[L1] the night of a full moon

attivazione quest licantropia

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  1. Oh damn‚ Black!
     
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    Cheyenne Luna Black
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    Avrebbe dovuto prestare attenzione al suo istinto, a quel brivido che le era scivolato a fior di pelle sulla schiena, ma scioccamente non lo aveva fatto. Altrettanto scioccamente sembrava che quella sera non fosse cosciente di essere una strega e, in quanto tale, dotata di bacchetta magica. Nella sua mente stava ripercorrendo, con placida lentezza di chi ha sulle spalle un doppio turno di lavoro, gli avvenimenti ce l’avevano portata lì. L’animale che aveva sparpagliato mezza pattumiera dei 3 Manici per strada, la corsa lungo il viale sempre più sconnesso e poi l’arrivo vicino alla Stamberga Strillante. La casa più infestata d’Inghilterra non poteva essere la sola causa del brivido provocato dalla sua schiena. Ma era troppo stanca per riconoscere i segnali d’allarme. Forse in un’altra giornata avrebbe prestato maggiore attenzione a quello che la circondava, si sarebbe avvalsa dell’ausilio di un Lumos per vederci chiaro e non soltanto della fievole luce lunare. Sarebbe stata anche maggiormente consapevole di se stessa e di quello che il suo istinto era in grado di percepire, di quanto le stesse urlando di scappare. E non c’era peggior sordo di chi non sapeva ascoltare. E lei quella sera era già con il cervello sotto le coperte, a riposo nella calda trapunta. La mente era troppo affollata da pensieri e faccende, i fornitori da contattare domani per avere i croissant caldi di prima mattina e la fornitura di dittamo da preparare al San Mungo, per essere focalizzata sul presente. E proprio il presente arrivò a colpirla tanto duramente. Qualcosa attirò la sua vista in terra, su una macchia scura. Sangue. Una deformazione professionale di chi lavora in Ospedale e riesce a riconoscere la particolare viscosità con cui il plasma si diffonde. Aveva pochi dubbi la strega che si trattasse proprio di quello, anche se avrebbe avuto bisogno come minimo di più luce per una certezza indissolubile. «C’è nessuno?» avrebbe domandato se solo ne avesse avuto il tempo. Tutta l’aria incanalata nella trachea per formulare la frase morì nella sua gola, o meglio fu espulsa per l’impatto violento con un roco suono gutturale. Con la mente offuscata dalla stanchezza non ebbe la prontezza di spirito per resistere al colpo ricevuto alla schiena, avvertendo appena la percezione di star perdendo l’equilibrio. Avvenne tutto così rapidamente che non ebbe nemmeno il tempo di pensare a come reagire, nemmeno riuscì a sporgere le mani in avanti per evitare l’impatto con il terreno. Cadde in terra malamente, come un sacco di patate scaricato al volo da un fornitore frettoloso, impattando al suolo con la faccia e con i palmi delle mani aperte. Il dolore al naso fu immediato, lancinante e tale da svegliare definitivamente il suo cervello assopito. Il gusto amaro del sangue invase la sua gola, la bocca, le narici dalle quali sgorgava copiosamente. . «Cazzo» sputò e tossì sangue, mentre la voce sembrava un gorgoglio sommesso. Il dolore al volto era tale che solo successivamente arrivò quello sulla schiena per la spinta. Pian piano la consapevolezza di essere stata attaccata da qualcosa, o qualcuno, prese coscienza dentro di lei mettendo in moto un naturale istinto di sopravvivenza. Avrebbe provato a rimettersi in piedi e trascinarsi via da quella situazione. Ah, era una strega. Dove cazzo era finita la sua bacchetta magica? L’avrebbe cercata nella solita tasca del cappotto. Doveva difendersi e curarsi. Forse persino attaccare. Che giornata di merda, cazzo.
    code made by zachary, copia e t'ammazzo©
     
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5 replies since 23/5/2022, 23:13   145 views
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