Posts written by Theodore Skyfield

  1. .
    Avviso che ho modificato le schede perché nella scheda esperienza della Quest "C'est Paris" avevo ridistribuito i punti scelti inizialmente nella mia Scheda PG. Avevo tenuto conto di quei punti, anziché di quelli originali, quindi ora ho modificato mettendo tutto a posto come indica la mia Scheda PG.
  2. .
    Theodore Skyfield

    [MQ] - FOR THE GREATER GOOD - CAP. II

    LIVELLO 5 - 30 PE


    EVOCATORE

    CAR. 25
    COS. 20
    DES. 15
    FOR. 10
    INT. 140
    SAG. 10

    BACCHETTA: Biancospino, Capello di Veela, 13 pollici e ¼, Sorprendentemente Sibilante. +20 INT
    ABBIGLIAMENTO: -
    CREATURA: -

    SLOT EQUIPAGGIAMENTO

    1
    Pozione Polisucco
    (q.tà)
    oggetto2
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    oggetto10
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    Ufficio di Theodore Skyfield
    Professore di Antiche Rune


    L'Aula di Antiche Rune, situata al quinto piano del castello di Hogwarts, si presenta come una stanza non troppo ampia e non molto illuminata, poiché è presente solo una finestra, sì grande, ma non sufficiente per dare luce a tutta la superficie presente. Appena si entra si nota subito il palchetto rialzato di qualche centimetro, sul quale si trova la cattedra del docente, grossa circa il doppio di un semplice banco, e un leggio. Dietro di esso, due lavagne coprono gran parte del muro così da permettere agli studenti di poter leggere anche se in fondo all'aula. Davanti alla cattedra sono posizionate solo quattro scrivanie che possono ospitare fino a tre studenti alla volta. Dall'altra parte della classe si trovano due librerie, una piccolina, una più grande. La più piccola contiene i libri di testo usati, quella più grande, invece, contiene varie tipologie di sillabari, vari dizionari, oggetti sopra i quali sono incise rune e altre tipologie di oggettistica utile per le lezioni del corso. Su tutte le pareti ci sono dei portacandele, necessari per illuminare il più possibile la stanza, altrimenti troppo buia.
    L'Ufficio del Professore si trova subito accanto all'Aula. La stanza è ampia tanto quanto la classe di Antiche Rune e presenta una scrivania, dove il Docente sistema tutti i suoi documenti, e un grosso tavolo rotondo. Sarebbe molto utile per un Club o qualche attività collettiva. La stanza risulta spoglia di qualsiasi decorazione, ad eccezione di un quadro, rappresentante un vecchio uomo dall'identità sconosciuta, con cui Skyfield spesso comunica. Sul muro esterno all'ufficio si trova la bacheca dei voti, sulla quale il Professore segna la valutazione dei compiti di ciascuna lezione.
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  4. .
    Antiche Rune
    Esposizione Voti - Lezione I


    Grifondoro

    Serpeverde

    Tassorosso

    Corvonero

    Per qualsiasi contestazione, dubbio o chiarimento, contattare in privato il Professore.
  5. .
    Theodore Skyfield
    Docente di Antiche Rune
    Per il bene superiore!


