C'est Paris - Pace

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    Ghiaccioli
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    Pace.
    Aveva inspirato a pieni polmoni l'aria tiepida e pulita di quella parigina mattinata estiva.
    A occhi chiusi, si era lasciata cadere sul soffice materasso del piccolo albergo francese che l'avrebbe ospitata per ben dieci giorni.
    Dieci giorni di pace.
    O, in altri termini, dieci giorni di vacanza.
    Da quando si era trasferita infatti, nel minor tempo possibile aveva cercato lavoro, si era sistemata nel suo appartamentino nuovo, aveva adottato Gufo, assunto Abe, si era buttata a capofitto nei mille e uno impegni – e diciamolo, anche qualche disavventura inattesa – che come Puffole Pigmee o talvolta più come Schiopodi Sparacoda avevano fatto capolino, riempendo le sue giornate settimana dopo settimana, mese dopo mese.
    Arrivata alle porte della stagione estiva così, Adeline Walker una sera si era ritrovata completamente esausta, svuotata quasi, abbandonata con la testa pericolosamente a ciondoloni sul suo piatto di zuppa di zucca ancora tiepido.
    Era intervenuto Abe, appena in tempo, perchè la londinese riprendesse il controllo di sé e si trascinasse senza dire una parola nella camera da letto, là dove circa 0,3 secondi dopo era svenuta con la luce accesa.

    Questa era stata bene o male la fatidica “goccia” che, lungi dal far traboccare qualsivoglia vaso, era stata però determinante il giorno seguente nel traffico mentale/decisionale della strega.
    Era l'ora di prendersi una più che meritata vacanza.
    Avrebbe avvisato a dovere sia il San Mungo che il suo Dipartimento al Ministero, dopodichè..via di vestitini in cotone e ampi cappelli adornati con fiorellini di campo.
    Si partiva.

    Eccola lì dunque.
    Il suo bagaglio era rimasto relativamente leggero, con pochi ma ben pensati abiti, e con sé aveva deciso di portare anche qualche libro e un piccolo diario da viaggio.
    Non ne aveva mai scritto uno, questo doveva ammetterlo, ma la sola idea le dava un senso di poetico.. e quale miglior città se non Parigi, se si parlava di poesia?
    Nelle prime pagine, con la sua grafia ordinata erano già state segnate le tappe più interessanti che la strega avrebbe visitato nei prossimi giorni, passando per luoghi storici, boutique più o meno famose e musei, parchi, la torre Eiffel..
    Già si vedeva a sorseggiare una tazza di tè sbocconcellando una brioche appena sfornata.
    Ma, per fare tutto questo.. doveva alzarsi da quel letto.
    Quel meraviglioso, morbidissimo e profumato letto.

    Adeline riaprì il suo sguardo bicromo sul mondo, esalando un lieve e tiepido sospiro.
    Era ancora presto, d'altronde.
    Si sarebbe fatta un rigenerante bagno in quella deliziosa vasca in ceramica intravista prima nel bagno annesso alla sua camera e poi.. sarebbe uscita all'avventura.
    O, ancora meglio, sarebbe uscita alla ricerca di un delizioso croissant.
     
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