I'm a bitch, witch.

Non c'era molto altro da aggiungere agli occhi che aveva rivolto verso il cielo parlando con uno dei Goblin della Gringott. Sicuramente a quel povero stolto doveva essere sfuggita l'importanza del nome dei Crawford visto che non si era degnato di offrirle un corridoio preferenziale per raggiungere la sua Camera Blindata. Oltraggio. Aveva dovuto attendere che una delle creature si liberasse del cliente, non inteso come desiderava Hedel (ovvero gettandolo nel dimenticatoio, magari giù da un dirupo) ma proprio occupandosi di tutte le sue richieste. Inaccettabile. Ovviamente il demente doveva avere si e no quattro spicci sul suo conto, poiché le sue tasche non apparivano gonfie al ritorno ed il misero borsello che reggeva in mano appariva tristemente sgonfio. Ugh. Guardando in faccia lo squattrinato dubitava che potesse cimentarsi in un incantesimo Estensivo irriconoscibile tale da sembrare...senza soldi. Bastavano i vestiti trasandati ed i capelli scomposti a classificarlo nella classe sociale che gli competeva. Non trattenne una smorfia di disgusto. Scandaloso, che le fosse stato imposto un tempo di attesa a favore degli affari di un simile soggetto, come se lei fosse una qualunque, sudicia, mezzosangue. Lo sguardo, cupo come le tenebre che si agitavano appena sotto l'iride d'ebano, si posò con superiorità sulla creatura che l'aveva fatta attendere. Inserita la chiave il luccichio dell'oro si riflettè sul volto olivastro della Crawford. Buongiorno tesorucci.

…

Attraversò le vie del centro con passo scattante, le gambe affusolate si inseguivano come una pantera con le sue prede, ora affiancandosi e poi di nuovo distanziandosi, mentre l'esile figura della Serpeverde sgusciava a destra e sinistra per non essere urtata dalla eseguiva folla che si era riversata per Diagon Alley in quel sabato pomeriggio. L'aria era frizzante, tipica di quelle giornate autunnali che promettono pioggia, ed un refolo di vento le corse accanto infilandosi prima di lei dentro Ollivander. Conosceva quel posto, lo aveva sognato ed aveva bramato per anni la sua bacchetta domandandosi se sarebbe stata la nodosa Vite o la bianca Betulla ad accompagnare il suo catalizzatore, chiedendosi se contenesse traccia di Fenice, Unicorno o Drago. Era curiosa Hedel di conosce quale sarebbe stata la sua compagna per tutta la vita. « Buongiorno, sono qui per acquistare la Bacchetta.»