[QUEST 2021] - for the Greater Good - cap. I

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Master
    Posts
    3,198

    Status
    OFFLINE


    for the
    Greater Good


    capitolo 1

    fato 1

    Cinque cifre. Un solo numero.
    Non è stato troppo difficile, no?
    Infondo è bastato rispolverare qualche base scolastica e voilà.
    Non appena avete inserito nel cifrario la giusta combinazione la porta della Suite 236 si è aperta, soltanto per mostrare un'altra barriera. Questa volta davanti alla porta successiva vi è una statua di un cavaliere. Appena vi vede essa si anima, sfoderando una spessa lama di spada e con voce metallica vi intima «Un solo incantesimo per sconfiggermi.»
    Sfila un guanto e ve lo lancia. Il guanto della sfida deve essere raccolto.
    ✖ chiunque sia entrato nella stanza ✖

    p4Tw05F Sbizzarritevi su come sconfiggere il vostro avversario, non c'è una risposta che sia davvero corretta o sbagliata in questa fase: accetto un incantesimo per ciascuno di voi. Saranno fatati in maniera simile alle regole del Club dei Duellanti.
    Ognuno di voi è solo, quindi non vedete nessun altro.

    PROSSIMO FATO IL 10 AGOSTO ORE 23.59.
    ©‎ do not copy! created by ban•shee only for wizarding world of ilvermorny


    Edited by Wizarding World Master - 27/7/2021, 22:53
     
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Ghiaccioli
    Posts
    49

    Status
    Anonymous
    8ymffmcv_o

    CALLUM MAHONEY
    L’alcol non era il solo demone dal quale avrei dovuto guardarmi le spalle. Ve ne erano molti altri che mi inseguivano, tormentavano la mia mente e davano la caccia a ogni pensiero appena colorito di speranza, uccidendolo sul nascere. Se avessi dovuto immaginare la mia mente come luogo fisico lo avrei descritto come una pianura arsa dalle fiamme, un terreno arido e ostile, dove ogni tanto qualche stelo più verde, verde come la mia Irlanda, tentava di nascere ma subito veniva arso vivo. I demoni avevano la forma di draghi neri, che sputavano fuoco assicurandosi che il terreno restasse arido, incolto. Ecco. Immaginavo così la mia mente e ancora non avevo osato immaginare la mia anima, troppo simile allo spettro di un Dissennatore per poterci davvero pensare. Tra tutti i demoni quello della guerra era il più grande, grosso, nero, quello che sputava fuoco più frequentemente e che non solo copriva di cenere la prateria ma vi gettava una spessa ombra nera al suo passaggio. Questo demone mi terrorizzava e anche la notte riusciva a tenermi sveglio. Ci sono molte cose a cui si può fuggire, ma quando gli orrori vivono nella tua mente è impossibile sfuggirvi.
    Sono un uomo, o quel che ne resta, esausto. Il peso della guerra aveva segnato inevitabilmente il mio volto, scavandolo con rughe profonde, oltre ai danni psicologici che trascinavo come zavorre a ogni passo. Non potrei mai sopportare il peso di una seconda guerra. Non posso. Non riesco a concepire che simili orrori possano essere perpetrati dagli uomini. Non avevo mai considerato i babbani come ostili, o pericolosi, ma poi la Prima Guerra Mondiale ci aveva risucchiato tutti in un vortice di orrore. Rabbrividisco ancora al pensiero di Grace a Parigi. Agli allarmi. Alle granate. Al sangue.
    Il cifrario sta davanti a me, come un vaso di Pandora che ha tutte le soluzioni agli orrori. Mai più guerra. Non sono mai stato molto bravo a scuola, ma ero una persona completamente diversa da allora. Nel messaggio cifrato della Gazzetta del Profeta ho visto qualcosa di Aritmanzia, ma sono stato cacciato dal corso dopo poche lezioni. Non era per me. Ricordo però che questa disciplina era legata ai numeri, solo a nove numeri. Li passo in rassegna e soltanto uno ha abbastanza lettere per riempire i cinque spazi proposti dalla serratura.

    S E T T E.

    Dopo un rumore meccanico e alcuni ingranaggi in rotazione la porta si apre. Sono dentro. Ancora stento a crederci. Entro nella stanza immaginandomi di trovare Grindelwald, ho visto moltissime sue foto nei manifesti esposti per le varie strade, quindi penso di poterlo riconoscere se non ha usato un camuffamento o una Pozione Polisucco. Quello che mi trovo davanti mi lascia basito. La statua estrae una lama di spada e me la punta contro. Un fremito attraversa la mia schiena informandomi del pericolo, anche se sono più abituato a vedermi puntare contro la canna di un fucile, o di una pistola. Ascolto le parole metalliche che escono da dietro l’elmo calato sul volto dell’armatura, che poi lancia un guanto. Una sfida. Mi chino a raccoglierlo, estraggo la bacchetta magica. Mi metto in posizione, gambe un po’ divaricate, piedi saldi al suolo, schiena dritta e addominali tesi. Ricerco dentro di me la necessaria concentrazione e ricerco nel ventaglio di possibili incantesimi quello da usare. Visualizzo l’obiettivo che mi prefiggo quello di fare esplodere la statua. Avrei quindi cercato di far convergere la magia alla mia bacchetta, per poi rilasciarla in un raggio che colpendo l’armatura in pieno petto generi una tale pressione interna da farla implodere, facendola collassare su se stessa. « Deprimo.» avrei pronunciato quando fossi stato pronto, sufficientemente concentrato e determinato nel mio obiettivo finale, tracciando il giusto movimento con la bacchetta magica.
    code made only for wizarding world gdr
     
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Capo Casa
    Posts
    290

    Status
    OFFLINE
    Theodore Skyfield
    Proprietario de The Wlaza
    Per il bene superiore!


    Era certo che qualcosa, quel giorno, sarebbe stato diverso. Diverso perché la suite era stata prenotata in modo molto strano - Theodore ancora ci pensava, senza essere arrivato a nessuna risposta - e diverso perché sulla Gazzetta del Profeta era uscito un articolo che lasciava molto poco all'immaginazione. Chiunque avesse fatto parte del giusto giro, avrebbe capito che quel messaggio in calce all'articolo era stato lasciato apposta da un seguace di Gellert Grindelwald e, ancora una volta, sembrava che tutto quanto fosse collegato proprio all'inaugurazione del Wlaza, l'Hotel di cui lo Skyfield era il proprietario. Ed ora quel gran giorno era arrivato e tra tutti i Maghi e le Streghe che erano passati a bere qualcosa, Theo cercava uno sguardo, un sorriso, un cenno, qualsiasi cosa che gli potesse far capire qualcosa in più. Voleva sapere, voleva partecipare, voleva capire. Grindelwald sapeva di quell'evento, ma era possibile che fosse venuto lui stesso? L'agitazione la si poteva palpare attraverso gli occhi del proprietario che, nonostante fosse particolarmente distratto, aveva cercato in tutti i modi di servire e di far accomodare i suoi ospiti. Solo dopo due o tre (o forse anche di più) bicchieri di Champagne, Skyfield sentì qualcosa provenire da un ospite che, tuttavia, non riuscì ad identificare. Il codice della gazzetta è per la suite? La sua Suite? Ci aveva messo pochissimo a risolvere quell'indovinello, quella mattina. Non appena aveva letto l'articolo aveva preso un foglio di pergamena e una piuma e si era messo a fare qualche calcolo. Ma mai, aveva pensato che potesse essere per la sua stessa Suite.
    Theodore, così, si diresse verso l'ascensore di servizio, vietate per qualsiasi visitatore, giusto per non destare sospetti e, ovviamente, cliccò sul bottone che portava all'ultimo piano, proprio verso la camera migliore di tutto l'Hotel e, forse, di tutta New York. In pochi potevano permettersela, in pochi potevano ammirare la Grande Mela da quella vista così unica e spettacolare. Ma proprio davanti alla porta, nonostante il tentativo di inserire le chiavi di riserva all'interno della serratura, sopra la maniglia cominciò a farsi vedere qualcosa di strano. Un cifrario. E proprio quello che aveva detto l'ospite giù nella hall riuscì a far capire a Theo quale fosse la soluzione. Il numero del cuore di Gellert Grindelwald. Nome e cognome. Cinque lettere, ma un solo numero.

