[ANTICHE RUNE] - Lezione 1

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    Theodore Skyfield
    Docente di Antiche Rune
    Per il bene superiore!


    Era stato difficile adeguarsi ad una nuova scuola, con modi di fare totalmente diversi da quelli a cui Theodore era abituato, ad una nuova materia, di cui era profondamente innamorato, ma mai aveva pensato a una reale utilità scolastica, a nuovi colleghi docenti e a un nuovo Preside. Già, perché Lena Aldea Lynch non c’era più e mai più ci sarebbe stata. Era difficile ammetterlo, come se quasi gli importasse di quella donna, come se – alla fine – si fosse affezionato, senza un motivo logico, ma adesso non poteva nascondere un senso di insicurezza dovuto all’omicidio della più grande strega di Ilvermorny.
    Hogwarts era diversa, era a tratti più rigida della scuola americana, un bene secondo il suo punto di vista, ma comunque un problema per il suo insegnamento, sempre troppo pratico e decisamente più leggero sotto il punto di vista teorico. Antiche Rune era una materia, almeno per i meno attenti, decisamente teorica, dove lo studio del libro faceva il novanta per cento del corso. Ecco, per lo Skyfield queste statistiche erano tutte sbagliate: entrare in contatto con le Rune, capirne il loro potere e sfruttarlo a dovere era decisamente più importante che studiare un paragrafo a memoria da un volume del quale molti ragazzi nemmeno conoscevano il titolo o l’autore.
    Ecco perché, per quella prima lezione, Theodore si era portato con sé numerose pietre sulle quali erano incise tutte le Rune del Futhark Antico, l’alfabeto runico che da quel momento in poi avrebbe accompagnato gli studenti di Hogwarts per tutto il corso. La preferita del Professore era Isaz, che era incisa su una medaglietta appesa al collo e che aveva un enorme significato per lui. Al termine della prima lezione Skyfield avrebbe assegnato una Runa specifica a ciascuno studente, così da farli affezionare a un simbolo dell’alfabeto runico e così da farli entrare in un’ottica totalmente differente. Quel simbolo, quella Runa, sarebbe diventata il migliore amico, il miglior strumento, il miglior potere di ogni singolo mago e di ogni singola strega che avrebbero seguito le lezioni da lì in avanti del CapoCasa di Serpeverde.
    Con il sacchetto pieno di piccole pietre sulla cattedra e con l’intero alfabeto runico scritto alla lavagna, Theodore aveva deciso di arrivare per primo in aula, per accogliere più o meno gentilmente tutti i ragazzi che da quel momento superavano la soglia della sua classe. Non appena tutti si fossero seduti al loro posto, Skyfield si sarebbe alzato per dare il via alle danze.
    Buongiorno ragazzi. Io sono Theodore Skyfield, CapoCasa di Serpeverde e vostro nuovo insegnante di Antiche Rune. - cominciò diretto, senza girare troppo intorno a quella che era la sua figura. Dopotutto, chiunque in quella classe lo conosceva. - Se avete scelto questo corso perché pensate che basta studiare per prendere una O o addirittura una E potete uscire in questo istante, non vi fermerò di certo.
    Silenziò di colpo. Diede cinque secondi di tempo, posando i suoi occhi duri prima sugli studenti, poi sulla porta, come ad indicare la strada da percorrere. Sorrise, poi, quasi beffardo.
    Da adesso in poi non potete più lamentarvi. - tornò a sedersi dietro la cattedra. - Pretendo che questa materia sia capita, non studiata. E non c’è modo migliore per capire il funzionamento delle Rune Antiche che praticandole. Ora vi sembrerà strano, ma sappiate che uscirete da questo corso con un potere che pochi altri maghi e poche altre streghe sanno controllare, un potere per cui non vi servirà la bacchetta, ma solo la vostra mente, un potere che potrà farvi controllare gli elementi, che potrà nascondere un messaggio, che potrà inibire un altro potere.
    Pochi frequentavano o avevano frequentato quella materia a scuola e pochi si erano applicati per studiare le Antiche Rune al di fuori di un percorso scolastico. Quello che aveva detto Theo non era affatto una bugia, anzi. Il potere che gli studenti avrebbero appreso durante quelle ore di lezione, sarebbe stato un potere unico, totalmente diverso dal classico insegnato ad Incantesimi o a Difesa Contro le Arti Oscure. Si trattava di concentrazione, si trattava di forza di volontà, di coraggio, di passione, di intelligenza, di empatia.
    Ho bisogno che voi, adesso, uno alla volta, vi avviciniate qui alla cattedra e scegliate una di queste pietre. - aprì il sacchettino e lo svuotò davanti a lui, sistemando i sassolini tutti quanti rivolti con la Runa incisa in bella vista. - Dovete scegliere una Runa, ma non una qualsiasi, quella che più vi colpisce, quella che più vi assomiglia, quella che più vi faccia sentire legati ad essa. Prendetevi tutto il tempo di cui necessitate prima di sceglierla. Una volta tornati al vostro posto mi potete dire se la conoscete, come si chiama, cosa potrebbe rappresentare, quali sono i poteri a cui è associata secondo il mito, eccetera eccetera. Se un vostro compagno sceglie una Runa uguale alla vostra non disperate, probabilmente avete sentito la stessa connessione. Prego allora, avvicinatevi pure.
    Skyfield strinse una pietra su cui era incisa Isaz e la portò verso di sé. La lezione poteva cominciare!