    Era stato difficile adeguarsi ad una nuova scuola, con modi di fare totalmente diversi da quelli a cui Theodore era abituato, ad una nuova materia, di cui era profondamente innamorato, ma mai aveva pensato a una reale utilità scolastica, a nuovi colleghi docenti e a un nuovo Preside. Già, perché Lena Aldea Lynch non c’era più e mai più ci sarebbe stata. Era difficile ammetterlo, come se quasi gli importasse di quella donna, come se – alla fine – si fosse affezionato, senza un motivo logico, ma adesso non poteva nascondere un senso di insicurezza dovuto all’omicidio della più grande strega di Ilvermorny.
    Hogwarts era diversa, era a tratti più rigida della scuola americana, un bene secondo il suo punto di vista, ma comunque un problema per il suo insegnamento, sempre troppo pratico e decisamente più leggero sotto il punto di vista teorico. Antiche Rune era una materia, almeno per i meno attenti, decisamente teorica, dove lo studio del libro faceva il novanta per cento del corso. Ecco, per lo Skyfield queste statistiche erano tutte sbagliate: entrare in contatto con le Rune, capirne il loro potere e sfruttarlo a dovere era decisamente più importante che studiare un paragrafo a memoria da un volume del quale molti ragazzi nemmeno conoscevano il titolo o l’autore.
    Ecco perché, per quella prima lezione, Theodore si era portato con sé numerose pietre sulle quali erano incise tutte le Rune del Futhark Antico, l’alfabeto runico che da quel momento in poi avrebbe accompagnato gli studenti di Hogwarts per tutto il corso. La preferita del Professore era Isaz, che era incisa su una medaglietta appesa al collo e che aveva un enorme significato per lui. Al termine della prima lezione Skyfield avrebbe assegnato una Runa specifica a ciascuno studente, così da farli affezionare a un simbolo dell’alfabeto runico e così da farli entrare in un’ottica totalmente differente. Quel simbolo, quella Runa, sarebbe diventata il migliore amico, il miglior strumento, il miglior potere di ogni singolo mago e di ogni singola strega che avrebbero seguito le lezioni da lì in avanti del CapoCasa di Serpeverde.
    Con il sacchetto pieno di piccole pietre sulla cattedra e con l’intero alfabeto runico scritto alla lavagna, Theodore aveva deciso di arrivare per primo in aula, per accogliere più o meno gentilmente tutti i ragazzi che da quel momento superavano la soglia della sua classe. Non appena tutti si fossero seduti al loro posto, Skyfield si sarebbe alzato per dare il via alle danze.
    Buongiorno ragazzi. Io sono Theodore Skyfield, CapoCasa di Serpeverde e vostro nuovo insegnante di Antiche Rune. - cominciò diretto, senza girare troppo intorno a quella che era la sua figura. Dopotutto, chiunque in quella classe lo conosceva. - Se avete scelto questo corso perché pensate che basta studiare per prendere una O o addirittura una E potete uscire in questo istante, non vi fermerò di certo.
    Silenziò di colpo. Diede cinque secondi di tempo, posando i suoi occhi duri prima sugli studenti, poi sulla porta, come ad indicare la strada da percorrere. Sorrise, poi, quasi beffardo.
    Da adesso in poi non potete più lamentarvi. - tornò a sedersi dietro la cattedra. - Pretendo che questa materia sia capita, non studiata. E non c’è modo migliore per capire il funzionamento delle Rune Antiche che praticandole. Ora vi sembrerà strano, ma sappiate che uscirete da questo corso con un potere che pochi altri maghi e poche altre streghe sanno controllare, un potere per cui non vi servirà la bacchetta, ma solo la vostra mente, un potere che potrà farvi controllare gli elementi, che potrà nascondere un messaggio, che potrà inibire un altro potere.
    Pochi frequentavano o avevano frequentato quella materia a scuola e pochi si erano applicati per studiare le Antiche Rune al di fuori di un percorso scolastico. Quello che aveva detto Theo non era affatto una bugia, anzi. Il potere che gli studenti avrebbero appreso durante quelle ore di lezione, sarebbe stato un potere unico, totalmente diverso dal classico insegnato ad Incantesimi o a Difesa Contro le Arti Oscure. Si trattava di concentrazione, si trattava di forza di volontà, di coraggio, di passione, di intelligenza, di empatia.
    Ho bisogno che voi, adesso, uno alla volta, vi avviciniate qui alla cattedra e scegliate una di queste pietre. - aprì il sacchettino e lo svuotò davanti a lui, sistemando i sassolini tutti quanti rivolti con la Runa incisa in bella vista. - Dovete scegliere una Runa, ma non una qualsiasi, quella che più vi colpisce, quella che più vi assomiglia, quella che più vi faccia sentire legati ad essa. Prendetevi tutto il tempo di cui necessitate prima di sceglierla. Una volta tornati al vostro posto mi potete dire se la conoscete, come si chiama, cosa potrebbe rappresentare, quali sono i poteri a cui è associata secondo il mito, eccetera eccetera. Se un vostro compagno sceglie una Runa uguale alla vostra non disperate, probabilmente avete sentito la stessa connessione. Prego allora, avvicinatevi pure.
    Skyfield strinse una pietra su cui era incisa Isaz e la portò verso di sé. La lezione poteva cominciare!

    Scadenza per rispondere martedì 28 giugno ore 23:59.

    Per partecipare alla lezione e per svolgere i relativi compiti è consigliabile acquistare il libro di testo "Sillabario dei Sortilegi".


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    Edited by Theodore Skyfield - 24/6/2022, 08:03
  6. .
    Buongiorno Master,

    Desidero iscrivermi alla mini quest. Questa è la mia scheda esperienza. Volevo chiedere inoltre (non mi sembra di averlo letto nei regolamenti) se i Punti Caratteristica possono essere cambiati a proprio piacimento ad ogni quest oppure devono essere fissi dopo la prima volta che sono stati segnati.

