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.aelin barrow
Ampie vollute di fumo riempivano l'angusto ambiente circolare della sommità della Torre di Divinazione, quell'ultima porzione il cui ingresso, posto sul pavimento al termine di una scala a chioccola, era comunemente indicata come la soffitta. Non avrebbero potuto scegliere un luogo più particolare dove istituire l'aula di Divinazione, ma alla Barrow piaceva trovarsi così in alto che quasi non le pesava doversi fare più di 150 scalini, come aveva sentito lamentarsi una volta uno studente. Non serviva un esperto nella nobile arte della divinazione per predire a quest'ultimo problemi di diabete e obesità, azzardando persino una morte dovuta ad arresto cardiaco.
Alcune bacchette d'incenso, note speziate di cannella si andavano a fondere con il profumo dolce del lillà e del papavero, bruciavano senza sosta riposte ai lati dell'aula, che iniziava ad accogliere i primi studenti che arrivavano.
I banchi non erano altro che dei tavolini bassi, cuscini imbottiti e tappeti erano le sedute degli studenti, che potevano disporsi su gradoni dalla forma circolare al cui centro si ergeva la cattedra, un lungo tavolo da speziale sopra il quale era disposto un tappeto viola e blu e verde e sul quale sedeva, gambe incrociate e piedi scalzi, la docente. Teneva gli occhi chiusi, le braccia rilassate appoggiate sulle ginocchia, palmi rivolti verso l'alto, un respiro calmo e profondo accompagnava il movimento delle sue spalle. Qualcuno avrebbe potuto credere che stesse dormendo, non fosse stata per una lieve reattività ai suoi. Quando la campanella suonò, accompagnata dal rintocco della Torre dell'Orologio, le palpebre della Barrow si sollevarono rivelando occhi vitrei. Guardava un punto non meglio definito dinnanzi a se stessa, eppure non sembrava aver messo a fuoco nessuno nell'aula.
« Benvenuti a Divinazione.» la voce della docente risuonò nell'aula, come richiamata da un lontano territorio, terre antiche e selvagge. « Sono Aelin Barrow, Madam Aelin, e mi occuperò di insegnarvi questa difficile arte.» un battito di palpebre e l'effetto mistico sembrava essersi attenuato, sebbene tra il fumo che persisteva nell'aria e tutto il resto pareva ancora difficile inquadrare come creatura terrena la strega. « Non importa quanto studierete la teoria o desideriate essere portati per questa materia. Alcuni di voi potranno solo afferrarne la superficie, senza mai poter davvero dire di averla posseduta. E altri, magari pigri e disinteressati, si troveranno baciati dalla vista .» Mentre parlava il suo sguardo si spostava lungo la platea, scegliendo vittime e predestinati, come se per ognuno di loro la docente fosse a conoscenza del loro futuro, se avevano o meno il dono di prevedere il futuro.
«Qualcuno di voi può farmi una panoramica delle tecniche divinatorie note? Una per studente, una breve descrizione di cosa consiste. Ovviamente ci saranno punti in palio per le qualità delle vostre esposizioni. Non ripetetevi però, ascoltate attentamente gli interventi di chi vi precede.» Sembrava una chiacchierata in un bar, in un riad di Marrakech se la pioggia battente sul vetro dell'aula non avesse permesso a tutti loro di ricordare di trovarsi in Scozia, a Hogwarts.
Avete tempo per rispondere fino al 14/06 alle 23.59
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RAVENCLAW
Honor
Honor era ben consapevole del fatto che Hogwarts cercava di offrire una formazione il più possibile completa, ma questo non faceva che aggiungere materie inutili a discapito di materie ben più utili. Divinazione rientrava nella prima categoria. Era vero che qualcuno doveva pur mangiare fingendosi un saltimbanco da circo, con lettura delle foglie del tè e tutto il resto. Ma era ridicolo che chi puntava a una professione più onorevole, magari al ministero della magia, fosse costretto a prendere parte a queste lezioni. Con poca voglia, viso imbronciato, si incammina lungo le scale, troppe, che portano in cima alla torre di divinazione. Si che è abituata a salire sulla torre di Corvonero, quindi non ha molti problemi a raggiungere la cima. L'aula sembra più degna di un venditore di tappeto che non una vera aula, cosa che la infastidisce ancora di più. Si siede a terra, davvero irrispettoso, però sta comunque abbastanza davanti, anche se la cattedra è un tappeto logoro e l'incenso le infastidisce il naso, perchè vuole comunque prendere dei punti. Già la presentazione faceva intuire che qui gli scansafatiche si trovavano meglio di chi studiava davvero, avrebbe tanto voluto chiudere il libro e andarsene.