    Scadenza per rispondere martedì 28 giugno ore 23:59.

    Per partecipare alla lezione e per svolgere i relativi compiti è consigliabile acquistare il libro di testo "Sillabario dei Sortilegi".


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    Edited by Theodore Skyfield - 24/6/2022, 08:03
     
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    Bell.




    Metà delle lezioni obbligatorie in questa scuola del cazzo erano una perdita di tempo: persino a difesa contro le arti oscure, una delle poche materie che potevano insegnare qualcosa di sensato, eravamo costretti a stare piegati sui libri ad apprendere nozioni teoriche piuttosto che esercitarci con la bacchetta. Per fortuna c’era il Quidditch e facevo regolarmente a cazzotti con quella testa di cazzo di Shelby, così mantenevo allenati i muscoli, visto che queste mezze checche si rifiutavano di farci usare le bacchette magiche. Come se non bastasse il supplizio inflitto dalle lezioni obbligatorie, toccava sorbirci anche quelle facoltative. Mi era stato detto che all’ultima di divinazione avevano sorseggiato del the da tazzine da ceramica, ma che era pieno di ragazze molto gnocche, dovevo considerare di aggiungere questa materia ai miei corsi il prossimo anno. Skyfield, il nostro capocasa da qualche mese, comunque restava la mia spina nel fianco e la seccatura maggiore che Hogwarts fosse riuscita a partorire. Ambizioso come pochi voleva vincere la coppa delle case, immaginavo che per lui sarebbe stato un grande successo da inserire nel curriculum se avesse vinto. Però questo andava bene finché non si traduceva nel essere un enorme palo nel culo per tutti noi. La sua ultima sfuriata in bacheca era stata davvero magistrale, così che tutti c’eravamo trascinati puntualmente alla sua lezione, che manco a dirlo era un’altra fesseria teorica che era veramente inutile. Antiche Rune. Mi accasciai con poca eleganza sul banco scolastico in fondo all’aula, posando i piedi sulla seduta che avevo accanto, usando il muro per appoggiare i piedi. Mi ricomposi soltanto quando Mr. Ingessato fece il suo ingresso, probabilmente era la sua massima emozione spiegare a un gruppo di studenti e fare il prepotente con noi Serpeverde. ”Giorno.” avevo salutato a voce non troppo alta. La presentazione era quasi figa, sembrava addirittura che non si dovesse studiare, ma decisi di non cascarci appieno. Non ero certo un fesso che si innamora soltanto perché una sventola davanti il reggiseno. Non furono poste domande teoriche, questo andava a vantaggio del Capo Casa, ma una semplice scelta di una runa. Mi misi in fila, fino ad arrivare davanti alla cattedra. Pescai una runa dal gruppo, non ci pensai troppo e non ebbi troppe pretese a sceglierne una bella o altro. Presi in effetti la prima che mi capitò davanti. Per fortuna mi era capitata una runa facile e semplice. Una cazzo di linea verticale a basta. Meraviglioso.
    ”Black, Serpeverde. Ho preso la runa Isaz. La runa del ghiaccio. É solo una linea, quindi assume lo stesso significato anche capovolta.” spiegai rapidamente e un po’ scocciato di dover prendere parte a questa pagliacciata.
     
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    RAVENCLAW
    Honor



    Voleva essere eccellente in tutte le materia, per questo seguiva un così gran numero di lezioni e materie: per essere la migliore doveva impegnarsi in tutte le lezioni. Solo così avrebbe raggiunto il numero massimo di punti e di voti, corvonero avrebbe vinto la coppa delle case anche grazie a lei e al suo impegno.
    Buongiorno aveva salutato il professore Skyfild, che era un nuovo insegnante molto burbero e scontroso. Non sembrava promettere bene però avrebbe provato. Seduta al primo banco, come sempre perchè lei era una delle studentesse modello, aveva ascoltato la prima parte di lezione ed era stata tra le prime ad alzarsi per prendere la runa. Si era soffermata davanti alle tante che c'erano, poi le sue dita avevano afferrato la runa con la X. Gebo. Dono.
    Tornò a sedersi al posto e quando chiamata dal professore la presentò. Ho preso la runa gebo, raffigurata con la X, essa significa dono. Non ha sopra e sotto, destra o sinistra. Rappresenta l'unione di due linee, esse rappresentano due amanti. Rappresenta amore e matrimonio, i legami profondi, ma anche i sacrifici.
    Sono Honor Fell, di Corvonero.
     
