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Welcome, io sono Ale :3 -
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Rimosso -
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Welcome, io sono ale. Benvenuta** -
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Modificata -
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Wampus -
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SMISTAMENTO CONCLUSO!
Edited by Wizarding World Master - 13/11/2019, 15:41 -
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Benvenuta^^ Io non ho letto tutti i libri, non saprei dare un giudizio completo. Nei film comunque, a me è piaciuto molto all'inizio. Negli ultimi capitoli mi è piaciuto tanto Draco...insicuro e tenero *_* -
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Argus Lestrange DIVINATORE ■ Link scheda ■ Camera blindata 114
Carisma 25 ■ Costituzione 5 ■ Destrezza 10 ■ Forza 15 ■ Intelligenza 25 ■ Saggezza 20
Argus non reputava Hogwarts una casa. Era uno spazio. Un angolo di pensiero. Lontano dallo stress e nella spensieratezza che, forse, il problema più grande, era non prendere bruttissimi voti. Pochi amici. Poche parole. Molto riservato, ma invadente. Fastidioso...ecco, lui era fastidioso. Comunque sia, se ce n'era l'occasione, socializzava con tutti. L'idea di cambiare realtà lo turbava...dentro di lui, in realtà, lo spaventava moltissimo. Molte lettere erano state spedite, i gufi sfrecciavano per tutte le tenute. Argus non aveva ancora ricevuto ancora niente, ma, suo padre, glielo aveva accennato. "Il prossimo anno non andrai a Hogwarts, anzi, ci trasferiamo!" Queste parole furono sillabate scrupolosamente, quasi vi si percepiva una celata esclamazione. Non c'era nulla di spiegare o negoziare, una notizia fugace e, indirettamente, turbolente nella testa del ragazzo. Argus non aveva aspirazioni, progetti o sogni nel cassetto da realizzare; tuttavia, temeva che, questo repentino cambiamento, lo avrebbe potuto confondere maggiormente. « Non posso andare all'istituto Beauxbatons? Almeno avrò un buon motivo per cacciarmi nei guai... » Confabulò il giovane, alludendo, ovviamente, ad una maggioranza di studentesse nell'istituto. "Ma è una scuola per ragazze!" Esclamò immediatamente il padre, con gli occhi sbarrati ed un sospiro verso il cielo...quasi con un ghigno di disprezzo. "Non è vero caro, ci sono anche dei ragazzi." Replicò la madre, quasi per voler giustificare il figlio, senza, tuttavia approvare la sua affermazione, appoggiandogli la mano sulla spalla. "Non dire babbanerie!" Argus sorrise. Era ironico, lievemente serpentoso. « Ah! » Esclamò. Secco. Fintamente intontito. Catturò immediatamente l'attenzione dei suoi genitori, ambedue ancora presenti nel grande salone. « La mia bacchetta ha un problema...beh...non so come sia successo... » Incominciò a farneticare, con molte pause. Era titubante, assunse un'area quasi preoccupata. Allarmò sua madre. Sapeva che, quest'ultima, si sarebbe preoccupata istantaneamente. « Ma quanto pelo perde questo gatto! » Disse, improvvisamente, troncando il discorso. "La tua bacchetta cosa?" Non passò un secondo. Il vecchio Rudolf, animale della famiglia da molti anni, non venne minimamente coinvolto nel discorso. Gli occhi erano puntati su Argus, quasi socchiusi per la curiosità. « Mi ci sono seduto sopra e si è rotta. Difficilmente potrò andare a scuola senza...purtroppo! » Ovviamente mentì. L'aveva spezzata, la sera prima, in quattro pezzi disomogenei. L'aveva seppellita nel giardino della tenuta della sua famiglia, in un punto qualsiasi...come se non fosse importante. Non aveva mai avuto un buon rapporto con quella bacchetta, anzi! Alle volte, gli sembrava gli si rivoltasse contro. Molteplici furono le volte che diede la colpa, dei suoi errati tentativi di lanciare un incantesimo, alla bacchetta stessa. Maggior parte dei casi era semplicemente colpa sua; ma li conosciamo i maghi, troppo esaltati e sicuri di sé, fieri e accecati dalla loro illusoria dominanza. « Per di più, oggi devo partire