Honor Fell, di Corvonero si presenta poi risponde La lettura dei tarocchi. Sono un particolare tipo di carte magiche. Con delle figure. Chi legge le carte ne fa estrarre un numero, tre o cinque di solito, a chi desidera la lettura e grazie alla sua interpretazione esse indicano il futuro. O dovrebbero farlo. disse scettica, ma comunque con voglia di prendere dei punti .. -
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Tess.
Sin da piccola ero stata cresciuta con l'incertezza del futuro: quando avremmo fatto di nuovo pasto caldo, quanto sarebbe durato il nuovo lavoro di mia madre, quando avrei potuto permettermi dei nuovi vestiti (che poi sarebbero comunque stati di seconda mano) che non mi andassero troppo stretti o che non fossero troppo corti sulle maniche. Non avevo mai avuto un buon rapporto con il futuro, non avevo mai avuto nemmeno aspettative a riguardo, sapevo solo, e lo sapevo soltanto perché era stata mia madre a inculcarmelo, che dovevo lavorare sodo nel presente per avere un futuro che fosse decente. Studia tanto, impara tanto e non dovrai passare anni a dover patire i crampi nello stomaco mentre fai un lavoro di merda per mettere insieme qualche galeone per il pasto. L’idea di andare a una lezione, come era quella di divinazione, per imparare a scoprire il futuro mi affascinava e mi spaventava allo stesso tempo. E poi c’era la voce di mia madre, quella sempre presente nella mia testa, che lanciava giudizi e commenti poco carini su un’arte tanto effimera come le predizioni future. Soprattutto perché mia madre era solita non credere nemmeno al meteo, anche con una giornata di sole in piena estate si portava sempre dietro un ombrellino perché “in Inghilterra non si sa mai.”
Varcando la porta d’ingresso dell’aula fui accolta da una forte ventata d’incenso, con la quale cercai di lasciarmi alle spalle ogni pregiudizio e di assecondare quello che sarebbe stato il naturale corso della lezione.
” Buongiorno Professoressa Barrow.” avrei salutato, accomodandomi a terra, su uno dei cuscini disposti nell’aula, approntato tutto il materiale di studio in modo che mi fosse più agevole recuperarlo per prendere appunti. Una mia compagna di Corvonero aveva già preso la parola alla prima domanda, una domanda generica e di ripasso, che la docente ci aveva posto. Mi affettai ad alzare la mano, con alcune alternative di risposta già pronte nel caso qualcuno avesse presentato quella particolare branca della divinazione precedendomi. ” Tessa Griffin di Corvonero, vorrei presentare l’aruspicina.” mi sarei presentata, dopo aver ottenuto il permesso di rispondere direttamente da un cenno di assenso della professoressa. ” L’aruspicina è un’arte divinatoria molto antica, quasi desueta a dir la verità, che basa le sue premonizioni sulle viscere, parliamo di fegato e intestino, degli animali sacrificati. Le interpretazioni potevano essere le più disparate, tuttavia vi si ricercavano in particolare norme divine e condanne . ” faci una breve pausa, riprendendo fiato per riordinare le idee. ” Comunemente si usava il fegato di pecora, siamo vicino a Roma, in Italia, che veniva diviso, ideologicamente, in 16 settori che corrispondevano ciascuno a una divinità: se il fegato presentava cicatrici o anomalie in qualche settore, la divinità che corrispondeva allo stesso stava mandando un messaggio. L’interpretazione dello stesso era poi dettato dal tipo di segno sull’organo e dalla libertà dello stesso aruspice, cioè del divinatore, che praticava la lettura.” Avevo ripassato, ovviamente, alcuni libri di divinazione in biblioteca mentre mi preparavo per questa lezione, imbattendomi in questa pratica tipica degli etruschi, una piccola popolazione molto florida, vicino a Roma, in una di quelle campagne italiane che dovevano essere un sogno ad occhi aperti. Ne ero rimasta affascinata, tanto che speravo di poter fare colpo sulla Barrow.
