Posts written by Oh damn‚ Black!

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    Cheyenne Luna Black
    domatore - 23 y.o. - caotico buono
    Essere una donna in carriera, per una che era passata dal maledire la coinquilina ad avere due lavori questo era carriera, si stava rivelando più faticoso di quello che si era aspettata. O meglio, quando si era infilata a svolgere due lavori non aveva nemmeno pensato che potessero essere troppo. Cheyenne non ammetteva le sconfitta e quella lavorativa era stata presa come una personale sfida. Insieme con quella di trovarsi una casa sua. A New York passava il tempo a litigare per le pulizie di casa, non fatte, della coinquilina no-maj mentre il divano che Dean le aveva offerto per ospitarla nei giorni prima dei colloqui iniziava a darle il mal di schiena. Trovarsi un appartamento che fosse situato a Londra, o vicino ai 3 Manici, sembrava essere la soluzione migliore per la Black. Aveva sfogliato una copia della Gazzetta del Profeta mentre aspettava che la torta del giorno terminasse la cottura, ma aveva dovuto arrendersi a una sconcertante evidenza: non c'erano annunci di affitti, o vendite, su un giornale tanto prestigioso. Cazzo. Avrebbe dovuto trovare in altro modo un posto in cui stare, probabilmente ci sarebbe anche voluto un po' prima di trovare una sistemazione definitiva, secondo i suoi calcoli servivano almeno 4/5 mesi di stipendio per potersi permettere di pagare la caparra sul affitto. Se la sua professoressa di Aritmanzia l'avesse trovata a fare calcoli del genere l'avrebbe subito interrotta, perchè beh... la matematica non era proprio il suo mestiere. Un vago sentore di bruciato la strappò bruscamente ai suoi calcoli. Dannazione! Ed altre imprecazioni che era meglio non riportare seguirono nella sua mente mentre si attivava con rapidità per non bruciare completamente la torta di zucca. Soltanto la crosta esterna si era scurita, il resto del dolce sembrava presentare una doratura perfetta, che nascondeva il morbido cuore di crema di zucca. La crostata della nonna era salva. Un vociare concitato, seguito da gridolini e risate, sopraggiunsero nella sua cucina dalla porta battente che portava nel locale. Aveva imparato che le teste appese all'ingresso, per quanto la inquietassero con i loro commenti volgari e spesso razzisti, fungevano da personalissimo campanello d'ingresso. Qualcuno era entrato. Uscì dalle porte che tanto le ricordavano i vecchi saloon del far west, essendo di origini indiane ne sapeva qualcosa, con la crostata in mano, dopo averla appoggiata sul bancone di servizio si spostò verso il bancone principale. Subito vide il mago che si era appena accomodato. «Benvenuto! Vuole appoggiare il soprabito?» domandò con gentilezza, sorridendo al nuovo avventore. «Il nostro menù sta vagando per il locale, ma tra un attimo sarà da lei. Le lascio qualche istante per decidere. » A quelle parole il tabellone con le pietanze che fluttuava a mezz'aria si spostò verso il mago, permettendogli di consultarlo e leggere il cibo e le bevande che poteva ordinare.

    OT______
    chiedo scusa per il ritardo enorme!