    Sette

    Era assurdo che qualcuno fosse riuscito a manomettere la sua stanza migliore con così tanta facilità, ma forse non era poi così strano se si pensava con chi lo Skyfield stava per avere a che fare. Non era certo di chi potesse esserci aldilà della porta, eppure i suoi occhi cominciarono ad ardere, volenterosi di scoprire e sapere di più. Forse era a un passo dal suo sogno più grande, forse era a un passo dal compiere ciò che sempre avrebbe voluto fare.
    La porta finalmente si aprì, mostrando il piccolo corridoio utilizzato per i camerieri per lasciare i giornali o per prendere i piatti sporchi del servizio in camera. Eppure qualcosa era cambiato e davanti alla porta che avrebbe dovuto dare sulla sala della Suite, si trovava una grossa statua. Si trattava di un cavaliere, un cavaliere che voleva combattere e che lanciò un guanto di sfida. Theo avrebbe dovuto sconfiggerlo con un solo incantesimo. Non pensò a niente, se non a tirare fuori la bacchetta (quella utilizzata anche per andare a scuola) e a raccogliere il guanto. Stette zitto, mettendo poi il guanto da parte e cominciando quindi a prepararsi per lo scontro. Osservò il suo avversario. Era abbastanza voluminoso, quindi facilmente colpibile e non sarebbero servite Maledizioni importanti per farlo fuori, bensì un Incantesimo fatto bene, molto bene. Era pur sempre un Professore di Arti Oscure e quello doveva essere il momento di farlo vedere.
    Theodore cominciò così a concentrarsi, cercando di scacciare qualsiasi pensiero ed emozione che non c'entrasse con quel combattimento. Voleva estraniarsi dal contesto che l'aveva visto presentarsi lì davanti alla statua, non importava se dall'altra parte della porta c'era Grindelwald in persona, l'importante adesso era sconfiggere quel cavaliere. Niente più paura, tensione, niente più ansia e desiderio. Solo voglia di farsi valere e vincere il duello. Era importante per lui, per dimostrare a se stesso di essere in grado di gestire la pressione e di essere in grado di svolgere missioni per il bene superiore. Era una prova quella, sicuramente, tanto per i seguaci di Gellert quanto per lui stesso. Non poteva fallire per nessun motivo e non si sarebbe fatto sopraffare da un semplice pezzo di pietra.
    Velocemente, quindi, si posizionò per combattere. Spostò in avanti la gamba destra, leggermente, sempre però con i piedi paralleli. Cercò di flettere un po' le ginocchia, per non essere rigido e per essere più elastico nei movimenti. Il braccio destro, quello con cui impugnava la bacchetta, venne portato avanti al busto, leggermente piegato con la bacchetta che puntava proprio verso la statua. Lo stesso busto, venne ruotato di qualche grado, così che il volume di Theodore potesse essere inferiore rispetto al solito e così più difficile da colpire. Tutta la muscolatura sarebbe dovuta essere rilassata per evitare strappi e per evitare movimenti bruschi che avrebbero compromesso una corretta esecuzione del lancio dell'Incantesimo.
    Nella sua testa aveva già scelto l'Incanto e cercò di visualizzarne gli effetti. Sapeva che l'Incantesimo Reductor era perfetto per gli oggetti solidi, pur essi animati, poco importava. Sapeva della grande potenza se lanciato correttamente, ma comunque con meno effetti sull'ambiente circostante rispetto ad un Bombarda o un Bombarda Maxima. Aveva ovviamente subito evitato di pensare ad Incantesimi Esplosivi, così come le Maledizioni senza Perdono, soprattutto per non distruggere il suo stesso Hotel e per non attirare l'attenzione dei non convocati. Era certo che quella stanza fosse stata messa al sicuro e che niente o quasi niente l'avrebbe potuta scalfire, ma per prudenza era meglio agire con intelligenza. Theo voleva che tutto fosse perfetto per quel lancio, così come il raggio dell'Incantesimo che avrebbe dovuto colpire la statua e ridurla in mille pezzi.
    E se tutto fosse stato perfetto, il Professore di Ilvermorny avrebbe portato in avanti la mano, cercando avere fluidità nel movimento di polso, per disegnare il movimento corretto per lanciare l'Incanto e mentre l'avrebbe disegnato avrebbe pronunciato con fermezza e decisione la formula mirando proprio verso il suo avversario momentaneo che lo divideva dal suo sogno più proibito.
    "Reducto!"
    Osservò quindi il risultato, deciso più che mai a superare l'altra porta per scoprire chi e cosa ci faceva nella sua Suite.
    code made by zachary, copia e t'ammazzo©
     
    .
  4.  
    .
    Avatar


    Group
    Negoziante
    Posts
    3,739
    Location

    Status
    Anonymous
    hedel anakin crawford

    Essere invisibile, che triste situazione doveva essere per la Crawford che pure si era messa tutta in ghingheri per quello Skyfield. Doveva essere davvero frustrante non riuscire ad attirare l'attenzione del vecchietto proprietario del Wlaza, che veniva inaugurato quella sera. Si, forse avrei dovuto essere più generosa con le definizioni in merito alle età, infondo il mio è uno spirito antico come il mondo, ma osservare le daddy issues, per di più non ricambiate, di Hedel era quantomeno esilarante. Insomma questa ragazza non faceva nulla di divertente da troppo tempo.

    Non era tempo di giocare, insomma non a quel tipo di gioco, motivo per cui era stato necessario che intervenissi. Mi ero liberata con una scusa delle fastidiose attenzioni di Nathaniel e di quello zerbino di Dean che sbavava addosso ad Hedel da fin tropo tempo e mi ero allontanata da loro. Oh, beh, non stavo facendo nulla che anche questa Crawford non avrebbe fatto, avevo intuito uno certo sguardo d'intesa con il fratello...i Crawford, creature davvero affascinanti ma sempre troppo attratte dal male per potervici sottrarre e risultare imprevedibili. Almeno per me, ecco.

