Bad Day

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Ghiaccioli
    Posts
    58

    Status
    OFFLINE
    Ilvermorny - Thunderbird – Age 17
    ▬Madeline Mayson▬
    SPEZZAINCANTI

    SDMiGgX

    Sfinita. Il turno da Accessori per il Quidditch di Qualità si era rivelata più massacrante del solito. Un cliente dopo l'altro, senza avere quasi un attimo di respiro. La giornata peggiore di sempre come commessa, al punto che si era quasi pentita della scelta. In un momento di sconforto, si era rinchiusa nell'opificio per respirare e poi, proprio quando aveva pensato di sentirsi meglio, le cose erano peggiorate ulteriormente.
    L'incubo travestito da strega di mezza età. Abito rosso fuoco e rossetto dell'ennesimo colore. La cliente peggiore di sempre. L'aveva guardata dall'alto al basso e, la texana ne era convinta, l'aveva disprezzata all'istante. Ogni tentativo di essere gentile, allegra era stato accantonato da uno stizzito cenno con la mano. L'impegno ripagato da un cenno di cinque dita. Umiliata, si era mordicchiata il labbro inferiore per evitare di piangere, di non mettersi ulteriormente in ridicolo.
    Persino Rigriel, avendo assistito alla scena pietosa, l'aveva compatita, fissandola con gli enormi occhi castani. Aveva sorriso tristemente, annuendo per fargli sapere che stava bene.
    In qualche modo, era riuscita ad arrivare alla fine del turno. Illesa fisicamente, ma non moralmente. Colpita duramente dalla scortesia altrui e lei, troppo buona per sopportarlo, ne aveva risentito. Nel momento di difficoltà, la mente si era concentrata sul fratello. Un'immagine nitida, che le aveva infuso un po' di sicurezza. Avrebbe voluto potere sentire la sua voce e fiondarsi all'interno delle sue braccia tese. Sentirsi nuovamente piccola, protetta e confortata. Libera di lamentarsi e sfogare la propria frustrazione. Il solo pensiero di non poterlo fare, la sconfortò ulteriormente. Quella sera, davanti al proprio prezioso cofanetto, avrebbe estratto le lettere del fratello, una dopo l'altra. Non lo faceva spesso, ma si trattava di una situazione di estrema emergenza.
    Le mani scesero a lisciare la gonna, quel giorno giallo, per eliminare le pieghe dovute ad un'intera giornata di lavoro. A testa bassa, si mosse tra la gente che affollava la via principale di Diagon Alley. Sguardo sui piedi, troppo sconfortata per la consueta esuberanza.
    Un urto, lieve, ma sufficiente a destare la sua attenzione. Incespicò, sollevando la testa verso l'alto.
    "Scusa..." borbottò, viaggiando con lo sguardo alla ricerca del povero malcapitato. Spalancò le palpebre, riconoscendo il giovane mago, visto solo poche settimane prima. Complice l'evento Al Ghirigoro e la propria eccentricità, Maddie non si era fatta problemi a presentarsi.
    Si raddrizzò, sistemandosi al contempo la coda di cavallo. Dorsi delle mani sugli zigomi, a cancellare le prove del proprio sconforto. Forzò gli angoli delle labbra verso l'alto. Un tentativo di tornare la stessa ragazza esuberante di sempre.
    "Anche tu ancora in giro? Hai acquisti da fare?" tubò, ma in maniera molto meno convinta del solito. Le sarebbe servito un miracolo per dimenticarsi di quella pessima giornata.
    ©‎ do not copy! created by ban•shee only for wizarding world of ilvermorny
     
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts

    Group
    Ghiaccioli
    Posts
    2,919
    Location
    London, UK

    Status
    ONLINE
    SPEZZAINCANTI
    NON MODIFICARE
    8ymffmcv_o
    Draven Shaw

    16 yo – Slytherin/Thunderbird


    Gli ultimi giorni non erano stati tanto male; si era sempre svegliato di buon umore, aveva preso ottimi voti, finalmente a Hogwarts non si parlava più di lui o della faccenda del Corridoio Proibito e si era ritrovato anche del tempo libero da passare con i suoi amici. Si era sentito talmente sollevato da come le cose stavano andando, che aveva addirittura smesso di ignorare la più piccola delle Jones e, quando aveva raggiunto la Sala Grande per la colazione quella mattina, era riuscito ad incrociare il suo sguardo per un fugace saluto. Aveva ripreso da poco a rivolgerle la parola, ma lo faceva solo e soltanto nell’ambiente protetto delle lezioni del loro anno, perché l’occhio vigile degli altri studenti, in attesa che uno dei due commettesse un passo falso solo per avere la scusa perfetta per riprendere a spettegolargli alle spalle, rendeva troppo rischiosa qualsiasi altra interazione. Ma, per il momento, se ne accontentava… Non era mai rimasto nei suoi paraggi abbastanza per creare alcun tipo di gossip, quindi, continuava ad andare tutto bene.
    Lungo il tragitto verso Hogsmeade per raggiungere Diagon Alley, ne approfittò per leggere il suo libro sulle bacchette, Dove c’è una Bacchetta, c’è un Modo, in attesa che il Ghirigoro gli fornisse un manuale un po’ più specifico. Non era riuscito a trovare nulla nemmeno in biblioteca; era un’arte antica e aveva immaginato di trovare informazioni su informazioni a riguardo e ci era rimasto alquanto deluso quando aveva constato che sì, era un’arte antica, ma tramandata per lo più oralmente. Dopo l’uscita del libro del professor McNeal si era chiesto spesso se, un giorno, anche lui avrebbe pubblicato un suo libro… Magari, proprio uno sulle bacchette.
    Raggiunto il negozio di Ollivander, trovò la porta aperta ed entrò. Subito venne investito da un forte odore di bruciato e da una nube di vapore; il retrobottega era chiuso, ma si sentivano dei rumori. Hedel doveva essere arrivata presto per lavorare.