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    Tess.


    Cosa aspettarmi da una lezione come Antiche Rune, proprio non lo sapevo. Ovviamente in queste situazioni, quando persino la vocina di mia madre nella mia testa, decideva di tacere, o perché non aveva nulla da dire o perché non mi aveva inculcato nessun malato principio in mente, non mi restava che fare una cosa: assaltare la biblioteca. Il giorno precedente mi ero recata nella rifornitissima biblioteca di Hogwarts, avevo preso quanti più volumi parlassero di rune, oltre al “Sillabario dei Sortilegi” che avevo provveduto a comprare al Ghirigoro, per essere pronta e preparata su ogni possibile argomento di Skyfield. Avevo avuto modo di conoscere il docente oltreoceano, quando a Ilvermorny era stato organizzato il club dei duellanti: parteciparvi, senza che mia madre fosse stata informata, era stata la cosa più trasgressiva che avessi mai fatto. Mi domandavo se potessi aver fatto una buona impressione al punto di essere ricordata dal docente, ma soprattuto speravo che una simile iniziativa potesse essere portata anche a Hogwarts.
    Buongiorno Professor Skyfield. avrei salutato come di consueto non appena entrata in aula, andandomi poi rapidamente a sedere in prima fila, dove già stava la mia compagna di casa, Honor Fell. Ciao Honor, come stai? avrei sussurrato, prima che la lezione iniziasse ufficialmente, dopo di che mi sarei silenziata definitivamente. Non volevo certo arrecare disturbo e rischiare così di perdere punti.
    Appena la lezione entrò nel vivo, iniziai a prendere appunti, cercando di fare mente locale anche con quanto letto la sera prima. Il discorso che non bastasse soltanto studiare sui libri per andare bene in questa materia mi terrorizzava un po’, tuttavia decisi di non farmi scoraggiare e proseguire.
    Quando venne il momento di scegliere una runa, mi misi impazientemente in fila. Nella mia mente si affollavano così tante informazioni da creare un ingorgo, che quando mi trovai dinanzi alle pietre con le rune incise mi diede ancora più mal di testa e senso di incertezza. Era stupido pensare che ci fossero rune belle o rune brutte, ma alcune sembravano troppo banali o troppo complesse. La fila era bloccata dietro di me da troppo tempo, cominciavo a andare nel panico. Presi un lungo respiro, prima di aprire gli occhi e indicare la prima runa che colpì la mia vista.
    Kenaz ᚲ. spiegai ad alta voce tornata al tavolo, dopo aver comunque presentato me stessa come Theresa Griffin di Corvonero, quando fossi stata interpellata dal docente, nello spiegare la runa che aveva esercitato maggiore impressione su di me. Graficamente appare come due linee oblique, una verso l’alto e una verso il basso, unite al centro. Rappresentano il significato intrinseco della runa: sacrificio e dono coesistono al suo interno. Tanto chiede e tanto rende . spiegai, cercando di rievocare quante più informazioni dai libri che avevo letto la sera precedente Simboleggia il fuoco, la capacità di portare luce anche su cose sconosciute, e di purificare. Capovolta però assume il significato opposto: oscurità, incapacità di mettere a fuoco le cose, e malattia.
    Secondo il mito quindi questa runa avrebbe la capacità sia di donare lucidità e concentrazione, che di guarire dalle ferite. Ma richiede sempre un prezzo commisurato a quanto grande è il potere a cui si desidera attingere.
    quest’ultima parte mi risultava poco chiara, tentennai nell’esporla, come se non fossi del tutto sicura. Non ero certa che bastasse tracciare una runa per attivare il suo potere, mi sembrava così particolare, ma ero curiosa di scoprirne di più.


