When Ilvermorny meets butterbeer

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  1. Jon Snow
     
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    ▬MATTHEW T. BLACKROSE▬
    EVOCATORE

    SDMiGgX

    Lo sguardo del Tassorosso rimase alquanto interdetto nel notare la singolare reazione della ragazza. Quando l'aveva appellata come Serpeverde avrebbe immaginato varie forme di reazioni, da quella più sorpresa tipica dei Serpeverde, oppure quella più infastidita mostrata generalmente dagli esponenti delle altre tre casate. La reazione di Max, invece, era di pura confusione. Rimase fermo ed immobile accanto al tavolo dove sedeva la Wampus, con il sopracciglio sinistro che pian piano prese ad arcuarsi verso l'alto, palesando una sorta di confusione riflessa. Gli occhi azzurri passarono a rassegna il volto della Lynch, quindi sollevò appena le spalle quando quella confusione mostrata inizialmente si trasformò in una espressione buffa, che riuscì involontariamente a strappargli un sorriso. Scosse la testa per qualche istante, mentre ambedue le braccia si portarono davanti al petto, incrociandosi appena. Osservò la Lynch, specie quando andò ad interrompere quel ciclo di sorpresa presentandosi. Annuì appena, anche perché non aveva riconosciuto quel cognome invero tanto importante. Lui, purtroppo, era sempre stato più attento alle cose più frivole e soprattutto inerenti ad Hogwarts, la scuola di magia e stregoneria che frequentava. < Oh... Una... Wampus?> Domandò a sua volta, tanto confuso quanto sorpreso. < Credo sia la prima volta che incontro una Wampus> Ammise con un piccolo sorriso che si stampò sul volto, palesando per l'ennesima volta una sorta di divertimento che pian piano prendeva a dilagare. Sospirò profondamente, gettando un rapido sguardo ai compagni di scuola intenti a parlare e scherzare al tavolo accanto, quindi sollevò le spalle alla domanda finale della ragazza, che di fatto lo invitava a sedersi al tavolo lì con lei. < Dipende.> Affermò in primis, curioso di poter notare una eventuale reazione a quella affermazione tanto brusca, almeno in principio. Certo, in principio, perché a parte tutto Matthew non era cattivo e quella era solo l'ennesima trovata per far uscire una delle sue demenze. < È vero ciò che si dice su quelli che provengono d'oltreoceano?> Domandò con un sottile sorriso ironico ad increspare appena le labbra. < Si dice che siate soliti uccidere gli innocenti e poi cibarvi delle loro cervella> Solo al termine di quelle parole il sorriso prese a farsi più grande e divertito, mentre qualche passo bruciò definitivamente la distanza che lo separava da quel tavolo, andando implicitamente ad accettare l'invito della Lynch. Con l'ausilio della mandritta scostò appena la sedia, andando a sedersi proprio in maniera frontale rispetto alla ragazza. Gli occhi azzurri a cercare quelli altrui, piegando appena il capo verso destra quasi a volere una angolazione migliore da cui poterla osservare. < Dimmi Lynch...> Usando volutamente il cognome di lei, più per scherzo che per effettivo distacco. < ...Cosa ci fai così lontana da casa? Cerchi davvero una vittima?> Domandò ponendo ambedue i gomiti sul tavolo, disponendo infine i palmi delle mani verso l'alto, a coppa, per sostenere il peso del volto. Lui dal canto suo non si era ancora presentato, ma non sembrava neanche intenzionato - ancora - a farlo. Semplicemente la osservava, quasi a studiarla, con un sorriso attorniato dal silenzio.


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