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Tassorosso • 16
Eve Moore
Poche materie mi mettevano di buon umore quanto era in grado di fare Divinazione. Potevo dire con una certa sicurezza che fosse una delle mie materie preferite, il solo fatto di averla nel calendario delle lezione per quella giornata bastava a rendermi euforica. Nemmeno il forte temporale che continuava a tempestare introno al castello dalla notte precedente, tenendo buona parte del dormitorio di Tassorosso sveglio per i lampi, era riuscito a scalfire l’alone di felicità che mi accompagnava per i corridoi del castello. Raggiunsi con discreta puntualità, forse un pizzico di anticipo, l’aula della lezione che si trovava in cima ad una delle torri del castello. Era una buona dose di scalini da dover fare, eppure nemmeno questo e il lieve bruciore ai polpacci mi aveva tolto il sorriso dalle labbra. L’aula era semplicemente un piacere per gli occhi e per i sensi: suo accolta dal profumo di spezie e di incenso, un torpore caldo mi aveva avvolto, le morbide stoffe e il velluto dei cuscini dove mi ero seduta erano un piacere. Non mi sembrava nemmeno di essere in un’aula del castello, semplicemente in una sala da tè. Ma era una lezione e meritava il rispetto e la concentrazione che davo anche a quelle odiose di Pozioni. Buongiorno Professoressa! avevo salutato con grande entusiasmo, unendomi al coro generale dei saluti quando la nostra nuova insegnante, la Barrow, aveva fatto il suo ingresso in aula. Subito la lezione era stata portata nel vivo da una lieve introduzione e da una domanda alla quale si sollevarono molte mani, tra cui la mia.
Sono Eve Moore, di Tassorosso: vorrei presentare la tasseomanzia. Ovvero la divinazione secondo la lettura delle foglie del tè. Probabilmente è l’arte divinatoria maggiormente diffusa al mondo, ma fu una delle ultime a svilupparsi. Essa richiedeva un certo benestare, le foglie di the erano molto costose, così come la preparazione dell’infuso… si diffuse quindi in ambienti socialmente ricchi e per questo si diffuse così tanto, probabilmente.
Preparato il tè con foglie intere in infusione, esso va bevuto in una tazza chiara, lasciando un po’ di tè e le foglie. Si devono compiere tre giri in senso orario, rovesciare la tazzina in un piattino. Quello che resta nella tazza è la predizione del futuro: la forma che assumono le foglie indica qualcosa del futuro, se le foglie sono vicine al bordo si avvererà presto, se lontane più tardi.. -
.connor o’rileyO’Riley era certamente un cuor di panna, non avrebbe mai fatto male a una mosca, e nel pieno di questa politica buddista
gli hippy non sarebbero arrivati che quasi quarant'anni più tardi, poteri da veggenteaveva fatto uso di alcune sostanze stupefacenti. Uso di erbe e cose del tutto naturali, però ecco, uno spinello con qualche Grifondoro ci era scappato, sotto le tribune del Quidditch mentre su in alto ci si riempiva i polmoni di aria fresca.
« Ragaa chi ha dimenticato lo spinello acceso?» era stata la frase, vero capolavoro di dialettica e grammatica, che aveva accompagnato l’ingresso del Tassorosso nella torre di Divinazione, quando era stato colpito da quello che, poco ma sicuro, sembrava proprio odore di fumo. Si era guardato attorno un po’ perplesso dall’ambiente in generale, ma come sempre non si era posto troppe domande e preoccupazioni: aveva preso posto su una delle morbide sedute di cuscini imbottiti, infilando le gambe sotto il tavolo, provando a incrociarle ma finendo irrimediabilmente per sbatterci le ginocchi sotto. « Buongiorno Prof!» si era unito al coro entusiasta dei suoi compagni, sistemandosi meglio i capelli con una passata di mano, incuriosito di conoscere se avrebbero assunto qualche droga che avrebbe approfondito il viaggio onirico nel futuro o se invece si sarebbe parlato d’altro. Sperava più in qualcosa come la lettura delle foglie da tè, suggerito da Eve, che non cose schifose con organi di animali morti in sacrificio, di cui aveva parlato la perfetta di Corvonero.code made by zachary, copia e t'ammazzo©. -
.Bentley DrownfieldVI anno • Corvonero