     
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    Tassorosso
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    connor o’riley
    Che Connor O’Riley fosse un coglione era un dato di fatto, quindi perché stupirsi del fatto che avesse accidentalmente segnato la sua iscrizione alla materia facoltativa di Antiche Rune ? In realtà stava saltando cercando di apporre il suo nome su un foglio in bacheca che prometteva una fornitura mensile di cioccorane, api frizzole e gelatine tutti i gusti +1, ma non si era reso conto che, con tutti i nomi di gente sopra, stava scrivendo il suo nel foglio sottostante, quello per gli iscritti al corso. Quando aveva ricevuto l’orario aggiornato, non aveva avuto il coraggio di dire del suo errore, anche perché il professor Skyfield per quanto potesse avere daddy issues lo terrorizzava.
    « Buongiorno Prof!» era entrato in aula salutando con la sua consueta allegria, soltanto per mascherare un po’ di sana paura che cominciava a provare, per poi andare a prendere posto qualche banco più in là di uno scontroso Serpeverde - la seconda cosa in quella stanza che lo terrorizzava maggiormente dopo il docente. Sapeva di non sapere, ne era consapevole, questo sperava volgesse a suo vantaggio. Non avrebbe dovuto fare nulla, almeno per le prime lezioni… E invece no. Dopo un’introduzione iniziale alla materia, tutti dovevano mettersi in fila e scegliere una runa. I sassolini sulle quali erano incise erano precisi, rotondi, quasi artificiali a vederli. Connor li trovava quasi affascinanti, se solo non fosse stato tanto terrorizzato dallo sguardo inquisitore dello Skyfield si sarebbe quasi goduto il momento. Incespicò sul pavimento e quasi andò a sbattere con la fronte sul tavolo, e così, per levarsi dall’imbarazzo scelse la pietra con la runa Raido. Non era un ragazzo molto sveglio, come dicevamo e come si rese conto mentre le spiegazioni iniziavano a fioccare da tutti i lati della stanza. Avrebbe dovuto scegliere una runa di cui sapeva qualcosa, qualcosa di più del mero significato. « Sì, ehm, Connor. Connor O’Riley signore. Tassorosso.» aveva iniziato a blaterare, davvero fantastico. « Ho percepito affinità con la runa Raido. É una… erre. Come la lettera. Rappresenta il viaggio e quindi immagino significhi sia un viaggio fisico che spirituale, mentale. Penso quindi possa anche rappresentare l’anima. E che sia legata in qualche modo alla ricerca e alla scoperta, magari anche alle avventure. » passò nervosamente la mano nei capelli, pieni di gel, spettinandoli, senza riuscire a capire come procedere. « So anche che è una delle rune la cui unione compone la parola Futhark, che sono ehm dunque Fehu, Uruz, Thurisaz, Ansuz, Raido e Kenaz.»

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    Corvonero
    Maverick Bristol



    Antiche Rune era un’incognita. Ancora non avevo capito se mi sarebbe piaciuta o se l’avrei detestata profondamente, ma volevo provarci. Non mi piace in genere uscire dalla mia comfort zone, ma con un libro dietro cui nascondermi non è che davvero io sia fuori dalla mia solita zona di conforto.
    Buongiorno, professor Skyfield. saluto con un sorriso tirato verso il direttore di Serpeverde, se trovo terrificanti gli studenti di Serpeverde figurarsi il loro grande capo. Provo a concentrarmi, mi sono seduto dietro le spalle di Tessa e di Honor, la prima è una piacevole conoscenza mentre per la seconda mi basta sapere che è una Corvonero come me per sentirmi meno teso. Prendo appunti, sto con il capo chino per non doverlo guardare in faccia, ma comunque sono costretto ad affrontare le mie paure quando mi alzo per andare a scegliere una runa. Mi sento attratto verso il lato basso della cattedra, forse perché più lontano da dove sta il professore. É Dagaz la runa che cattura il mio interesse. Cerco di ordinare la mente mentre il giro di persone che presentano le rune si stringe sempre di più: ancora nessuno ha citato quella che ho individuato io. Per Corvonero, Mavericks Bristol. mi presento in piena agitazione, tanto che mi sto grattando nervosamente un braccio sotto la camicia della divisa che mi va improvvisamente stretta. La mia runa è Dagaz. È una runa molto positiva, graficamente è simmetrica, con due assi obliqui che si uniscono in un punto focale al centro, e due verticali a chiudere. Per questo motivo si narra sia legata al sole. Penso sia anche una runa che invita alla riflessione, alla legge che a ogni azione corrisponde un’altra azione uguale e contraria. Che la verità e la luce verranno sempre a galla e che si dovrebbe vivere secondo i priori principi. Possiamo dire che invita a guardarsi allo specchio. E guardandosi allo specchio ci si può focalizzare e concentrare su dettagli che altrimenti non si vedrebbero, non parlo di brufoli o punti neri, ma invita alla riflessione interiore.
     
