wand keeper

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  1. mad!max
     
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    it's really the wand that chooses the wizard
    ▬MAX LYNCH▬
    DIVINATORE

    SDMiGgX

    Anni ed anni di perseveranza nella raffinata arte della ribellione avevano portato anche a questo. Una morbida curva sinusoide aveva trasfigurato il labbro superiore, facendogli sormontare quello sottostante, tracciando le basi per quello che era un perfetto broncio. Ancora una volta il soggetto a cui era rivolto era proprio la madre Lena - mai una gioia - Lynch. Nonostante le eccellenti doti di strega che si potevano constatare in maniera oggettiva con la lunga sfilza di cariche che l’accompagnavano, non ultima la presidenza di Ilvermorny, come madre era un vero supplizio. M non la sopportava più, anzi ogni volta che doveva chiedere qualche permesso alla madre le pareva di sentire già la repulsione crescente e l’ombra dell’ennesimo no che già si dilungava al suo “posso?”.
    Come da copione la Lynch madre aveva roteato gli occhi al cielo ed aveva sbuffato, mostrando la sua disapprovazione per quella proposta prima con i gesti che con le parole. Poi era arrivato il diniego che appariva irremovibile. Ed ecco che proprio in quel momento il broncio Made in Lynch era scoccato come un effetto speciale su un palcoscenico sulle sue labbra rosee. Aveva visto gli occhi della madre meditare a lungo prima di cedere al compromesso: si sarebbe fatta accompagnare a Diagon Alley, ma saebbe entrata da sola in ogni negozio.

    Una mezza vittoria per la piccola Lynch che, assecondata la maniacale paura della madre si era fatta scortare per le vie del villaggio inglese, osservando il marasma di maghi e streghe che avevano scelto quella domenica pomerigigo e il suo ultimo barlume di sole autunnale per recarsi a fare acquisti. La prima tappa era stata quella più importante, che nella mente di Max era quella che l'vrebbe definita per sempre come strega. Al pari di uno smistamento. Sulla soglia del negozio aveva lanciato un'occhiata alla madre, più per intimarle di restare ferma lì fuori come era stato concordato che alla ricerca di un supporto. Il primo passo verso la sua indipendenza fu uno scalino scricchiolò sotto il peso della sua suola, per poi accompagnare il suo ingresso nel locale da un acuto scampanellio. Si fece coraggio, procedendo fino al bancone dove espose le sue richieste. "Sono qui per una bacchetta magica."


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