    Hedel Crawford aveva fatto i compiti a casa, bisognava dargliene atto, quel che giusto è giusto, era stata lei con le nozioni di Aritmanzia, o quello che era, a risolvere il codice nascosto nell'articolo della Gazzetta del Profeta e dopo aver scribacchiato alcuni calcoli su una pergamena aveva scovato il numero sette. Di per se questa informazione si era rivelata inutile e alquanto deludente finchè non era arrivato qualcuno, una voce nulla di più, a suggerire che servisse per entrare nella suite. Mi ero trovata davanti alla porta con l'insolita serratura, dubitavo che tutte le camere d'albergo disponessero di un simile sistema di chiusura invece che una classica chiave, e avevo inserito il codice. Alcuni rumori di ingranaggi erano seguiti e la porta si era aperta con un cigolio. Apriti sesamo.

    Procedo a passo spedito, le iridi nere a scrutare con attenzione l'ambiente che mi circonda si schiantano sulla figura di una statua. Essa si anima non appena mi vede, ma rispondo prontamente, ancora prima che questi getti il quanto di sfida. Afferro il catalizzatore di ebano e al contatto sento l'energia magica ridestarsi con una serie di brividi che si propagano dal punto di contatto. Reclino leggermente la testa di lato, atteggiamento che mi capita spesso di assumere quando sono sconcertata, mentre la stupida statua indica le sue condizioni per lasciarmi passare. Gli arti inferiori hanno già raggiunto la classica posizione di combattimento, stabile ed efficace, ringrazio il noioso corso dei Duellanti che Hedel ci ha fatto fare sempre solo per interessi non propriamente scolastici per questa rapidità di esecuzione. Estendo il braccio dinnanzi a me. Nella mente visualizzo la statua colpita dal fascio d'energia magica frantumarsi in mille pezzi e disperdersi nell'ambiente circostante.« Bombarda.» esclamo con determinazione. Avrei potuto scegliere un'incantesimo più conservativo, meno distruttivo o pericoloso in ambienti chiusi. Ma adoro il caos.
    code made by zachary, copia e t'ammazzo©
     
    .
  5.  
    .
    Avatar


    Group
    Ministero della Magia
    Posts
    289

    Status
    OFFLINE
    ▬NATHANIEL TRISTAN CRAWFORD▬
    SPEZZAINCANTI

    SDMiGgX

    Quando fui certo che il Lawrence fosse sufficientemente preso dalla sua nuova conquista da non badare a quello che avrei fatto io, me la svignai.
    Un comportamento da codardo, il fatto che tra noi due fosse lui il Grifondoro non bastava come giustificazione a un simile atteggiamento ma c’erano questioni in ballo che avrebbero avuto un risvolto ben più ampio, per un bene superiore.
    Avevo perso di vista mia sorella molto tempo prima, ero certo che se c’era qualcosa da fare per adempiere a quello che sarebbe successo quella sera lo aveva già fatto.
    Le porte dorate dell’ascensore si aprirono dinnanzi alla Suite 236, come avevo sentito dire da un povero deficente che lo aveva urlato nel bel mezzo del salone dove si stava svolgendo la festa. Speravo solo che questo non compromettesse il piano.
    Mi trovai davanti a una porta che non sembrava affatto una normalissima porta d’ingresso di una stanza, ma un meccanismo complesso di una ancor più complessa serratura era sicuramente inespugnabile con un banale incantesimo.
    Artimanzia era sempre stata una delle mie materie preferite, con una logica precisa da seguire, non avevo faticato a rispolverare queste nozioni e a metterle in pratica per decifrare il messaggio segreto della Gazzetta del Profeta. Inserii le lettere che componevano la parola sette e con un click la serratura si sbloccò. Entrai a passo svelto, certo di trovarmi davanti almeno mia sorella. Invece incontrai una statua. Una statua che aveva una sfida per me. Osservai il guanto cadere in terra e ascoltai con attenzione le parole che mi furono rivolte. In una sola frazione di secondi estrassi la bacchetta magica, preparandomi al combattimento. Nemmeno a farlo apposta avevo praticato questa arte innumerevoli volte da quando mi ero iscritto al club dei duellanti e anche se era soltanto una statua feci comunque affidamento su quel particolare allenamento. Mi mancavano gli allenamenti di Quidditch e come i miei muscoli si muovevano di settimana in settimana, migliorandosi e rafforzandosi. Ma avevo dovuto abbandonare questo sport per dedicarmi a cose più concrete, mio padre non avrebbe mai approvato che continuassi a giocare.
    Avrei assunto agilmente la postura da battaglia, divaricando le gambe e piantando saldamente i piedi a terra, distendendo la spina dorsale e contraendo gli addominali. Il braccio destro si sarebbe allungato in avanti, reggendo saldamente la bacchetta. Facendo mente locali sui miei studi sarei giunto all’incantesimo più opportuno da utilizzare. Optai per un’implosione controllata, più prevedibile e meno caotica di un bombarda, ma altrettanto efficace. Visualizzai con cura l’effetto che volevo andare a ottenere, concentrandomi al fine di concretizzarlo. Avrei mosso la bacchetta nel movimento giusto, richiamando l’energia magica nelle mie cellule a confluire nel catalizzatore che reggevo.
    -Reducto! -
    Avrei pronunciato con grande decisione, nella speranza di vedere la statua sbriciolarsi dinnanzi a me.
    ©‎ do not copy! created by ban•shee only for wizarding world of ilvermorny
     
    .
  6.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Commesso
    Posts
    62

    Status
    OFFLINE
    DEAN LAWRENCE
    age 20 +wtf?!
    Anche se aveva cercato di seguirla con lo sguardo, quando Hedel si era allontanata non era stato più in grado di trovarla e la luce di tutto l’evento si era spento, come se fosse stata lei a risucchiarlo altrove. Il battito del suo cuore, così come il resto del mondo, era tornato alla normalità, calmo e quasi rilassato. Eppure c’era qualcosa che disturbava il Lawrence, un elemento sonato che pure non riusciva a cogliere. Non avrebbe saputo dire cosa: aveva bevuto un altro paio di bicchieri che non avevano ancora sortito alcun effetto, scherzato con Nathaniel, schivato uno schiaffo e ammaliato un paio di ragazze. Grazie al gioco di squadra aveva trovato una bionda abbastanza ubriaca, povera con solo un bicchiere di quello scialbo vino, da poterci stare e avviare una conversazione che potesse distrarlo da qualunque cosa iniziava a provare per la più piccola dei Crawford. Si era distratto abbastanza a lungo da capire che però quella strega gli dava i nervi, lo irritava e così si era chiamato fuori, lasciandola alle attenzioni di un povero sfigato che poteva avere chances solo con qualcuno quasi in coma etilico. Era stato allora che si era accorto di cosa non andasse, o meglio di chi. Nathaniel era troppo guardingo, teso come una corda di violino, persino schivo. Lo vide sfuggire verso gli ascensori e prima ancora di capire cosa stesse pianificando si era già infilato nell’ascensore a fianco per raggiungere, come aveva fatto il Crawford, l’ultimo piano. Si sentiva uno stronzo a spiarlo, magari aveva appuntamento con qualcuno di scomodo in una delle camere d’albergo, ma il suo istinto si era acceso e gli imponeva di spiare il suo migliore amico. Cazzo, che infame. Cercò di soffocare i sensi di colpa per tutto il tragitto di risalita e quando le porte si aprirono con un “ding” si affacciò ad osservare. La serratura era molto particolare, non sembrava essere una cosa normale. Si sforzò di muoversi con cautela, senza essere visto dall’amico che gli dava le spalle, e ricavò il codice. Sette. Lo tenne a mentre mentre la porta si apriva e Nathaniel sfilava dentro. Avrebbe atteso un numero ragionevole di minuti, o secondi aveva perso la cognizione del tempo ed aveva agito quando l’impazienza si era fatta troppo pressante per attendere oltre, ed aveva inserito in quello che sembrava uno strano cifrario il codice. Sette.
    Entrò dalla porta, aspettandosi di trovare un rapporto sessuale in corso con una vecchia di ottant’anni, ma quello che si trovò davanti aveva dell’assurdo. Di Nathaniel nessuna traccia, invece c’era un inquietante statua di un cavaliere. Gli ricordò quello strampalato di Sir Cadogan, soltanto finché non parlò: questa statua era molto più scontrosa. Da bravo Grifondoro il Lawrence raccolse il guanto della sfida e dopo aver estratto la bacchetta avrebbe assunto la posizione del combattimento. Distese il braccio davanti, raddrizzò il busto e la schiena, flesse le gambe e si fissò saldamente al terreno con i piedi. Velocemente avrebbe sfogliato l’arsenale di incantesimi che potevano servire in un simile contesto e optò per il reducto. Avrebbe visualizzato nella sua mente gli effetti che desiderava provocare e soltanto quando fosse stato sufficientemente concentrato e pronto avrebbe mosso la bacchetta magica nel giusto movimento pronunciando la formula magica " Reducto!" Dove diavolo si era cacciato quel Crawford?!
     