A differenza forse di qualche suo compagno, lui era interessato a imparare di più sulla Divinazione. Ecco perché era entrato nell'aula senza pregiudizi di sorta, ma anzi, aveva apprezzato l'atmosfera particolare che l'incenso conferiva alla soffitta: tutti quegli scalini e ne era almeno valsa la pena. Una volta all'interno anche lui procedette a salutare la professoressa con un “Buongiorno...” e un mezzo sospiro mentre prendeva posto accanto ad altre due Corvonero, Honor e Tess, alle quali rivolse un'occhiata cordiale e un cenno del capo. Ascoltò con attenzione le parole di Aelin, limitandosi ad alzare gli occhi al cielo per un attimo quando Connor esordì con quella frase... intelligente. Lasciò che le sue compagne parlassero per prime, più che per galanteria, piuttosto perché si era preso qualche momento le pensarci su (riflessivo come al solito); solo in un secondo momento alzò la mano per parlare “Uhm, Ben Drownfield” si presentò così, “Corvonero.” accennò abbassando la mano e reclinando il capo, solo perché lo trovava ovvio, vista la sua uniforme. “Un altro metodo credo sia la Chiromanzia... Cioè la lettura delle linee presenti sul palmo della mano che descriverebbe la personalità di un individuo e ne prevederebbe il destino, in base all'aspetto delle diverse linee. Ognuna riguarda un ambito specifico della vita, ad esempio so che esiste la linea felicità, quella del cuore, della testa, dell'intuito e del destino.” gesticolò brevemente mostrando il palmo alla professoressa prima di tornare a tacere.made by gin
Edited by Bentley Drownfield - 15/6/2022, 15:14. -
.Gwendoline Harveysheet -- 15 anni -- v tassorosso -- nata babbana -- domatore <<< >>>> lovely & sweet
C'erano ancora davvero molte cose che le erano sconosciute o semi-sconosciute, molte riguardavano il mondo magico e molte altre tutto il resto, resto che non implicava nulla di particolare ovviamente. Aveva fatto presto a raggiungere l'aula benché si fosse presa in ritardo, senza farlo apposta eh, solamente si era fermata troppo a lungo su cose che non meritavano tanta attenzione ecco, però lei era fatta così e quindi praticamente quasi tutto meritava anche solo un briciolino della sua attenzione. «Buongiorno professoressa!» Un leggero sussurro probabilmente udito dall'adulta e qualche altro studente sulle prime file. Pose lo sguardo di fronte a se notando immediatamente la presenza di alcuni concasati, nonostante non li conoscesse così bene -ammetteva di non essere stata particolarmente dedita a fare troppe nuove amicizie- regalò un sorriso di sfuggita a tutti andandosi a sedere su uno dei primi banchi liberi che notò. «Qualcuno di voi può farmi una panoramica delle tecniche divinatorie note? Una per studente, una breve descrizione di cosa consiste. Ovviamente ci saranno punti in palio per le qualità delle vostre esposizioni. Non ripetetevi però, ascoltate attentamente gli interventi di chi vi precede.» Per qualche minuto soppesò la domanda cercando di riflettere e raccimolare ciò che nel tempo aveva imparato, tuttavia non era sicura della risposta che stava per dare seppur come opzione non fosse così malvagia. Con un timido movimento alzò la mano attendendo di essere notata. «Ehm, Gwendoline Harvey, Tassorosso» Si schiarì la voce per un breve attimo prima di proferire parola. «L'oniromanzia è semplicemente l'arte divinatoria che si occupa dell'interpretazione dei sogni, in una forma molto semplice si vanno a cercare dei messaggi nascosti all'interno del sogno fatto...onestamente chi non sogna non so cosa possa ricavarne tuttavia, è un'arte molto particolare, non credo che chiunque possa essere in grado di sfruttarla» Benché l'ultimo commento fosse stato totalmente personale lo lasciò tranquillamente fluire come se fosse parte integrante della risposta senza preoccuprsene. Abbassò la mano che aveva totalmente dimenticato a mezz'aria guardandosi intorno, uno sguardo con sopracciglio accigliato a Connor prima di sorridere e accomodarsi meglio sulla sedia, totalmente rilassata e momentaneamente tranquilla.. -
.Max Lynch
gryffindor15 y.o.brokenDIVINATION