    “Ciao, capo!” – esordì, mentre si diresse verso il bancone. Rimase lì per tutte le ore a seguire: nemmeno la traccia di un cliente. Nemmeno la traccia di Hedel.
    Nel corso della giornata si era preoccupato per lei, ma quando la sentiva imprecare o borbottare tra sé e capiva che era tutto ok, si tranquillizzava. Non osò disturbarla e, quando arrivò la fine del turno, semplicemente si alzò, rimise a tracolla la borsa scolastica, nella quale infilò il libro di bacchette, e uscì.

    “Ciao, capo!” – ripetè andando via, accennando un sorriso tra sé e sé. Gli stava simpatica Hedel, ma era proprio strana…
    Uscendo dal negozio, si voltò verso la porta per assicurarsi che fosse chiusa, dato che era un po’ difettosa ed essendoci dentro una Hedel particolarmente concentrata nel retrobottega a fare qualsiasi cosa stesse facendo, si assicurò che nessun cliente potesse entrare senza essere sentito. Si voltò di scatto, sovrappensiero, e finì addosso a qualcuno che lo fece per un attimo barcollare sul posto; era una figura molto più piccola di lui di almeno trenta centimetri e, d’istinto, l’afferrò per le spalle per sorreggerla.

    “No, scusa tu… Io ero… Oh!” – avrebbe detto di essere sovrappensiero, ma nel riconoscere la ragazza davanti a lui la frase gli si fermò in gola.
    La conosceva, ci aveva parlato al Ghirigoro durante l’evento per il libro del professor McNeal… Ma non ricordava il suo nome. Era pessimo…

    “Ciao. Ehm, no. In realtà stavo andando via. Tu… Come mai da queste parti?”


    Slytherin will help you on the way to greatness.
    code made only for wizarding world gdr
     
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Ghiaccioli
    Posts
    58

    Status
    OFFLINE
    Ilvermorny - Thunderbird – Age 17
    ▬Madeline Mayson▬
    SPEZZAINCANTI

    SDMiGgX

    S penta. Abbattuta da una giornata durissima. Non abituata a doversi confrontare con tali difficoltà. Ignara di tutto, Madeline aveva proseguito per la propria strada, arrestata bruscamente da una collisione. Mani, molto più grandi delle proprie, a cingerle le spalle, che le consentirono di non cadere e precipitare ancora più in fondo di quella giornata nera.
    Gli occhi castani si sollevarono verso l’alto, molto più di quanto si aspettasse, a incontrarne un paio di verdi. Trapassata dalla consapevolezza di conoscerlo, lo studio dal basso. Una smorfia involontaria provocò una brusca salita delle sopracciglia. Era lei ad essere bassa o qui erano tutti dannatamente alti? Cosa mangiavano gli inglesi? Probabilmente, le sarebbe occorso uno sgabello, per guardarlo in faccia.
    Era carino e, in un altro momento, si sarebbe divertita a tentare di farlo capitolare. Un metodo ingegnoso dopo l’altro, rifacendosi pedissequamente alle parole della compagna di stanza e alle istruttive riviste, che le aveva trafugato. Una prassi che non avrebbe messo in pratica, non quel giorno. Umore a terra e necessità di conforto, entrambi elementi che resero difficile anche solo tentare di essere la ragazza di sempre. Demolita dalle critiche ingiustificate addossatole dalla cliente peggiore di sempre.
    La testa si inclinò di lato, riflesso incondizionato della frase del mago. Quella e il negozio dietro di lui, la spinsero ad interrogarsi ancora. Francamente, la texana sapeva poco di lui, dato che l’aveva visto solo all’evento Al Ghirigoro dove, settimane prima, si era limitata a tormentarlo.
    ”Ti serviva una bacchetta nuova?” lo interrogò, aggrottando la fronte. Tornò a concentrarsi sui propri pensieri e sul bisogno urgente di essere confortata da Evan, proprio come una bambina. Diciassette anni che, in quel momento, pesarono come un macigno. L’età anagrafica come un ostacolo che le intimava di non cedere, senza che lei ne fosse in grado. Nessun atteggiamento da dura per la Thunderbird e, anche se ci avesse provato, le sue spalle minuscole non avrebbero retto il peso di nulla. Qualcun altro si era sempre fatto carico di quei problemi al posto suo.
    ”Lavoro qui, da Accessori per Quidditch di Qualità” tubò, affossandosi tra le spalle magre. L’unica consolazione, in quel momento, era avere Brad McNeal come capo. Nonostante la fissazione per l’ordine, forse un po’ troppo marcata, la trattava in maniera gentile e, fortunatamente, era anche bello da guardare. Se fosse stato al negozio quel giorno, magari avrebbe potuto difenderla in qualche modo.
    Gli occhi si riempirono ancora una volta di lacrime, lucidi all’inverosimile. Sull’orlo del precipizio, ad un passo dal piangere, la mente richiamò i momenti peggiori, spingendola giù.
    Una spinta in avanti, braccia separate per circondare la vita del ragazzo, poco più di uno sconosciuto. Immobile, provò la stessa sensazione di abbracciare un albero. Singhiozzò, con la faccia nascosta nella maglietta di lui. Una disperazione reale, tangibile, che, ai propri occhi era troppo da sopportare.
    ”E’ stata una giornata orribile” parole soffocate dal pianto, rese a malapena comprensibile ”Sono stata gentile, carina. Ho tentato di aiutarla e lei?” singhiozzò, stringendo ancora di più l’oro della maglia di lui ”Mi ha liquidato con un cenno della mano. Come un insetto”.
    Stretta in quel modo, senza alcun secondo fine. Normalmente, avrebbe approfittato della situazione, muovendo la mano sulla schiena del ragazzo per sentire come fosse messo. Non quella volta.
    Draven si era trovato al posto sbagliato, nel momento sbagliato. Unico faccia nota per sfogare la propria frustrazione. L’aiuto per sopperire alla mancanza del fratello e farla sentire meglio.
    ©‎ do not copy! created by ban•shee only for wizarding world of ilvermorny
     