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    Cheyenne Luna Black
    domatore - 23 y.o. - caotico buono
    Essere una donna in carriera, per una che era passata dal maledire la coinquilina ad avere due lavori questo era carriera, si stava rivelando più faticoso di quello che si era aspettata. O meglio, quando si era infilata a svolgere due lavori non aveva nemmeno pensato che potessero essere troppo. Cheyenne non ammetteva le sconfitta e quella lavorativa era stata presa come una personale sfida. Insieme con quella di trovarsi una casa sua. A New York passava il tempo a litigare per le pulizie di casa, non fatte, della coinquilina no-maj mentre il divano che Dean le aveva offerto per ospitarla nei giorni prima dei colloqui iniziava a darle il mal di schiena. Trovarsi un appartamento che fosse situato a Londra, o vicino ai 3 Manici, sembrava essere la soluzione migliore per la Black. Aveva sfogliato una copia della Gazzetta del Profeta mentre aspettava che la torta del giorno terminasse la cottura, ma aveva dovuto arrendersi a una sconcertante evidenza: non c'erano annunci di affitti, o vendite, su un giornale tanto prestigioso. Cazzo. Avrebbe dovuto trovare in altro modo un posto in cui stare, probabilmente ci sarebbe anche voluto un po' prima di trovare una sistemazione definitiva, secondo i suoi calcoli servivano almeno 4/5 mesi di stipendio per potersi permettere di pagare la caparra sul affitto. Se la sua professoressa di Aritmanzia l'avesse trovata a fare calcoli del genere l'avrebbe subito interrotta, perchè beh... la matematica non era proprio il suo mestiere. Un vago sentore di bruciato la strappò bruscamente ai suoi calcoli. Dannazione! Ed altre imprecazioni che era meglio non riportare seguirono nella sua mente mentre si attivava con rapidità per non bruciare completamente la torta di zucca. Soltanto la crosta esterna si era scurita, il resto del dolce sembrava presentare una doratura perfetta, che nascondeva ilmorbido cuore di crema di zucca. La crostata della nonna era salva. Un vociare concitato, seguito da gridolini e risate, sopraggiunsero nella sua cucina dalla porta battente che portava nel locale. Aveva imparato che le teste appese all'ingresso, per quanto la inquietassero con i loro commenti volgari e spesso razzisti, fungevano da personalissimo campanello d'ingresso. Qualcuno era entrato. Uscì dalle porte che tanto le ricordavano i vecchi saloon del far west, essendo di origini indiane ne sapeva qualcosa, con la crostata in mano, dopo averla appoggiata sul bancone di servizio si mise subito a cercare il nuovo cliente. Era un ragazzo proprio vicino all'ingresso, si sistemò il grembiule celeste con i palmi della mano, e quando fu più vicina capì di conoscerlo. L'amico di Dean.«Nathaniel, salve!» in un flash dalla notte di San Valentino ricollegò il volto ad un nome, sorridendo con cordialità «Cosa ti porta da queste parti?»
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    Cheyenne Luna Black
    domatore - 23 y.o. - caotico buono
    Superato il colloquio non aveva immediatamente realizzato il suo effettivo successo, aveva ringraziato il Primario del San Mungo e poi si era congedata. Tornata a casa da Olivia, perchè approfittare ancora della benevolenza del Lawrence sembrava una forzatura, aveva atteso con una certa impazienza che il gufo con la copia del suo contratto da firmare e inviare a Londra arrivasse, ma il tutto era stato accompagnato da una ferrea convinzione. La parte difficile è andata. Già, CLb immaginava, ingenuamente, che affrontare il colloquio fosse la parte più difficile del suo lavoro. Il gufo, un esemplare dal manto maculato, era arrivato e subito la strega aveva siglato l'accordo apponendo le sue iniziali e firmando, decidere se mettere prima il nome o poi il cognome non era un problema per chi si chiama come lei era obbligatorio dispiegare la sfilza di nome e poi il nobile cognome a sigillo del tutto. Tutto in discesa aveva ancora pensato mentre il pennuto tornava in patria britannica e lei si preparava al primo giorno di lavoro. Ancora una volta, così come per il colloquio, aveva approfittato del lavoro notturno del Lawrence per sfruttare come base d'appoggio il suo appartamento, trovarsi casa in Inghilterra era il primo step, e si era svegliata puntuale, così puntuale che aveva avuto tempo per farsi la doccia e dare una piega di senso compiuto al ribelle ciuffo che cascava sul suo sguardo. Insomma quella che si offriva alla Black era una vita in discesa. Uno schiocco di dita e si trova materializzata al San Mungo, con un sorriso talmente ampio che se avesse avuto degli uccellini a volare intorno sarebbe quasi sembrata uscita da un libro di favole, indossa il camice da Medimag e inizia il suo primo giorno di lavoro in ospedale. Tutto in discesa