Incontrare la Lynch per i corridoio non creava più tanto scalpore come era stato per i primi tempi: voci e bisbiglii l'accompagnavano in ogni dove, sguardi curiosi e compassionevoli, con quel senso di pietà negli occhi che con il tempo aveva imparato a ignorare. Erano passate settimane, forse mesi, non avrebbe saputo quantificare il tempo trascorso, dall'evento - se così si voleva chiamare l'efferato omicidio di sua madre nonché preside di Ilvermorny- che aveva sconvolto il suo mondo. Maxine Lynch non era mai più stata la stessa: volto emaciato, zigomi prominenti e guance scavate. Occhi rossi e segnati da profonde e violacee occhiaie. Sembrava il fantasma di quella che era stata un tempo, con il biondo dei capelli che aveva cancellato almeno in parte il collegamento diretto con la sua famiglia - che comunque ormai non esisteva più- ma le dava un aspetto ancora più cadaverico. Non aveva mai più chiesto a Skyfield, suo tutore legale, di cambiarlo perchè non le importava. Non le importava dell'aspetto che aveva, non le importava di mangiare, di studiare o di avere una parvenza di socialità. Parlava soltanto se interpellata, la maggior parte delle volte con frasi brevi e concise. Nessuno le aveva fatto storie per la sua media scolastica semplicemente disastrosa, ma sospettava che fosse stato il suo nuovo padrino a intercedere perchè nessuno avesse modo di ridire direttamente con lei. Si era accorta che i prefetti e i caposcuola erano soliti scortarla verso le aule, o verso il dormitorio, ma sempre restando alcuni passi indietro. Nessuno che interferisse davvero o si mettesse a provare a comunicare con zombie-Max.
Si era trascinata lungo le scale della torre di Divinazione, sospinta dal flusso e dal prefetto di Grifondoro che la seguiva a ruota, con le gambe che facevano male per lo sforzo fisico che, per quanto irrisorio, era davvero troppo per le scarse quantità di energie che aveva in corpo, unito al poco cibo che ingurgitava solo per stare in piedi. Si era seduta in aula, nemmeno aveva salutato, restando immobile su suo cuscino, con il profumo degli incensi che le riempivano il naso e la mente. La lezione era iniziata e proseguita, senza che lei prestasse davvero attenzione o si rendesse conto di quanto era trattato. Dovevano essere state fatte delle domande stimolanti perchè attorno a lei le mani iniziavano ad alzarsi e pure la sua, per lo stupore suo e dei presenti, si sollevò.
“Ly, Lynch. Grifondoro.” deglutì a fatica nel presentare il suo cognome, che avrebbe voluto strappare a costo di amputare una parte del suo corpo, anche se tutti sapevano perfettamente chi era, anche con i capelli biondi e i lineamenti consumati dal senso di colpa e dalla depressione.
”Necromanzia”proseguì parlando con voce quasi ultraterrena, senza alcuna emozione a vibrarle nelle corde vocali. ”É l'evocazione degli spiriti dei morti per predire il futuro. “disse rapidamente, come se non volesse rivelare di sapere più di quanto era lecito dire ad alta voce. E poi l'energia che l'aveva animata l'abbandonò, portandola ad accasciarsi sul morbido cuscino, con la solita espressione priva di emozioni e a guardare il vuoto davanti a se.it's M A X - not maxine . -
.aelin barrow
Sembrava che lo sguardo della docente fosse stato catturato da una visione di un futuro lontano, fisso e assente, eppure la sua mente era cosciente e vigile, poche con il braccio indicava uno studente piuttosto che un’altra mano alzata tra coloro che si erano susseguiti per prendere la parola. Non aveva detto nulla, lasciando che la voce dei suo studenti fosse la sola cosa che andava a riempire il silenzio della sua aula. Quando le mani sollevate furono terminate, anche se sembrò che la sua presenza ultraterrena vacillasse nel momento in cui aveva preso la parola la Lynch, il suo sguardo parve risvegliarsi con un guizzo, la voce tornata di questo mondo, allegra e squillante.
« Una bellissima panoramica, vi ringrazio ragazzi. Ma so perfettamente che di un grazie al giorno d’oggi nessuno se ne fa più nulla, siete avidi di punti eccovene una pioggia.
Si aggiudicano il bottino maggiore con ben 40 punti i Corvonero grazie a Honor Fell che prende 5 punti, Ben Drownfield con 15 punti e Tessa Griffin ne prende 20. Segue Tassorosso con 30 punti, spartiti equamente tra Eve Moore e Gwendoline Harvey , complimenti.