    Theodore
  7. .
    SCHEDA ESPERIENZA

    THEODORE SKYFIELD

    LIVELLO 5 - 30 PE


    EVOCATORE

    CAR. 25
    COS. 20
    DES. 15
    FOR. 10
    INT. 120
    SAG. 10

    BACCHETTA:
    ABBIGLIAMENTO: -
    CREATURA: -

    SLOT EQUIPAGGIAMENTO

    (q.tà)
    oggetto1
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    Edited by Theodore Skyfield - 21/6/2022, 14:49
  8. .
    Theodore Skyfield
    Docente di Arti Oscure
    Per il bene superiore!


    Un sorriso quasi si disegnò sul volto di Theodore, dopo aver visto la reazione di Maxine all'idea che lui aveva avuto. Tagliarle i capelli doveva essere stato proprio un pessimo pensiero dal terrore che si poteva cogliere negli occhi della ragazza. Theo, d'altronde, non aveva molta dimestichezza con gli adolescenti, sapeva solo che erano molto diversi da quelli che erano i suoi vecchi compagni di scuola e, ovviamente, da quello che era lui. Adesso erano più ribelli, più aperti. Si capiva che volevano cambiare il mondo. E forse era un bene, perché quell'apertura mentale poteva portare solo vantaggi per il grande progetto di Gellert Grindelwald. Potevano andare tutti verso un'unica direzione, quella di un mondo nuovo, migliore, dove loro erano liberi di poter fare ciò che volevano senza più nascondersi.
    Max però non sembrava essere così ribelle da girare per la sua nuova futura scuola senza capelli. Forse aveva anche ragione: i pettegolezzi e la cattiveria nei suoi confronti sarebbero stati molto maggiori e lui, tutto ciò, non voleva che capitasse. Già per lei doveva essere difficile iniziare un nuovo percorso da capo, senza una figura importante come quella della madre, che vedeva ogni giorno, e senza un padre presente, addirittura forse colpevole dell'eterna assenza della madre. Meglio così, comunque, nemmeno lui l'avrebbe voluta vedere totalmente rasata, non perché non gli piacesse il taglio (non poteva saperlo fino a che non l'avesse vista) ma perché ci sarebbe voluto un po' di tempo per abituarsi a un tale cambiamento e sapeva che una reazione anche leggermente scomposta avrebbe potuto ferire la studentessa più di quanto già non lo fosse.
    Ancora un accenno di sorriso si stampò sulla bocca dello Skyfield. Era carina a voler assomigliare a lui; significava che in qualche modo ci teneva o comunque lo stimava. Non sapeva però chi era davvero Theo, non sapeva però che l'omicidio di Lena Lynch - se fosse stato architettato da Grindelwald - sarebbe stato per lui un buon piano politico, non sapeva però che lui sarebbe stato arrestato da questo mondo così contrario alle idee visionarie che Gellert provava a esporre alla sua stessa gente. Forse, se avesse saputo tutto questo, Max sarebbe scappata, l'avrebbe denunciato, avrebbe addirittura pensato che fosse lui l'assassino della defunta preside di Ilvermorny. Il sorriso si spense ancor prima di comparire.
    "Non credo che il brizzolato possa essere adeguato per una adolescente."
    Commentò osservando i suoi capelli allo specchio. Erano ancora per lo più castani, ma qualche capello grigio e qualcuno bianco già erano sbucati sulla testa del docente di Arti Oscure. Si fermò a riflettere un attimo. Max voleva somigliargli perché voleva appartenere a una famiglia? Voleva sentirsi parte di qualcosa? Non poteva conoscere la risposta, ma di certo se fosse stato così l'avrebbe delusa anche lui e non poteva permetterselo. Sebbene ancora era difficile da ammettere a se stesso, Theodore sembrava provare una certa simpatia per la piccola Lynch. Si rispecchiava un po' in lei e voleva essere quella figura che nella sua vita, invece, non c'era mai stata, una su cui poter contare. Scosse il capo. Ritornando con lo sguardo sui capelli che ancora erano rossi.
    "Hai degli occhi bellissimi sai? - appurò mentre cercava di capire quale colore potesse starle meglio. - Forse castani, sì, o magari tutti neri."
    Gli occhi chiari potevano creare un bel contrasto con i capelli scuri. Theodore afferrò la bacchetta e con un veloce movimento di polso castò l'incantesimo, senza nemmeno pronunciarlo ad alta voce. Il primo tentativo fu il castano. Sebbene non volesse che Maxine diventasse simile a lui, doveva ammettere che persone castane nel mondo ce n'erano a bizzeffe e l'importante, in quel momento, era togliere il rosso, quel rosso che la faceva tanto soffrire. La osservò per un attimo, per poi muovere di nuovo la bacchetta, come aveva già fatto poco prima. Questa volta i capelli della ragazza diventarono scurissimi, di un nero che nemmeno il carbone.
    "No, no e ancora no!"
    Esclamò poco convinto di quella scelta. Certo, era Max che doveva scegliere alla fine, ma neri proprio non gli piacevano e non aveva potuto nasconderlo. Quasi si morse la lingua, sperando che anche a lei non fossero piaciuti. Decise quindi di provare chiaro per chiaro, un classico biondo. Agitò nuovamente la bacchetta e... Rimase a guardarla. Ancora non era convinto. Era troppo abituato a vederla rossa e, ora, bionda, era completamente diversa. Gli occhi passarono dai capelli allo specchio, così da guardarli anche più da esterno.
    "Che te ne pare? - chiese. - Non mi dispiace questo."
    Gli sembrava addirittura più temibile, più potente, ma non poteva dirglielo. Era visibilmente distrutta e farle credere di sembrare cattiva era forse uno dei peggiori insulti che potesse farle in quel momento.
    "Scegli tu, comunque, io ti ho detto solo il mio parere. E ricorda... Potremo cambiarlo ancora! - si stoppò un attimo. - Ok, non troppo spesso! Evitiamo che professori e studenti possano lamentarsi, ma in ogni caso so io come far star zitti gli impiccioni."
    Questa volta sorrise davvero. Theodore aveva una leggera vena sadica che lo rallegrava nel pensare di punire i ragazzi con qualche incantesimo imbarazzante e colpire qualche suo collega rompipluffe con fatture fastidiose e durature. Forse la sua permanenza a Hogwarts non sarebbe stata lunga, ma meglio così. D'altronde essere così vicino ad Albus Silente lo intimidiva non poco.