    «Presto presto!! Un recipiente prima che...» non deve nemmeno abbassare lo sguardo per capire la causa del rumore che ha interrotto la sua frase.
    Il nauseante odore di vomito raggiunge le sue narici prima ancora che abbia scoperto quale parte del suo corpo, sospetta siano le gambe ma vista la velocità teme sia più vicino al naso, è stata colpita dal getto. «Stabilizziamo...» incerta prova a dettare indicazioni ma...che diavolo! É al suo primo giorno di lavoro e già è immersa nel vomito, la gente si aspetta che lei si muova autonomamente e che non faccia casini. Tutto in discesa un cavolo! Non può far a meno di pensare a quanto sia stato stupido pensare che quel colloquio, seguendo il primario passo passo per l'ospedale, le avesse mostrato la casistica completa dei casi. Che sarebbe bastato così poco per diventare un buon Medimag. Stupida Cheyenne, stupida. Dovrebbero toglierle il lavoro, strappare il contratto, per un pensiero tanto sciocco. Il cuore batte a mille, pompa adrenalina nelle sue vene, mentre inspiegabilmente trova la lucidità di procedere. Il paziente viene stabilizzato e lei può andare in pausa prima del prossimo. « Di qua? Posso?..Chiedo scusa» si muove impacciata, portandosi dietro l'olezzo della secrezione corporea, senza conosce o riconoscere l'ospedale. Segue un camice bianco come lei e si trova in quella che è la saletta dei dottori. «Scusatemi...io...ora...» si accorge di essere particolarmente maleodorante, sfodera la bacchetta che però si impiglia nel camice, ancora non si è abituata a portarlo, e quando riesce a superare l'impaccio rivolge la punta su se stessa. «Gratta e netta.» E la macchia sparisce. Ma la puzza no.


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    Cheyenne Luna Black
    domatore - 23 y.o. - caotico buono