    .
  4.  
    .
    Avatar

    Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts

    Group
    Ghiaccioli
    Posts
    2,919
    Location
    London, UK

    Status
    ONLINE
    SPEZZAINCANTI
    NON MODIFICARE
    8ymffmcv_o
    Draven Shaw

    16 yo – Slytherin/Thunderbird


    Non ricordava il suo nome, ma ricordava di lei un carattere socievole ed espansivo, particolarmente opposto al proprio, che in una situazione com’era stata quella a Il Ghirigoro, per via dell’evento e del fatto che fossero circondati da persone – e che l’idea di parlare con tutte loro lo aveva fatto sentire più a disagio dell’idea di restare fermo nei pressi di quella poltroncina a più o meno conversare educatamente con lei – non era stato troppo difficile da gestire. Era americana, lo aveva riconosciuto subito dall’accento e dimostravano più o meno la stessa età – nonostante la propria altezza, spesso, avesse tratto in inganno – ed era una maga di Ilvermorny, la scuola in cui aveva passato quelli che alla fine dei conti erano stati solo dei giorni di vacanza. Forse, perché aveva un brutto rapporto con la burrobirra e doveva averne bevuta parecchia all’evento de Il Ghirigoro o, forse, perché distratto dalle circostanze non le aveva davvero prestato attenzione, ma col senno di poi, nel ritrovarsela vicina, la prima cosa a cui pensò fu la curiosità accademica: com’era studiare in quella scuola?
    Ma quando la ragazza si fu più o meno ripresa e il Serpeverde finalmente potè far scivolare via le mani dalle sue spalle, si ridestò dal filo dei propri pensieri.

    “No, lavoro qui.” – iniziò a dirle, indicando il negozio di Ollivander, forse anche intenzionato a parlarle del lavoro, in una classica situazione in cui le conversazione di circostanza – che lui odiava – potevano accorciare senza imbarazzi quel tipo di incontri casuali. Addirittura s’incuriosì nel sentirla dire che lavorava da Accessori per Quidditch di Qualità, che insieme a Il Ghirigoro, ma differentemente da esso, era tra i suoi negozi preferiti… e che evitava come se entrare lì facesse venire il vaiolo di drago perché non poteva permettersi di comprare nessuno di quegli accessori e la tentazione di volerli, tipo, tutti era troppo forte.
    Di nuovo, perso nei propri pensieri, perse di conseguenza l’opportunità di dirle qualcosa a riguardo; anche il Quidditch avrebbe potuto essere un ottimo argomento di conversazione da circostanza… Ma lei iniziò a piangere. All’improvviso. Senza nessun segnale di avvertimento. Non era una persona particolarmente empatica, tutt’altro – decisamente egocentrica - e ciò a cui stava assistendo contro la propria volontà era proprio una di quelle situazioni che rimarcavano dentro di lui il bisogno quasi necessario, indispensabile, di essere asociale.
    Per tutti i peli di Merlino, avrebbero sproloquiato i maghi… Che cavolo doveva fare?
    Rimase rigido quando lo abbracciò e, ad essere onesti, si sentì decisamente a disagio per quel contatto fisico – considerato tra i più intimi, per lui; si limitò ad ascoltarla, seppur distrattamente mentre cercava di pensare a un diversivo o a qualcosa, qualsiasi cosa che facesse sentire meglio la ragazza così da riacquistare in maniera educata il proprio spazio vitale.

    “Ehm… Maaa-ad…eline?! Ti chiami Madeline, vero? Senti… Perché non facciamo un giro? Magari l’aria fresca ti rimetterà di buon umore…?” – tremendamente in imbarazzo, ma con un tono di voce fermo e convincente, nonostante l’incertezza sul suo nome e del cosa farle fare per evitare un altro contatto non richiesto, abbassò lo sguardo a cercare il suo, mentre con la mano sinistra aveva iniziato una specie di pat-pat molto delicato e ritmico sulla sua schiena.
    La fine camicia bianca che indossava, adornata della sola cravatta verde-argento, non dava spazio all’immaginazione: le lacrime della ragazza ne avevano attraversato il tessuto, quindi, per evitare che la situazione peggiorasse doveva pensare in fretta a qualcosa.


    Slytherin will help you on the way to greatness.
    code made only for wizarding world gdr
     
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Ghiaccioli
    Posts
    58

    Status
    OFFLINE
    Ilvermorny - Thunderbird – Age 17
    ▬Madeline Mayson▬
    SPEZZAINCANTI

