[INCANTESIMI] - lezione 2

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    Ghiaccioli
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    L E Z I O N E 2
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    Stephanie Belcourt


    Malinconia. Attraversava le grandi iridi chiare della Belcourt come una vecchia amica che attraversa il passaggio pedonale sotto casa per venirti a trovare. Sui volti, alcuni ancora abbronzati e con il naso tempestato di lentiggini, in quei giorni si leggeva spesso questo sentimento comune. La fine dell'estate e l'inizio dell'anno scolastico non era sempre fonte di gioia e felicità. In quei giorni la nuvola di tristezza che si addensava sempre nelle sue pupille come una tempesta sulla linea dell'orizzonte sembrava essere soltanto un po' più normale. Ma dallo sguardo degli altri si sarebbe presto dissipata, lasciandola sola con questo sentimento che più di tutti gli altri l'aveva sempre accompagnata. Non era una che piangeva, non era nemmeno qualcuno di triste o che non sa divertirsi, semplicemente questo sentimento nostalgico era sempre in agguato, portando ricordi e pensieri di un passato che era scivolato via troppo velocemente. La lotta ad inseguire il tempo, il tempo presente, era qualcosa che la opprimeva e la faceva sempre uscire come sconfitta. Non riusciva proprio a rassegnarsi alla caducità della vita, a quanto effimeri fossero i minuti vissuti su questa terra. Quel giorno aveva deciso di indossare un vestito con alcune sfumature di lilla, un colore quasi primaverile, che sapeva di tramonti velati dalle nuvole, di fiori e di Provenza. Al secondo piano, illuminata dalle ampie vetrate che davano sulla tenuta esterna del castello, con un gradevole aroma di vaniglia si trovava l'aula d'Incantesimi. Dal suo ufficio, sopraelevato sull'aula con una scalinata che le permetteva di scendere alla cattedra, sentiva il vivace chiacchiericcio degli studenti che raggiungevano i banchi scolastici e vi prendevano posto. Quando la Torre dell'Orologio rintoccò di un tono sordo, quello che annunciava ufficialmente l'inizio delle lezioni dell'ora successiva, fece la sua entrata. Scese le scale con cura, scivolando con una mano lungo il corrimano di marmo, prestando attenzione a non capitombolare a terra.

    - Bonjour e bentrovati su questi banchi.

    Salutò cordialmente, con un sorriso a tirarle le carnose labbra, rivelando una dentatura cavallina. Era già la seconda lezione di quel anno, non si ripresentò, sperando che fosse passato abbastanza tempo da permettere a tutti di assimilare il suo cognome così come le nozioni apprese nel corso della precedente lezione. Si posizionò davanti alla cattedra, appoggiandosi al bordo di questa con il didietro, restando sostanzialmente in piedi. Sfilò la bacchetta di Rovere che l'accompagnava da quando a undici anni l'aveva acquistata da Ollivander, imprimendo un veloce movimento con il polso. Sulla lavagna comparve, lettera dopo lettera tracciata dal gesso che si muoveva in autonomia, la scritta PACE.

    - Vorrei iniziare riprendendo velocemente quanto affrontato nella lezione precedente, in particolare il significato della parola qui dietro. Un veloce ripasso che frutterà al volenteroso volontario ben 10 punti.

    Avrebbe atteso che le mani si sollevassero per scegliere uno di loro per dargli la parola, prima di procedere con la lezione. Era fondamentale che tutti gli elementi che costituivano la PACE fossero stati compresi da tutti, poichè senza questa nozione di base sarebbe stato difficile poter procedere oltre.

    - Procediamo subito con l'argomento nuovo della lezione, una breve parte teorica poi ci diletteremo con la pratica. Lei in seconda fila, potrebbe gentilmente portarmi una delle sue piume d'aquila?

    Spiegò e domando, chiedendo allo studente seduto nella seconda fila una delle penne che aveva sul banco. Era certa che non sarebbe stata disattesa dinnanzi a una simile richiesta, tant'è che la piuma fu posta nel suo palmo della mano tesa.

    - Dunque, chi sa dirmi altri modi per ottenere questa piuma d'aquila senza scomodare il vostro compagno della seconda fila? 15 punti per i primi due interventi di spessore.

    p4Tw05F Aspetto riposte entro il 08/09/2021 alle ore 23.59 del giorno indicato.
    Chi fa il ripasso non può rispondere alla domanda successiva. Quindi otterranno punti 3 persone differenti.
    Se volete essere lo studente che mi porta la piuma, segnatelo in modo evidente nel post, in modo che non siate in 5 a portarmi la piuma.