    Pizzicava sulla sua lingua e si infilava nella sua gola come un fuoco liquido, bruciando le pupilla gustative al suo passaggio e portando un lieve torpore, piacevole ed allo stesso tempo fastidioso. Alcol, la panacea a tutti i mali. Scivolava giù per la trachea che era un piacere cancellando i dispiaceri di quella giornata e sgrassando dalla sua mente il ricordo dei piatti sporchi rimasti in cucina. Se fosse tornata a casa abbastanza tardi poteva anche sperare di cavarsela con un rapido gratta e netta, non esisteva al mondo che usasse quella sudicia spugnetta. Il gusto intenso del cocktail, subito si accorse di quanto fosse ad alta gradazione, avvolse la sua bocca eliminando ogni altro retrogusto. Posato il bicchiere sul bancone ascoltò la proposta del Lawrence. Ora che conosceva i suoi dati anagrafici poteva sempre indagare e scoprire qualcosa di più sul barista se le fosse interessato. Indugiò per qualche secondo più del dovuto sulla forma a cuore delle labbra del ragazzo e evitò eventuali domande con la tecnica dello struzzo. La tecnica dello struzzo, pratica affinata sapientemente dalla Black nel corso dell’adolescenza, consiste nel nascondersi (letteralmente) di fronte a domande e situazioni non congeniali o imbarazzanti. Ad esempio quando la spietata Madame Rottermyer iniziava ad interrogare a sorpresa sugli Antidoti chissà come e chissà perché magicamente CLB si tuffava nella cartella alla ricerca di chissà che per evitare lo sguardo killer della professoressa. Sperava che non essere vista evitasse di essere chiamata e alla fine si era anche convinta di questo. In realtà, una realtà che la Black non avrebbe mai ammesso esistesse, questo non aveva avuto grande incidenza sulle interrogazioni della Rottermyer: nessuno era in grado di sfuggire al suo occhio di vetro. Ma la tecnica dello struzzo era stata anche utile per sfuggire al lancio randomico di oggetti, abilità in cui era la madre era particolarmente avvezza, nascondendosi tatticamente dietro alla mobilia o a muri per non essere colpita. Funzionava nel 98% dei casi perché una volta uno zoccolo di legno era stato più veloce e lei era stata colpita proprio in mezzo alla schiena. Ouch. La Black trovò istintivo rifugiarsi dietro lo spesso fondo di bicchiere, nascondendo quasi completamente il volto al suo interno, per bere un altro sorso di gin e allo stesso tempo per evitare di dover giustificare l’indiscreto sguardo rivolto alle labbra del barista. Era convinta che sarebbe bastato questo per evitare l’insorgere di qualunque domande. La tecnica dello struzzo, signori e signore!
    Fu una questione di nervi saldi quando il ragazzo tornò verso di lei e si avvicinò così tanto al suo volto per confabulare che sarebbe bastato così poco per verificare se effettivamente le labbra del barista fossero tanto morbide quanto sembravano. Sentì sul suo naso il soffio della risata di Dean, il suo profumo misto al pungente odore di alcol che emanava il locale inebriò le narici di CLB per qualche istante mentre la forte tensione sembrava accumularsi come elettricità nell’aria. Nessuno spazio di manovra per la sua tecnica dello struzzo la lasciava esposta a mostrarsi e questo, insieme al mezzo bicchiere di gin, la spinse ad agire con malizia di sguardo e parole « Preferisco un uomo» senza indugi e senza imbarazzo il suo sguardo accarezzò i lineamenti del suo volto poi tornò a rivolgersi verso il bicchiere quasi vuoto. Lo sollevò, scuotendolo per far tintinnare i pezzi di ghiaccio ormai sciolto che erano rimasti, poi lo bevve in un solo sorso con rapidità. Intanto era stata avanzata una proposta, indecente e totalmente assurda, che Cheyenne, ubriaca o meno, non si sarebbe mai fatta sfuggire. « Voglio» rispose arricciando il labbro superiore in un mezzo sorriso malizioso. « E, Deanna, un altro di questi, grazie» ormai calata nella parte soffiò un bacio verso di lui, cioè lei, forse le sarebbe servito qualcosa di più grosso dietro al quale nascondersi quando l’indomani mattina, terminati i fumi dell’alcol, si sarebbe rivista comportarsi così.
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    r3vufLICAMERA BLINDATA 00057 r3vufLI
    Cheyenne Luna Black

    Stato economico: benestante

    Saldo Iniziale.

    200

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    Benvenutooooooooo io sempre in ritardo ma alla fine arrivo!!
    Sono Vittoria (chiamami Vic ti prego) e sono qui per offrire un buono omaggio per una burrobirra ai 3 Manici **
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    toto PV:
    saoirse ronan
    amber heard
    Katherine Heigl
    (la bionda di Arrow che non è Felicity)
    Mischa Barton
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    Uuuuh mi piace! Hai idea di dove iniziare?
    Hawke ha perso la memoria ed è stata trovata a Diagon Alley, ora è al San Mungo?

    Posso magari consigliarti qualche PV?
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    siiiiii :beer:

    che dettagli hai? così possiamo aiutarti!
    Qualche idea per la PV?
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    Ciao ciaoooooo!
    Benvenuta!
    Sono Vic e sono qui per invitarti a bere qualcosa ai tre manici di scopa :drunk::drunk::drunk::drunk:

    Come possiamo aiutarti per il PG? *dispenser di idee attivo*
    Ma poi si scrive così dispenser?
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    Cheyenne Luna Black
    domatore - 23 y.o. - caotico buono
    Per i precedenti 23 anni di vita, CLB non aveva mai messo il naso fuori dagli Stati Uniti, credendo che quella distesa di terre fosse sufficiente per un'intera vita. Aveva invece riscoperto uno spirito intraprendente, una specie di richiamo all'avventura, che l'aveva condotta fuori dal paese. A Londra aveva scoperto una nuova voglia di vivere, un mondo nuovo nel vecchio continente, che aveva acceso l'entusiasmo della strega. Cominciava a credere che fosse l'aria inglese ad avere qualcosa che innescava nella sua mente particolari reazioni. Dopo essersi approcciata al lavoro al San Mungo, non aveva mai immaginato se stessa come medimag prima di allora, si era imbattuta in questo annuncio sulla Gazzetta. L'affinità era scattata immediatamente, come un colpo di fulmine, ed aveva subito preso contatto via lettera con il proprietario. Un breve scambio epistolare che si era concluso con un Colloquio per l'indomani. Aveva trovato ospitalità al Paiolo Magico, dove per una decina di galeoni era riuscita ad affittare la camera più economica per passarci la notte. L'idea di restare addormentata e fare confusione con il fuso orario americano se fosse rimasta a dormire nell'appartamento newyorkese con Liv era troppo elevato. In effetti sembrava essersi rivelata come un'idea vincente quando la sveglia era suonata puntualmente alle 7 del mattino, accompagnata dal trambusto della locanda in pieno risveglio, ed aveva potuto fare un'abbondante colazione prima di smaterializzarsi ai Tre Manici di Scopa, perfettamente in orario. Poteva anche nevicare, visto quanto eccezionale era tale evento. Si era presentata, il tempo di un paio di convenevoli che furono subito declinati nel vero e proprio colloquio di lavoro da Keating.
    (1)Sorrise nel sentire la prima domanda, poichè credeva di conoscere una buona risposta da dare. «Si narra che un tempo i Manici di Scopa fossero solo uno. Il suo fondatore, Eobard McKenzie, un uomo scaltro ma con pochi soldi, si appropriò del locale grazie ad un asta pubblica. L'edificio era poco più che una catapecchia abbandonata, infestata di fantasmi e muffa. Ma per i pochi Galeoni spesi era un grande affare. Vi entrò senza troppe pretese mettendosi subito a cercare lasciti del vecchio proprietario, Alasdair Hay. Non trovò nulla di più che una burrobirra rancida ed un tozzo di pane così stantio che se lo avesse lanciato avrebbe potuto distruggere quel che era rimasto della finestra. Fu dove ora risiede il magazzino delle scorte che McKenzie rinvenne un problema strutturale nel modo meno ortodosso possibile.» la strega si umettò le labbra perchè raccontare quella storia era particolarmente lungo, ma era una bella storia che aveva sempre affascinato Cheyenne « Ecco, mise il piede su una trave marcia, non realizzando che fosse tale, ed il pavimento si sfondò: precipitò di un paio di metri ma la sua caduta fu attutita dallo sterco accumulato dai maiali nella stalla sottostante. Mentre Eobard si dimenava ed annaspava in questa montagna di...merda, le sue mani afferrarono qualcosa di duro.» per creare maggiore phatos la Black interruppe un attimo il suo racconto, osservando l'uomo che avrebbe deciso se darle in gestione il locale o no. « Riemerso dai liquami insieme all'oggetto si ritrovò con un manico di scopa tra le mani. "Non deve essere di grande valore" si disse, ma una volta ripulito esso si rivelò come un modello di Oakshaft, il primo manico di scopa, un pezzo di grande valore. McKenzie lo rivendette, da scaltro commerciante quale era, ad un prezzo notevole. Con questo rimise a sesto il posto e diede vita "Al Manico di Scopa" in onore della fortuna ricavata.» Era a conoscenza del fatto che la storia non fosse ancora conclusa, sebbene la sua fine fosse piuttosto vicina. « McKenzie ebbe due figli, Ian e Lou, ai quali regalò due manici di scopa con l'istruzione di rivenderli qualora il locale avesse bisogno di finanze. Fu soltanto quattro generazioni dopo che tale opera venne messa in atto: all'epoca la proprietà del locale era di Grant Macleod a cui dobbiamo il nome che conosciamo tutt'oggi.» Abbassò lo sguardo sulle dita delle sue mani, ora intrecciate, mentre concludeva il suo racconto. C'erano molte leggende che parlavano di come i Manici di Scopa fossero diventati tre, ma lei aveva sempre preferito la versione che le permetteva di credere che anche nella merda ci si poteva risollevare.
    (2) Si procedette rapidamente ad una nuova domanda, mentre la Black ancora sorrideva soddisfatta per il racconto precedente. «Il cibo più costoso è il Pane degli Elfi, che con i suoi 10 Galoeni di prezzo è il più caro.» una domanda veloce per una risposta altrettanto rapida alla quale seguì una successiva « Non esiste una sola bevanda che fornisce maggiore energia. Infatti il locale offre ne offre diverse che sono anche molto nutrienti e sono: la Burrobirra, sia nella versione più calda che fredda, così come la Tisana-Che-Ti-Sana , entrambe danno +5 COS. Mentre il BlaBla Tea incrementa notevolmente il fascino del commensale con +5 CAR Di nuovo le labbra di Cheyenne sorrisero al uomo che poneva domande per le quali le sembrava di aver soltanto risposte vincenti « Personalmente adoro i Waffle Unicorno, sono soffici e colorati, molto gustosi. Ci sono molti cibi che hanno un simile qualità prezzo, ma questi in particolare.» Se fosse andato tutto bene, ne avrebbe presi una decina per festeggiare.
    (3) Anche alla successiva domanda era arrivata preparata, insomma si aspettava di dover mostrare le sue qualità culinarie e magari qualche ricetta: per questo motivo aveva cerato nei vecchi diari della nonna alla ricerca di qualche ricetta gustosa da sottoporre durante il colloquio.
    « Vorrei iniziare con le bevande. Tè: Divina! uno speciale infuso di foglie di tè divinatorie. Lo servirei in una tazzina bianca, con un tovagliolo con la spiegazione dei vari simboli, csì una volta terminato di bere si potrà interpretare il proprio futuro, o provarci. Lo proporrei al costo di 4 Galeoni, CAR +4
    L'altra bevanda è la (S)Fortuna Liquida, un estratto di acero, molto dolce di colore ambrato, ma fa apparire le cose con più ottimismo o pessimismo, in modo casuale e a seconda di chi lo beve. Proporrei la bevanda a 4 Galeoni, COS +3
    Gallone di Galeoni, invece è un boccale di Idromele, completamente senza alcol, dove ci sono dei Galeoni. I soldi sono finiti e quando si proveranno ad afferrare o bere essi esploderanno, rilasciando gusti diversi di frutta. Penso che per questa bevanda il prezzo sia 5 Galeoni, FOR +4.
    Passo ora ai piatti, con il Black Pudding. Un piatto tipico scozzese, con salsiccia nera, molto scura. Questa ricetta però è della Luisiana, ed alla salsiccia è stato dato un gusto più intenso ed è servita con patate al forno e paprika. Prezzo 4 Galoeni, COS +4
    Ho pensato poi a un dolce da offrire, la Torta Torneo 3 Maghi è una torta creata con pan di Spagna con crema alla vaniglia ed alla viola, al suo interno è stato messo una piccola coppa. Chi la troverà nella fetta sarà decretato come vincitore del torneo e non dovrà pagare. Il costo di una fetta sarà di 3 Galeoni, CAR +3»