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    Edited by Theodore Skyfield - 20/4/2022, 12:51
  9. .
    FASCICOLO X00401
  10. .
    Olbliviatore: Theodore Skyfield
    Ricordo Rimosso: Evan Riley, un babbano londinese, ha visto un Patronus Corporeo, nella forma di un leone, che gli correva addosso. Si è poi nascosto per paura di essere attaccato dalla bestia feroce e ha parlato con il Ministeriale Semplice dell'accaduto, giurando di dire la verità.
    Etichetta: 16/04, Londra, Evan Riley
  11. .
    Theodore Skyfield
    Ministeriale Semplice
    Per il bene superiore!


    Passare dal M.A.C.U.S.A. al Ministero della Magia inglese era stato un cambiamento drastico per Theodore. Il modo di lavorare era totalmente diverso da quello a cui lui era abituato e, soprattutto, si sentiva costantemente osservato e sotto controllo. Una sensazione spiacevole per uno come lui che voleva rimanere nell'ombra il più possibile, viste le intenzioni non del tutto pure che aveva. Forse tutto era dovuto dal fatto che lui era uno straniero e non era comune che un mago non inglese lavorasse all'interno del Ministero, ma d'altro canto non era stato lui a volere un trasferimento così improvviso. L'omicidio di Lena Lynch aveva scosso anche lui, nonostante quella mossa politica poteva essere uno scacco importante da parte di Gellert nei confronti della comunità magica americana. Ma se non fosse stato Grindelwald l'artefice di quell'accaduto, allora Theodore sarebbe rimasto ancor più coinvolto emotivamente. Chissà quanti, lì dentro, conoscevano ciò che era successo, quanti avevano già idee a riguardo e quanti, invece, davano la colpa a Grindelwald perché era più facile così, per risparmiare tempo su indagini accurate e su processi al Wizengamot.
    Di certo, la sparizione del suo ex collega Darren Lynch era un altro mistero in cui lui stesso avrebbe voluto metterci il naso, forse comunicando con lo stesso Gellert tramite la runa che gli era stata affidata e che custodiva gelosamente appesa attorno al collo e fatta passare come il simbolo della sua nuova cattedra ottenuta a Hogwarts. Era tutto collegato, ma niente tornava. La verità prima o poi sarebbe dovuta uscire fuori.
    Quel pomeriggio al Ministero, però, sembrava che tutto fosse tranquillo. Almeno, nel Dipartimento dove lavorava lo Skyfield era così. I gufi che svolazzavano qua e là per consegnare missive erano la distrazione migliore per Theo che, annoiato, continuava a leggere documenti su ricordi rimossi, su scuse effettuate nei confronti di quella feccia dei babbani e su incantesimi protettivi lanciati in ogni dove per paura di essere scoperti, per nascondersi come ratti e per non farsi riconoscere come giustamente superiori. Una nuova lettera arrivò da un gufo castano nelle mani poco impegnate del Ministeriale. Finalmente qualcosa da fare! Un dannato babbano aveva visto un Patronus Corporeo di un leone e ne era rimasto terrorizzato. Bisognava intervenire al più presto, secondo il Ministero, per rimuovere il ricordo. Purtroppo, lo Skyfield non poteva lasciarlo o modificarlo perché il memoriandum era costantemente controllato e sarebbero stati guai se si fosse venuto a sapere che il suo lavoro era stato intenzionalmente fallato. Prese dunque l'indirizzo descritto e si precipitò in uno dei camini ministeriali per spostarsi nel luogo più vicino all'incidente.