    SDMiGgX

    Normalmente, quando poneva una domanda, era perché le interessava davvero una risposta. Nessuna frase fatta o di circostanza, solo genuine curiosità di conoscere il proprio interlocutore. Un’espansività tipica del proprio carattere, predisposto a fare continuamente nuove conoscenze. Quel giorno, al contrario, Maddie si era sforzata appena di ascoltare.
    La propria genuina curiosità era stata interamente spazzata via dall’incubo lavorativo vissuto quel giorno. Plasmata in una persona egoista, il contrario di chi era di solito, desiderava soltanto sfogarsi. Parlare di sé fino alla nausea e farsi consolare. La texana voleva un’illusione. Mentiva a se stessa, sforzandosi di credere che il ragazzo potesse confortarla alla stregua del fratello e, allo stesso tempo, desiderava che Draven le dicesse che i clienti così fossero un caso molto raro, alimentando la lista di bugie.
    ”Oh, bello”. Arricciò le labbra, fingendo un entusiasmo che non provava. In qualsiasi altro momento, si sarebbe divertita a fare tantissime domande. Avrebbe cercato di scoprire qualcuno dei segreti sull’arte della fabbricazione di bacchette, sempre che il serpeverde li conoscesse.
    ”La mia ha il nucleo di penne di Thuderbird ed io sono una Thuderbird. Che coincidenza, giusto?” Si sforzò di sorridere, ma l’espressione estatica non coinvolse gli occhi.
    Pochi minuti con una pessima strega avevano avuto il potere di sminuire ogni elogio ricevuto. L’autostima, già di per sé scarna, ne aveva risentito parecchio. Maddie dava gran mostra di sé, dimostrando di essere sicura, forte, ma era tutta apparenza. Fragilità ed insicurezze erano ben nascoste, cosicché solo le persone a lei molto vicine potessero vederlo.
    Piangere non era in programma. Senza via di uscita, aveva creduto di avere toccato il fondo. Un baratro da cui non riusciva a risalire, non senza qualcuno che la facesse sentire meglio. Lacrime inevitabili, ognuna più accorata della precedente, fino a quando non si era sentita esausta.
    I lievi colpi sulla schiena e l’imbarazzo evidente, perfettamente percepibile dal tono del ragazzo, riuscirono a raggiungerla. Oltrepassarono la cortina di tristezza spingendola ad arretrare. Quello non era il fratello e, pur non essendo lei una persona timida, si rese conto di avere oltrepassato troppi confini tutti insieme. Nessuno avrebbe dovuto vederla in quel modo.
    Gli occhi nocciola le caddero verso il basso, puntando la camicia che lei aveva sgualcito.
    ”Mi dispiace, io…Non avrei dovuto, credo” confessò, tirando su piano con il naso. Non si era ripresa nemmeno lontanamente e il trattenersi dallo sbirciare le trasparenze di quella camicia, ne era una prova. Normalmente avrebbe guardato, tanto per decidere se ciò che vi era nascosto fosse o meno meritevole di attenzioni, ma il solo fatto di avergli pianto addosso avrebbe reso il momento ancora più imbarazzante.
    Prese a camminare, seguendo silenziosamente il consiglio di lui. Si concesse un respiro profondo ed i polmoni si riempirono di ossigeno. Le veniva ancora da piangere, ma cercò di trattenersi. Lo sguardò scivolo sulla figura molto più alta di lei. Cosa stava pensando? La Thunderbird non voleva che la giudicasse come un pazza squilibrata, perché quello era forse uno dei pochi difetti che non possedeva. Era eccentrica, ma non matta.
    ”Scusa se ho pianto prima” sussurrò, cercando di mitigare l’astio che lui doveva provare nei suoi confronti ”Ho avuto una bruttissima giornata, mi mancava mio fratello e tu eri lì e…” scosse la testa, ondeggiando la coda di cavallo ”Quale è stato il tuo giorno peggiore da Ollivander?”.
    Arricciò il naso, distogliendo, per una volta, l’attenzione di se stessa. Certo, a giudicare dalla stazza, il Serpeverde non sembrava il tipo da spaventarsi facilmente, a differenza della texana. Malgrado ciò, era quasi convinta che, pochi minuti prima, fosse stato spaventato da lei, un piccolo terremoto di un metro e sessanta.
    ©‎ do not copy! created by ban•shee only for wizarding world of ilvermorny
     
    .
  6.  
    .
    Avatar

    Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts

    Group
    Ghiaccioli
    Posts
    2,919
    Location
    London, UK

    Status
    ONLINE
    SPEZZAINCANTI
    NON MODIFICARE
    8ymffmcv_o
    Draven Shaw

    16 yo – Slytherin/Thunderbird


    Colto di sorpresa, si era trovato costretto dalle circostanze a ricambiare l’abbraccio della ragazza, ma il disagio nel farlo – con il braccio destro che a malapena la sfiorava circondandole la vita e il sinistro che, nello stesso modo, le stava però intorno alle spalle, con la manina che in autonomia continuava a darle scarne pacche consolatorie – era talmente palese che quasi si sentì più in imbarazzo per il proprio atteggiamento, incapace e distaccato, che per il suo. Non era bravo nei rapporti sociali, tutt’altro, e se un tipico sedicenne timido e introverso si sentiva impacciato con le ragazze, per lui che aveva quel carattere così schivo e scostante era anche peggio; le ragazze che piangevano, poi, lo mettevano in seria difficoltà. Ma non era colpa sua, della ragazza, insomma.. Una brutta giornata capitava a tutti, no? E ognuno reagiva a modo suo. Nella strada vuota che solitamente brulicava di maghi e streghe, si era trovata davanti quello che aveva creduto essere un volto amico – assurdo da concepire per lui, dato che si erano visti e parlati una sola volta – e si era lasciata andare. Non era colpa sua e lui stava dando troppa importanza a un gesto che per le persone normali era niente di che e sarebbe finito presto.. Continuava a ripeterselo come un mantra nella speranza che, in qualche modo, il proprio atteggiamento non risultasse troppo offensivo e peggiorasse le cose.
    Annuì silenziosamente ai suoi tentativi di fingersi più tranquilla e si accorse di aver quasi trattenuto il respiro nell’attesa della fine di quel momento imbarazzante, quando poi, finalmente, la sentì scostarsi da lui e si permise un sospiro profondo, cercando addirittura il suo sguardo; sperava di riuscire a scusarsi della propria incapacità empatica semplicemente guardandola.

    “Sai, il nucleo in penne di thunderbird crea bacchette molto potenti. Si fanno padroneggiare solo da chi ha un forte intuito…” – prese a dirle, scuotendo la testa e stringendosi le spalle, come a dirle di lasciar perdere. Non era stata invadente nel senso in cui lo erano spesso le ragazze con lui e le sue parole seguenti gli confermarono quell’impressione; aveva avuto un momento di tristezza, per così dire, e aveva sentito l’esigenza di sfogarsi. Tutto qui.
    Non aveva bisogno di scusarsi con lui; quasi gli dispiacque che in un momento del genere avesse incontrato proprio lui. Ma non poteva evitare di sentirsi sollevato di aver riacquistato il proprio spazio vitale e, istintivamente, si distanziò di un paio di passi.