    (4) Il signor Keating aveva l'aria di chi stava per porre una nuova domanda quando furono interrotti dall'arrivo di un cliente. Cheyenne aveva sorriso d'istinto, merito della cordialità che aveva sempre manifestato al Voges. Fu il proprietario ad invitarla a servirlo. Grata dell'opportunità di una prova sul campo non se lo fece ripetere e subito si avvicinò al ragazzo. « Benvenuto! Sono Cheyenne, cosa posos servirti?» il tono di voce usato era cordiale ed invitante, sempre con il sorriso teso sui denti. Bene Dylan, allora posso consigliarti le Bonjour Brioches, la carica energetica mattutina che ti serve! O sempre per colazione il Cornetto Connetto, ti organizzerà idee e programmi del giorno.»
    (5) Sembrava che il colloquio ormai stesse giungendo alla sua naturale conclusione, l'adrenalina stava diminuendo nell'animo istintivo della Black che aveva passato abbastanza tempo nel locale da sentirsi addirittura a proprio agio. I 3 Manici aveva un aspetto classico, antico ma di classe, con rifiniture in legno. Il bancone era ampio, certo meritava una passata di cera, ma il legno era in buono stato. Alle spalle un grande specchio, con le credenze e dei ripiani ai lati, pieni di boccali e bottiglie. Le stoviglie erano contenute in grande credenza si allungava lungo il corridoio stretto che metteva in collegamento la sala con le cucine, nascoste da una porta battente in stile far west. Il resto del locale era ampio, di forma rettangolare, con spessi vetri di rettangoli colorati, ricordavano un po' le vetrate di una chiesa, che mostravano sotto diversi colori le vie del villaggio. Un soppalco di legno divideva ulteriormente il locale, permettendo di raddoppiare i coperti. Lo sguardo indagatore della Black doveva essere stato scoperto da Keating che le aveva domandato che tipo di ammodernamenti voleva fare. « Mi piace lo stile antico, un po' trascurato, che c'è, da un'atmosfera natalizia. Mi piacerebbe renderlo un po' più giovane, per gli studenti... Magari metterei qualche fiore e candela per l'illuminazione, magari anche una band che suoni dal vivo per rallegrare l'ambiente. »