    " La couleur est mon obsession quotidienne, ma joie et mon tourment. "
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    LEZIONE DI INCANTESIMI
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    Nadine Carroll

    15 - Gryffindor
    Svegliarsi presto era stato il mantra di Nadine anche durante tutta l'estate. La giovane Grifondoro odiava perdere tempo e odiava ancor di più buttare la giornata solo per poltrire e procrastinare nel letto, senza un vero e proprio motivo. Certo, alzarsi non era semplice e richiedeva sempre un po' di fatica, ma pensare al mondo che l'attendeva lì fuori faceva scattare in Nadine un sentimento di curiosità che difficilmente riusciva a frenare. Ed era per quel motivo che, nonostante fosse estate, la ragazza non aveva cambiato i ritmi scolastici e, adesso, tornata nel suo dormitorio, non aveva reagito come la maggior parte delle sue compagne. Si era alzata senza sbattere ciglio, si era truccata e addirittura vestita e uscita dalla Sala Comune per prima. Un record anche per lei. Era felice di essere tornata ad Hogwarts, anche se aveva rinunciato a Freddy, un Mooncalf che aveva attirato l'attenzione della Carroll una sera, durante una passeggiata fin troppo lontana da casa. Comunque, essere tornata a scuola non l'annoiava e, anzi, non vedeva l'ora di cominciare le nuove lezioni. Forse avrebbe avuto Professori nuovi, forse le avrebbero assegnato nuovi libri da leggere, forse le avrebbero fatto fare esperienze interessanti e l'avrebbero fatta allenare su Incantesimi fondamentali per diventare un'ottima strega. Era, insomma, entusiasta, anche perché avrebbe rivisto le sue amiche e chissà, conosciuto qualcuno di nuovo.
    Si era diretta verso l'aula d'Incantesimi, ormai aveva perso il conto di che ora fosse, con tutto il necessario, decisa di essere un po' più attiva quell'anno. Era sempre rimasta nell'ombra, preferendo prendere appunti e svolgere i compiti, piuttosto che alzare la mano e attirare l'attenzione dei Docenti e dei compagni. Quell'estate era cresciuta, forse, e aveva capito che il parere di mocciosi annoiati non doveva ferirla, né tanto meno interessarla perché lei ci teneva ad avere un buon rendimento scolastico e non ci trovava nulla di male. Prese posto in terza fila, non troppo davanti, ma nemmeno in fondo all'aula dove sicuramente sarebbe stata disturbata. Attese dunque l'arrivo dell'Insegnante, tirando fuori dalla borsa il materiale scolastico necessario e ripassando al volo la lezione precedente, così da rinfrescare la memoria per il nuovo argomento.
    Fortunatamente la prima domanda della Professoressa Belcourt fu proprio per un ripasso generale e Nadine era pronta a rispondere. Alzò la mano e attese il permesso per parlare. Una volta ottenuto, aprì bocca.

    - Nadine Carroll, di Grifondoro. - si presentò come al solito. - Durante la precedente lezione abbiamo visto come non tutti gli Incantesimi necessitino di una formula magica, come i Non Verbali, la Materializzazione e la Magia Accidentale. Per lanciare un qualsiasi Incantesimo, però, abbiamo bisogno di PACE, Postura, Attitudine, Concentrazione, Enfasi. La prima riguarda la posizione del corpo, delle gambe e delle braccia del mago o strega che sta lanciando l'Incantesimo. Tutti gli arti e i muscoli hanno un compito particolare e serve una posizione corretta per rendere l'Incantesimo efficace. L'Attitudine è la capacità di sentire la magia dentro di noi, perché è proprio da dentro di noi che fuoriesce, dunque bisogna sentirsi un tutt'uno con la bacchetta e sapere e volere cosa sis sta andando a fare. La Concentrazione è un aspetto fondamentale, nel quale il mago o strega libera la mente da distrazioni esterne e si focalizza su ciò che ha davanti, su ciò che deve fare, sulla sua forza di volontà per arrivare all'obiettivo prefissato. Infine l'Enfasi che è il modo e il tono con cui viene pronunciata la formula magica. Non è importante urlare, basti pensare ai Non Verbali, l'importante è che ci sia decisione e volontà per una buona riuscita.

    Si inumidì le labbra, quasi secche dopo tutte le informazioni che aveva dato. Nonostante un po' di rossore sulle gote, Nadine era soddisfatta della sua risposta e non si sentiva in difetto né con i compagni né con se stessa. Aveva superato quell'imbarazzo totale che la bloccava del tutto. Era stata brava, a prescindere dalla correttezza della domanda, era fiera di sé. Accennò quindi un sorriso, prima di prendere la piuma e intingerla nell'inchiostro per scrivere le eventuali correzioni dell'Insegnante e per i successivi appunti che sembravano poter essere (data la domanda della Professoressa) molto interessanti.
    I waited so long.
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