    “Una volta è venuta una ragazzina al primo anno. Super viziata. Non le importava nulla di avere la sua prima bacchetta, perché lei ne aveva già maneggiate diverse della famiglia… Era entrata in negozio con i nonni, mentre i genitori le stavano prendendo un animale al Serraglio. Iniziò a saltare, come a voler buttare giù gli scaffali per vedere e toccare tutte le bacchette per fare prima. E nessuno le diceva niente… Ho passato tre ore infernali, perché nessuna bacchetta la voleva e lei aveva iniziato a urlare dopo i primi dieci minuti, con in sottofondo i nonni che mettevano in dubbio le mie capacità.” – le rispose poi, con sincerità, infilandosi le mani nelle tasche laterali dei pantaloni mentre prese a camminare con lei.

    “Ti fa sentire meglio sapere che non sei l’unica a cui capitano clienti maleducati e ingrati?”


    Slytherin will help you on the way to greatness.
    code made only for wizarding world gdr
     
    .
  7.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Ghiaccioli
    Posts
    58

    Status
    OFFLINE
    Ilvermorny - Thunderbird – Age 17
    ▬Madeline Mayson▬
    SPEZZAINCANTI

    SDMiGgX

    Gli abbracci erano piacevoli. Una manifestazione di vicinanza che non stancava mai. Poco importava che fossero ricambiati a stento, era lei a pensare a tutto. Maddie non se la prese per la scarsa partecipazione del ragazzo, consapevole che non tutte le persone fossero in grado di manifestare la giusta dose di empatia. Per lei, espansiva com’era, non si trattava di uno scoglio difficile da superare e si chiese per quale motivo per il ragazzo non fosse così.
    Lo osservò di sottecchi, incapace di evitare di fare alcune congetture. Forse, caratterialmente era fatto in quel modo o forse, e quella era l’alternativa con un più alto livello di attrattiva, aveva paura a lasciarsi andare. Mettersi nei panni di qualcun altro, richiedeva un certo sforzo. Aprirsi alle proprie emozioni, così da comprendere quelle di qualcun altro, era una condizione imprescindibile. Che fosse quello il suo caso?
    Benché non fosse pentita di averlo stretto come un grosso albero, scoprì di essere dispiaciuta per la camicia di lui. Piangergli addosso non era previsto, ma, come al solito, l’americana non era riuscita a trattenersi. Ricambiò il suo sguardo, sbattendo le palpebre. Provò la sua migliore espressione da cerbiatto ferito, così etichettata dal fratello, speranzosa di farsi perdonare.
    ”Ah si?” lo interrogò, quasi dimenticandosi di essere triste ”Non lo sapevo. Mi piace l’idea di possedere una bacchetta di questo tipo e, poi, avere intuito è una cosa buona, no? Non l’avevo mai vista in questo modo. Pensavo si trattasse solamente di una sorta di associazione tra il mio catalizzatore e la mia casa di appartenenza, ma questa versione mi piace di più”.
    Inarcò le sopracciglia nel vederlo allontanarsi di un paio di passi, quasi avesse paura potesse assalirlo un’altra volta. Il viso si contrasse. Una reazione involontaria per cercare di evitare di ridere. Lui, alto almeno trenta centimetri in più, era davvero spaventato da lei. Scelse di non offendersi, intuendo che quello fosse il suo modo di fare abituale. In ogni caso non ci aveva davvero provato, perché, qualora lo avesse fatto, il Serpeverde se ne sarebbe accorto.
    Inorridì, arricciando le labbra in una smorfia disgustata. Paragonata alla sua, la propria cliente non era poi così terribile. Si augurava che la bambina non avesse una predilezione per il Quidditch, perché, in quel caso, Madeline avrebbe rischiato di perdere il lavoro da Accessori. Non sarebbe mai riuscita a stare zitta e a mantenere il giusto aplomb in una situazione del genere. Farlo per tre ore, poi? Questo ragazzo, questo Draven, doveva essere un santo.
    Sorprendentemente, quel racconto riuscì a farla sentire meglio. Mise le cose in prospettiva, permettendole di rendersi conto che la propria situazione non fosse stata poi così tragica.
    ”Sì, mi fa sentire meglio” tubò, semplicemente. Diretta ed onesta fino al midollo. L’ennesimo cambio di umore repentino, che spazzò via ogni residuo di tristezza.
    ”Certo che sei proprio sfortunato. Tre ore? E te ne sei stato zitto per tutto quel tempo ad assecondare le richieste di quella insopportabile viziata? Mi chiedo come tu abbia fatto. Io avrei resistito si e no due minuti”. Sollevò gli occhi al cielo ed allargò le braccia, dando dimostrazione di grande teatralità.
    Si sentiva meglio e le labbra si sollevarono spontaneamente verso l’alto. Arrotolò una ciocca scura attorno all’indice, mentre inclinava il capo verso destra. Lo sguardo scese verso il basso, perché, ora che la tristezzza era stata spazzata via, non vedeva il motivo di non sbirciare. Puntò le iridi nocciola all’altezza della stoffa, che lei aveva contribuito a bagnare di lacrime.
    ”Sai cosa” sogghignò, puntando l’indice nella sua direzione ”forse non sono più così dispiaciuta”. Finalmente rise davvero e tutto grazie ad un giovane mago, che conosceva appena e che le aveva migliorato l’umore in più di un modo.
    ©‎ do not copy! created by ban•shee only for wizarding world of ilvermorny
     
    .
  8.  
    .
    Avatar

    Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts

    Group
    Ghiaccioli
    Posts
    2,919
    Location
    London, UK

    Status
    ONLINE
    SPEZZAINCANTI
    NON MODIFICARE
    8ymffmcv_o
    Draven Shaw

