UN INTOPPO IMPOSSIBILE

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  1. Tessa Griffin
     
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    Corvonero
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    Tess.


    Ricevevo una discreta quantità di lettere ogni giorno, corrispondenza da parte di mia madre, che si premurava anche a distanza che avessi una pettinatura impeccabile e che mi domandava se avessi ricevuto il gufo precedente se non rispondevo in tempi considerati per lei solerti, lettere da parte dei professori, per domande e richieste circa le lezioni o spiegazioni a riguardo ai compiti assegnate, domande da parte di coloro che avevano problemi a scuola, in qualità di Prefetto mi sentivo responsabile verso gli studenti più piccoli e maggiormente in difficoltà. Dopo la colazione mi assicuravo di ricevere su uno spazio pulito e privo di residui della stessa le numerose visive che iniziavano ad arrivare trasportate dalla solita carica di gufi mattutini. Avevo un mio meccanismo per farlo, una precisa suddivisione della posta che mi permettesse di dare priorità ai gufi più importanti o con scadenze e poi a tutti gli altri. Trovai una lettera di Brad McNeal, non una risposta ad una mia poiché sapevo di non averlo contattato nell’ultima settimana, quindi la curiosità mi fece aprire per prima questa lettera: era comunque il CapoCasa di Corvonero e poteva essere qualcosa di importante, in merito a qualche riunione o forse di qualche problema con qualcuno dei più piccoli. Speravo solo che non riguardasse una perdita massiccia di punti, o non saremmo mai riusciti a recuperare a così poche settimane dalla fine della scuola. Nascosi l’espressione di stupore nella quale si era piegata la mia bocca con il palmo nella mano nello scoprire che si trattava di qualcosa di molto più personale ma egualmente fondamentale. Mi affrettai a scrivere, in poche righe ma con la mia solita scrittura elegante una rapida risposta .

    ”Ci sarò.
    Tessa Griffin,
    Prefetto di Corvonero”


    Mi sentivo stanca, leggermente affatica e con un lieve tamburellio sulle tempie che altro non era che l’inizio di un mal di tesata che non emrbava promettere nulla di buono. L’ultima lezione con il professor Sommon sulle tecniche di aritmanzia, aveva fatto si che mi si incrociassero gli occhi per stare dietro a numeri e calcoli. Era uno di quei pomeriggi nei quali mi sarebbe piaciuto rintanarmi in Sala Comune, magari con una tisana alle erbe fumanti, con un libro da leggere o qualche appunto da ordinare. Ma non potevo certo venire meno alla parola data a McNeal, non era nel mio carattere tirarmi indietro. I piedi mi condussero davanti all’aula di Difesa Contro le Arti Oscure, che era facilmente una delle materie che preferivo seguire, chiusi la mano a pugno e colpii ripetutamente la porta chiusa. Avrei atteso una risposta affermativa da parte del docente prima di entrare.
    Buonasera professore è un piacere essere qui. salutai con un sorriso che si allargava sulle labbra, coronando il mio sogno di entrare in un’aula deserta. Maverick Bristol, il nome del Corvonero arrivò agilmente dalla mia memoria, era già presente in aula e mi rivolse un saluto timido ma sincero Ciao a te, Maverick! salutai agitando lievemente la mano in aria, anche se poi tornai seria per concentrarmi sulle parole e le spiegazioni del docente. Desideravo tanto poter prendere appunti e fingere, anche solo per un momento, che si trattasse di una lezione privata, magari per i suoi migliori studenti e non soltanto un problema da risolvere. Restai stupita nel sentire la spiegazione del professore, di come una creatura, una che avevamo osservato da poco nell’ultime lezioni, fosse evasa dall’aula e dal controllo ferreo del McNeal e che vagasse a piede libero per il castello. Portai la mano, così come avevo fatto stamattina alla lettura della lettera, a coprirmi le labbra schiuse in un’espressione di meraviglia, mentre apprendevo sempre maggiori informazioni sugli eventi. Certamente potrete contare sul nostro aiuto e sulla nostra discrezione. confermai, annuendo con vigore con il capo, dando la parola per entrambi i premesti, anche se forse Maverick non era d’accordo. Mi volsi verso di lui per sincerarmi che la pensasse uguale, di non avergli imposto qualcosa che non desiderava fare. Ottenni un cenno di consenso, così procedemmo e il mio compagno fu addirittura più veloce di me a rispondere alla domanda del docente. Lo lasciai parlare mentre riordinato mentalmente le nozioni che avevo a riguardo e mi preparavo ad esporle. Ai fini della nostra ricerca, mi sembra di ricordare che prediligano ambienti umidi e lacustri. Proporrei di iniziare le ricerche nei sotterranei o al Lago Nero, mi sembra che possano essere ideali come habitat. Ha mangiato di recente? Ricordo che si nutrono di insetti, se dunque fosse affamato potrebbe trovarsi sulle sponde del lago per cacciare. Forse potrebbe essersi addirittura spinto fino alla Foresta Proibita, ma non potendo volare i suoi spostamenti sono limitati, immagino che si potrebbe ridurre il campo delle ricerche. ragionai ad alta voce, esprimendo quelle che erano semplicemente delle opinioni, che però magari potevano essere guidate meglio da un esperto come il professore McNeal.
     
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3 replies since 1/4/2022, 11:16   131 views
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