con zio Arrwuin. Devo star via più di un mese, non riuscirò sicuramente a passare da Diagon Alley. » Eccola la vera ragione. Argus pensò che, senza bacchetta, la sua famiglia non lo avrebbe fatto partire con suo zio e, pertanto, sarebbe rimasto un altro mese a casa, in modo da permettergli di acquistarne un altra. "Annulliamo tutto, oggi stesso recati a Olivander e incomincia a famigliarizzare con la nuova bacchetta prima dell'inizio scolastico." Decise il padre, fermo all'idea che ogni mago si dovesse recare in quel negozio per scegliere tale oggetto magico, troppo importante, quasi il migliore amico del mago. Desisteva da qualsiasi altra bottega di bacchette, per lui Olivander era il migliore. Argus finì velocemente di leggere la gazzetta del profeta, non se ne perdeva una edizione. Leggere gli piaceva moltissimo, lo rilassava. Finito l'ultimo articolo, si vestii e si diresse verso il passaggio segreto di Diagon Alley. Era un luogo molto sporadico per lui, una o due volte l'anno massimo, si rispecchiava nelle vetrine di quel posto. Nulla cambiava da una visita all'altra. Negozi? Identici. Nuovi studenti che correvano come fanboy, spendendo numerosi galeoni? A bizzeffe. La polvere sulle mensole delle botteghe più vecchie? No...ecco, forse questa era l'unica cosa che era cambiata, ve ne era molta di più. Si soffermò dinnanzi a qualche scopa. Riconobbe immediatamente quella utilizzata dal miglior giocatore al mondo, ovviamente, con un prezzo esorbitante. Non aveva mai giocato a Quidditch, ma, di tanto in tanto, si recava allo stadio col padre. Esaminò, successivamente, qualche gufo. Il suo stava invecchiando ed era diventato molto lento, tuttavia, non si era recato lì per quel motivo, pertanto, desistette subito dal possibile acquisto. « Olivander... » Bisbigliò, quasi affranto dalla lunga camminata, prima di intravedere la struttura in lontananza. C'era una lunga coda quella mattina. Strano, molto strano. Le famiglie di maghi si stavano allargando? Forse era un caso. Forse l'orario di punta non era ideale per una visita veloce. Passo dopo passo si mise in fila. Il suo stomaco cominciò a brontolare, aveva dimenticato di fare colazione e, senza accorgersene, era arrivata l'ora di pranzo. Molti ragazzi entravano e uscivano velocemente, tutti molto soddisfatti ed emozionati. Lui, sinceramente, non ricordava il giorno in cui strinse, fra le sue curate mani, la prima bacchetta. Non si era affatto emozionato, almeno da ciò che ricordava. La fila avanzò a ritmo elevato, riuscendo a insinuarsi sull'uscio della porta. Leggermente annoiato, rassicurato dal fatto che la sua attesa era quasi terminata. Si accasciò, si...non si appoggiò...ma letteralmente accasciò, poiché il modo in cui si distese sulla porto provocò un forte cigolio, ridondando in tutta la bottega. Un modo di fare del tutto contrario alla compostezza che avrebbe dovuto mantenere. Argus era così. Capriccioso, quasi infantile. Sbuffò, voltandosi. Il suo respiro alzò un pò di polvere. Tossì. Si guardò intorno, incuriosito dai vari oggetti che erano ubicati nei vari angoli. Improvvisamente, il cigolio di una vecchia scala, catturò la sua attenzione e, felicemente, constatò che era arrivato il suo turno. Non vi era più nessuno. « Buongiorno. » Affermò seriosamente. Il suo sguardo si strizzò in un ghigno divertito allo scorgere della figura oltre il bancone. « Ti è spuntato qualche foruncolo sulla fronte, sai? » Domandò retoricamente, un pò dispettosamente. « Ho avuto qualche problema... » Non voleva spiegare il motivo per cui la sua bacchetta si era distrutta, pertanto, affermò semplicemente di aver avuto qualche problema. Non erano molto amici i due, si erano conosciuti a scuola. « Mi necessita una nuova bacchetta. Sono sicurissimo sarai contenta di aiutarmi. » Era spavaldo, egocentrico, ironico. Anzi, forse solo irritante. Aver aspettato in coda lo aveva quasi frustato. « Vero? » Domandò, senza però essere sicuro di voler ricevere una reale risposta. -
.Ciao ciaoo Sel1 Benvenuta **
Sempre in ritardo, perdonami!
