[QUEST 2021] - for the Greater Good - cap. I

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  1. Theodore Skyfield
     
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    Theodore Skyfield
    Proprietario de The Wlaza
    Per il bene superiore!

    Dannazione. Una scheggia gli era entrata nel polpaccio, facendogli provare una brutta sensazione alla gamba. Imprecò Merlino e tutti i suoi compari, mentre controllava le sue condizioni. Sfilò la scheggia, perché lasciarla dentro sarebbe stata una continua tortura. Fortunatamente la ferita non era profonda, ma il muscolo era stato sfiorato e Theodore lo sentiva bene. Alzandosi da terra sentì una fitta che quasi gli fece ripiegare la gamba, ma strinse i denti e provò a camminare, zoppicando leggermente. Chissà cos'avrebbe potuto dire ai suoi ospiti una volta ritornato in sala. Era inciampato? Che bella figura per il Direttore dell'Hotel. Imprecò di nuovo, scacciando via dalla mente qualsiasi forma di pensiero che non fosse relativa alla sua Suite, alla sua stanza, a Grindelwald. Aveva superato la prova della Statua, anche se non era stato totalmente pulito, vista la ferita sulla gamba. Adesso, Theo, si era appoggiato alla nuova parete, che aveva capito fosse un dazio da pagare per arrivare nella stanza successiva ed era per quel motivo che si era ferito la mano, appoggiandola poi sul legno, ma che aveva scoperto che legno non era. Era acqua o qualcosa di simile. Un urlo interruppe il silenzio, facendo sussultare il Proprietario dell'Albergo. Non si mosse da quella posizione, anzi cercò di osservare meglio la parete davanti a lui, vedendo che la mano piano piano spariva e veniva raccolta da quella di qualcos'altro. Ricondusse quindi tutto alle sirene, sia l'urlo, sia l'acqua in cui si era trovato senza nemmeno rendersene conto. Non gli mancava l'ossigeno, ma la Creatura continuava a tirarlo. Fu un nuovo canto, che in acqua risultava non essere più un grido infernale, a far capire a Theo come comportarsi. Era un nuovo indovinello e di certo c'entrava Grindelwald - o chiunque avesse congeniato quella prova - perché non era comune che una sirena facesse di propria spontanea volontà un rebus. C'era qualcosa di manomesso e dalle parole che aveva sentito sembrava essere un Pensatoio. Sì. Erano in una specie di laghetto, ma l'acqua non era davvero acqua, lui riusciva a respirare tranquillamente. Stava entrando in un ricordo? Forse sì, forse no, ma la richiesta delle sirene era palese. Un ricordo da dimenticare. Era un altro prezzo da pagare per passare allo step successivo? Theo ci pensò bene. Quelle probabilmente non erano vere sirene e non lo avrebbero ucciso, anche perché lui non stava facendo nulla di male e i Maridi non erano creature eccessivamente ostili nei confronti dei maghi che non sembravano pericolosi. Decise quindi di assecondare la prova, pensando ad un ricordo che voleva dimenticare e subito uno balzò al primo posto. Forse il ricordo peggiore che aveva.

    Theo era appena undicenne ed era vicino il suo primo giorno di scuola. Suo zio Maxwell gioiva con lui, pensando già di andare a comprare tutto il materiale scolastico il giorno seguente. Maxwell era benestante e non aveva mai fatto mancare nulla al piccolo Skyfield, tranne, ovviamente, la figura dei suoi genitori. Proprio quel giorno, infatti, lo zio del ragazzo aveva deciso di dire la verità, per farlo crescere, per paura anche che a scuola potesse venir fuori l'argomento. Aveva preparato una cena squisita e proprio alla fine del pasto, aveva fatto tacere Theo che parlava in continuazione di libri, di possibili compagni, della cerimonia dello smistamento e chi ne ha più ne metta. Con un sguardo serissimo, zio Maxwell partì dal principio, dal giorno della nascita di Theodore: un giorno bellissimo, perché gli Skyfield si espandevano, ma al tempo stesso terribile perché la madre del neonato era venuta a mancare proprio dopo il parto. Ian Skyfield, purtroppo non benestante come il fratello, decise di lasciare il suo primogenito proprio a Maxwell, sparendo il giorno stesso con una lettera che prometteva che un giorno sarebbe tornato a riprenderselo. Tuttavia, quel giorno non arrivò mai. Theodore era visibilmente distrutto dopo il racconto dello zio, che gli aveva sempre mentito, dicendogli che tutti e due i genitori erano morti in una battaglia magica molto cruda, da eroi. Tutto il mondo gli era crollato addosso e si era reso conto che non sapeva nemmeno chi lui fosse.

    Theodore prese la bacchetta, l'avvicino al capo, la ruotò per raccogliere il ricordo e, una volta estratto, lo lasciò cadere lì accanto a lui sperando con tutto se stesso di dimenticarlo in quello strano pensatoio e che quel dazio fosse abbastanza sia per le sirene che per Grindelwand.
    code made by zachary, copia e t'ammazzo©
     
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