    Arrivato, per Theodore non fu difficile individuare l'uomo. Era terrorizzato, con le mani nei pochi capelli grigi che aveva, e ogni tanto rabbrividiva vistosamente. Si era rifugiato in un vicolo stretto e si era accucciato a terra, come per nascondersi da quel leone che aveva appena visto. Fortunatamente era un posto abbastanza isolato da possibili sguardi indiscreti ed era ottimo per poter obliviarlo. Theo si avvicinò dunque a lui, con calma.
    "Signore? Tutto bene?"
    Cominciò a dire, per ottenere una prima reazione, mentre nel frattempo si avvicinava ancora un pochino, per farsi vedere e per dimostrare che lui era innocuo. Come prevedibile, il babbano sussultò all'inizio, ma vedendo che si trattava di un semplice uomo, rilassò le spalle, anche se gli occhi continuavano a guardare dietro Theodore, per assicurarsi che quel leone non si presentasse di nuovo. Annuì alla domanda, senza aprire bocca, ma era evidente che era preoccupato.
    "Come mai si sta nascondendo? Che è successo? Anche lei ha avuto una giornata orribile a lavoro?"
    Le domande dello Skyfield erano mirate a sembrare un passante comune, anche se l'odore nauseante di quella feccia di babbano cominciava a infastidirlo. Sembrarono funzionare perché, almeno per il momento, l'uomo per terra cominciò a parlare. Disse che aveva paura, che era la giornata più brutta della sua vita e che non sarebbe mai più uscito da quel vicolo. Non citò nessun leone, ovviamente, forse per paura di essere preso per pazzo. Dopotutto era alquanto strano vedere un leone argentato girare per Londra. Riuscì però a strappare il nome dell'uomo, un certo Evan Railey. Theodore allora si avvicinò ancora di più sedendosi proprio accanto al babbano, per terra.
    "Paura? Mi racconti. Si può fidare di me."
    La sua abilità nel raggirare le persone era discreta ed era certo che un semplice babbano si sarebbe fidato di lui, dopotutto aveva bisogno di sfogarsi. E, come previsto, l'uomo raccontò del leone, giurando più volte sulla sua vita e sulla sua famiglia che non stava mentendo e che era quello che aveva visto. Skyfield avrebbe voluto prendere la bacchetta e cancellargli la memoria in maniera molto diversa da quella convenzionale. Trovava disgustoso che quel babbano avesse giurato sulla proprio famiglia: certo, aveva ragione, ma sapeva che ovunque egli fosse andato a raccontare quella storia nessuno gli avrebbe creduto.
    "Non si preoccupi. Le credo. Però credo che star qui sia inutile, non trova? Forza, riprenda le sue cose, andiamo alla polizia per raccontare ciò che è successo e poi torniamo dalle nostre famiglie che saranno di certo in pensiero."
    Sembrò funzionare. L'uomo si voltò per prendere la sua ventiquattrore e la sua giacca e, proprio in quel momento di distrazione, Theodore afferrò la sua bacchetta. Era abituato a lanciare incantesimi difficili, ma ogni volta serviva concentrazione. Rimosse quindi ogni possibile pensiero disturbante, soprattutto sulla natura dell'uomo davanti ai suoi occhi. In quel momento le sue vere intenzioni, Grindelwald e il bene superiore non sarebbero stati influenti. Sarebbe stato importante solo l'obiettivo da compiere, ovvero prendere il ricordo del Patronus Corporeo visto dall'uomo e rinchiuderlo in una delle fialette che si era portato dietro. Theo cercò di mettersi velocemente in una posizione tale da lanciare nel migliore dei modi l'incantesimo, per non essere rigido e anzi risultare fluido ma deciso. Avrebbe fatto attenzione a ogni dettaglio di quel lancio, dai muscoli del braccio, al movimento della bacchetta e alla posizione della testa del babbano che in quel momento raccoglieva la sua roba. Avrebbe detto la formula solo nella sua mente. I non-verbali erano gli incantesimi che preferiva, soprattutto in un momento del genere, dove nessun altro babbano avrebbe dovuto sentire qualcosa di strano. Sarebbe stato sicuro di sé e, con un movimento di polso circolare come per svitare dalla mente il ricordo del Patronus e di ciò che era successo subito dopo, avrebbe pronunciato mentalmente "Oblivion". Se tutto fosse andato al meglio, la sua bacchetta avrebbe raccolto il ricordo che sarebbe stato infilato immediatamente nella fialetta. Theodore si sarebbe quindi smaterializzato all'istante per tornare al Ministero della Magia, così da lasciare solo l'uomo che non si sarebbe ricordato del perché si fosse trovato in quel luogo.