    .
  7. ??????
     
    .

    User deleted




    for the
    Greater Good


    capitolo 1

    fato 2

    Mahoney è il primo di voi ad entrare nella stanza: per la tua abilità nel trovare la combinazione vinci il titolo di scassinatore. D’ora in avanti potrai aprire qualunque porta che non sia sigillata con particolari incantesimi magici, autodeterminandone l’apertura. Dinnanzi alla statua il tuo incantesimo funziona discretamente bene ma l’implosione su se stessa della statua ha qualche effetto collaterale: la mano senza guanto si stacca dal corpo centrale e vola verso di te (ti ho dato resa del 90% per il post, ma il lancio del dado ti è sfortunato). Dovrai cercare di schivare o di riparati per non essere colpito in pieno volto.

    Skyfield chi meglio di te per lanciare un bel incantesimo? Fai la tua ottima figura da docente responsabile del Club dei Duellanti (100% di riuscita) ma nonostante il lancio del Reducto sia da manuale qualcosa (cioè quel brutto 1 del dado) va storto: anche la tua statua nell’implosione su se stessa si frammenta in centinaia di schegge ma alcune sembrano impazzite e ben cinque si dirigono pericolosamente verso di te. Se ci fosse una traiettoria da descrivere direi che una punta al tuo occhio sinistro, uno alla spalla destra, uno agli addominali bassi, e ben due minacciano la tua gamba sinistra. Dovrai cercare di schivare o di riparati per non finire come un porcospino.

    Crawford ti trasformi in una regina del caos, per davvero. Ti riesce facile seguire le orme di un certo professore qui sopra, nella buona e nella cattiva sorte (95% di resa da post, un dado davvero sfortunato): il tuo Bombarda è una bomba, fai tremare l’intera Suite e qualcuno al piano di sotto potrebbe aver controllato il lucernario sopra di se per verificare che non ci sia un terremoto in atto, ma fai davvero troppo rumore. Una larga porzione di intonaco si stacca dal soffitto e ballonzola sopra la tua testa, minacciando di colpirti. Anche tu devi cercare di metterti al riparo dall’imminente pericolo.

    Altro Crawford, altro giro. Nonostante i sensi di colpa riesci a lanciare un Reducto di tutto rispetto e al resto ci pensa un po’ di fortuna ( resa al 75%, dado buono invece): la tua statua esplode senza gloria e senza infamia. Ottieni il tuo risultato e si può passare oltre.

    Lawrence riesci a spiare quello che dici essere il tuo migliore amico ed entri nella stanza. Come il compagno di merende lanci un discreto Reducto che è favorito dalla sorte (resa 80% e dado buono anche per te): la statua si sgretola su se stessa, polverizzandosi.

    Veniamo al colpo di genio, un vero maestro. L’unico che ha saputo introdursi nella Suite senza aver risolto l’enigma. Il nostro caro auror Walsh grazie al suo cercare tracce riesce a individuare l’esatta combinazione e si introduce nella stanza della statua. Ora tocca a te, un solo incantesimo per sconfiggerla.

    Dietro la statua si svela una porta incastonata in un arco nel muro. Non ci sono maniglie, cifrari dove inserire nuovamente il sette o altro. Appare come una porta ricavata dal muro, intagliata e intarsiata, vi sono alcune decorazioni e alcuni geroglifici. Che si ripetevano in un loop continuo.

    ᛊᛟᛚᛟᛁᛈᚢᚱᛁ




    ✖ MAHONEY - SKYFIELD - CRAWFORD2 - LAWRENCE - WALSH✖

    p4Tw05F Accetto un incantesimo per difesa da parte di Callum, Theodore ed Hedel.
    Accetto un incantesimo di attacco per la statua da parte di Chris.
    Avete un nuovo enigma da risolvere per poter procedere in ogni caso, visto che a qualcuno piace il caos, accetto un incantesimo o azione abilità da ciascuno di voi se lo desiderate. Per essere chiaro: dovete fare qualcosa per aprire sta porta nel muro, un'azione a testa. La nuova abilità di scassinatore non vale per questa porta.
    Ognuno di voi è solo, quindi non vedete nessun altro.

    PROSSIMO FATO IL 5 SETTEMBRE ORE 23.59.
    ©‎ do not copy! created by ban•shee only for wizarding world of ilvermorny
     
    .
  8.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Capo Casa
    Posts
    290

    Status
    OFFLINE
    Theodore Skyfield
    Proprietario de The Wlaza
    Per il bene superiore!


