Rebel rebel, how could they know?

Double trouble, due Grifondoro annoiate avrebbero combinato solo disastri, suo padre glielo ripeteva sempre. L’Auror Thomas Jones aveva avuto la sua buona dose di guai ai tempi della scuola, grazie ai quali non solo si era costruito una certa fama di ribellearroganteinsopportabilefacciatosta, ma era anche riuscito a farsi notare da sua moglie, la madre di Christelle, di cui si era innamorato dal primo giorno in cui l’aveva vista. Christelle riusciva a capire perché, era una bellissima donna, ma a causa delle differenze caratteriali – ribelle, poco studiosa e arrogante una, precisa, legata all’istruzione e ligia alle regole l’altra – madre e figlia finivano sempre per litigare con estremo disappunto del padre, del fratello e della sorella, nonché di tutto il resto della famiglia e persino degli Elfi domestici che lavorarano a Villa Jones. Un vero e proprio incubo, ma a Christelle non importava. Quando la giovane e incosciente strega era a Hogwarts, si sentiva libera di comportarsi come più le piaceva. Certo, aveva ricevuto un paio di strillettere nel corso dei suoi anni scolastici, ma solo quando aveva davvero superato il limite e alcuni professori si erano sentiti in dovere di informare la famiglia. Per il resto, i suoi voti e atteggiamenti sarebbero diventati un affare di stato solo dai G.U.F.O. in poi, quindi aveva ancora un po’ di tempo per godersela.

Ed era proprio da una noiosissima domenica passata al Castello e non a Hogsmeade con tutti gli altri che Christelle e Bowie avevano deciso di provare il colpo del secolo: uno scherzo ai Serpeverde… E forse anche un giretto nell’Aula di Pozioni, chissà che non ne avrebbero rimediato qualcosa di interessante. Le due studentesse erano amiche dal primo giorno di scuola, fin dalla Cerimonia dello Smistamento, e non si erano più divise: la loro amicizia aveva avuto modo di consolidarsi grazie a diversi punti caratteriali in comune, come se non bastasse dividevano anche la stanza nel Dormitorio di Grifondoro, motivo per cui erano molto abituate alla presenza l’una dell’altra e facevano quasi tutto insieme. Meglio ancora se andava contro le regole di Hogwarts, un po’ di divertimento non guastava mai.

« B?! Tutto ok? » sussurrò con tono impercettibile la Grifondoro, cercando di richiamare l’attenzione dell’amica, ma erano troppo distanti. Avevano entrambe concordato che sarebbe stato meglio mandare avanti lei, vista l’avversione che Christelle aveva iniziato a provare per quell’arrogante Serpeverde, Draven – era molto probabile che, nel caso in cui fosse stato proprio lui a beccarla, le due ragazze se la sarebbero passate male viste le loro ultime discussioni. Non appena sentì l’amica chiamarla, avanzò a grandi passi, quasi correndo, per raggiungerla.

« Non c’è nessuno? » le domandò tanto per stare più sicura, prima di prendere per mano l’amica e cominciare ad avanzare con lei fino alla colonna successiva. Rumore di passi, una porta che si apriva e chiudeva. Trattenne il respiro e restò nascosta. Quanto le sarebbe piaciuto un Mantello dell’Invisibilità in quel momento…

Un fantasma passò davanti a pochi centimetri da loro, ma non le notò, o forse per meglio dire le ignorò. I sotterranei di Hogwarts erano quasi interamente infestati dai fantasmi appartenuti alla Casa di Serpeverde, così diceva la leggenda almeno, e avevano un certo caratterino. Spocchiosi – pensò la giovane strega.

« Ok, siamo sole, direi che dobbiamo ripassare il piano » sussurrò Christelle all’amica. Il Sotterraneo di Serpeverde era lì a pochi metri da loro, le dividevano due o tre torce fiammanti in fila indiana; la Grifondoro tirò fuori dalle tasche del mantello due Caccabombe caricate con sterco di Drago, le peggiori, avvolte nella carta con estrema delicatezza e cautela per non rischiarne l’esplosione. Ne porse una delle due all’amica.

« Che ne dici di provare con un Wingardium Leviosa? Potrebbe essere un po’ pericoloso, ma sempre meglio che rischiare di farci vedere… Appena un Serpeverde arriva e pronuncia la parola d’ordine, dobbiamo cogliere il momento giusto per tirare dentro la caccabomba mentre sta entrando, ma prima che il muro si chiuda. Se riusciamo a farla esplodere contro la parete della Sala Grande, tiriamo la seconda nel corridoio e scappiamo, con tutta la puzza e il casino che ne verrà fuori non ci prenderanno mai » sorrise furbescamente all’amica Grifondoro, facendole l’occhiolino molto sicura di sé.

