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    Controllò l’orologio appeso alla parete opposta dove sedeva, alla sua scrivania, sommersa di scartoffie per il MACUSA. Si grattò la barba, fregando il mento con il palmo della mano. Erano quasi le cinque. Se usciva ora dall’ufficio poteva recarsi al The Blind Pig, avere un po’ più di tempo da passare con Daphne. Aveva bisogno di parlare con la francese.

    Jenna, alle sei non un minuto prima, avvisa mia moglie che tarderò. Chiaro?

    Diede disposizioni alla sua segretaria, affacciandosi sulla porta prima di prendere le sue cose ed uscire dal MACUSA. Certo era un’orario di ufficio insolito, quasi striminzito, ma all’interno della divisione era quello che lavorava di più di tutti, poteva permettersi di uscire un ora prima. Nell’ascensore si sistemò la cravatta, allentando il nodo e sbottonandosi il primo bottone della camicia, dopo di che diede un’occhiata al grande orologio per controllare che il livello di magia fosse normale ed uscì.

    Si smaterializzò davanti al locale, The Blind Pig, che a quell’ora non doveva essere molto affollato e che quindi avrebbe concesso una certa intimità ai due avventori. Daphne era già li.

    Scusa il ritardo, Deveraux... entriamo?

    Domandò, invitandola ad entrare con un gesto eloquente della mano, puntando il catalizzatore contro una delle due streghe ritratte nel graffito magico. Questa gli mandò un occhiolino, ammiccando verso di lui, prima di scostarsi e rivelare la magica entrata.
    Il locale era... accettabile. Fece scattare gli occhi a destra e sinistra, preoccupato di intercettare volti noti, e quando la sua ispezione fosse terminata avrebbe scelto un tavolino defilato, quasi nascosto dall’entrata nel quale sedersi. Scostò la sedia per permettere a Daphne di sedersi, per prendere posto soltanto dopo e di fronte a lei.

    Ciao


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  2. - daphne.
     
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    daphne
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    Finalmente! Sibilò nella sua mente con lo stesso suono stridulò che emetteva il metro incantato sfrecciando da una parte all’altra del locale per prendere le misure a qualche cliente. Mon dieu. Lynch ci aveva messo giusto qualche mese per arrivare alla conclusione che forse era il caso di vedersi. Vedersi come si doveva. Lei stava già pensando di abbandonare l’ affaire e dedicarsi a qualcuno di più sveglio. Impaziente come sempre madame Deveraux. Aveva già raggiunto un record di calma e serenità. Non avrebbe potuto procedere oltre. Già il lavoro al Madama occupava gran parte della limitata pazienza che il Lord le aveva concesso. Una smorfia annoiata accompagnava le sue labbra mentre l’ultima cliente del suo turno, una spregevole vecchia, versava dorati galeoni in cambio di un ridicolo cappello con la fibbia svolazzante. Patetico. Ebbe ancora modo di pensare, attendendo che questa se ne uscisse con osceno orgoglio dalla porta, prima di chiudere il registro di cassa ed avviarsi fuori dal negozio, dopo averlo correttamente chiuso con un incantesimo. In un vortice fu a casa. Mancavano ancora diverse ore al suo appuntamento oltre oceano. Puntuale come un orologio svizzero si materializzò davanti al The Blind Pig.
    Di Darren Lynch nessuna traccia. Aspettò, sbuffando sommessamente perché detestava aspettare. Oh avrebbe reso con tanto di interessi questa faccenda al Lynch. Sapeva bene che farla arrabbiare non portava a nulla di buono, soprattutto se doveva aspettare. Le passò davanti un vecchio mago che puzzava di alcol ancora prima di entrare. Schifo. Volse il naso alla francese, appuntito e rivolto verso l’alto, dall’altro lato per evitare che il puzzo la nauseasse. Se davvero quella bettola era il locale più esclusivo di New York erano messi molto male.
    À la bonne heure! esclamò percependo il suono di una materializzazione e vedendo comprare l’uomo che stava aspettando da ben dieci minuti. Era un comportamento inaccettabile per lei. “La prossima volta fai aspettare tua moglie, non me” tuonò con disappunto, scuotendo il capo prima di seguirlo ed entrare, sfiondo accanto alla donna disegnata ed in abito tipico di quel decennio. Lavorare al Madama se non altro le dava una buona idea della moda corrente. Seguì il mago, facendosi guidare tra le sedie vuote. Stava cercando un posto appartato. Si indispettì. Se non voleva mostrarsi in pubblico con le tanto valeva affittare una camera in qualche squallido motel. Sarebbe stato meno umiliante. Si sedette sul posto indicatole dal uomo. Non era un tipo di donna bambola, si era seduta soltanto perché andava bene anche a lei. Fissò in silenzio Darren, le labbra tese senza espressione prima di salutarlo. “Ciao” replicò lapidale.



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    Donne: prima o poi una di loro lo avrebbe ucciso. Non avrbebe saputo su chi scommettere, se sulla sua risoluta moglie o sulla sua caparbia amante. In questo momento, a giudicare dallo sguardo glaciale che la Deveraux gli aveva appena rivolto avrebbe puntato su quest'ultima. Promemoria per il Lynch, mai far aspettare una donna. Annuì, evitando di commentare il caustico commento su Lena.Si era ripromesso di non parlare più di lei in presenza della sua amante.Non era un uomo che molto spesso commetteva errori, ma quando li faceva imparava dai medesimi. E lui aveva imparato in quel 8 Dicembre che citare la signora Lynch non era certo stata una delle sue trovate migliori. nascose un brivido con una scrollata di spalle al ricordo della litigata che ne era scaturita.

    Ciao

    Fece eco ancora una volta, lasciando trapelare un sorriso attraverso alla barba ramata, più lunga ed incolta del solito, che gli faceva prudere il mento. Si gratto con indice e pollice, smuovendo la peluria. Indugiò sui limantei di Daphne, così diversi da quelli spigolosi e pungenti di Lena. Avrebbe dovuto capire da questi come sarebbe diventato il loro rapporto, spigoloso e pungente proprio come i tratti somatici della moglie andavano a suggerire.

    Com'è stata la tua giornata?

    Chiese, poggiando entrambi i gomiti sul tavolo, estendendo un braccio verso la strega così da arrivare a sfiorare la sua mano. Si sporse leggermente di lato, cercado di scorgere se qualcuno in quel posto infame si sarebbe degnato di servirli in tempi umani.
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2 replies since 13/11/2018, 15:39   80 views
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