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    Edited by Theodore Skyfield - 17/4/2022, 17:45
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    FASCICOLO X00502
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    Theodore Skyfield
    Ministeriale Semplice
    Per il bene superiore!


    Essere stato trasferito dal M.A.C.U.S.A. al Ministero della Magia inglese era stato un duro colpo per Theodore. Il funzionario per il permesso delle bacchette straniere su suolo americano era il ruolo perfetto per aiutare i sostenitori di Grindelwald. Era facile dare false identità senza essere scoperto. Dopotutto non c'era un vero e proprio controllo della veridicità dei documenti archiviati, dunque anche se uno dei suoi fosse stato beccato in flagrante, sarebbe stato considerato un clandestino e lo Skyfield ne sarebbe uscito totalmente pulito. Al Ministero della Magia inglese, invece, Theo era spaesato. Il luogo era immenso e le regole erano molto, fin troppo, diverse da quelle americane, per non parlare delle leggi. Alcune erano a dir poco orribili. Sotto consiglio di un infiltrato della cerchia di Grindelwald, si era fatto sistema nel Dipartimento Catastrofi e Incidenti Magici. All'inizio della sua carriera da Ministeriale Semplice avrebbe dovuto lavorare per vari sotto livelli che avevano tutti a che fare, in qualche modo, con il mondo non magico. Forse era per questo che gli avevano consigliato quel Dipartimento, forse lui poteva, al momento giusto, far uscire il mondo magico allo scoperto e finalmente riprendere il posto che spettava a tutti i maghi e streghe per evoluzione.
    Spesso e volentieri, il nuovo Docente di Hogwarts si ritrovava in ufficio per conto del Comitato di Scuse ai Babbani per rispondere al Primo Ministro Inglese in persona o per rimediare a quelli che venivano considerati incidenti magici. Alla sua attenzione quella mattina era giunto un articolo di giornale de "The London Paper". Il giornalista in questione aveva assicurato i lettori di aver visto la Befana in pieno giorno, in piena estate. Era sicuro, infatti, che la signora che sorseggiava il suo the pomeridiano avesse ragione e avesse infatti visto una figura con un cappello a punta e una scopa volare nei cieli, fin troppo lontana però per riconoscerla, ovviamente. Skyfield rise istintivamente davanti a quella fesseria. Certo che il mago che stava volando sopra Londra doveva essere proprio ubriaco per farlo senza le dovute precauzioni. Prese, comunque, un foglio di pergamena e una piuma d'oca intinta nell'inchiostro e cominciò a scrivere quello che sarebbe stato un articolo per il "Daily Mail".
    CITAZIONE

