffitto? Quest’immagine la fece rabbrividire e accelerare il passo. Arrivata davanti alla porta del locale provò ad aprirla ma la maniglia rimase rigida sotto il peso della sua mano. Era chiuso. Un sospiro di sollievo uscì dalle sue labbra arricciate in una O. Inserì le chiavi e le voltò per tre volte in senso orario, finché non avvertí il leggero click che suggeriva l’apertura della porta. Si appoggiò alla maniglia per spingere la porta ed entrare ma questa rimase bloccata. << Ma cosa diavolo..?>> ebbe appena il tempo di domandare ad alta voce prima che, colta da chissà quale intuizione geniale, volgesse lo sguardo verso il basso e individuasse una moneta d’oro che si era infilata proprio sotto alla porta del negozio. Si abbassò, accucciandosi a terra, cercando di spostare la moneta da sorto lo stipite. Tuttavia sembrava proprio incastrata. Provò a tirare con entrambe le dita delle mani, posandole sulla sommità della moneta come se si fosse trattato di una tavoletta ouija, facendo pressione in quell’ora forzo ma nulla. Così tentò di pinzare le estremità della moneta tra indice e pollice della sinistra e tirare, ma anche in questo caso la moneta non si spostava. Sbuffò sonoramente. << Se mi rovini la porta...- aveva già cominciato a prepararsi a lamentare maledizioni sulla moneta, mentre estraeva la sua bacchetta di ebano e la puntava verso terra -Accio moneta!>> e sotto la pressione della magia l’obolo si sfilò da sotto la porta e saltò nel palmo teso della Kennegan, un sorriso trionfante da ti ho preso stronza dipinto sul volto.
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    Wampus
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    Due.

    Poco o nulla aveva compreso il senso di quella caccia frenetica a delle monete che avevano davvero poco o nullo valore. Ma in Inghilterra, stava constatandolo in quel momento anche se aveva già sentito molte voci a questo riguardo, erano particolarmente superstizioni e con credenze differenti dalle usanze Americane. La Wampus sospettava che queste fossero un refuso causato dalla convivenza a stretto contatto con il mondo non magico ed era molto grata che invece in America vigessero leggi tanto stringenti da impedire persino un rapporto di amicizia con chiunque non fosse dotato di poteri magici. Paese che vai, tradizioni che trovi. Con questo spirito da esploratore, che non le si addiceva per nulla, si decise a chinarsi verso terra e raccogliere una nuova moneta. Se non le fosse venuto in tasca nulla di buono, nessuna delle fantomatiche promesse e fortune elfiche di cui aveva sentito parlare dai passanti, avrebbe sempre potuto fondere le monete raccolte e ricavarci un bracciale o qualche collana.
     
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22 replies since 20/3/2020, 11:00   442 views
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