in the wave of nos·tal·gia

- Lexa Jones

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  1. James Kennegan
     
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    Tre Manici di Scopa
    James Kennegan

    Perché diavolo aveva deciso di aspettare fuori?! Si domandò, scossa da un brivido di freddo che aveva fatto irrigidire ogni muscolo della sua schiena, facendole contrarre le scapole e saltellare sul posto. Lo spettacolo del sole che tramontava lentamente dietro al profilo a cuspide dei tetti del villaggio magico era senza dubbio affascinante, ma non aveva tenuto conto dello sbalzo termico che la scomparsa del sole avrebbe provocato. E lei era vestita troppo leggera per affrontare le ancora rigidi notti primaverili della Scozia. Ma era più forte di lei: non arrivava mai puntuale o in anticipo, in quelle rare occasioni in cui capitava detestava sedere al tavolo da sola in attesa. Era egoista da parte sua, visto che innumerevoli volte aveva costretto i suoi appuntamenti all'umiliante e solitaria aspettativa del suo arrivo, ma non riscuvta proprio a costringersi a sedere in un posto senza fare nulla se non osservare la porta e sospirare ogni volta che qualcuno entrava. Non riusciva proprio e stare in piedi, potersi muovere su e giù o pretendere di trovare particolarmente affascinante la pavimentazione di Hifìgh Street, le sembrava una prospettiva migliore della costrizione al restare seduto. E poi se le avessero dato buca avrebbe sempre potuto fingere che non fosse successo nulla e allungare un passo in direzione opposta, scappando da quella umiliante situazione. Non le era mai successo, ma molte volte aveva potuto osservare - curiosa com'era trovava affascinante impicciarsi nelle storie di perfetti sconosciuti seduti ai tavoli dei locali- quanto umiliante fosse la prospettiva di ammettere a una cameriera, magari di un bar che si frequentava abitualmente, che si era andati in bianco quella sera. No, no, no. Puntò i piedi a terra per tre volte, spostando il peso da una gamba all'altra e ondeggiando leggermente sul posto, stringendosi il chiodo di pelle arancione e tirando su per metà la cerniera, meglio il freddo che la cocente umiliazione in pubblico. Si sentì chiamare e fu come un tuffo nel passato, un passato fatto di stendardi smeraldi e blu nei corridoi del castello. << Lexa!>> rispose d'istinto appena mise a fuoco il volto della ragazza. Dalla vetrina del Ghirigoro, nelle affollate vie di Diagon Alley, aveva potuto cogliere soltanto di sfuggita i lineamenti della Jones, quanto bastava per associare un nome a quel profilo, ma ora che si trovavano una di fronte all'altra aveva modo di osservare come i segni di quei dieci anni di distanza avessero agito sul volto della Corvonero. Non era cambiata molto dall'immagine che ne ricordava della studentessa di Hogwarts, ma lo sguardo era più duro e notò i movimenti bruschi con i quali si muoveva. Si chiese cosa fosse successo una volta superati i M.A.G.O., dove l'avesse condotta la vita e quali avventure avesse visto attraverso il cristallino verde, anche se non smeraldo quanto il suo. Tutte domande che potevano trovare risposta al caldo dei Tre Manici, non in mezzo alla strada come due barbone qualunque. << Ti vergogni di me o dell'alcol? Suvvia, non siamo più sedicenni che devono sfuggire dai professori per un goccetto...- rise, senza sapere come prendere le parole insolite che erano uscite dalle labbra carnose della Jones, domandandosi se avesse avuto problemi con l'alcol e quindi le fosse proibito farne uso o se c'era un'altro motivo. - Entriamo, dai.>> si affrettò ad aggiungere non appena la risata si concluse, con il dubbio su cosa l'avesse spinta a dire quel criptico primo che qualcuno ci veda che portava James in una di quelle storie con spie e intrighi segreti che aveva letto al Ghirigoro, tra una pausa e l'altra, diversi anni prima che ne diventasse la Negoziante.

    Alle sue spalle la porta si richiuse, portandosi via un complimento sconcio di una delle testoline appese all'ingresso del locale che aveva chiesto alle due ragazze se potevano baciarsi, ignorando come sempre le loro brutte linguacce. Erano tradizionali e caratteristiche ma la Kennegan non ne aveva mai capito il fascino, così aspettava ancora pazientemente il giorno in cui un avventore particolarmente ubriaco decidesse di dar loro fuoco e rimuovere dal villaggio magico quella parentesi di maleducazione gratuita. Il locale, privo di studenti di Hogwarts nelle visite del fine settimana, appariva quasi calmo e vuoto, anche se a un'occhio più attento si potevano notare un paio di coppiette e qualche cliente seduto al bancone, dietro al quale stava Madama Black. Conosceva la strega che gestiva la locanda di Hogsmeade grazie a altre occasioni nella quale era stata lì, ultima delle quali in occasione del evento per San Valentino al quale si era recata in compagnia di Brad McNeal. << Che te ne pare?>> domandò, girando introno a uno dei tavoli vuoti e prendendo posto, senza lasciar intendere se si stesse rivolgendo al tavolo che aveva scelto o se parlava in generale della locanda dove erano entrate. Intrecciò tra di loro le dita sul tavolo, creando una piccola cupola con le mani, mentre facendo leva sui gomiti si protendeva in avanti, verso la sua interlocutrice, come se stessero per rivelarsi segreti destinati unicamente alle loro orecchie. << Burrobirra o l'alcol è troppo sconveniente?>> domandò, un sorrisetto divertito che incurvava verso l'alto l'angolo destro delle sue labbra, incurante se il carattere della Jones fosse o meno incline al sarcasmo e all'ironia quanto lo era quello della figlia d'Irlanda.
    code made by zachary, copia e t'ammazzo©
     
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3 replies since 24/4/2020, 16:14   112 views
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