When Ilvermorny meets butterbeer

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  1. Jon Snow
     
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    Passo dopo passo si era ormai inoltrato all'interno di Hogsmeade, intenzionato a passare un sabato pomeriggio differente ed all'insegna dell'amicizia. Sì, perché non è solo, con lui due suoi amici, entrambi frequentanti la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Joel Cavendish e Tristan Hogs, il primo grifondoro ed il secondo tassorosso, esattamente come lui. Si mosse insieme a loro sfilando accanto alla moltitudine di eprsone che affolava quelle strade. Niente di trascendentale, era abituato a dover fare a sportellate a Hogsmeade, specialmente in un orario ed in un giorno simile. Il weekend c'era sempre casino, era praticamente impossibile non fosse così. Ma quando si è in compagnia di amici molte di queste problematiche passano in secondo piano. Poteva così concentrarsi unicamente sui due amici che lo fiancheggiavano, rivolgendogli sguardi divertiti a causa della conversazione che stavano affrontando. No, non stavano parlando di Hogwarts o della scuola in generale; quando uscivano avevano una regola in comune: la scuola era bandita. Inspirò profondamente, volgendo gli occhi azzurro ghiaccio proprio sul Cavendish, mostrando un sorriso divertito. <...Giuro.> Esordì il Tassorosso, che prontamente drizzò il collo, quasi come se stesse confermando qualcosa di incredibile ed astruso. < Quel tipo mi ha venduto Uric Testamatta, e neanche a prezzi esorbitanti.> Stava parlando delle figurine che si potevano trovare all'interno delle Cioccorane. Sì, lui ne faceva la collezione e le ricercava praticamente ovunque, nei più impensabili anfratti. < Ora sto dando la caccia ad Andros l'Invincibile. Sono disposto anche a comprarlo> Ammise verso il grifondoro con un piccolo sorriso divertito. I passi di tutti e tre rallentarono quando davanti a loro si ergevano le teste del locale Tre Manici di Scopa. A differenza di Max, lui nel tempo aveva avuto modo di vederle spesso. Originario di Londra, per di più purosangue, ha spesso battuto quelle vie e quei locali, esattamente come quel giorno. Rallentato il passo arrivò a fermarsi, con un sorrisetto beffardo che prese da subito possesso del suo volto. Non era cattivo nel vero senso del termine, ma quando era in compagnia degli amici tendeva ad essere un po' più perfido del solito. < Ehi!> Esordì proprio verso una di quelle teste, con un sorriso che non poteva fare a meno di essere più che evidente. Un sorriso per niente bonario, che faceva trasudare supponenza ed anche un po' di "sana" arroganza. < Ti trovo più bella del solito. Dev'essere tutto merito di quel sorriso splendente!> Disse proprio ad una delle teste, con quel sorriso che presto si tramutò in un piccolo ghigno. Inutile sottolineare che non stava prestando minimamente attenzione a quelle teste ed a ciò che usciva dalle loro "labbra" di pietra, ovvero avvertimenti di ogni sorta su ciò che gli adolescenti potevano e non potevano fare. Eseguì un occhiolino verso la strada, salutandola anche con un cenno della mano, prima di catapultarsi all'interno del locale, seguito a ruota dai due amici che sghignazzavano a loro volta. All'interno gli occhi misero subito subito a fuoco la presenza di molti studenti di Hogwarts stanziati all'interno, intenti a dibattere delle più disparate questioni. Si avvicinò proprio a loro, con un gran sorriso fiero e sicuro di sé. Entrambe le braccia si allargarono verso l'esterno, mettendo in risalto il vestiario semplice e per niente scolastico che aveva deciso di indossare per quella uscita. A braccia larghe si avvicinò al tavolo degli studenti di Hogwarts, senza per ora più rivolgersi ai due amici che si era portato appresso. < Signori...> Disse in quel saluto abbastanza singolare, senza far svanire il sorriso sicuro che sembrava quasi una prosecuzione di sé stesso e dei suoi arti superiori. < So che vi sono mancato!> Disse senza far sparire quella sicurezza che lo caratterizzava in ogni situazione. Qualche passo venne mosso ulteriormente all'interno, mentre gli occhi per un attimo si portarono proprio su Maxine. La vide, incantata per qualcosa che non seppe carpire sul momento. Sicuro riguardava quello stesso tavolo a cui lui ormai si era avvicinato, attorno a cui v'erano molti studenti di Hogwarts delle più disparate casate. < Guarda che anche se sei una serpeverde non ti devi sentire esclusa, sotto sotto vogliamo bene anche a voi. Anche se ve la tirate per un nonnulla.> Un sorriso divertito, a tratti beffardo, si delineò sul volto dell'ambiguo Tassorosso, inarcando il sopracciglio destro. Non sapeva che la Lynch fosse statunitense, quindi come tale studentessa non presso Hogwarts ma Ilvermorny. < E poi guarda, qualcuno dei tuoi compari si è comunque unito. Sfidi anche tu la sorte?> Le domandò, a metà tra il tavolo di Hogwarts e quello occupato da lei. Come sospeso tra due realtà differenti e tanto distinte, che lui erroneamente aveva però accorpato. Gli occhi, d'un azzurro ghiaccio, rimasero su quella ragazza che, anche se aveva auto-assegnato a Serpeverde più per goliardia e scherzo che per altro, non aveva mai avuto modo di incrociare a Hogwarts. E anche se non poteva saperlo, a ragion veduta. Le braccia ferme lungo i fianchi, mentre era rimasto in piedi. Sul volto quel sorrisetto impertinente e sicuro di sé di sempre.


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    Edited by Jon Snow - 12/11/2018, 11:44
     
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