Grifondoro si ferma a 5 punti, ma ringraziamo Max Lynch per l’intervento. Serpeverde, non pervenuta, ma avrete tempo di rifarvi. » Attese qualche istante che l’inevitabile brusio, per complimenti o per scontento, andasse scemando per vie naturali, prima di riprendere a parlare.
« Prima di addentrarci nell’argomento principe di oggi, vorrei che fosse a tutti chiaro che, oltre alle specifiche branche di cui hanno accennato i vostri compagni, c’è innanzitutto da fare una macro-distinzione nel mondo divinatorio: la divinazione induttiva e quella intuitiva. La prima è quella che affrontiamo noi qui a Hogwarts, un approccio quasi empirico a un’arte metafisica, con aspetti oggettivamente valutabili. La seconda invece è la forma più pura di questa arte, trascende questo mondo, sconfinando in quello che comunemente viene definito come “soprannaturale” ed è più una vocazione, che non può essere insegnato.
Qualcuno di noi possiede la vista e può padroneggiare l’arte della divinazione appieno, altri no, devono accontentarsi della divinazione induttiva. Delle arti citate in precedenza tutte appartengono a questo segmento, ad eccezione della Necromanzia, che è vieta e proibita. » osservò, con una punta interrogativa a incurvare le sopracciglia e le rughe sulla fronte , la studentessa di Grifondoro che proprio questa particolare arte aveva citato, domandandosi se, visto il suo recente passato, avesse provato questa oscura arte. Il suo occhio interiore era però silente, non le dava alcun tipo di suggerimento o campanello d’allarme. Si riscosse, tornando a guardare l’aula, i drappi e il profumo d’incenso. « Tutto questo » disse indicando proprio l’ambiente circostante nel quale erano immersi « serve ad accrescere la vostra percezione del futuro: profumi, colori, tatto. Affidatevi a tutto questo. » disse, battendo le mani in un colpo secco. « Assegno al signor Drownfield 5 punti extra per la particolare predizione fortunata, che lo ha portato a presentare proprio l’argomento di oggi: la Chiromanzia.
Essa, proprio come diceva il vostro compagno, si basa sullo studio della mano: sia delle linee, quindi parliamo di chirologia, che della forma, in questo caso è chirognomia.
Siamo in India, è lì che Radha Vitaja fu la prima a trascrivere le basi della chiromanzia, che comunque affonda le sue radici nell’astrologia e nell’astronomia, forse avrete modo di valutare questo aspetto con il collega.
Oggi ci concentreremo sullo studio delle linee della mano, in quanto più facile e preciso come approccio. Prima di analizzare questo nello specifico, cimentandoci anche nella lettura, vi pongo alcune domande, due risposte al massimo a ciascuna domanda, le trovate alla lavagna. »
1- Posso praticare la chirologia su me stesso? Leggendo la mia stessa mano? C’è differenza se leggo quella di un altro?
2 -Quale mano devo leggere? Una vale l’altra, o pensate che ci sia una mano in particolare da prendere in considerazione?
3- C’è differenza tra leggere una mano particolarmente giovane, con poche rughe, e una molto anziana particolarmente segnata? Avete tempo per rispondere fino al 30/06 alle 23.59
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RAVENCLAW
Honor
Non riusciva a capire, anche se sospettava ci fosse un fondo d'invidia, perchè non ricevesse mai votazioni troppo elevate. era una studentessa eccellente, forniva risposte valide quanto quelle degli altri ma a volte qualche docente non la valorizzava a dovere. Si chiedeva se fosse perchè oltre a essere estremamente intelligente era anche troppo bella, la cosa metteva a disagio molti. L'invidia deve essere davvero una brutta bestia. In effetti le capità più con le professoresse che con gli uomini. Era molto triste ma questo non l'avrebbe fermata. Alla domanda successiva la sua mano era di nuovo sollevata per rispondere.
Ancora Honor Fell, di Corvonero. Vorrei rispondere alla prima domanda. dice, dopo averle lette alla lavagna. Si, posso praticare la lettura della mano sulla mia stessa mano. Non cambia nulla con il leggere la mano degli altri, perchè ogni linea significa una cosa, basta interpretarla come da guide e la lettura è fatta. disse anche se non le andava di abbassarsi a far vedere che sapeva qualcosa di una materia tanto stupida come era la divinazione.. -
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Tess.