Io adoro sta cosa che muovi un pg maschile, perchè trovo che le ragazze li muovano molto meglio ** Ci vediamo presto a Ilverorny
Grazie mille**
Dici? Vedremo ahahahaha :3 -
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Thx nina** -
.CODICE<i>I</i>an<i>S</i>omerhalder [color=#4B4B5E]is[/color] [URL=?t=61442083]Argus Lestrange[/URL]
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.Hey hey.
Comunque selfish' noi dobbiamo ruolare: a parte per i pv, 17 anni e Serpeverde
Non mancherà la nostra role** -
.Benvenuta!
Io sono Nate e purtroppo sono il fratello di Hedel, ormai mi sto lamentando di questo con tutti quanti... e quindi cerco disperatamente role in cui venderla o disfarmene. Sicari e mercenari sono sempre ben accetti!
Ovviamente si scherza eh!
Ah ho dato un occhiata alla tua scheda: se non avevi idee e hai tirato fuori una scheda già così completa complimenti! Insomma, è davvero già a buon punto!
Grazie del benvenuto Nate ** hahahaha i rapporti tra fratelli difficilmente sono facili
Thx^^ qualcosina me venuta...ma la devo finire ancora
¢.¢ -
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Argus Lestrange DIVINATORE ■ Livello 1 ■ PE 0
Carisma 25 ■ Costituzione 5 ■ Destrezza 10 ■ Forza 15 ■ Intelligenza 25 ■ Saggezza 20
«la felicità è un nemico. ti indebolisce, ti insinua dei dubbi. improvvisamente hai qualcosa da perdere.»₪all about me
ϟNome:Argus. Crede che il nome non sia l'aspetto più importante di una persona. In fondo, non è tale dato che costruisce la personalità di qualcuno; è soltanto un insieme di lettere, un modo per contraddistinguerci, per comunicare, niente di più. E' dell'idea che non si smette mai di conoscere qualcuno, pertanto, a cosa servirebbe soffermarsi su un dato superficiale come questo? Preferisce essere chiamato per cognome dalle persone a cui non ha concesso confidenza, in poche parole, tutti.
ϟCognome:Lestrange è il cognome di una famiglia purosangue. Sono imparentati con le famiglie Black, Malfoy e Rosier. I Lestrange sono una famiglia assai antica e prospera, con una camera blindata alla Banca dei Maghi Gringott piena d'oro. Come la famiglia Black, molti di loro praticano le arti oscure e credono nella supremazia dei purosangue, disprezzando babbani e mezzosangue. Possiede un discreto rapporto con tutti e, durante le cene di famiglia, viene continuamente elogiato dai suoi genitori; la cosa lo irrita moltissimo, senza però darlo a vedere, poiché non si reputa meritevole di tanti complimenti. Non condivide pienamente tutte le tradizioni di famiglia, molte volte, è costretto a fingere.
ϟSoprannome:Il suo migliore amico lo chiama "Argy". Non lo sopporta.
ϟSesso:Maschio
ϟEtà:Argus ha 17 anni, ma si trova sulla via dei 18. Tuttavia, ne dimostra molti di più e la cosa non gli dispiace affatto. Apparentemente gli darebbero circa vent'anni. Per sembrare più grande ricorre a ogni tipo di metodo, anche il più estremo. Non cura la sua barba, ma quando diventa troppo folta la rasa completamente, e difficilmente si taglia i capelli. Quando si reca al barbiere sembra molto più giovane, ma preferisce, non eccessivamente, il capello lungo.
ϟData di nascita:17 Ottobre, nella tenuta di campagna della sua famiglia, nella zona Sud Ovest dell'Inghilterra, esattamente nel Wiltshire. Il maniero si presenta come una bella dimora gentilizia, con delle vetrate a rombi. Vi si entra tramite un cancello che si volatilizza come fumo alla parola d'ordine. Nel giardino, che è circondato da siepi di tasso, si trovano dei pavoni e una fontana. Davanti all'ingresso vi sono sontuosi gradini di pietra. L’atrio è vasto, poco illuminato e arredato con sfarzo. Per terra un grande tappeto ricopre gran parte del pavimento e alle pareti sono appesi una gran numero di ritratti, presumibilmente degli antenati dei Lestrange. Nel salotto vi è un tavolo lungo e riccamente decorato, mentre l’arredamento è spostato lungo le pareti. Dall'alto pende un lampadario di cristallo, su una parete troneggia un camino di marmo sormontato da uno specchio con una cornice dorata. Da una porta si accede a un corridoio buio che conduce ai sotterranei attraverso una ripida rampa di scale, alla fine della quale ,una porta pesante porta in una stanza umida, ammuffita e buia.