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    Max Lynch

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    Con il passare del tempo, non solo aveva completamente perso il senso dell’appetito, ma era arrivata a non sentire quasi più i gusti. Tutto il ibo sembrava sapere di cenere, di nulla. Non era nemmeno il senso di lutto a opprimerla, perché semplicemente non provava nulla. Le lacrime avevano smesso di rigarle le guance solo per qualche istante, eppure erano cariche di un dolore così profondo da non poter dare loro un nome. Nemmeno le sembrava più di essere una persona, in grado di provare emozioni e sentimenti. Si trascinava, in questo inferno costante, un limbo in cui era bloccata senza alcuna apparente possibilità di uscire. Ormai aveva accettato la presenza del prefetto-ombra, che silenziosamente, come un cane pastore con il gregge di pecore la guidava verso la lezione successiva o verso il dormitorio o ancora la sala grande. Quella mattina però aveva avuto un guizzo, un qualcosa, quando il suo sguardo aveva trovato il nome del suo tutore legale sulle lezioni della giornata, istintivamente le dita della destra erano andate ad accarezzare le ciocche bionde che le aveva dato. Per una volta era quasi contenta di andare a una lezione. Ma era troppo stremata dalla situazione perché questo stato durasse a lungo, arrivando all’aula di lezione con le energie prosciugate. Aveva preso posto vicino al muro, ci si era appoggiata con la spalla, sentendo il bisogno di qualcosa che la sorreggesse. Poi la lezione era iniziata, Skyfield non avrebbe dovuto minacciare nessuno se si fosse addormentata durante la sua lezione, anche se forse sarebbe stato ingrato da parte sua. Ci provò, ma non riuscì a seguire nulla, ma per quella reazione incondizionata di muoversi insieme agli altri, anche lei si era alzata in piedi per mettersi in fila. Fu una delle ultime, tentennando davanti alle rune. Ma sentì il legame con una in particolare scattare in maniera immediata e profonda.
    ”Isaz.” qualcuno l’aveva già presentata ”Nella mitologia 腔 fece una pausa mentre i ricordi di alcuni racconti, narrati dalla voce della madre affiorava nella sua mente ”è posta in contrapposizione tra il regno dei giganti di fuoco e Jǫtunheimr, quello dei giganti di ghiaccio.” poi, come se a parlare della runa del ghiaccio si fosse sciolto qualcosa dentro di lei, proseguì ”Non è solo la runa del ghiaccio. É la runa che rappresenta la fissità delle cose. Ne acqua ne fuoco. Un letargo. Un momento di pausa necessario per aspettare che tempi migliori arrivino.” guardò per un lungo istante Skyfield prima di distogliere lo sguardo e cadere nuovamente nella sua letargia. Forse per lei non sarebbe mai tornata la primavera.
    it's M A X - not maxine
     