La situazione stava diventando tanto pericolosa quanto estremamente divertente per le due Grifondoro, che nei momenti di noia più acuta si trasformavano in vere e proprie macchine da guerra, soprattutto se anti-Serpeverde. La rivalità tra le due Case esisteva da sempre, suo padre l’aveva avvisata fin da bambina, e per prenderla in giro era solito minacciare di diseredarla così velocemente, nel caso in cui l’avessero smistata tra le serpi, da farla finire con entrambe le chiappe a terra… Ovviamente al signor Jones piaceva scherzare e ancor più a Christelle, che di solito gli rispondeva canticchiando, o meglio, urlando a squarciagola l’inno Serpeverde mentre saltellava per casa da una parte all’altra. Bastava vedere com’era stata presa la notizia quando Oliver, il fratello maggiore di Isla e Christelle, era stato inaspettatamente smistato tra i Corvonero: a nessuno dei Jones era importato un fico secco, anzi, i genitori si erano prodigati per tranquillizzarlo con una lunga lettera di lodi e dolciumi di ogni tipo all’allora undicenne. Oliver si trattava di un caso isolato da diverse generazioni tra i Jones, e a Christelle, durante i primi anni a Hogwarts, era risultato molto utile per ottenere informazioni a cui altrimenti non avrebbe avuto accesso: dove si trovasse la Sala Comune di Corvonero, ad esempio, o come conoscere i ragazzi più carini, e proprio grazie a Oliver, o meglio, per colpa sua, aveva avuto modo di incontrare Michael Hughes, il ragazzo con cui era uscita insieme per diversi mesi prima di scaricarlo. Allo stesso modo, anche in quel caso, suo fratello le era risultato molto utile per sapere sempre come e quando evitarlo, cosa pensasse o dicesse di lei e così via. Insomma una vera e propria benedizione.

« L’avevo intuito, ti ho aspettata per un bel po’ di tempo » rispose Christelle all’amica con una genuina risata, Bowie sapeva sempre come e quando farla divertire, il fatto che avesse appena scoperto di non saper fischiare quando le due poco prima avevano accordato proprio un fischio per darsi il via libera ne era l’ennesima dimostrazione. Dopo averle ceduto una delle due cacca bombe il cuore aveva preso a palpitarle nel petto dall’adrenalina, non vedeva l’ora di sentire le urla dei Serpeverde per colpa della puzza e spavento, e neanche per un istante si soffermò a pensare alla punizione che le due ragazze stavano rischiando, d’altronde non sarebbe stata la prima né l’ultima volta.

« Oh, non sai quante cose appiccicherei al loro culo con un bell’incantesimo di adesione permanente… » disse con passione tra una risata e l’altra, mentre si sporgeva un po’ dal muro per guardare l’insenatura individuata dall’amica. « Facciamo così, prima sei andata avanti tu, adesso mi offro volontaria io, va bene? » le fece l’occhiolino. « Mi nascondo nell’insenatura e quando vedo arrivare qualcuno… Diciamo che… Fischio, ok? E tu… Tu batti i piedi a terra, insomma, fai rumore. Se non arriva nessuno per almeno cinque minuti, raggiungimi quando ti senti pronta » osservò la cacca bomba con aria soddisfatta, e dopo aver stretto la mano libera dell’amica come a volerla rassicurare sulla riuscita del piano, strisciò in avanti fino a raggiungere il posto prestabilito, nascondendosi al buio tra la prima e la seconda torcia. Da lì tese bene le orecchie e prese a guardarsi avanti e indietro, la visuale sull’ingresso alla Sala Grande dei Serpeverde era ottima e a quel punto si sarebbero solo dovute riunire e aspettare pazientemente l’arrivo di qualcuno per poter scagliare le loro armi e scappare. Christelle pensò che avrebbero potuto più facilmente nascondersi nell’aula di Pozioni, nessuno penserebbe di trovarle lì, di sicuro le avrebbero cercate fuori dai Sotterranei. Così facendo potevano unire l’utile al dilettevole, la Grifondoro infatti voleva sapere in ogni modo cos’avesse in serbo per loro il professore di Pozioni tra compiti, lezioni o addirittura test a sorpresa – insomma, tutto pur di non farsi cogliere impreparata e rubacchiare lo stretto necessario.