ϟSegno zodiacale:Bilancia
ϟOrientamento sessuale:Decisamente bisessuale. Per le ragazze è una calamita, ma con gli uomini non è da meno. Questo perché la sua bellezza non è soltanto fisica, infatti i suoi movimenti e la sua espressività sono un qualcosa al disopra del normale. Durante la sua adolescenza, ha avuto un numero di ragazze talmente alto, che ha perso il conto. Per un periodo ha cercato di frequentare persone del suo stesso sesso, ma queste relazioni si sono rivelate ugualmente un fallimento. Si è reso conto che "amore" è una parola troppo grande per lui. Semplicemente non aveva trovato e, non ha trovato tutt'ora, la ragazza/o giusta/o, capace di saperlo comprendere, di saper interpretare i suoi atteggiamenti, di saperlo cogliere col minimo sguardo. Cerca qualcuno con cui non debba avere neanche il bisogno di parlare, con cui debba bastare il minimo sguardo per capire tutto. Una cosa impossibile? Certo che si! Potremmo definirlo un eterno vittima dell'amore, il quale non riuscirà mai a trovare la sua anima gemella, perché non esiste!
ϟNazionalità:Inglese. Riesce a comprendere benissimo anche il francese e il russo.
ϟStato di sangue:Purosangue: vengono definiti così tutti quei magi discendenti da nobili quanto antiche casate, il cui sangue è sempre rimasto puro e per puro s'intende non mescolato a quello di mezzosangue o comunque babbani. I purosangue sono da sempre riconosciti tra i tradizionalisti della società magica, onorevoli e rispettosi delle tradizioni.
ϟStato sociale:La sua famiglia è molto ricca, ma non sono grandi spendaccioni. Argus, sotto questo punto di vista, è la pecora nera della famiglia. Suo padre e sua madre, quasi ingenuamente, acconsentono tutte le sue pazzie economiche. Si stancheranno prima o poi?
ϟProfessione:Studente. Non ha mai lavorato.
«alcuni credono che prima dell'universo ci fosse il nulla, ma sbagliano. c'era l'oscurità, ed è sopravvissuta.»₪character
ϟScuola di magia:Ha frequentato i primi cinque anni della sua formazione scolastica ad Hogwarts, con valutazioni decenti. Si vocifera, fortemente, del trasferimento, di alcuni studenti, ad altre scuole. Argus non ha intenzione di cambiare istituto e spera di non ricevere nessuna lettera.
ϟCasata di appartenenza:Ad Hogwarts il cappello parlante lo ha smistato nella casa dei serpeverde, senza la minima titubanza. Si trova molto ad agio tra i colori di questa casata. Distaccato, tuttavia, dagli atteggiamenti di superiorità dei suoi compagni. Ad Ilvermorny è stato smistato nei Wampus.
ϟFamiglia:Ecco ciò che odia di più al mondo, la famiglia. Ambedue prediligono il lato oscuro e nutrono un profondo senso di protezione verso Argus, lo reputano un figlio modello. Farebbero qualsiasi cosa per lui, alle volte sono stati troppo indulgenti. Michael è il classico padre che si vanta del proprio figlio, che lo mette sul piedistallo e dice a tutti di esserne fiero. E' un uomo d'onore, mantiene sempre la parola data, tiene molto ai valori della famiglia e darebbe la vita per salvaguardare quest'ultima. Anthea invece è la classica madre iperprotettiva che vuole essere informata di ogni minimo movimento del ragazzo, anche a che ora va in bagno e quanto tempo ci rimane. Peccato che con suo figlio queste cose non funzionano, infatti se la madre gli chiede qualcosa, mente senza battere ciglio, come se fosse la cosa più naturale e facile del mondo. I nonni paterni sono entrambi deceduti, mentre i suoi nonni materni sono ancora vivi e vegeti. Possiede anche una moltitudine di cugini! In più, ha anche un fratello a una sorella più grandi di lui. Con suo fratello non ha gran dialogo, mentre Savannah è la persona a cui è più legato. Classico fratello molto protettivo, peggio di uno stalker.