Vantarsi dei propri successi scolastici non era cosa da fare in casa Griffin. Mia madre sosteneva che soltanto le persone vanitose ostentano i propri successi e che per di più andare a scuola, andar bene a scuola, era il nostro lavoro e quindi non dovevamo vantarci di un qualcosa che avremmo comunque dovuto perseguire. Ma venti punti a lezione mi misero immediatamente di buon umore, anche se era una materia che mia madre avrebbe disprezzato con tutta se stessa. Invece a me sembrava una materia molto interessante, forse era anche merito della docente, ma al momento la trovavo molto avvincente, prendo anche appunti con entusiasmo e riesco a seguire il filo del discorso anche se non mi sono affatto preparata come mio solito a questa lezione.
Avrei alzato la mano per prendere la parola, quando la docente mi avrebbe dato il permesso di parlare avrei detto ” Sempre Tessa Griffin di Corvonero. Ritengo che la lettura debba essere fatta sulla mano dominante della persona che viene letta. Ad esempio io sono destra, quindi anche per una questione di abitudine, offrirei il palmo destro per una lettura: penso che dovendo leggere del futuro di una persona, agendo principalmente con una mano, sia quella la quale su cui ricercare tracce di questo. ” speravo anche questa volta che il mio ragionamento avesse un senso per la professoressa e che potessi nuovamente guadagnare punti utili per la mia casa.
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Tassorosso • 16
Eve Moore
Con un enorme sorriso stampato sul volto mi girai verso Gwendoline Harvey che come me aveva risposto alla prima domanda delle professoressa Barrow e che come me aveva guadagnato ben 15 punti per tassorosso. Trattenni un risolino entusiasta ma cercai di lanciarle un’occhiata che faceva intendere un silenzioso “siamo state proprio forti, complimenti!!”. Era stata Corvonero ad aggiudicarsi il maggior numero di punti, ma poco importava, la lezione era ancora lunga e potevamo ancora recuperare, anche se Connor, l’altro tassorosso presente alla lezione, non aveva ancora contribuito. Solitamente lui era molto entusiasta e aveva un’energia positiva che contagiava tutti quanti. La lezione aveva continuato a proseguire, era stato introdotto l’argomento che prometteva di predire il futuro di una persona soltanto osservando il palmo della mano e io non potei fare a meno di guardare la mia, domandandomi quali segreti o punti fermi della mia vita futura essa potesse contenere. Seguii con grande interesse il proseguo della lezione e quando giunse il momento delle domande mi prenotai con grande velocità, sollevando la mano per poter rispondere.
Sono sempre Eve Moore, di Tassorosso: vorrei rispondere alla terza e ultima domanda. spiegai, quando fu il mio turno di parlare. Una mano molto giovane presenterà pochi, ma sicuramente fondamentali, punti chiave del futuro della persona, mentre quella di un anziano mostrerà elementi avvenuti nel passato, un futuro che ormai è avvenuto, e qualche aspetto del futuro prossimo. Immagino sia più impegnativo per il divinatore dividere tra queste due casistiche, una lettura più ricca di elementi e dunque di interpretazioni da fare. avrei spiegato il mio punto di vista, tornando poi ad aspettare di conoscere come sarebbe proseguita la lezione.. -
.aelin barrow
Non si sollevarono tante mani quante se ne era aspettate dopo lo scroscio di punti che erano arrivati nella prima parte della lezione, ma la Barrow non se ne preoccupo: nella sua aula erano premiati soltanto i volenterosi che si avvicinavano con sguardo curioso alla nobile arte divinatoria.
« Siete state molto brave ragazze, fanno 10 punti per i Corvonero grazie a Honor Fell che prende 5 punti e lo stesso Tessa Griffin. Segue Tassorosso con 5 punti, per l’intervento di Eve Moore. » Non fece passare molto tempo prima di battere vigorosamente tra di loro le mani per richiamare l’attenzione su se stessa e sull’argomento principale della lezione: le mani.