    16 yo – Slytherin/Thunderbird


    Nel momento in cui riacquistò il proprio spazio vitale ed ebbe modo di sistemarsi a un’adeguata distanza da lei, che non fosse né troppo scortese né troppo formale, ma amichevole al punto giusto, solo da non essere ambigua, si sentì un po’ meglio. Il modo in cui le ragazze a Hogwarts lo guardavano, quasi bramose, e il fatto che alcune provassero ad avere contatti fisici in maniera esplicita con lui, lo aveva portato a sopportare poco – anzi, ancor meno di quanto il suo carattere e la sua indole lo avessero sempre portato a fare – le ragazze troppo esuberanti o espansive; non aveva mai capito come confrontarsi con quelle personalità così diverse dalla propria e, banalmente, aveva capito che trattandole male o ignorandole riusciva a evitarle. Non era di certo una caratteristica di cui andare fieri, ma per lui era diventata una cosa naturale… Il fatto che non avesse allontanato di malagrazia Madeline fu solo perché da lei non aveva percepito… come definirle… intenzioni maliziose? Era una ragazza istrionica, sicuramente esuberante, certo, ma non fastidiosa come le ragazze di Hogwarts. Molto semplicemente: non aveva percepito secondi fini in quell’abbraccio. Continuare a parlare con lei fu solo d’aiuto a metterlo più a suo agio, dandogli conferma delle proprie sensazioni.
    Vide chiaramente che il racconto della ragazza figlia di un inferius – com’era solito definirla nei vari racconti su di lei o quando, disgraziatamente, gli era capitato di incrociarla nei corridoi della scuola – aveva fatto il suo dovere; con chiunque parlasse di quella storia, si era sempre trovato davanti al dato di fatto sconcertante che nessuno aveva mai avuto un’esperienza così spiacevole. Non aveva nemmeno esitato, prima di raccontarle quell'aneddoto perché aveva subito capito che avrebbe aiutato la situazione e, alle sue parole di risposta, gli venne addirittura da sorridere.

    “In realtà, credo che ad un certo punto abbia iniziato un po’ a divertirmi, perché erano troppo fuori le righe, esagerati nelle loro lamentele. È stato difficile tollerare le manine della bambina che si muovevano come una pianta tentaculus sugli scaffali, ma quando alla fine ha trovato la sua bacchetta era felice e mi ha addirittura ringraziato. Quindi…” – disse, concludendo con una scrollata di spalle, come a dire che alla fine, in qualche modo, l’importante era aver raggiunto l’obiettivo nella giusta maniera.
    Quando si voltò per incrociare il suo sguardo, la vide rivolta verso di lui a guardarlo addosso, quasi gli fosse comparsa sul petto una scritta lampeggiante e si accorse che sul punto in cui lei aveva affondato il viso c’era una chiazza bagnata che aveva reso un po’ troppo trasparente la camicia.

    “Oh…” – commentò, sorpreso e stizzito alle stesso tempo. Si fermò in mezzo alla strada e prese il golfino grigio con il blasone verde-argento dalla borsa scolastica e se lo infilò. Faceva caldo, ma non al punto da rendere intollerabile quello strato in più.

    “Come mai non si vedono molti di voi americani in giro per queste strade? Ci sono un sacco di annunci per le uscite settimanali a Hogsmeade e Diagon Alley, ma sei la prima che incontro.” – commentò poi, come se fosse del tutto naturale – e in effetti per lui lo era – darle solo la possibilità di sognarselo il proprio petto nudo definito e le spalle larghe. Preferiva morire di caldo. Si tirò su le maniche però, prima di rimettersi a tracolla la borsa scolastica e riportare le mani nelle tasche dei pantaloni. Tenne lo sguardo fisso davanti a sé, sulla strada, mentre riprese a camminare al suo fianco, forse con un'espressione sul viso un po' meno amichevole... D'impatto gli aveva fatto simpatia, non voleva doversi ricredere su di lei.


    Slytherin will help you on the way to greatness.
    code made only for wizarding world gdr
     
    .
  9.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Ghiaccioli
    Posts
    58

    Status
    OFFLINE
    Ilvermorny - Thunderbird – Age 17
    ▬Madeline Mayson▬
    SPEZZAINCANTI