ϟClasse:Divinatore: colui che riesce ad intravedere il futuro, prevedere le mosse dell'avversario prima che le compia.
ϟIspirazione:Al momento non possiede aspirazioni, non c'è nulla che gli interessa particolarmente.
ϟAllineamento:Caotico Neutrale (CN): è un carattere espansivo, libero di pensare e di fare quello che più gli va in quel momento. Non ha una morale ed è fortemente individualista.
ϟLegami:In aggiornamento by gdr
«a volte l'uomo inciampa nella verità, ma nella maggior parte dei casi si rialza e continua la sua strada.»→Bacchetta:11 pollici, Ebano, cuore di penne caudali di Thunderbird, Solida. +20 INT
→Peculiarità:Argus è un rettilofono, ma non sa di possedere tale abilità. Tale potere l'ha ereditato dal nonno paterno, unico membro della famiglia, che conosce, in grado di parlare la lingua dei serpenti. Non è un'abilità vista di buon occhio, dalla maggior parte dei maghi viene reputata strana e molto oscura.
→Patronus:Corvo, lo stesso di suo padre e suo nonno.
→Oggetti personali:Fulirmur, suo nonno, gli voleva rifilare migliaia di anelli strani, quelli bruttissimi che poteva possedere solo una persona della sua età. Ce n'era uno in particolare che reputò davvero assurdo. Aveva la forma di un serpente e occupava due dita: l'indice e il medio. Lo accettò, quasi forzatamente, ma non lo ha mai indossato. L'unico che non toglie mai, è quello raffigurante lo stemma della famiglia, lo porta all'indice della mano destra. Inoltre, sotto il letto, nasconde un libro pieno di foto e con brevi racconti dei suoi antenati. La sua maglietta preferita è quella con scritto "Normal people scare me". Possiede una quantità elevata di bracciali, orologi e collane. Infine, un diario personale in cui descrive le sue giornate e i pensieri che gli sono venuti in mente.
ϟAcquisti:In aggiornamento by gdr
ϟEsperienze/Role:In aggiornamento by gdr
→Materie: ✔Trasfigurazione ✔Pozioni ✔Incantesimi ✖Erbologia ✖Astronomia ✖Babbanologia ✖Cura delle creature magiche ✖Storia della magia ✔Antiche rune ✔Divinazione ✔Artimanzia₪skills
ϟCarisma:25
ϟCostituzione:5
ϟDestrezza:10
ϟForza:15
ϟIntelligenza:25
ϟSaggezza:20
«le persone che credono di non aver bisogno di aiuto, sono quelle che ne hanno bisogno di più.»who i am₪background
Argus Lestrange nacque in Inghilterra, più precisamente, nel Wiltshire, nella tenuta della sua famiglia. L'istruzione che ricevette, sin dall'infanzia, fu delle migliori e, ovviamente, congruente ai principi della famiglia. Tuttavia, Argus era molto diverso da suo padre e, da quest'ultimo, non non venne mai influenzato in nessuna scelta, lasciandogli prendere le proprie decisione e commettere i propri sbagli. La domanda che, durante le cene di famiglie, gli rivolgevano, era sempre la stessa: "Cosa vuoi fare da grande?". Argus la reputava una domanda molto stupida, anche se era ancora un bambino e non poteva capire il confine che separava la stupidità dall'intelligenza. Tutte le volte, non riusciva a dare la risposta che avrebbe voluto, ma solo quella che avrebbero voluto sentire tutti i suoi parenti. La verità era che non si rispecchiava né in suo nonno, né in suo padre. Si reputava molto diverso, ma non era il ribelle della famiglia. Forse per via della generazione a cui apparteneva, forse per le troppe pressioni che venivano esercitate su di lui, forse per tutti i racconti noiosi dei suoi antenati, il piccolo Argus abbracciò, immediatamente, l'arte del fancazzismo e delle bravate da quattro soldi. Poteva sembrare una cosa brutta da dire, ma si costruì una maschera. In presenza dei suoi famigliari, durante i grandi ricevimenti dei purosangue, o eventi qualsiasi legati a questi, era pronto ad indossare la maschera da bravo ragazzo, serio, rispettoso delle regole e delle tradizioni delle famiglie dei purosangue. Mentre, quando si allontanava da quel mondo, diventava tutt'altra persona. Le sue intenzioni, tuttavia, non erano del tutto malevole. Stava cercando soltanto di non deludere i suoi genitori e se questo necessitava