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    Edited by crw - 5/6/2019, 22:34
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    Cheyenne Luna Black
    domatore - 23 y.o. - caotico buono


    Si dice che la sfiga non arrivi mai da sola, che ami la compagnia del caos ed ancor più della disperazione. Quella mattina di caos nel angusto appartamento che condivideva con Olivia ce ne era quanto mai. In piedi sulla porta della cucina, con i piedi scalzi sulle fredde piastrelle del pavimento Cheyenne osservava con l’aria di chi vede ma non comprende il mulinello di confusione che devastava l’intera stanza. C’erano stoviglie e pentole che straboccavano in una montagna informe sul lavello fin quasi a toccare il pensile superiore, il tavolo si era trasformato in un campo di battaglia con cereali colorati mezzi sciolti nel latte rovesciato sul legno, con disgustose gocce di cioccolata sperando che fossero gocce di cioccolato e non regalini di topi ed altre sostanze che si erano sciolte a tal punto da essere non identificabili. Se la prima reazione fu di esclamare un «che cazzo hai fatto Liv?» che non ottenne alcuna risposta, la seconda e più ragionata azione fu quella di lanciare almeno una decina di gratta e netta per poter porre rimedio a quel massacro di igiene e buon senso. Doveva trovarsi un appartamento tutto suo. Tornò sui suoi passi, strisciando i piedi fino alla camera da letto per prendere la bacchetta e porre fine a quel macello. A colpo sicuro infilò la mano nella federa del cuscino per cercare la bacchetta. Non si fidava a metterla da altre parti e si sentiva più tranquilla a dormire con una pistola carica sotto il cuscino, non si sapeva mai. Ma non trovò nulla. Spostò il cuscino e controllò sul lenzuolo, poi sotto le coperte. Con il passare di tentativi senza successo credeva anche la sua ansia che si tramutava in forza distruttiva ed alla fine, dopo aver disfatto il letto completamente, aveva ribaltato persino il materasso ma della bacchetta nessuna traccia. Iniziò ad intaccare l’armadio per controllare che non avesse lasciato la bacchetta in qualche vestito, già metà guardaroba giaceva riverso sul pavimento quando un miagolio attirò la sua attenzione. Sulla scala antincendio Fergus, il gatto di Liv, la osservava con la coda ondeggiante. Se non avesse aperto la finestra per farlo entrare il felino si sarebbe avventato sulla finestra con le unghie, procurando ulteriori danni. La Black ormai non sperava nemmeno più che il proprietario gli avrebbe restituito la caparra assicurativa. Con un sospiro aprì la finestra per farlo entrare, mentre questo le sculettava davanti alla faccia la vide. Incastrata tra le grate di metallo che formavano la struttura della scala. «Cazzo!» Si precipitò fuori. Estrasse la bacchetta con un moto di rabbia. Il legno era mangiato, i segni dei denti del fottuto gatto avevano forato la bacchetta come se avesse contratto il morbillo. Ebbe quasi un mancamento nel notare che la punta della bacchetta era stata mangiata per almeno un pollice e che il nucleo della sua bacchetta si vomitava al esterno con filamenti sbavati. «Lumos!» C’era disperazione nel suo tono di voce. Nulla accadde, nessuna magia.