    SDMiGgX

    No sex please, we are British

    Draven Shaw doveva essere la tipica persona tutta d’un pezzo. Apparentemente incapace di abbassare la guardia. Ma davvero l’aveva spaventato a tal punto? Scoppiò a ridere alla vista del maglioncino grigio di lui, ritenendo quel coprirsi compulsivo assolutamente esagerato. Mani sulla pancia, buttò la testa all’indietro e rise di gusto.
    Riflettendo su quel comportamento, Maddie non seppe spiegarsi se fosse solo pudico o se veramente quella battuta innocente lo avesse infastidito. In realtà, non l’aveva nemmeno occhieggiato in maniera lasciva, né aveva tentato di toccarlo in nessun modo. Per un attimo dubitò che possedesse il senso dell’umorismo. Scrollò le spalle, ritenendolo un elemento senza importanza, perché in quel caso avrebbe compensato lei.
    ”Non so dirti” riuscì a replicare, terminato l’attacco ilare ”E’ un po’ scomodo raggiungere Diagon Alley od Hogsmeade. Io, per esempio, mi sono persa a cercare di raggiungere il villaggio. In realtà non è stato così male perdersi, ma comunque… Forse alcuni non pensano valga la pena di prendersi il disturbo, solo per fare acquisti. Poi come lo sai che sono l’unica?” Le sopracciglia si inarcarono verso l’alto, mentre la texana fissava il Serpeverde con uno sguardo interrogativo ”Voglio dire, non giriamo mica con i cartelli. Potrebbero essercene diversi proprio qui, questo momento, e tu non potresti saperlo”.
    Scosse il capo, senza riuscire a togliersi dalla testa la reazione sproporzionata di poco prima. Non che l’avesse infastidita, anzi, l’aveva trovata divertente. Lei, la regina del melodramma, aveva appena fatto conoscenza con un mago apparentemente altrettanto melodrammatico. Forse, in generale, tutti gli studenti di Hogwarts erano fatti in quel modo. La sua mente si proiettò ad un pomeriggio in particolare, uno in cui aveva conosciuto un altro studente specifico. Le guance si imporporarono al pensiero e bastò quella reazione fisica a scacciare prepotentemente quell’ipotesi. Alec però era islandese, quindi, forse, erano gli inglesi ad essere così abbottonati.
    Gli occhi nocciola si sollevarono, puntando a raggiungere quelli verdi di lui. Inclinò la testa, fissandolo con interesse malcelato, come una qualsiasi persona che tentava di risolvere un’incognita.
    ”Tutti voi inglesi siete così?” soffiò, senza alcun filtro tra cervello e bocca ”Ti sei bardato senza motivo alcuno, è perché voi inglesi siete timidi oppure sono io in particolare a darti fastidio?”.
    Una domanda totalmente onesta, priva di giudizio. Madeline era solo genuinamente curiosa di comprendere., così da potersi comportarsi di conseguenza. Malgrado talvolta lo facesse senza volerlo, non provava particolare gusto a rilegare l’interlocutore in una posizione di disagio; era solo talmente trasparente e ciarliera, che non ci faceva caso.
    Attese una risposta, mentre sollevava verso l’alto gli angoli delle labbra. Un segnale di quanto fosse ben disposta. Scivolò con lo sguardo, bloccandosi all’altezza di uno stemma mai visto. Era un serpente? I piedi si mossero appena in avanti, in maniera del tutto involontaria. Avrebbe inarcato le testa verso sinistra, mentre analizzava quella sorta di blasone. Era il simbolo della famiglia di lui oppure c’entrava l’appartenenza scolastica?
    Arricciò leggermente il naso, dal momento che non amava in maniera particolare i serpenti. Persa totalmente in quell’esame, l’indice destro si sollevò senza che lei ne avesse alcun controllo. Vicina a sfiorare quel segno con le dita, si bloccò di scatto, ritirando la mano. Prima, quando aveva abbracciato il ragazzo per consolarsi, aveva percepito una certa rigidità da parte sua. Non gli era piaciuto che lo toccasse e, anche se non le interessava sfiorarlo maliziosamente – almeno non più dopo averlo visto reagire – temeva di infastidirlo con quell’esplorazione innocente.
    Abbassò la mano, prima di sfiorare il segno e fissò Draven di traverso.
    ”Cos’è quello? E’ un simbolo di famiglia o della vostra scuola?” Ennesima domanda di cui avrebbe preteso la risposta.
    ©‎ do not copy! created by ban•shee only for wizarding world of ilvermorny
     
    .
  10.  
    .
    Avatar

    Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts

    Group
    Ghiaccioli
    Posts
    2,919
    Location
    London, UK

    Status
    ONLINE
    SPEZZAINCANTI
    NON MODIFICARE
    8ymffmcv_o
    Draven Shaw

    16 yo – Slytherin


    Si tirò su le maniche del blazer fino ai gomiti, percependo con un moto di fastidio la camicia sotto esso stropicciarsi nel tentativo di rendersi invisibile. Quella temperatura di mezzo gli permetteva di sopportare anche il golfino che non aveva progettato di indossare nel ritorno verso Hogwarts, ma se avesse potuto scegliere, si sarebbe semplicemente tolto la camicia per mettersi al suo posto il golf. L’idea di essere disordinato e sporco aveva presumibilmente prevalso sulla decisione di coprirsi, ma ad essere del tutto onesti lo aveva fatto perché l’idea che l’ennesima ragazza lo vedesse come un oggetto sessuale ambulante gli faceva ribrezzo. Era un ragazzo atipico, sicuramente. Non disdegnava di certo il sesso o le belle ragazze… Ma era selettivo e tremendamente introspettivo, al punto che non si era mai lasciato andare con nessuna. La risata di scherno di Madeline gli fece subito capire che, purtroppo, si trovava davanti all’ennesima persona pronta a giudicarlo per i suoi modi di fare; che apparissero strani, scorbutici o arroganti non era una novità per lui e nemmeno gli interessava di ciò che pensavano le persone di lui… In proporzione all’asocialità, la maggior parte delle sue interazioni con il mondo gli erano del tutto indifferenti.
    Ignorò il suo divertimento.

    “Gli americani sono facilmente riconoscibili.” – iniziò a spiegarle, indicando prima sé stesso e poi lei, come a farle silenziosamente notare che già solo la scelta dei colori che indossavano in quel momento appartenevano a due mondi diversi.
    Non aveva mai visto nessuno di Hogwarts con uno stile estroverso quanto il suo, mentre l’Ilvermorny ne era piena. Le differenze culturali si notavano a vista d’occhio; non giudicava migliore l’uno o l’altro stile, era della dottrina del ‘ognuno fa – e in questo specifico caso – si veste con quello che gli pare’. Era un semplice dato di fatto.

    “No, non sei tu a darmi fastidio. Non mi piacciono le persone, preferisco stare per conto mio.” – rispose onestamente, facendo spallucce.

    “Gli inglesi sono schivi e suscettibili di indole, ma nella norma sono socievoli. Ti è solo andata male a conoscere me.” – proseguì poi, senza riuscire a trattenere uno sbuffo divertito, subito seguito da un mezzo sorriso che mostrò due fossette timide appena accennate sulle guance.

    “Ho visto gli avvisi all’Ilvermorny, comunque. Per questo l’ho chiesto… Se non vi piace questa zona dell’Inghilterra, non posso darvi torto. Piove quasi sempre e non fa mai particolarmente caldo, nemmeno quando c’è sole.” - riprese, tanto per approfondire il discorso. Quando all'inizio di gennaio gli era stato comunicato il temporaneo trasferimento alla scuola di Ilvermorny se n'era sentito offeso, ma una volta giunto lì la sua innata curiosità accademica aveva prevalso e, quando quel trasferimento era durato solo un paio di settimane, gli era dispiaciuto di essere dovuto tornare a Hogwarts senza saperne di più del posto.
    Ma il filo dei suoi pensieri - come sempre accadeva - venne interrotto dalla sua interlocutrice.