finzione, lui l'avrebbe fatto senza scrupoli. Ci furono diverse occasioni in cui il carattere del ragazzo prese il sopravvento. La più divertente, per lui indimenticabile, fu quando suo nonno lo rimproverò e, di conseguenza, gli impose un comportamento che avrebbe dovuto mantenere. Il ragazzo, che già non sopportava la figura del padre, gli rise in faccia e affermò che i falliti come lui non gli dovevano rompere le scatole; i termini utilizzati furono però molto più pesanti. Indispettito dall'arroganza di quel bambino, quasi impulsivamente, con il bastone con cui aiutava la sua ormai lenta camminata, ferì suo nipote nella mano, con un taglio netto e preciso. Tutta la rabbia che fu costretto a contenere, non fece altro che scatenare in lui un meccanismo lento e macchinoso volto alla distruzione, una bomba a orologeria che sarebbe potuta scoppiare in qualsiasi momento. Perché? Semplice, ognuno pensava a se stesso, pertanto si comportava di conseguenza. Aveva un codice tutto suo, che molte volte non era conforme con quello della società. Suo zio lo definiva "anticonvenzionale", che assurdità! A malapena conosceva il significato di quella parola, come avrebbe potuto capire un paragone di quel tipo, se non conosceva il significato della parola stessa? Preferiva i discorsi diretti senza uso di doppisensi, se una cosa andava detta, la diceva! Niente peli sulla lingua, nessuna paura di far soffrire il prossimo e nessun timore di sbagliare. Ciò non significava che prediligeva la malvagità, le sue azioni erano guidate da tutto ciò che reputava "giusto". Per esempio non andavo molto d'accordo con la prepotenza, anzi non riusciva neanche a capire i motivi che potevano portare qualcuno a prendersela con i più deboli, oppure contro coloro che non si sarebbero potuti difendere. Alle volte, gli sembrava tutto fin troppo complicato, anche la semplicità era così semplicemente complicata. Qualche tempo dopo, arrivò, per posta, la lettera che citava Argus per l'iscrizione alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Il giorno dopo, suo zio lo accompagnò a Diagon Alley, attraverso un passaggio segreto ai confini di Londra. Comperò tutto il materiale richiesto dalla scuola, anche se gli sembrava eccessivamente caro. Un gufo 8 galeoni? Si erano bevuti il cervello da quelle parti. Anche se non era un problema per le finanze della sua famiglia, era sempre stato molto critico nei confronti del mercato e dell'economia mondiale. Successivamente, Vulvus - suo zio - gli fece da guida per raggiungere la stazione. Quest'ultimo dichiarò che doveva sbrigare una commistione molto urgente, pertanto, non avrebbe potuto prendere il treno con lui. Si voltò per pochi istanti e puf! Lo zio era sparito. Inizialmente era tutto molto entusiasmante. Nuove avventure, nuove esperienze, ma, sopratutto, tanta magia. Salì sul treno con un inspiegabile entusiasmo, quella scuola sembrava averlo già catturato. Ripensò a tutte le innumerevoli raccomandazioni di suo padre, su come avrebbe dovuto comportarsi, ma, per sua sfortuna non se ne ricordava neanche una sillaba. Decise di entrare in uno scompartimento libero, aveva voglia di rimanere da solo, doveva riflettere su molte cose. Dopo un lungo viaggio, finalmente arrivò a destinazione. Ad attenderlo lì, trovò un uomo molto disinvolto che radunò tutti i ragazzi lì presenti. Li accompagnò verso la riva di un fiume, immediatamente Argus si chiese come avrebbero attraversato un fiume così immenso, ma, prima che potesse rivolgere questa domanda alla guida, delle piccole imbarcazioni di legno fuoriuscirono dall'acqua. Erano autonome, infatti non avevano bisogno di remi, quel posto incominciava ad affascinarlo sempre più. Inseguito, una seconda guida li radunò e li accompagnò verso una sala enorme, che successivamente scoprirono essere la sala grande. Le sorprese non mancarono di cessare e all'apertura delle gigantesche porte della sala grande, le sue budella si contorsero e la sua faccia divenne bianca, come fosse