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    Theodore Skyfield
    Docente di Antiche Rune
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    Mai Theodore si sarebbe aspettato una tale risposta alla sua provocazione. Certo, sperava di non vedere tutti i secchioni della classe uscire dalla porta che aveva indicato rudemente, ma nemmeno uno si era alzato e aveva osato mancare di rispetto al Professore di Antiche Rune, nonostante quella non fosse una materia obbligatoria, né lui fosse il più amabile degli insegnanti. Silenziosamente, Theo apprezzò il comportamento e la scelta di tutti i suoi studenti che avevano capito che lo studio è solo la base per capire una materia, ma erano poi la pratica, la dedizione e la testa a fare tutto quanto il resto. Con le Rune Antiche il discorso non cambiava: chiunque avrebbe potuto studiare il significato di una Runa inversa, addirittura della mitologia, della crittografia, ma non tutti sarebbero riusciti ad utilizzare e ad attivare le Rune con semplicità. Erano secoli che esse non venivano utilizzate in combattimenti, guerre o chissà che, non perché si sottovalutava il potere bensì perché era difficile usarlo a proprio vantaggio. A Hogwarts, poi, il massimo che si poteva insegnare era proprio la teoria, essendo una materia opzionale per gli esami G.U.F.O. a nessuno importava seriamente. Skyfield però non era come gli altri Docenti, non era lì per insegnare davvero, era lì per formare una nuova generazione di maghi che si sarebbero uniti a lui per una battaglia di potere che andava ben oltre stupidi libri di testo. La nuova generazione sarebbe dovuta essere più forte, avrebbe dovuto riprendersi il mondo da cui i no-mag li avevano estromessi e avrebbero dovuto comandare, com'era giusto di diritto.
    Piano piano ogni studente si avvicinò a prendere una Runa, proprio come Theodore aveva richiesto. Skyfield osservò negli occhi uno ad uno e si rese conto che alcuni avevano scelto con saggezza il proprio sassolino, altri invece l'avevano scelto solo per prenderne uno. Non importava molto, ma quegli ultimi avrebbero avuto sicuramente un po' più di difficoltà nell'esercitazione che da lì a breve avrebbero svolto. Black, uno dei suoi Serpeverde, prese Isaz, proprio come poco dopo Maxine. Sorrise all'idea che la ragazzina ora bionda stava diventando sempre più come lui. Poteva diventare una brava strega, ma avrebbe dovuto superare il trauma ed era evidente che ancora non era così. Le altre Rune prese furono Dagaz, Gebo, Kenaz e Raido. Il Professore ascoltò quindi ciascuna spiegazione, alcune erano dettagliate, alcune erano totalmente scarne, altre addirittura non proprio conformi alla realtà, ma era normale rispondere così alla prima lezione di Antiche Rune.
    "Black, finalmente qualcosa di sensato è uscito dalla tua inutile bocca. 5 punti a Serpeverde. Non solo Isaz è uguale capovolta, ma è uguale anche invertita, ovvero specchiata."
    Era un discorso, quello, che non avrebbero affrontato a breve, perché le Rune Invertite erano complicate da ottenere e da attivare e non tutte potevano esserlo, Isaz era un esempio.
    "Interessante la tua visione sull'amore di Gebo, signorina Fell, ma la vita non è solo amore e sacrifici e nemmeno Gebo lo è. Sono comunque 5 punti a Corvonero."
    Gli ormoni a palla dell'adolescente forse avevano offuscato il suo giudizio. Sicuramente l'aspetto romantico aveva il suo fondamento in Gebo, ma non era affatto solo quello ed era giusto avvisarla.
    "Qualsiasi Runa chiede un sacrificio, Griffin, alcune ne richiedono uno maggiore, questo è vero, ma nessun potere viene regalato, tienilo a mente. Ottima analisi, comunque. Anche per te sono 5 punti a Corvonero."
    Forse era stata l'analisi migliore, anche se la bronzo-blu si era dilungata anche fin troppo su quello che doveva essere il sacrificio per ottenere il privilegio della Runa. Era giusto, quindi, mettere i puntini sulle i e avvisarla che qualsiasi Runa avesse voluto utilizzare avrebbe dovuto pagare un pegno.
    "Corretto, O'Riley. Il Futhark Antico è l'alfabeto runico da cui derivano le nostre Rune. Raido simboleggia anche le scelte, perché ricordati che un viaggio, di qualsiasi natura esso sia, è fatto di scelte. 5 punti a Tassorosso!"
    O'Riley aveva viaggiato un po' con la fantasia, motivo per cui Raido doveva essere proprio perfetta per lui. Skyfield trovò il collegamento tra i due quasi buffo ed era curioso di vedere le qualità del giallo-nero all'opera per attivare la sua Runa.
    "Bristol, la tua idea è leggermente distorta. Non dico che non aiuti a riflettere interiormente, ma Dagaz è un nuovo ciclo, è una trasformazione, come quella di una farfalla. Hai ragione quando dici che è legata al sole perché rappresenta Dagaz rappresenta il giorno, il giorno che viene dopo la notte, una luce dopo l'oscurità."
    Non diede nessun punto questa volta, non per cattiveria, in quanto Bristol non poteva sapere molto sulla materia, ma per evitare che passasse l'idea che lui potesse premiare anche chi sbagliava. No. Non avrebbe mai accettato un errore, non nella sua aula.
    Ultima, ma non per importanza, la Lynch si decise a prendere una Runa e a raccontare ai suoi compagni qualcosa su di essa. Theodore la osservò, contento di vederla lì con lui, mentre però la squadrava attento per cercare di capire cosa le passasse per la testa. Era palese che non fosse ancora in sé e si chiedeva quanto i suoi compagni la stessero aiutando davvero. Strinse i pugni, sotto la cattedra, senza farsi vedere da nessuno.
    "Esatto, Maxine. Non è solo Ghiaccio, è quiete, come dici tu, ma non solo. Isaz è anche resistenza al cambiamento e vittoria sugli ostacoli. Sono 5 punti a Grifondoro."
    Max era stata l'unica ad essere chiamata per nome. Se qualcuno avesse pensato anche solo un istante che c'era una preferenza, avrebbe dovuto avere il coraggio di dirglielo in faccia: a Theodore non importava minimamente di ciò che pensavano gli altri, voleva solamente il bene di quella ragazzina diventata bionda e non si sarebbe dato pace finché lei non fosse stata in pace con se stessa. Skyfield ci aveva tenuto a sottolineare gli altri significati di Isaz in quanto erano importanti proprio per la Lynch. C'era stato un cambiamento importante nella sua vita e doveva resistere perché solo così avrebbe vinto sugli ostacoli che le si erano presentati davanti e solo così sarebbe potuta andare avanti.
    "Adesso che sapete cosa sono i sassolini davanti a voi vi chiedo di attivarli. Non ci sarà nessun sacrificio in questo caso perché non li attiverete per il loro potere, bensì per legarvi a loro. Dovete tenere in mano la Runa, chiudere gli occhi ma pensare molto bene al disegno, disegnatelo nella vostra testa più e più volte se dovesse servirvi. Dovete liberare la mente da qualsiasi cosa che possa impedire una adeguata concentrazione e dovete pensare a ciò che è stato detto. Io ho Isaz, quindi penserò alla quiete, al resistere alle difficoltà per poi vincerle. O'Riley che ha Raido dovrà pensare a un viaggio, fisico o no, che gli comporterà delle scelte, e così via."
    Fece una breve pausa per essere sicuro che tutti avessero capito la consegna. Dovevano semplicemente chiudere gli occhi, se volevano, concentrarsi sulla Runa che tenevano in mano e pensare alla rappresentazione di essa, sia sotto forma di disegno sia sotto forma di significato intrinseco.
    "Una volta che riuscirete ad attivare la Runa vi si paleseranno delle idee, delle sensazioni, delle emozioni. Dipende da ciascuno di voi, ognuno sarà diverso, anche con la stessa Runa. Prego, iniziate pure."
    Lasciò quindi nelle mani dei ragazzi la prima esercitazione pratica di Antiche Rune.

