Bad Day

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  1. Draven.
     
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    Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts

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    Draven Shaw

    16 yo – Slytherin/Thunderbird


    Gli ultimi giorni non erano stati tanto male; si era sempre svegliato di buon umore, aveva preso ottimi voti, finalmente a Hogwarts non si parlava più di lui o della faccenda del Corridoio Proibito e si era ritrovato anche del tempo libero da passare con i suoi amici. Si era sentito talmente sollevato da come le cose stavano andando, che aveva addirittura smesso di ignorare la più piccola delle Jones e, quando aveva raggiunto la Sala Grande per la colazione quella mattina, era riuscito ad incrociare il suo sguardo per un fugace saluto. Aveva ripreso da poco a rivolgerle la parola, ma lo faceva solo e soltanto nell’ambiente protetto delle lezioni del loro anno, perché l’occhio vigile degli altri studenti, in attesa che uno dei due commettesse un passo falso solo per avere la scusa perfetta per riprendere a spettegolargli alle spalle, rendeva troppo rischiosa qualsiasi altra interazione. Ma, per il momento, se ne accontentava… Non era mai rimasto nei suoi paraggi abbastanza per creare alcun tipo di gossip, quindi, continuava ad andare tutto bene.
    Lungo il tragitto verso Hogsmeade per raggiungere Diagon Alley, ne approfittò per leggere il suo libro sulle bacchette, Dove c’è una Bacchetta, c’è un Modo, in attesa che il Ghirigoro gli fornisse un manuale un po’ più specifico. Non era riuscito a trovare nulla nemmeno in biblioteca; era un’arte antica e aveva immaginato di trovare informazioni su informazioni a riguardo e ci era rimasto alquanto deluso quando aveva constato che sì, era un’arte antica, ma tramandata per lo più oralmente. Dopo l’uscita del libro del professor McNeal si era chiesto spesso se, un giorno, anche lui avrebbe pubblicato un suo libro… Magari, proprio uno sulle bacchette.
    Raggiunto il negozio di Ollivander, trovò la porta aperta ed entrò. Subito venne investito da un forte odore di bruciato e da una nube di vapore; il retrobottega era chiuso, ma si sentivano dei rumori. Hedel doveva essere arrivata presto per lavorare.

    “Ciao, capo!” – esordì, mentre si diresse verso il bancone. Rimase lì per tutte le ore a seguire: nemmeno la traccia di un cliente. Nemmeno la traccia di Hedel.
    Nel corso della giornata si era preoccupato per lei, ma quando la sentiva imprecare o borbottare tra sé e capiva che era tutto ok, si tranquillizzava. Non osò disturbarla e, quando arrivò la fine del turno, semplicemente si alzò, rimise a tracolla la borsa scolastica, nella quale infilò il libro di bacchette, e uscì.

    “Ciao, capo!” – ripetè andando via, accennando un sorriso tra sé e sé. Gli stava simpatica Hedel, ma era proprio strana…
    Uscendo dal negozio, si voltò verso la porta per assicurarsi che fosse chiusa, dato che era un po’ difettosa ed essendoci dentro una Hedel particolarmente concentrata nel retrobottega a fare qualsiasi cosa stesse facendo, si assicurò che nessun cliente potesse entrare senza essere sentito. Si voltò di scatto, sovrappensiero, e finì addosso a qualcuno che lo fece per un attimo barcollare sul posto; era una figura molto più piccola di lui di almeno trenta centimetri e, d’istinto, l’afferrò per le spalle per sorreggerla.

    “No, scusa tu… Io ero… Oh!” – avrebbe detto di essere sovrappensiero, ma nel riconoscere la ragazza davanti a lui la frase gli si fermò in gola.
    La conosceva, ci aveva parlato al Ghirigoro durante l’evento per il libro del professor McNeal… Ma non ricordava il suo nome. Era pessimo…

    “Ciao. Ehm, no. In realtà stavo andando via. Tu… Come mai da queste parti?”


    Slytherin will help you on the way to greatness.
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10 replies since 11/6/2020, 19:27   148 views
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