diventato un cadavere. Sopra la sua testa, vide un cielo stellato stupendo, frutto ovviamente della magia, nel quale girovagavano dei fantasmi di vario genere! I dipinti si muovevano e chiacchieravano tra loro diffondendo pettegolezzi e, quattro arazzi prosperosi, raffiguranti i vari stemmi delle casate con i rispettivi colori sociali, ricoprivano le pareti frontali. Scuotette la testa per riprendersi e occupò il primo posto libero che si presentò davanti ai suoi occhi. Dopo il discorso del preside, con tanto di regolamento e continue raccomandazioni su ciò che si sarebbe potuto e non si sarebbe potuto fare, arrivò il momento dello smistamento. Era già al corrente su tutte le storie che si nascondevano nel castello e di tutti gli avvenimenti degli ultimi anni, ma quella scuola era molto diversa da come se l'era immaginata. Quando una delle professoresse sillabò il suo nome e cognome, si alzò immediatamente e, con una camminata molto distinta, si diresse verso la sedia indicatagli. Il cappello parlante non si prese neanche il tempo di essere appoggiato sulla testa del Lestrange. Gridò immediatamente il nome della casata senza troppi indugi: SERPEVERDE! Argus si alzò con molta soddisfazione e con un velato sollievo. Non osava neanche immaginare cosa sarebbe successo se fosse stato smistato in un'altra casata, cosa avrebbe raccontato alla sua famiglia? Suo padre lo aveva stressato molto riguardo la casata di appartenenza. Tutti i suoi cugini e nipoti avevano fatto parte dei serpeverde. Fortunatamente, fu un problema che non dovette affrontare. Qualche ora dopo, insieme ad altri ragazzi della sua stessa casata, venne scortato da un prefetto verso il suo dormitorio. I piani e gli scopi dei suoi genitori, sfociarono in un successo. Infatti Argus incominciò a far uso della magia e imparò numerosissimi nuovi incantesimi. Durante il primo anno comunque, non si divertì molto. Il suo secondo, terzo e quarto anno, furono invece molto diversi. Passò molte ore sui libri e divenne in breve tempo uno dei ragazzi più studiosi. L'unica cosa meritevole che faceva, era proprio studiare. Prestava la maggior parte della sua attenzione su volo, trasfigurazione, incantesimi e difesa contro le arti oscure. Durante il suo secondo anno baciò la sua prima ragazza, ma oltre quello, non fece nient'altro da dover ricordare. Una condotta regolare, senza richiami disciplinari. Il terzo anno, fu sicuramente il peggiore: fu sospeso per essere stato trovato nei pressi del lago nero, sotto effetto di sostanze stupefacenti e per aver abusato in modo eccessivo della burrobirra. In più, sfiorò l'espulsione, per aver attaccato un altro studente in giardino. Fortunatamente, durante il quarto anno non commise nessuna bravata. Forse sporadicamente. Di nascosto si diresse molte volte nella foresta proibita. Una notte il destino non fu molto benevolo con lui. Venne attaccato da una Chimera, che lo ferì gravemente. Con l'aiuto della magia rimpicciolì la cicatrice, ma tutt'ora gli provoca incubi e notti insonni. Il quinto anno fu un anno molto silenzioso per Argus. Passò molto tempo in disparte, studiando molto meno e, purtroppo, procurandosi anche molte antipatie. Dagli stessi studenti della su casata non era molto ben visto. Troppo cupo e troppo taciturne erano diventate le sue giornate. Un cambiamento repentino. Terminato l'ennesimo anno scolastico, Argus è pronto per un'altra avventura. Il sesto anno è alle porte. Si diramano molte voci su un suo possibile trasferimento ad un altra scuola di magia, tuttavia, il ragazzo non è affatto d'accordo. E' pronto a presentare qualsiasi istanza di protesta.
ϟPrestavolto: Ian Somerhalder
Edited by Wizarding World Master - 20/11/2019, 09:12 -
.Benvenuta Ale!
Io sono Max, disastrata studentessa di Ilvermorny: se ci raggiungi a scuola ruoliamo subito subito
Per il pg inizia a buttarti, qualche idea verrà e se vuoi consigli per i pv chiedi pure vediamo riunire le forze yeeh
Grazi del benvenuto...ci beccheremo a scuola allora **