    Superficiale e stupido. Erano questi i due aggettivi che Theodore si era ripetuto nella mente dopo aver assistito al suo stesso lancio dell'Incantesimo Reductor. Certo, era riuscito a vincere la sfida che gli era stata posta dal cavaliere, era riuscito a disintegrarlo internamente senza compromettere quindi la struttura esterna - anche perché si trattava della sua stessa suite e non poteva permettersi di rovinarla proprio all'inaugurazione dell'Hotel - tuttavia non aveva pensato ai possibili detriti dell'enorme statua che difendeva l'altra porta d'accesso a chissà dove. Ed erano stati i detriti a coglierlo di sorpresa, perché se fosse stato meno stupido e meno superficiale, avrebbe lanciato un altro Incantesimo subito dopo il Reducto per contenere l'esplosione del cavaliere all'interno di una bolla, magari di acqua o di un Incantesimo di Protezione. Un Protego, appunto, poteva servire anche ora, per salvarsi dalle schegge di pietra, ma Theo sapeva bene che sarebbe servito un po' di tempo, nonostante lui fosse ormai abbastanza rapido e agile con la bacchetta. Aveva osservato velocemente i pezzi che si stavano dirigendo verso di lui e aveva notato che la stragrande maggioranza erano più verso il lato sinistro del suo corpo. Quello destro, invece, era quasi salvo, se non per un paio di detriti volti a ferirlo sulla parte superiore del busto. Senza pensarci troppo, però, altrimenti avrebbe rischiato di farsi male, Skyfield si preparò per schivare quei pezzi.
    La testa era sgombra da pensieri inutili, addirittura Theodore aveva scordato il motivo per cui si trovava lì. Gli interessava soltanto salvarsi la pelle da quei pezzi di pietra, non importava null'altro, nemmeno più la sua amata suite. Fortunatamente non era agitato, nonostante la particolare situazione in cui si era andato a cacciare, ma era concentrato il più possibile su ciò che doveva fare e sul suo corpo. Tutti i muscoli sarebbero stati sotto il suo più pieno controllo, pronti ad agire secondo la sua volontà, pronti a scattare in ogni direzione per salvargli la pelle, sia in senso reale sia in senso figurato. Gli ospiti avrebbero potuto pensare male di lui se fosse tornato in Sala particolarmente ferito.
    L'obiettivo era schivare le schegge e Theo aveva già deciso la direzione dove andare: in basso a destra. Era il punto migliore per evitare i detriti che erano volti a colpirlo al lato sinistro e anche per quei pochi che miravano alla parte alta del busto dalla parte destra. Theodore avrebbe quindi cercato di risolvere il tutto nel minor tempo possibile dall'esplosione interna della statua. Era solo una questione di secondi, doveva essere rapido. Avrebbe dunque ruotato i pedi verso la parete destra, avrebbe flesso le ginocchia di entrambe le gambe, così da renderle elastiche e pronte al salto. Inoltre, il peso dell'intero corpo e il baricentro si sarebbe spostato proprio verso destra. Non appena fosse stato pronto, avrebbe mosso le braccia per darsi la spinta e avrebbe quindi fatto un salto basso, giusto per darsi la spinta e allontanarsi dalla zona incriminata. I muscoli delle gambe sarebbero scattati e avrebbero fatto andare verso destra Theo che, una volta atterrato sul pavimento, si sarebbe steso per lasciare il minor volume possibile del suo corpo ai possibili detriti. Avrebbe inoltre messo le mani sopra la testa per difenderla.
    Se tutto fosse andato come sperato Theo poteva considerarsi salvo.

    Tuttavia, non era finita lì. Ora che la statua non c'era più, gli occhi dello Skyfield potevano notare una porta che lui non aveva mai fatto mettere. Una porta incastonata in un arco nel muro, senza maniglia e senza alcun tipo di serratura. Un Incantesimo come l'Alohomora non sarebbe servito a nulla in poche parole. Sarebbe potuto invece servire un Bombarda, ma per lo stesso motivo che aveva spinto Theo a non usare quell'Incanto contro la statua sarebbe stato sciocco utilizzarlo adesso. E, soprattutto, le decorazioni composte da lettere runiche facevano presagire che quella porta fosse incantata a sua volta e una semplice esplosione non sarebbe bastata, secondo il Proprietario dell'Hotel, a scalfire minimamente il tutto. Imprecò, quindi, indeciso su cosa fare. Decise di leggere e impegnarsi per capire cosa ci fosse scritto su quelle decorazioni runiche. Non era mai stato una cima in Antiche Rune, ma si ricordava bene o male l'alfabeto Futhark. Cercò quindi di traslitterare ciascuna runa, una ad una, fino a che non riuscì a capire il senso.
    Solo i Puri
    A cosa si riferiva quel messaggio? Il Docente di Ilvermorny cominciò a pensare. Poteva essere qualcosa riferita a Grindelwald: solo i suoi seguaci potevano passare la porta. Ma allora perché non si era ancora aperta? Stesso discorso per i Maghi. Nessun No-Mag sarebbe mai riuscito ad arrivare lontano dov'è lui. Dunque purosangue? Theodore ci pensò su per un attimo, prima di tirare di nuovo fuori la bacchetta. La impugnò nella mano destra e la passo sul palmo della sua mano sinistra, facendo apparire un taglio su di esso. Sapeva che ci poteva essere un prezzo da pagare, un prezzo che lui stesso poteva pagare per il bene superiore. Doveva dimostrare di essere un purosangue, doveva dimostrare di essere un puro fedele di Grindelwald? Benissimo, ecco il sangue. Scelse la mano sinistra perché era quella che meno utilizzava, preferendo la destra e se ci fosse stato un altro combattimento almeno sarebbe stato capace al cento per cento di attaccare o di difendersi. E non appena Theodore vide dal taglio della mano una goccia di sangue, accompagnò il palmo contro la porta e lo passò sopra. Il sangue sarebbe entrato a contatto con il legno e gli occhi dello Skyfield si sarebbero messi a guardare. Sarebbe successo qualcosa?
    code made by zachary, copia e t'ammazzo©
     
    .
  9.  
    .
    Avatar


    Group
    Negoziante
    Posts
    3,739
    Location

    Status
    Anonymous
    hedel anakin crawford

    Caos. La deflagrazione del potente incantesimo che avevo scelto, di centro non il più conservativo o quello maggiormente consigliato per questa occasione, si srotolò dinnanzi ai pozzi neri delle mie pupille, estremamente dilatati per l’eccitazione del disastro causato. Avrei quasi potuto procurarmi un orgasmo, se solo il mio animo malvagio fosse stato in grado di attingere un simile piacere da qualcosa che non derivava dal altrui sofferenza e soprattuto se una grossa porzione di stucco non minacciasse la mia incolumità. Certo era che non costruivano più i palazzi come una volta. L’immagine di Theodore Skyfield mandò in fibrillazione per il tempo di un battito il cuore che stava rinchiuso nel petto della Crawford, mentre a me suscitò solo fastidio. Come era possibile che uno non costruisse un hotel a prova di un innocuo bombarda?
    Velocemente i miei sensi si misero all’opera e quelle stesse pupille tanto dilatate dalla gioia del caotico disordine causato ora erano espanse per la rabbia, che mescolata alla determinazione che soltanto la sopravvivenza personale sapeva imprimere rendeva ogni mio gesto assolutamente infallibile. Avrei così individuato l’architrave portante, un insenatura ben protetta, un buco nel quale strisciare come il serpente che ero. Qualcosa del genere. Mi sarei mossa velocemente, facendo azionare i muscoli in un veloce balzo che mi avrebbe portato verso quella zona franca sapientemente individuata in precedenza. Così facendo avrei potuto mettermi al riparo dalla caduta di qualunque cosa potesse staccarsi dal soffitto, intonaco, calcestruzzo o qualunque altra porcheria ci fosse a fare da muratura. Tsk nemmeno resistere a un Bombarda.

