[ESPERIENZA 2] something lost

Andrea Dumont, Irving Graham, Kimiya Pearson

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. .reverse
     
    .

    User deleted


    tumblr_inline_o0a9wxrWxH1rifr4k_500
    23 y.o.
    ReaDumont

    «Tieni d’occhio questa parte della metropolitana, io mi sposto più in là.» disse, rivolgendosi a Kimiya. Nonostante la metropolitana non fosse grande quanto l’intera stazione di NY, dividersi anche lì non sarebbe stata una cattiva idea. Il tempo scorreva troppo lentamente. Rea sentiva ogni singolo secondo che scivolava verso l’altro, come in una eterna danza, senza fermarsi, senza rallentare e senza neanche accelerare. Era snervante, ma questo non era una novità dato che bastava veramente poco per innervosirla. Non era mai stata una tipa alquanto paziente. Aveva sempre ottenuto tutto e subito, la pazienza non sapeva proprio dove fosse di casa. Per giunta odiava che fossero gli altri a fare il lavoro per lei. Non era un’incapace e aveva anche abbastanza cervello da sbrigarsela da sola. Non fosse stato per quel piccolo difetto probabilmente sarebbe stata perfetta. Ma oltre ad essere saccente era anche abbastanza femminista e indipendente. Non si preoccupava di potersi sporcare le mani perché lei era convinta che nulla fosse così puro da rimanere immacolato per la vita, per questo odiava vedere gli altri fare i moralisti davanti a lei. Andrea sicuramente non era mai stata una santa, più che altro una anarchica fai-da-te. Per questo quella missione semi-suicida non le andava a genio. Non aveva scelto di partecipare, non poteva giocare secondo le sue regole, e soprattutto doveva stare attenta a non torcere un capello a tutti quei NoMag, o il Macusa l’avrebbe sbattuta da qualche parte. Ma erano seri? Come era possibile fare tutte queste cose insieme senza commettere neanche un errore? Per cosa, poi? Il suo umore per giunta non migliorò neanche quando, piegata per terra, si accorse delle schifezze che erano sparse per il pavimento della metropolitana. Quella non era una stazione, era una discarica! Come se non bastasse, chinata com’era e guardando tra le gambe dei passanti, si accorse di un cane al guinzaglio che si apprestava a fare i bisogni in un angolo della metropolitana, non lontano da lei. Infuriata com’era si alzò di scatto e puntò il dito contro il proprietario dell’animale, un ragazzino che sembrava essersi appena fatto una dose di erba magica. «Ehi! Questa non è una toilette per cani! Tu e il tuo amichetto sparite da qua se non vuoi che ti lancio un..o zoccolo!» sì, stava per dire incantesimo, ma non lo fece, e questa cosa la rese ancora più irascibile di quanto già non fosse, ma nonostante la frase ad effetto finita male il ragazzo sembrò abbastanza spaventato da trascinarsi via il cane che non apprezzò quel cambio di programma. Nel frattempo Rea perse di vista, o, meglio ancora, si dimenticò completamente della sua collega Kimiya che come lei era in cerca di tracce. D’un tratto, però, si accorse di qualcosa a terra, una macchia rossa che si allargava lentamente. Ma non appena si chinò un uomo le si avvicinò preoccupato. Se non fosse stato un NoMag era certa le avesse lanciato un Legilimens perché le disse esattamente quello che Rea stava aspettando da tutta la giornata. «Sembra che il problema sia in una stazione del Queens, ci vorrà un po’…» Rea si sollevò da terra, dimenticandosi della macchia rossa che evidentemente non aveva alcun valore. Che si trattasse di succo o di sangue vero, ormai non aveva più alcuna importanza perché la fonte del problema non era più alla Grand Central Station ma nel Queens. Per una volta che Rea avrebbe potuto ringraziare sinceramente qualcuno non lo fece. Piuttosto rimase immobile a fissare l’uomo con un ghigno, anche se non era lui che stava fissando. Si concentrò su un punto qualsiasi e pensò. Prossima mossa sarebbe stata quella di andare nel Queens, ma come? Voleva materializzarsi ma c’era troppa gente anche se con ogni probabilità non si sarebbero mai accorti di lei visto il caos che c’era in circolazione. Perciò l’unica possibilità era quella intrufolarsi nel tunnel per allontanarsi dalla calca e cogliere il momento giusto per sparire da lì. E così fece. Facendosi largo tra i NoMag arrivò all’inizio di una delle bocche del tunnel dal quale sbucavano le metropolitane. In altre circostanze non sarebbe stata un’idea molto intelligente ma ora doveva essere sicuro, no? La metro aveva accumulato talmente tanto ritardo che secondo i tabelloni non sarebbe arrivata fino a domani. Proseguì con molta calma, accertandosi che nessuno la vedesse, e andò oltre, dove il buio si infittiva sempre di più e la puzza di umido le riempiva le narici. Si voltò. Da lì sicuramente non l’avrebbe vista nessuno. Chiuse gli occhi, cercando di concentrarsi nonostante il frastuono ormai in lontananza. Liberò la mente fissandosi solo e soltanto sulla sua destinazione: la stazione del Queens. Il suo inconscio era già lì, ed era già in cerca di indizi. Respirò profondamente, e dopo che ebbe girato sul posto, quando riaprì gli occhi si accorse di non essere più a NY. Poi, un pensiero: «Dannazione! Kimiya! E ora come avviso l’altro cercando di non pensare a quel piccolo particolare, iniziò a girovagare per quella stazione. Le cose, forse, si stavano facendo interessanti anche per la Dumont.

    medimag ♣ pureblood ♣ lover

    ©‎ do not copy! created only for wizarding world of ilvermorny




    Edited by Wizarding World Master - 29/8/2018, 12:07
     
    .
15 replies since 5/8/2018, 17:32   334 views
  Share  
.