No time for panic !

x Eve

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    Charlotte Winters

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    Molte cose erano cambiate in quegli ultimi mesi. Charlotte si era distratta un attimo e si era ritrovata in una nuova scuola, in un nuovo stato e catapultata in una realtà completamente differente da quella che conosceva . Si sentiva spaesata da questa situazione, dall’insieme di tutto quello che sembrava star accadendo nel mondo. Un peso costante le opprimeva il petto durante la notte e cercava di scacciarlo via, l’ansia per la situazione internazionale congiunta a quello che stava accadendo nella sua personale le procurava dei mal di pancia terribili.
    Con questo senso di nausea si stava spostando dall’aula di lezione dove si trovava ai bagni, ma come sempre si trovava a litigare sulle scale. Aveva scoperto da tempo ormai che a queste piaceva cambiare nei momenti meno opportuni e così quella scala che avrebbe dovuto portarla agevolmente al bagno aveva deciso di spostarsi e arrivare su un pianerottolo che lei non riconosceva. Si appoggiò al corrimano, tenendosi la pancia con l’altra mano, spaventata da questa situazione . Non aveva un bisogno urgente di un bagno, i suoi erano solo crampi che le causava il sistema nervoso, aveva solo bisogno di sedersi in un posto tranquillo e provare a calmarsi da quel piccolo attacco di panico che la stava spossando.
    Si sedette sulle scale , mano tra i capelli che erano troppo lunghi e le coprivano il volto, mentre prendeva lunghi respiri con il naso e contava le volte in cui inspirava.
    Va tutto bene si ripetè più volte mentre l’immagine di Grindelwald che riempiva quotidianamente i giornali sfumava dalla sua mente insieme con la sua paura.
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    Eve Moore



    Non era semplice abituarsi alla nuova vita nel castello: nuovi compagni e professori, aule differenti, percorsi da imparare. Era emozionante avere a che fare con una cultura nuova, con nuove esperienze ed amicizie nuove da impostare, per non parlare della bellezza della sala comune di Tassorosso e in generale della mia nuova casa.
    Ma a questi aspetti positivi ve ne erano altri di negativi: l’ansia di non essere all’altezza, la differenza dei programmi fatti e i recuperi da dover affrontare. Non era facile, proprio per nulla, ma doveva essere così. Ormai Hogwarts era la mia nuova realtà, la mia nuova casa. Non era come la precedente, Ilvermorny avrebbe per sempre avuto un pezzetto nel mio cuore, ma era okay. Sottobraccio tenevo i volumi di incantesimi, con alcuni appunti che avevo preso frettolosamente e che uscivano dalle pagine, e con una coda spettinata mi stavo avviando alla lezione successiva. Percorrevo le scale, facendo attenzione a non perdere di vista I pianerottoli che mi interessavano. Giunta a un bivio sarei dovuta andare a destra, ma la vista di una ragazza familiare, con l’aria dispersa, anzi affranta: era seduta, con le mani tra i capelli, davanti agli occhi.
    Charlie! Come stai?
     
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    Charlotte Winters

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    Avrebbe voluto essere più forte, non essere succube delle sue emozioni così come lo era in quel momento, ma per quanto si sforzasse non riusciva a contrastare questo turbine di emozioni. Era più forte di lei, la crisi internazionale impattava sulla sua psiche, aveva dovuto disdire l’abbonamento alla Gazzetta del Profeta, perché leggendo quei titoloni durante la colazione le venivano i crampi e le si chiudeva lo stomaco. Che cosa avesse scatenato quello che a tutti gli effetti sembrava un attacco di panico non sapeva dirlo, ma non era riuscita a pensare più ad altro per l’ultima metà della lezione. Cercava di rilassarsi, respirare e ripete che andava tutto bene, quando qualcuno la interruppe. Una voce famigliare che subito le fece tornare il buon umore.
    Eve disse in un sussurro, riconoscendo la voce dell’amica. Non si erano più viste da quando la loro vita era cambiata, da quando entrambi si era trovate sconvolte a Hogwarts dopo quello successo a Ilvermorny. Ti direi bene ma… seduta sulle scale, con le mani tra i capelli e gli occhi gonfi per l’insonnia non era il ritratto di una che stava bene. Comunque non ci vediamo da troppo tempo! Tu come stai?? chiese con un sorriso genuino e sincero. Le era mancata.

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    Eve Moore



    Dovevo ammetterlo: vedere la mia migliore amica conciata così faceva male. È quello che era peggiore era che, oltre a soffrire per lei domandandomi quali problemi avesse per essere ridotta a stare così china sulle scale, senza essere venuta a cercarmi per parlarne, mi sentivo in colpa perché provavo profonda vergogna per non averla cercata in quei mesi di transizione a Hogwarts. Era stato tutto così improvviso e veloce che mi ero fatta prendere dal turbine di cambiamenti, risucchiata dalla novità in arrivo e avevo trascurato le amicizie che avevo alla vecchia scuola. Non era sicuramente una giustificazione, certo, ma se avessi saputo che Charlotte era così in crisi avrei fatto qualunque cosa per lei e soprattuto ci sarei stata a mostrare il mio supporto.
    Ma si vede che non stai bene… conclusi la frase al posto suo, che ancora non si era alzata in piedi. Fregandomene di tutto e di tutti mi sedetti a terra, accanto a lei, pur consapevole che da lì a pochi minuti, quando sarebbe suonato l’arrivo di una nuova ora per le scale si sarebbe riversata una mandria di studenti da far invidia alla calata degli gnu.
    Il pianerottolo era freddo e un po’ impolverato, ma cercai di ignorare questa sensazione per sedermi un po’ più vicino alla mia amica.
    Davvero troppo tempo.. se solo avessi saputo… iniziai a parlare, cercando di creare un discorso che non mettesse lei troppo a disagio e che non mi facesse apparire come una stronza egoista. Hai voglia di parlarne? Sai che per te ci sono sempre
     
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3 replies since 29/7/2022, 06:35   60 views
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