« Si può certamente praticare la chirologia su se stessi, non c’è nulla di male a praticare quest’arte divinatoria su se stessi, va però tenuto conto di una cosa: spesso non si vede quello che non si vuole vedere. Un’occhio più neutro, distaccato dalla nostra persona, può sicuramente fornire una lettura più chiara e precisa, screma di eventuali pregiudizi o remore che uno può avere su se stesso.» rispose alla prima domanda che aveva posto in classe, approfondendo l’aspetto che era stato toccato solo parzialmente dalla Fell. « La mano da offrire per la lettura deve essere sempre quella predominante: la mano con cui scrivete. Essa è quella che vive maggiormente la nostra vita, quella che agisce di più e che dunque può aver delle linee più significative. In caso non sia disponibile, magari è ferita o simili, comunque va bene anche l’altra: persino questo può essere un segno del destino!
In quanto all’età della persona non ha alcuna influenza sulla lettura della stessa, le linee mutano e si fanno più approfondite, ma sostanzialmente restano quelle per tutta la vita. É il nostro destino e difficilmente si cambia. » Sperava di essere stata esaustiva e chiara nella sua spiegazione, perché voleva che fossero degli elementi chiave per poter apprendere appieno quest’arte che avrebbero avuto modo di approfondire in seguito.
« Per la lettura della mano facciamo affidamento a quattro linee principali, che ora vi mostrerò. »
« Si leggono a partire dal pollice allontanandoci salendo, così facendo abbiamo che:
La prima linea è la linea della vita.
La seconda è la linea del destino.
La terza è quella della mente.
La quarta linea è la linea del cuore.
Un volontario per ognuna di loro che mi sappia dire, secondo lui, che cosa significano o come si leggano? »
Dopo una breve discussione a riguardo, sarebbero giunti alla parte finale, quella dove si doveva iniziare un primo approccio alla lettura della mano.
« Per iniziare vorrei che vi concentraste soltanto su queste linee: guardate la vostra mano dominante e provate a descriverla. Quale linea vi sembra più marcata? Vi è una linea più corta o una più lunga? Di questo quattro, quale attira di più la vostra attenzione?
Provate a rispondere a queste domande durante l’analisi che vi chiederò di fare in qualche minuto.» Avete tempo per rispondere fino al 10/08 alle 23.59
Potete svolgere la lettura della vostra mano, la Barrow vi sta chiamando a turno per sentire le conslusioni alle quale siete arrivati. Non esiste una lettura giusta o sbagliata, saranno premiate quelle più ricche di dettagli e affini con i vostri PG e caratteri.code made by zachary, copia e t'ammazzo©. -
.aelin barrow Avete tempo per rispondere fino al 31/12 alle 23.59
Potete svolgere la lettura della vostra mano, la Barrow vi sta chiamando a turno per sentire le conslusioni alle quale siete arrivati. Non esiste una lettura giusta o sbagliata, saranno premiate quelle più ricche di dettagli e affini con i vostri PG e caratteri.code made by zachary, copia e t'ammazzo©. -
.connor o’rileyFortunatamente non avrebbero messo le mani nelle viscere di qualche animale morto, sarebbe potuto morire per lo schifo, ma le mani in effetti gli sarebbero tornate utili. Guardò i salsicciotti grassi che erano le sue dita, non erano grasse per eccesso di adipe aveva soltanto le ossa grosse e le nocche sembravano davvero gigantesche. Lo sguardo del Tassorosso comunque si spostò più in basso, sul palmo aperto della sua mano destra. Come era stato spiegato a lezione provò a capirci qualcosa, con scarsi risultati. La sua mano appariva abbastanza normale come forma, anche se notò come fosse particolarmente quadrata e poco stondata. La linea che immediatamente risaltò alla sua vista fu quella che partiva sotto il dito indice e correva lungo tutta la mano, arrivando infondo sotto il mignolo e quasi facendo il giro verso il dorso. Molto lunga e profonda, non presentava irregolarità, se non nel tratto iniziale dove due piccoli segni la solcavano perpendicolarmente. Se i suoi appunti erano corretti si trattava della linea dell’amore. La linea del destino tagliava perpendicolarmente la mano, intrecciandosi con quella della vita che invece compiva una bella parabola rotonda. Appena sotto quella dell’amore vi era la linea della mente, appena visibile e decisamente molto corta. Avrebbe riportato queste informazioni nella lettura quando fosse stato interpellato dalla docente per compierla.code made by zachary, copia e t'ammazzo©.
[DIVINAZIONE] - LEZIONE 1 |