    Soltanto quando fossi stata certa di essere in una zona di sicurezza, o quando fosse caduta definitivamente la porzione di soffitto che minacciava la mia testa, ecco solo in quel momento mi sarei mossa per esaminare meglio la statua e in particolare il passaggio che sembrava volermi precludere. Sulla parete alle spalle di dove un tempo c’era stato il cavaliere di marmo ora vi era una striscia infinita di geroglifici. Osservai meglio. Non serviva essere andati in quella noia di Hogwarts per capite che fossero antiche rune, ma dovetti fare appello alla memoria di Hedel, tirandole un poderoso calcio metaforico per risvegliarla, per riuscire a decifrare quello che le lettere in rune significavano nel alfabeto inglese. Solo i puri beh qui si cascava male, la purezza non mi era mai appartenuta, ma conoscendo il caro Grindelwald non era certo una vergine da deflorare o un’animo dalle buone intenzioni a suscitare il suo interesse. Altrimenti non ci sarebbe stata la statua a fare da guardiano, senza nemmeno calcolare il codice che solo un vero adepto aveva avuto modo di scovare e decifrare. No. Qui si cercava un’altro tipo di purezza. Il collegamento fu elementare. Purezza di sangue. Mi sarei affrettata a cercare qualcosa, un frammento o altro, su cui tagliare il mio dito quel tanto che bastava per far fuoriuscire il sangue. Cercando la parola puri, quelle rune ᛈᚢᚱᛁ che la componevano, ne avrei tracciato il contorno imbrattando la parete del mio sangue da purosangue. Soltanto chi era un mago a tutti gli effetti sarebbe passato. E io ero una Crawford.
    code made by zachary, copia e t'ammazzo©
     
    .
  10.  
    .
    Avatar


    Group
    Ministero della Magia
    Posts
    289

    Status
    OFFLINE
    ▬NATHANIEL TRISTAN CRAWFORD▬
    SPEZZAINCANTI

    SDMiGgX

    N on era quello che mi sarei aspettato di trovare, fu il mio pensiero mentre la statua che mi aveva sfidato si sgretola sotto la pressione imposta dalla magia del Reducto. Decifrare il messaggio sulla gazzetta era stato ostico, aveva richiesto un certo impegno, capire dove applicare poi quel codice era stato un colpo di fortuna. Tasselli fini da inserire in un puzzle che non si faceva vedere in tutta la sua essenza. Ma la statua e la sua sfida aveva offerto una sfida di basso livello, che anche un ragazzetto alle prime magie avrebbe potuto risolvere. E in tutto questo dov’era lui?
    Mi guardai intorno come aspettandomi di vedere lo stesso Gellert Grindelwald comparire in mezzo alla stanza, forse al posto di quello stesso cavaliere sconfitto. Nulla di quanto stavo facendo, nessuna di quelle prove che ero chiamato ad affrontare sembrava essere in qualche modo connessa al mago oscuro. Forse mi ero sbagliato? Era forse una trappola degli auror?
    Il pensiero balenó nella mia mente provocandomi un certo batticuore. Quella solitudine era sospetta. Mi sorella doveva trovarsi lì, doveva essere arrivata alle mie stesse conclusioni eppure ero solo.
    Avevo tradito la fiducia del mio migliore amico, lo avevo raggirato per finire dritto in una trappola che magari mi avrebbe messo le manette al polso?
    Molte, troppe domande assillavano la mia mente senza risposta, tanto da farmi sfuggire un dettaglio fondamentale.
    Me ne accorsi in un secondo momento. L’alfabeto runico mi era tanto famigliare che non trovai fatica a tradurlo, come se passassi dal inglese al francese, forse per naturale predisposizione. Solo i puri. Eccolo. Grindelwald. In quelle parole scorsi la speranza di non essermi sbaglio. Le mie intenzioni così come il mio sangue erano pure. Avrei posato i palmi delle mani, dopo aver riposto la bacchetta, sul muro davanti a me. Mi sarei concentrato come se avessi dovuto lanciare un incantesimo, facendo fluire le mie buone intenzioni. Ero un fedele di Grindelwald. Un puro.
    ©‎ do not copy! created by ban•shee only for wizarding world of ilvermorny
     
    .
  11.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Ghiaccioli
    Posts
    49

    Status
    Anonymous
    8ymffmcv_o

    CALLUM MAHONEY


    Quali erano le conseguenze delle terribili esperienze vissute in guerra, degli scempi che si erano srotolati davanti agli occhi dei combattenti dietro una trincea nessuno poteva dirlo. Gli orrori se ne stavano appena sotto la superficie dei pensieri tangibili, tornando ad affiorare in superficie come squali famelici solo quando il velo dei sogni si faceva più spesso, ma con il passare del tempo erano diventati sempre più esigenti e sempre più sfacciati. I miei demoni ormai mi rincorrevano apertamente, gli incubi mi scorrevano davanti agli occhi aperti. Ero sveglio eppure mi sembrava di non essermi mai svegliato da quel terribile film che era la guerra. Avevo utilizzato un normale incantesimo, nulla di troppo aggressivo o eccessivo, senza tenere conto delle conseguenze che avrebbe avuto sulla mia psiche o , per dirlo in altro modo, sui miei incubi. L’esplosione non fu forte, ne fragorosa, nemmeno violenta eppure qualcosa si scosse sotto la pelle, terrorizzandomi. Granata! Nella mia mente esplose come era esplosa la statua e d’istinto mi gettai al suolo. Poco importava che mi sarei sporcato il vestito d’alta sartoria con i calcinacci, che il pavimento fosse particolarmente duro sul quale atterrare con ginocchia e gomiti. Anzi nulla di tutto questo sembrò entrare nella mia mente che si era ritrovata di colpo dietro a una trincea. Avrei agito prima ancora di pensare, prima ancora di capire che c’era un vero pericolo insito nella mano che correva verso il mio viso, gettandomi al suolo come ero stato abituato a fare da anni e anni di guerra al suono di granate ed esplosioni.

    Disteso sulla nuda terra, con la testa stretta tra i gomiti e il respiro che soffiava sulla polvere, non avrei sentito dire ne dove ne quando mi trovassi. Percepivo solo l’immediatezza di compiere movimenti basilari, mentre facevo un check-up delle mie condizioni. Le orecchie fischiavano, tormentate dagli acufeni, non me ne preoccupati perché era classico di fronte a uno scoppio, il mio respiro era affannato soprattuto a causa della polvere che stavo inspirando dal naso ogni volta che espiravo. Tuffandomi mi ero tagliato sulle mani, sentivo i palmi bruciate così come il ginocchio destro. Mi ci volle un po’ a capire che non ero in Francia, non ero intrappolato in una trincea, non ci sarebbe stato nessun proiettile a sfiorarmi la testa se mi fossi alzato. Frastornato da questo tuffo nel passato mi sarei rimesso in piedi, sfregandomi le mani sul vestito ormai rovinato in maniera indelebile. Ricordai il motivo per cui mi trovavo li, quello di impedire che altri dovessero affrontare delle guerre scatenate dalla stupidità babbana. Non erano adatti a prendere decisioni per il bene superiore erano troppi volubili, troppo fragili. Mi sarei guardato attorno per cercare di capire come procedere arrivati a quel punto. Avrei perlustrato la stanza, soffermandomi sulla parete cosparsa di Rune. Vi avrei posato il palmo, tagliato dalle schegge, per capire se ci fosse un meccanismo da far attivare.
    code made only for wizarding world gdr
     
    .
  12.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Commesso
    Posts
    62

    Status
    OFFLINE
    DEAN LAWRENCE
    age 20 +wtf?!