    "Questo?" - chiese, seguendo il suo sguardo e indicandosi sul petto il blasone dei Serpeverde. "E' il simbolo della mia casa di Hogwarts, Serpeverde. Avete simboli anche a Ilvermorny... Ho una divisa dei Thunderbird. Facciamo parte della stessa casa, praticamente... Ma sono stato nella tua scuola per sole due settimane."


    Slytherin will help you on the way to greatness.
    code made only for wizarding world gdr
     
    .
  11.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Ghiaccioli
    Posts
    58

    Status
    OFFLINE
    Ilvermorny - Thunderbird – Age 17
    ▬Madeline Mayson▬
    SPEZZAINCANTI

    SDMiGgX

    I gnara di quanto stesse accadendo nella mente del proprio interlocutore, si limitò a godersi l’atmosfera rilassata ed il leggero tepore estivo. Fino a pochi minuti prima, non avrebbe mai detto di potere recuperare il buon umore tanto in fretta. La storia della bambina demoniaca, ben peggiore della propria, aveva fatto il grosso del lavoro, ma era stata la buffa reazione del Serpeverde a fare il resto. Sorrise empaticamente, dispiaciuta di averlo, involontariamente, offeso in qualche modo. L’ironia, che lei, minuscola a confronto del ragazzo, potesse averlo infastidito, non le sfuggì, ma si sforzò di tenerla per sé.
    Gli occhi si abbassarono ad occhieggiare il proprio abbigliamento, riflesso incondizionato per le parole di lui. Osservò la gonna giallo pallido sfiorarle il ginocchio e la semplice t-shirt bianca che aveva indossato. La confusione la costrinse ad aggrottare la fronte. Il labbro inferiore sporse in avanti, specchio dei pensieri di lei. Vestire colorato era essere riconoscibili? Spostò lo sguardo sul ragazzo accanto a lei e sulla moltitudine di maghi e streghe, lì, a Diagon Alley. Effettivamente non c’erano molti altri colori sgargianti e secondo la texana, era un peccato.
    ”Vuoi dire che siamo chiassosi?” Aggrottò le sopracciglia sfiorando la gonna gialla, divenuta improvvisamente un marchio distintivo. Una lettera scarlatta che rendeva visibile che fosse diversa da Draven. Non aveva mai fatto casa a quella palese differenza stilistica e, sebbene non disdegnasse lo stile inglese, preferiva adoperare i colori. L’esuberante personalità di Maddie non si sarebbe mai adattata ad indossare un maglione grigio.

    “No, non sei tu a darmi fastidio. Non mi piacciono le persone, preferisco stare per conto mio.”

    La testa si mosse su e giù. Annuì, come se comprendesse, come se lei e l’inglese non fossero come il giorno e la notte: lui silenzioso e riservato, lei tutto il contrario. Le spalle si sollevarono con noncuranza. Malgrado l’affermazione del ragazzo, non si preoccupò più di tanto, perché lei amava stare in compagnia abbastanza per tutti e due. Forse, vedendo le persone sempre in maniere positiva, era convinta di riuscire a vincere la ritrosia di lui in qualche modo.
    ”Capisco” tubò, arricciando le labbra come avesse succhiato un limone ”Ma non ti annoi mai a startene da solo? Come…come fai? Io, probabilmente, al posto tuo diventerei una matta che parla da sola. Mi piacciono le persone”. Un sospirò accompagnò l’ultima ovvia precisazione. Un dato di fatto evidente come pochi, vista la facilità con cui si era approcciata al ragazzo.
    Malgrado le diversità, si ritrovò a concordare con le affermazioni successive di lui. Lei, nativa del sud degli Stati Uniti era abituata ad un clima completamente differente. Era quello il motivo per cui amava vestirsi in maniera più colorata ed appariscente? Il sole che penetrava l’epidermide, scaldandole le ossa e un’umidità tale da appiccicarle i vestiti alla pelle. Rivisse mentalmente quella sensazione di calore schiacciante e venne invasa da una profonda nostalgia di casa, del fratello. In un certo senso, vista la riservatezza e la natura solitaria, il serpeverde glielo ricordava.
    ”E’ vero” un mormorio debole, a malapena udibile. Fortunatamente la tristezza non durò a lungo, spazzata via da una curiosità nuova.
    Spalancò un po’ la bocca, sorpresa che lei e Draven fossero stati, seppure per poco, concasati, malgrado le evidenti diversità tra loro.
    ”Quindi, se venissi a scuola qui, sarei una Serpeverde? arricciò il naso, perché non le piacevano molto i serpenti ”Non ricordo di averti mai visto ad Ilvermorny. Perché sei andato via?”.
    Le iridi nocciola salirono alla ricerca di un paio molto più verdi. Lo fissò intristita, temendo che la sua permanenza ad Ilvermorny non fosse stata gradevole. Per tutti gli snasi, Madeline avrebbe scommesso che la colpevole fosse Ruby. La sua compagna di stanza poteva essere fastidiosa, al contrario di lei. La mano destra salì a sistemare la chioma scura.
    ”Quali sono le altre case? Scegliete voi dove essere smistati o funziona in modo differente qui?” Picchiettò il labbro inferiore con l’indice della mano destra. La texana aveva in testa mille domande, ma non era sicura di avere il tempo per farle tutte. Di nuovo la mente balenò su un immagine sfarfallante di un ragazzo conosciuto poco tempo prima. Un altro studente della scuola inglese, che non aveva idea di dove collocare.
    ©‎ do not copy! created by ban•shee only for wizarding world of ilvermorny
     
    .
10 replies since 11/6/2020, 19:27   148 views
  Share  
.
Top