    Tardiva migrazione dei Merli a Londra


    11 luglio 1928


    Il cambiamento climatico è alle porte e se la continua siccità non ne è una prova certo, lo è per forza il comportamento degli animali che, più che mai in questo periodo, è diverso da quello che conosciamo. Un gran numero di merli, infatti, ha solcato i cieli di Londra negli ultimi giorni, cambiando quella che è la natura e l'abitudinaria migrazione del volatile. Normalmente il merlo tende ad abbandonare la Gran Bretagna nei primi giorni di giugno quando il caldo comincia a farsi troppo insistente per lui. Il colore delle sue piume, il nero, non è infatti adeguato a sopportare l'alta temperatura in quanto attira i raggi solari. Eppure, nonostante il caldo sia insopportabile in questo periodo, dovuto anche dalla sopracitata siccità, i merli hanno deciso di abbandonare la capitale inglese con molto ritardo rispetto alla consuetudine. Negli scorsi due pomeriggi soprattutto, abbiamo potuto notare spostamenti in massa di numerosi esemplari che, tutti insieme, potevano addirittura arrivare alle dimensioni di aeroplani! La direzione del volo sembrava mirare verso Nord, quindi probabilmente verso la Scozia o il Galles, dove di certo ci sono temperature più consone o, ancora, verso la Danimarca. Questo comportamento è davvero inspiegabile, motivo per cui noi del Daily Mail abbiamo deciso di affidarci agli esperti che hanno confermato, appunto, la pericolosità del cambiamento climatico per questa specie e per altri volatili.
    Confidiamo che voi lettori cerchiate sempre la veridicità delle fonti, che non vi affidiate a coloro che si basano sulle parole di una sola persona probabilmente troppo accaldata e che non vi fidiate di quotidiani che per vendere qualche copia in più amplifica la disinformazione e la diffusione di culti popolari per bambini.

    Concluse l'articolo, firmandosi con il nome di uno dei giornalisti della redazione. Avrebbe voluto lasciare messaggi in codice, qualcosa che studiato a fondo potesse ricondurre a Grindelwald e alle sue intenzioni, ma poi avrebbe rischiato di farsi riconoscere. Per il momento doveva attendere e lavorare normalmente. Sarebbe arrivato il suo momento e sarebbe stata la svolta della sua vita e di quella di tutta la comunità magica.
    code made by zachary, copia e t'ammazzo©
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    Theodore Skyfield
    Docente di Arti Oscure
    Per il bene superiore!