    Davanti ai suoi occhi la statua si polverizzò come un castello di sabbia. L’adrenalina infusa nelle sue vene da quella situazione di pericolo stava lentamente scemando, lasciando posto alle solite preoccupazioni. Dove era Nathaniel? Senza riporre la bacchetta, abbassandola soltanto e mantenendola sfoderata, pronta a servirsene se fosse stato necessario, si guardò intorno alla ricerca di indizi sull’amico. Fu in quel momento che saltò al suo sguardo il muro coperto di graffiti coperti di rune. Dannazione, era davvero negato con le rune e aveva più che altro passato il tempo a guardare il fondoschiena della professoressa più che studiare la materia. Si sarebbe limitato a toccare la parete per vedere se sarebbe successo qualcosa.

     
    .
  13.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Auror
    Posts
    34

    Status
    OFFLINE
    Chris Walsh

    spezzaincanti
    Dunque il mio istinto aveva avuto ragione. Non ero tipo che si vantasse dei propri successi, soprattuto quando quei successi erano meri obiettivi da raggiungere come studenti o sul proprio posto di lavoro, infondo ci bastava già mia sorella, quella sprovveduta di Chloe, a farsi lodare per un Troll non preso. In ogni caso mi sentii profondamente orgoglioso del mio istinto. Non era certo la parte migliore di me, ritenevo molto maggiormente sviluppata la mia intelligenza e il mio acume, insieme con la mia memoria, ma l’istinto era sempre stata una cosa alla quale era più propensa la mia gemella. Ragione e razionalità muovevano il mio essere, ma quella volta era stato l’istinto a condurmi sulla retta via. Anche in ambiti dove non avrei dovuto eccellere, settori che mi erano scomodi ed ostici, iniziavo a farmi strada con discreti successi. Se avessi tolto anche la parte puramente impulsiva come campo in cui Chloe mi superava, beh a quella povera streghetta non sarebbe proprio rimasto più nulla, se non forse il coraggio avventato tipico dei Grifondoro. Ad ogni modo ero riuscito ad entrare in quella che sembrava essere una stanza segreta, un vero mistero chiuso con un codice che si era rivelato essere il numero sette. Avrei potuto ragionare sui motivi che erano legati a tale numero, primo fra tutti collegandolo all’Aritmanzia, per poi passare a materie meno precise come la Divinazione o l’Astronomia, ma in un secondo momento. Prioritario era procedere e capire chi si era dato tanto da fare per chiudere fuori ospiti indesiderati, non poteva che essere per un motivo losco. E se invece l’autore di simili stratagemmi fosse stato in buona fede, non avrebbe avuto problemi ad avere un Auror - un quasi Auror- ad assisterlo in qualunque fossero le motivazioni che richiedevano tali e tante misure di sicurezza.
    Mi trovai dinnanzi a un cavaliere, un cavaliere di marmo, che lanciò il guanto di sfida. - Cavaliere, non sono qui per fare giochetti. In quanto recluta auror ho il diritto di procedere oltre e assolvere la mia missione che è quella di verificare che non stia proteggendo dei criminali, se insiste mi vedrà costretto ad agire -.
    Soltanto se il cavaliere non si fosse arreso di sua spontanea volontà, rinunciando alla sfida, avrei agito con le maniere forti. Assumendo la tipica posizione da combattimento avrei quindi rievocato concentrazione e forza di volontà al fine di far esplodere in mille pezzi la statua che continuava a sbarrarmi il passaggio, esclamando un forte e deciso - Reducto. si sarebbe rivelato il miglior incantesimo per ottenere quello che desideravo e per causare il minor numero di danni.
    Posto dinnanzi a un nuovo enigma, avrei assunto una posizione da duello, sistemando la mia postura perché fosse stabile ed in equilibrio, allungando il braccio che teneva la bacchetta, avrei evocato con voce decisa e determinata, come era la mia volontà di riuscire, l’incantesimo - Specialis Revelio-. Desideravo che la parete con le rune, ci avevo messo pochi istanti a tradurne il significato nella frase “solo i puri”, svelasse eventuali meccanismi, qualcosa in più di una semplice frase che fuori dal contesto poteva dire tutto o nulla. Preferivo affidarmi alle mie abilità con l’incantesimo prima di cercare di risolvere un enigma dettato da una mente che non conoscevo e che avrebbe richiesto tempo per essere risolto. In quel momento non mi interessava stare al gioco del suo autore, soltanto trovarlo.
    code made only for wizarding world gdr
     
    .
  14.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Master
    Posts
    3,198

    Status
    OFFLINE


    for the
    Greater Good


    capitolo 1

    fato 3

    Questi dadi non vi danno tregua, ma sono un fato benevolo e considero riuscite tutte le vostre schivate: Theodore manchi una scheggia che si conficca nel tuo bel polpaccio, zoppichi un po’ per i prossimi post, Callum anche tu nel lanciarti a terra sei un po’ troppo irruente e il ginocchio ne risente, non riesci a stare troppo a lungo fermo in un posto. Hedel eviti il soffitto che crolla con tutto l’intonaco ma la polvere ti investe e hai una forte irritazione alla gola, tossisci vistosamente per i prossimi turni.

    Archiviamo la statua di Chris, che non si è tolta di mezzo restando sorda alle tue parole e devi ricorrere alle maniere forti. Il Reducto fa un po’ pietà (post scarno che ti regala una riuscita appena sufficiente e dado impietoso) fanno crepare la statua che resta ancora in piedi. Sfodera la spada e cerca di colpirti con un fendente: schiva e colpisci di nuovo!

    Ancora dal Walsh, poi arrivo a tutti gli altri: il tuo Specialis Revelio è commovente (quel 20 poi fa davvero magie) e ti rivela che quel muro non è proprio un muro. Con tuo stupore ti rivela che è allo stato liquido, stai anche per scoprire quale sia la vera natura di questo liquido, sta per dirti qualcosa di più quando dalla porta da cui sei entrato arriva qualcuno. Bacchetta in mano ti scaglia contro uno Schiantesimo.

    Tutti voi altri, invece…

    Solo i puri.
    I puri di sangue. I puri di intenzioni.
    Le intuizioni della maggior parte di voi sono corrette e la risposta dell’enigma sta nel condividere il vostro sangue con la parete costellata di rune.
    Al contatto con essa avvertite una cosa insolita: la parete non è fredda. Emana calore, una calore pulsante, come se dietro di essa ci fosse un cuore. No, non un cuore. Delle onde. Ora riuscite quasi vederle: increspano la superficie lattea del muro, come se la vostra mano fosse il punto d’impatto di un sasso lanciato in un lago. Le increspature si fanno sempre più frequenti, sempre più tumultuose. Sono passati pochi secondi e avete già perso di vista la vostra mano, le vostre mani per chi ne ha appoggiata più di una, che però non vi regala alcuna sensazione.
    L’urlo acuto che esplode poi nella stanza è terribile, nell’ambiente danneggiato dal Bombarda di Hedel Crawford qualche briciola d’intonaco cade ancora, e mentre questo vi perfora i timpani sentite qualcosa afferrarvi la mano. Avviluppa il vostro polso come un tentacolo e tira, tira tanto da trascinarvi dentro al muro-lago nonostante opponiate resistenza.
    Come prima cosa vi accorgete che non c’è più quel grido lancinante, sostituito da una melodia armoniosa che sembra rilassare il vostro corpo, la vostra mente. A stringervi la mano non è un tentacolo ma lunghe dita affusolate e coperte di branchie. Sirene.
    In questa trance, non vi rendete conto che siete sott’acqua ma apparentemente l’ossigeno non vi manca. La melodia contiene delle parole, parole di una filastrocca lontana.