    Scadenza per rispondere mercoledì 20 luglio ore 23:59.

    Potete autodeterminare la riuscita dell'attivazione della Runa, descrivendo adeguatamente ciò che il vostro personaggio pensa. Come ho detto potete avere idee, sensazioni, emozioni, ecc. Il tutto deve essere ovviamente realistico per dei ragazzini che non hanno mai attivato una Runa prima di adesso. Buona fortuna!


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    connor o’riley
    Quando aveva cominciato a vedere assegnati solo cinque punti a interventi ben più brillanti del suo aveva iniziato a sudare freddo, immaginando di non potersene nemmeno permettere uno solo. Skyfield lo terrorizzava. Sospirò di sollievo, facendo uscire quasi tutta l’aria che aveva nei polmoni nello scoprire che il suo intervento era stato apprezzato al punto da fruttare cinque punti. Non era molto ma andava bene così, soprattutto per il ragazzo che non sapeva bene perché si trovava in quell’aula. Osservò Raido, rigirandosi la runa tra le mani, come se avesse appena trovato un complice inaspettato. La lezione procedette con quella che doveva essere la sua prova pratica, doveva riuscire ad attivarla.
    « Per favore, perfavore, non farmi fare brutte figure.» avrebbe sussurrato talmente piano al pugno della sua mano, stretto sulla runa, mentre cercava di concentrarsi per attivarla. Intraprendere un viaggio mentale per lui non doveva essere troppo difficile, di trip con ausilio di sostanze naturali era un vero esperto. Certo in una stanza affollata, senza la sua materia prima preferita, era un po’ difficile ma si sarebbe impegnato. Avrebbe provato a svuotare la mentre, focalizzandola solo sul simbolo della sua runa. La lettera erre ripercorsa molte volte nella sua mente, insieme alle sensazioni di quando lasciava che la sua mente viaggiasse da sola e senza preoccupazioni. Nella sua mente parve delinearsi un sentiero, un percorso da seguire, con delle ramificazioni da prendere. Comprese in quel momento cosa significa il fatto che viaggiare significasse anche dover scegliere. Un senso di consapevolezza, di tranquillità pervase il suo corpo e la sua mente, come se nulla di quello che avrebbe incontrato oggi potesse turbarlo, sia che la sua scelta fosse stata corretta che sbagliata. Serenità e pace. E pochi pensieri. Come dopo una bella canna.
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    Non mi piaceva fare confronti e paragoni, però non lo sembrava molto equo il sistema di assegnare i punti, tutti cinque punti, ma quando venne il mio turno e non mi furono assegnati nemmeno quello, arrossii e desiderai seppellirmi nel luogo esatto in cui mi trovavo. Che vergogna! Eppure pensavo di aver fatto una buona analisi e invece il professore non aveva concordato con me. Abbassai lo sguardo e rimasi ad osservare, con le guance rosse per la vergogna, la runa che avevo scelto. Quel che era peggio era che nemmeno della descrizione che aveva fatto il professor Skyfield della runa ci avevo capito qualcosa.
    Avrei stretto nelle mani la runa pescata, Dagaz, osservando bene la forma grafica che aveva, la simmetria che la componeva. Avrei tracciato con lo sguardo quegli assi descritti, poi avrei chiuso gli occhi e riprodotto quel simbolo e quei movimenti in testa. Avrei provato a pensare alle farfalle, alla rinascita, a un bozzolo chiuso che deve aprirsi. Un nuovo inizio. Nella mia mente iniziarono a vorticare diversi pensieri. La necessità di uscire dal mio essere fermo in un angolo. Solo. Dovevo smetterla di piangermi addosso e provare ad agire, a costruire delle amicizie. Un nuovo giorno prontava a nuove, infinite, possibilità. Potevo fare quello che volevo. Essere chiunque avessi voluto. Potevo, semplicemente, essere.
     
