[ESPERIENZA 2] something lost

Andrea Dumont, Irving Graham, Kimiya Pearson

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    23 y.o.
    ReaDumont

    Rea sapeva di non poter avere grandi pretese da quella giornata, e questo la disturbava non poco dato che ogni giorno si svegliava cosciente del fatto che da qualsiasi giorno avrebbe dovuto trarne qualche profitto ad ogni costo. Per questo aveva sviluppato la strabiliante capacità di trasformare persino la più inutile e monotona giornata in qualcosa di più interessante, anche grazie ad una semplice bevuta o ad un incontro piccante in cui divertirsi. Il problema però sorgeva nel momento in cui ciò non accadeva, e in quel caso sarebbe stato difficile gestire il suo crollo narcisistico che nel frattempo sarebbe andato a schiantarsi violentemente contro la dura realtà. E una cosa del genere stava accadendo proprio quel giorno. Non poteva sperare di poter avere qualcosa in cambio se fossero riusciti nell’intento, né si sarebbe fatta bastare la vittoria della riuscita, semmai fossero riusciti a risolvere il mistero, dato che non gliene importava granché. Perciò, mentre si impegnava nel cercare di trovare la giusta motivazione per affrontare quel compito e per non piantare tutto in asso, attese che arrivassero i due maghi che avrebbero collaborato con lei (o perlomeno ci avrebbero provato). Quei maghi erano in realtà un mago, il dipendente del Macusa, un tipo molto, se non troppo, serio e sicuro di sé e delle sue capacità; e una strega, la docente di Ilvermorny, secondo Rea troppo giovane per essere già docente. Probabilmente la medimag aveva altre aspettative su quella che sarebbe stata la sua squadra perché ne rimase leggermente perplessa. Il primo era un tipino tutto composto, rigido, quasi vecchio stampo (o forse era Rea quella dallo stampo troppo moderno e ribelle), la seconda, una ragazza che con ogni probabilità non avrebbe mai voluto trovarsi lì, esattamente come Rea. Volendosi togliere dagli impicci non attese neanche le presentazioni di circostanza, risultando forse un tantino sgarbata o frettolosa. Ma perlopiù fu una esclamazione a farla sparire per non lanciare la bacchetta addosso a qualcuno: «Scusate, signore!» Signore. Ma siamo seri? Oltre alla bacchetta dovrei lanciargli addosso pure un incantesimo, pensò. Una volta che fu sparita dalla vista dei suoi colleghi si disperse velocemente tra la folla in mezzo alla quale non ebbe molta fortuna. O forse no.. Bob Swetheart, un NoMag che stava raccogliendo i suoi effetti personali sparsi per il pavimento, disse qualcosa di interessante che assomigliava molto ad una traccia da seguire. «Qualcosa sulla settima, che ne so…» ammise, indicando poi il tabellone che segnava gli arrivi dei treni. Alzò lo sguardo ed in effetti uno di quelli continuava ad accumulare ritardo. Senza ringraziare, come al solito, Rea iniziò a correre per quel che poteva verso la linea 7, scansando con molta fatica tutti quelli che le andavano addosso. In effetti era l’unica che si muoveva controcorrente rispetto a tutti i NoMag che la circondavano. Cominciò ad intravedere il binario della sua destinazione quando si ricordò che stava collaborando con altre due persone che probabilmente avrebbero apprezzato quella notizia. Frugò nelle sue tasche in cerca della card magica che avrebbe usato per avvisare i colleghi, ma che ovviamente non trovò perché ovviamente l’aveva persa. «Porc.. e adesso?!» era ormai quasi vicina alla linea 7, doveva realmente tornare indietro e sperare di trovare almeno uno dei due (com’è che si chiamavano? Ah già, non lo sapeva)? E se invece avesse proseguito per la sua strada e si fosse ritrovata a combattere da sola la creatura o l’essere che aveva causato quello scompiglio? La medimag non aveva paura di farsi mettere KO da chiunque si celasse là in mezzo ma avrebbe preferito di gran lunga evitare danni a se stessa, per cui optò per il tornare indietro e sacrificare del tempo prezioso in virtù di quella magica collaborazione che sperava almeno sarebbe stata utile.
    Tornando sui suoi spassi riconobbe tra la folla la voce della docente, la ragazzina più piccola di lei, che cercava informazioni come Rea poco prima. «Questa sì che è fortuna! Ehi! Andiamo di là! Un NoMag ha sentito qualcosa riguardo la linea 7. Non c’è tempo per tornare indietro. ». Probabilmente non ci misero molto a raggiungerla, ma quei minuti passati a scansare gente, di nuovo, sembrarono interminabili.
    Raggiunto il posto, Rea non vide nulla. Letteralmente nulla. Il tabellone in alto segnava il ritardo di quella linea così come lo aveva fatto notare il NoMag poco prima nel piazzale centrale, ma davanti a sé non c’erano tracce. «Mettiamoci a cercare. Se è vero che è qui il problema troveremo o sentiremo qualcosa, prima o poi». Si chinò a terra vicino al binario, tentando di scorgere tracce come macerie, sangue, dita mozzate, denti, zanne o qualsiasi altra cosa. La sua fantasia l’avrebbe potuta aiutare probabilmente, dato che vendendo e stando a contatto con gli ingredienti più strani che c’erano nel suo negozietto di pozioni e intrugli vari, ormai qualsiasi cosa la scambiava per un potenziale ingrediente. Aveva l’occhio allenato per i particolari, se così vogliamo dire.

    medimag ♣ pureblood ♣ lover

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