in the wave of nos·tal·gia

- Lexa Jones

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  1. Lexa Jones
     
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    Non aveva ricordi particolarmente felici della sua vita scolastica ad Hogwarts e non poteva dire di averne altrettanto tristi, si era concentrata sullo studio, conquistando così la spilla da Prefetto,stringendo relazioni più con le creature magiche della Foresta Proibita, che con le persone sebbene avesse amato di un amore vero per la prima volta, era stata letteralmente costretta ad entrare nella squadra di Quidditch senza comunque prendere parte ad una partita ufficiale,raramente aveva ricevuto una punizione e sebbene i suoi voti fossero sempre stati alti, non amava pavoneggiarsi per il Castello, in parole povere aveva concluso i suoi studi più che dignitosamente e nel più totale silenzio. Ecco perché a distanza di anni non riusciva a comprendere come un'ex studentessa, ormai donna, potesse ricordarsi di lei con piacere e addirittura invitarla fuori a bere.
    A colazione quel giorno, rilesse più volte la lettera, cercando di associare un volto alla firma che questa riportava e finalmente le apparve il viso dell'ex Capitano della squadra di Serpeverde, una ragazza solare, ben voluta da studenti e professori e se la mente non le giocava brutti scherzi, ricordava più di una spilla appuntata al suo petto col passare degli anni, insomma la tipica reginetta del ballo.
    Forse anni prima si erano scambiate un saluto amichevole che non ricordava? Anche se, ricordando la Lexa ragazzina, era molto più plausibile che la Kennegan avesse frainteso un suo sguardo come cenno di intesa tra le due, motivo per il quale aveva deciso di recapitare quel messaggio.
    Sorseggiando il suo Thè verde, si chiese se non ci fossero altri motivi che avevano spinto James a contattarla, forse si trovava in una situazione economica precaria o aveva bisogno di un aiuto per una faccenda privata, insomma per la Jones le era più semplice credere che si trovasse nei guai e non che volesse rivederla per brindare agli anni passati.
    Finì la sua colazione, ripiegò la lettera e si allontanò dal tavolo, si disse che c'erano situazioni più urgenti che richiedevano la sua attenzione e che se avesse avuto del tempo a disposizione, forse, avrebbe fatto un salto ai Tre Manici.

    Contro ogni sua intenzione la curiosità l'aveva costretta a dirigersi al pub, ma per far fronte a questa sua immotivata bontà d'animo, aveva deciso di prendersela con calma, optando per una passeggiata invece della più veloce materializzazione, soffermandosi ad osservare le vetrine dei negozietti locali, sebbene non contenessero nulla che le interessasse realmente. Con un ritardo regale svoltò l'angolo con i Tre Manici e contro ogni aspettativa vide la figura della Kennegan di fronte alla porta d'entrata. Stupita di riconoscerla dopo tutti quegli anni,si chiese perché non avesse deciso di aspettarla all'interno, che stesse pensando di abbandonarla lì da sola?
    Aumentò il passo decisa a non beccarsi un due di picche da qualcuno che conosceva a malapena.
    -"James." La chiamò per attirare la sua attenzione e quando si girò verso l'ex Corvonero si rese conto di quanto fosse ancora esteticamente affascinante, (in)felice di scoprire che il Quidditch le aveva lasciato un corpo da paura. Allungò la mano per stringere la sua e con un sorriso sprezzante le disse:-"So che dentro servono alcolici, facciamo in fretta prima che qualcuno ci veda."
    La seguì quindi all'interno, con un sorriso velato sulle labbra, forse avrebbe trovato più interessante del previsto quell'incontro.
     
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3 replies since 24/4/2020, 16:14   112 views
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