    Solitario sin dall’infanzia, Theodore, si era ritrovato catapultato in una dimensione oscura in cui non aveva la minima idea di come muoversi. Un omicidio era stato commesso proprio sotto il suo naso qualche giorno prima e, la cosa più spiacevole, è che lo stesso Skyfield non aveva la minima prova che, a uccidere la Preside di Ilvermorny, non fosse stato uno dei suoi. Lena Lynch era una pedina da sfruttare per lui, per la sua scalata sociale, ma era anche vero che a Grindelwald della scalata di Theo non importava nulla. La donna era di certo una strega potente, una strega che aveva influenza nel mondo magico e farla fuori poteva portare vantaggi numerosi per la causa. A maggior ragione, la colpa era caduta sugli Auror, ovviamente. Il signor Lynch era sparito nel nulla e i colleghi ministeriali non sapevano che pesci pigliare. Se la stampa fosse venuta a conoscenza di questo incidente – anche se di incidente non si trattava affatto – sarebbe scoppiato il putiferio e la spaccatura pro Auror e pro Grindelwald sarebbe stata ancora più netta. Era stato un omicidio politico, probabilmente, e proprio per questo Theodore cominciava a sospettare sempre più fortemente che fosse stato commesso da un suo compagno, magari un tirapiedi molto vicino a Gellert, sicuramente capace e abile viste le condizioni della ormai ex Preside di Ilvermorny. Era stata una mossa geniale, per il bene superiore, che nemmeno lui, così vicino alla defunta, avrebbe mai potuto criticare.
    A rendere Skyfield preoccupato, però, era Maxine. La figlia dei Lynch gli era stata affidata in quanto lui era stato la persona più vicina, tutore di Wampus, la casa della ragazza, e insegnante della stessa. Ovviamente era una scusa per mascherare l’incapacità delle istituzioni di prendersi la responsabilità di una minorenne orfana e per pararsi il culo dall’eventuale scandalo. Tuttavia Theodore non aveva potuto dire di no, sia perché gli si era presentato il Capo Auror in persona – cosa che avrebbe forse messo anche lo stesso Grindelwald in difficoltà – sia perché a rimetterci era una sua studentessa e, volente o nolente, lui si era affezionato ai suoi ragazzi.
    Theo aveva quindi affittato un appartamento a Londra, uno abbastanza grande, nonostante da lì a breve entrambi sarebbero dovuti andare a Hogwarts, così da lasciare a Maxine una camera tutta per lei. Era difficile comportarsi in una situazione del genere, ma Skyfield ci aveva provato. Prova di ciò era l’aver imparato a cucinare, perché di solito lui andava sempre in qualche bettola o scroccava i pasti dalla scuola. L’aveva fatto, però, con piacere perché la piccola Lynch difficilmente usciva dalla sua camera e, con tutta la non esperienza del caso, Theo le lasciava puntualmente un piatto pronto proprio all’entrata, dopodiché bussava – senza ricevere risposta – e se ne andava in camera sua o, data l’incapacità di dormire, nel suo studio. Avrebbe voluto fare di più, rassicurarla, scambiare qualche parola per farle capire che, nonostante lui fosse burbero, duro e severo, gli importava e gli dispiaceva per l’accaduto. Ma come si parlava a una ragazzina che aveva appena perso entrambi i genitori? Di certo Theodore non era la persona giusta. Mancava poco alla fine delle vacanze di Natale e, forse, tornare a scuola poteva essere un sollievo per Max. Dall’altra parte, però, ritrovarsi spaesata in una scuola totalmente nuova, con nuovi compagni, con una nuova divisa, poteva risultare completamente deleterio per lei.
    Perso tra i suoi pensieri e tra le sue ipotesi, Skyfield cercava di compilare i moduli che gli erano stati consegnati per insegnare ad Hogwarts. Era stata una fortuna, a dirla tutta, non perdere un posto tanto prestigioso. Era più vicino a Parigi, alla sua bacchetta nuova , ma era più distante dal Wlaza, il suo gioiellino dove proprio da pochi mesi aveva avuto ospite Grindelwald in persona che l’aveva accolto ufficialmente tra le sue fila.
    Dei passi di persona lo fecero riprendere dai suoi pensieri. Sì, quelli non erano gli elfi che ogni tanto pulivano e aiutavano, quelli erano i passi di Maxine. Theodore alzò lo sguardo dai fogli, spedendolo quindi verso la porta, aperta. Era lei. Era in condizioni orribili, ma non sarebbe stato carino dirglielo. Doveva salutarla forse, ma si limitò a guardarla per aspettare una sua parola. Se si trovava lì significava che aveva bisogno di lui. E infatti poco ci volle e la piccola Lynch aprì bocca.
    Che avevano i capelli di diverso? Forse non se li lavava da un po’? Forse si erano formati nodi? Lui non era mai stato da un parrucchiere e li aveva sempre tagliati alla buona, giusto per non averli lunghi, ma era già tanto se si ricordava di pettinarli. Osservò quindi la chioma rossa della ragazza per qualche istante, ancora incapace di parlare, per evitare di dire qualcosa che avrebbe potuto ferirla. Fortunatamente Maxine non era una bambina, non quella che Theodore pensava di aver ricevuto ingiustamente dal Ministero come fosse un oggetto di scambio.
    Non riesci a guardarli, eh? - ripeté a se stesso, pensando a una soluzione. Era decisamente naturale che il colore rosso, identico a quello della madre, potesse darle fastidio in un momento del genere. Apriva in continuazione una ferita che era già impossibile da guarire. - Non penso di essere in grado di tagliarteli tutti.
    Quell’ipotesi forse solo il suo cervello l’aveva concepita, ma voleva comunque precisarlo, per evitare una richiesta avventata da parte della studentessa.
    Se vuoi, però, posso farti cambiare il colore.
    Questione di attimi, un incantesimo ben castato e la ragazza sarebbe potuta diventare bionda, mora, bianca, blu, viola, verde o qualsiasi colore lei avesse voluto. Aprì il cassetto davanti a lui e tirò fuori la bacchetta, posandola sulla scrivania. Scostò quindi la sedia accanto e con un gesto invitò Maxine a prendere posto. Non le avrebbe chiesto nulla sui suoi capelli, non le avrebbe chiesto il motivo per cui non riusciva più a guardarli. Era giusto parlare, era giusto sfogarsi, ma solo se lei fosse stata pronta e sarebbe stata proprio lei a decidere il momento adatto. Di certo non era uno psicologo e forse il suo atteggiamento duro sarebbe anche potuto essere controproducente. Tuttavia non c’era nulla che riusciva meglio allo Skyfield che lanciare incantesimi, quindi, se Max avesse voluto, la bacchetta sarebbe stata contenta di essere utilizzata finalmente.

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  15. .
    The Wlaza
    registro vendite Gennaio



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    Acquisto: LINK
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    Importo Speso:
    Proprietario: Theodore Skyfield

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