    “I-in questo luog-o magico tu se-ei,
    Senz-za un tempo o uno spa-a-zio,
    Acqua si ma-a-a non un lago o un mar,
    Pi-iù uno spe-ecchio per pee-ensar,
    E il tuo ra-acconto di-imenticar.”




    ✖ MAHONEY - SKYFIELD - CRAWFORD2 - LAWRENCE - WALSH✖

    p4Tw05F Chris Walsh: da te accetto una schivata per l'attacco della statua, un'altro incantesimo per far fuori il cavaliere e un'altro incantesimo per difenderti o ingaggiare un duello con chi è entrato.
    Tutti gli altri: accetto un solo incantesimo a testa, per quanto non sia strettamente necessario. Dovete risolvere la filastrocca delle Sirene per capire cosa fare e come procedere, se capite cosa vogliono site già liberi di agire.
    Descrivete pure il luogo in cui vi trovate come descrivereste un bel bagnetto nelle profondità del Lago Nero e si, siete ancora soli. Il canto delle sirene vi ammalia e vi fa restare calmi, però ecco, potete anche cercare di liberarvene.
    Ognuno di voi è solo, quindi non vedete nessun altro.

    PROSSIMO FATO IL 19 SETTEMBRE ORE 23.59.
    ©‎ do not copy! created by ban•shee only for wizarding world of ilvermorny
     
    .
  15.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Commesso
    Posts
    62

    Status
    OFFLINE
    DEAN LAWRENCE
    age 20 +wtf?!


    Poteva vantarsi, forse nella mente un po’ narcisistica del Lawrence era così persino per le sue conquisti, di quante diverse tipologia di superfici e pelli avessero accarezzato le sue mani, di quali prodezze fossero capaci le sue dita. Con la sacralità che si confaceva alla camera da letto, a quelle carezza dolci ma decise, aveva palpato la superficie del muro costellato di antiche rune che i suoi occhi di Grifondoro non riuscivano a decifrare. Fu questione di pochi secondi, un battito di ciglia: era nella stanza con quel che restava di una statua un po’ troppo aggressiva e il battito dopo era sott’acqua. Aveva visto davvero diversi tipi di magia, nella torre di Godric le paludi apparivano e scomparivano nei luoghi più improbabili e grandi fuochi d’artificio esplodevano sui soffitti, ma mai gli era capitato un simile e radicale cambiamento. Sbattè le palpebre per rendersi conto di vederci quasi perfettamente, sebbene un fischio fastidioso alle orecchie gli impedisse di percepire rumori, seppur ovattati dall’acqua c’erano rumori e poi realizza con occhi sgranati che una mano, una mano coperta di squame e altre cose viscide l’ha condotto in quel luogo. Sirena. Personalmente le ha sempre detestate per la loro capacità di ammaliare i deboli di cuore e lui sa di essere una preda fin troppo facile. Ma sa anche quanto le creature siano vendicative e meschine. Il battito del suo cuore accelera visibilmente sotto la spinta di questa paura, paura che venne incanalata tramite l’adrenalina che aveva iniziato a correre nelle sue arterie, riordinando i pensieri. Pensieri che si dipanano e colgono elementi fondamentali dell’ambiente che lo circonda. Il fischio si attenua e diventa una dolce melodia. In principio c’è solo musica, questo ritmo melodico che non gli permette di cogliere delle vere parole, un po’ come sentire l’aria di un tenore, poi piano piano le percepisce.

    “I-in questo luog-o magico tu se-ei,
    Senz-za un tempo o uno spa-a-zio,
    Acqua si ma-a-a non un lago o un mar,
    Pi-iù uno spe-ecchio per pee-ensar,
    E il tuo ra-acconto di-imenticar.”


    Gli si drizzano i peli sulla schiena, la pelle d’oca si profila sulle sue braccia. É un indovinello e lui comincia ad essere scocciato da tutti questi riferimenti scolastici, a queste conoscenze teoriche che si sarebbe dovuto formare in quelle lezioni a Hogwarts a cui non ha mai prestato davvero attenzione. Lui voleva solo trovare Hedel. E Nathaniel.
    Il ricordo affiora nella sua mente come un riflesso, pescato nei meandri lontani della sua memoria.

    ...


    Non ha mai visto nulla di più bello in vita sua. La mascella è spalancata per lo stupore da così tanto tempo che i muscoli sul collo e sulla faccia ne sono indolenziti. Da quando sono lì dentro, non ha fatto altro che spostarsi da una teca all’altra, con stupore ed entusiasmo sempre crescente. La successiva lo lascia sempre più affascinato della precedente, non riesce a capire come. Nate gli ha messo in mano una fotografia firmata dal capitano della nazionale d’Inghilterra, vincitrice del mondiale di Quidditch del 90, ma i suoi occhi sono così concentrati sul boccino sotto chiave che ha regalato quella vittoria che non ci ha nemmeno prestato attenzione. " Cavolo, sta arrivando. Dobbiamo andare." Esclama allarmato, con il fiatone per la corsa, il Crawford. Il sorriso si allarga sul volto di Dean, disegnando due fossette che però sono nascoste dal cioccolato. Cioccolato. C’è cioccolato dappertutto. Anche sulla foto autografata della squadra inglese di Quidditch. Basta una rapida occhiata con il suo migliore amico per capire che sono nei guai, in guai seri. Non possono usare la magia fuori da Hogwarts e non vuole farsi espellere già al secondo anno, anche se…anche se Mr. Crawford potrebbe fare loro di peggio. "Oh, questa volta vi ucciderà" la voce spocchiosa che risponde alle sue paure, quasi divertita dalla situazione in cui si trovano, di Hedel irrompe nella stanza. É una bambina ma ha già due occhi vispi di chi farà passare le pene dell’inferno a chiunque non la assecondi. La osserva affascinato, mentre subito il fratello passa all’attacco. "Non se sarà stata colpa tua…"aggiunge subito. Osserva quello scambio di battute come se fosse uno spettatore esterno. "Non è mai colpa mia "Faremo in modo …. In modo…" Nate è in difficoltà di fronte alla sorella con le braccia incrociate sul petto, annoiata di dover discutere con qualcuno che ha già perso in partenza. Agisce prima ancora di pensarci: si passa un dito sulle labbra ancora sporche dalla scorpacciata di cioccorane e lo passa, sporco e cioccolatoso, sul contorno degli angoli della bambina. " Ecco ora è colpa tua, piccola Crawford" esclama facendole un versaccio, sopprimendo quel brivido senza nome che gli ha attraversato la mano a quel contatto. Nathaniel gli sorride orgoglioso di quello stratagemma e lui ricambia. Inoltre è la prima volta che chiama Hedel come “piccola Crawford”, sembra adatto a lei. Gli piace. Corre via.


    off topic
    LEGENDA VOCI
    " Dean" - "Nate" - "Piccola Crawford
     
    .
22 replies since 27/7/2021, 21:29   372 views
  Share  
.
Top