    * * *


    Aveva quasi le lacrime agli occhi quando si Materializzazò da Ollivander con quel che restava della sua bacchetta, ormai ridotta a gioco per gatti. La riposa in tasca, consapevole che non poteva essere riparata e che la sola speranza fosse di trovare una bacchetta che le sarebbe restata altrettanto fedele.
    Quando aprì la porta del locale un campanello annunciò il suo ingresso, mentre il profumo di legno e vaniglia arrivava al suo naso come una folata gradita. Aveva quasi dimenticato quanto fosse piacevole odorare qualcosa di pulito, di lavato. Avanzava sempre di più dentro di lei la convinzione di doversi trasferire.
    Il locale era abbastanza affollato e dovette fare un po' di coda prima di arrivare davanti alla commessa che l'avrebbe assistita. Mise da parte ogni imbarazzo, non era così che era fatta, ed esibì quello che restava della sua bacchetta. Dubitava si potesse fare qualcosa.
    «Buongiorno, avrei bisogno di una nuova bacchetta... la mia ha fatto una brutta fine...» Una fine indegna. Nello stomaco di un cazzo di gatto. Uno stupido gatto no-maj, sicuramente. Quel mostro era così ignorante che non aveva niente a che fare con gli esemplari venduti al Serraglio. Mise via la bacchetta, nascondendo la vergognosa morte, così indegna per il nobile scopo. Doveva cambiare casa, dopo questa malefatta aveva capito che non faceva più per lei vivere con Olivia. Ogni giorno in quella casa succedeva qualche dramma, doveva andarsene come una ladra per evitare i vari amanti della coinquilina e doveva sempre pulire al casino che lasciava in giro. Il più delle volte pensava di vivere con un maiale. Cambiare bacchetta era il primo passo verso una vita nuova.
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    Vorrei richiedere un’ Esperienza con le seguenti caratteristiche:
    -partecipare con Dean Lawrence
    -che abbia tempistiche: settimanali
    -di tipo: medio

    *i campi successivi sono facoltativi, possibile aggiungerne solo due, da segnare con una X o in grassetto.
    -che sia ambientata nel luogo (specificare Sezione)
    -che sia legata al mio lavoro (specificare lavoro)
    -che sia legata ad Animali Fantastici X
    -che sia con combattimenti
    - altre specifiche: vorremmo qualcosa che abbia a che fare con l'essere domatori
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    Vorrei iscrivermi
    link

    CLB
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    Mi dispiace ma i Tre Manici li vedo molto più per Cheyenne :hearteyes:
    Grazie per la risposta, mi segno subito
144 replies since 12/11/2013
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