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    Era molto soddisfatta dei cinque punti, il livello massimo, ottenuti. Infondo Skyfield sembrava molto severo e attento e nessuno sembrava aver catturato l sua attenzione. Ascoltò con attenzione il continuo della lezione e prese nota di quello che dovevano fare. La runa che aveva pescato, quella con cui aveva affinità indicava il dono. Visualizzò nella sua mente la X, tracciandola con il pensiero e pensando al suo amore per Vincent. Era una relazione giovane eppure molto profonda. Pensò al dono come concetto più materiale, come regali di compleanno e per il Natale. Poi in senso più profondo come donare se stessa per una causa o per qualcuno. Il concetto di sacrificio era più chiaro. Ma lei era una persona egoista e mai avrebbe accolto questo aspetto di Gebo. Tornò a vedere il volto di Vincent prima che la connessione con la runa terminasse.
     
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    Theodore Skyfield
    Docente di Antiche Rune
    Per il bene superiore!


    Com'era prevedibile, non tutti gli studenti furono capaci di capire appieno le indicazioni del Docente. Le Antiche Rune erano un potere difficile da comprendere e ancor più difficile da controllare. Ovviamente serviva una base di studio, una base di conoscenza per poi arrivare alla parte pratica, quella che più avrebbe cambiato la vita degli studenti, che sarebbero stati capaci di cambiare le sorti del mondo magico attuale. Loro sarebbero stato il futuro e per esserlo sarebbero dovuti partire da ciò che più di antico c'era. Pochissimi sapevano maneggiare l'arte dell'antico potere e quelli che lo facevano avevano un vantaggio più che importante su tutti gli altri. Lo stesso Grindelwald aveva dato a Theodore e alla sua fedele cerchia una Runa. E da quel momento Theo aveva capito quanto anche Gellert fosse potente. Un mago che non solo era strepitoso nel lancio degli incantesimi, un mago che non solo aveva la capacità di vedere qualche squarcio di futuro, ma un mago che conosceva il più antico dei poteri e poteva utilizzarlo a suo piacimento. Grindelwald sarebbe stato il perfetto Leader della comunità magica internazionale e tutti dovevano saperlo, dovevano accettarlo.
    Skyfield, a sua volta, cercava di diventare, giorno dopo giorno più potente, per essere pronto a combattere, per diventare in qualche modo il braccio destro del più grande mago di tutti i tempi. Era un onore stare al suo fianco, ma non poteva di certo lasciarsi andare, ed ecco perché aveva deciso di imparare di più proprio sulle Antiche Rune. Con lo studio necessario per insegnare aveva trovato più che efficace l'utilizzo di quelli che prima considerava semplici simboli. Adesso aveva una visione più ampia ed era in grado di far perdere la magia a qualsiasi mago o strega fosse in un determinato luogo. Era in grado di potenziare alcuni incantesimi. Era in gradi di controllare sentimenti, emozioni, pensieri. Tutto ciò che era stato dimenticato con il passare degli anni era in realtà qualcosa di davvero potente e la nuova generazione doveva saperlo, per un mondo magico migliore.
    Non fece nemmeno un cenno di disappunto quando vide Black non provar nemmeno a toccare la Runa, dopotutto l'aveva scelta a casaccio, non aveva probabilmente sentito alcun tipo di legame. Fu stranito invece dal comportamento di Max, ma era già tanto che si fosse presentata a lezione e ciò l'aveva apprezzato molto più che qualsiasi altra possibile esercitazione meglio riuscita. I ragazzi che ci provarono, invece, andarono abbastanza bene. Ovviamente era difficile gestire qualcosa di sconosciuto, ma si erano tutti lasciati andare e trasportare dal potere delle Rune Antiche. Il Tassorosso sembrò calmarsi all'improvviso, Bristol sembrò avere un'illuminazione e Fell sembrò vedere un fantasma. Theodore non poteva sapere cosa avessero pensato e provato, ma era sicuro che in loro qualcosa era avvenuto, perché il cambio di sguardo era evidente.
    "10 punti per ciascuno di voi che ha svolto l'esercitazione pratica."
    Decise di non fare complimenti, perché erano ben lontani da quello che poteva definirsi un buon lavoro, ma era un punto di partenza importante e il Professore di Antiche Rune, sotto sotto, era soddisfatto del suo lavoro. Nessuno aveva lasciato l'aula dopo le sue minacce, Max si era presentata e alcuni dei suoi studenti erano riusciti ad attivare una Runa per la loro prima volta (anche se quella non era affatto un'attivazione nel senso stretto del termine). Quella lezione era stata un successo!
    "Immagino che non sia semplice da accettare, ma ricordate bene cosa avete visto, come vi siete sentiti perché sarà questo il punto d'inizio della prossima lezione. - disse con tono deciso. - Ora andatevene. La lezione qui è finita!"
    E li scacciò via, come se non li volesse mai più vedere in tutto il resto della sua rimanente vita. Dopotutto era soddisfatto del suo lavoro, non di quegli scansafatiche che senza di lui non sarebbero stati in grado nemmeno di leggerle le Rune.

    Lezione terminata, grazie a tutti per la partecipazione.


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