When a fight goes wrong

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  1. Oh Gansey boy
     
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    mathilde mati mayer
    17 y.o. + tamer

    sheetgringottpinterestjanuary 1st, 2019

    La notte di capodanno era trascorsa più movimentata del previsto, c'erano stati pericolosi sventolii di bacchette in concomitanza della mezzanotte e Mati non si era certo tirata indietro dinnanzi alla sfida dei fuochi d'artificio. Aveva alzato un po' il gomito ed era piuttosto sicura di aver dato sfoggio alle sue abilità di anni ed anni di danza, su un tavolo di legno seguendo il ritmo dei calici che battevano sulla superficie dura. Generalmente era una ragazza molto posata ma bisognava ammettere che prendere a calci gli insegnamenti dei genitori in favore di una notte di follia era stata la miglior decisione della sua vita.
    Era andata a dormire da appena qualche ora quando un rumore la destò dal tepore in cui si era crogiolata, scacciando il freddo che l'aveva avvolta per tutta la notte. L'unico momento di calore se così si poteva chiamare era stato il mezzo limone partito con quel Tassorosso puccioso che aveva l'aria di aspettarsi di venire mangiato dalla Serpeverde, oppure lo scontro avuto con una Grifondoro da strapazzo. Il problema erano i danni riportati durante suddetto scontro: la bacchetta magica aveva avuto subito danni irreparabili. Per questo l'elfa domestica di famiglia, Minty, l'aveva buttata giù dal letto benchè avesse dormito a malapena quattro ore. Chi ti ha ordinato di svegliarmi a quest'ora della notte? l'elfa domestica impaurita aveva balbettato il nome della madre e lei stremata aveva affondato il volto nel cuscino nella speranza di soffocare. Grugnì alzandosi dal letto e preparandosi per la giornata conscia che a quel punto non sarebbe più riuscita a recuperare le ore di sonno perdute.

    Raggiunse Diagon Alley dove svariati maghi e streghe affollavano le strade della via magica, benchè la notte dove ogni cosa era permessa era da poco terminata, erano in molti a gironzolare forse alla ricerca di una buona colazione. Caffè.
    Chi te lo fa fare di lavorare a quest'ora? Dovrebbe essere illegale commentò entrando da Olivander ed avvicinandosi verso la commessa nonché compagna di casata Hedel la mia bacchetta ha avuto un piccolo incidente pertanto necessito di una bacchetta nuova e di un'azione punitiva contro una certa leoncina ma questo non lo disse ad alta voce.
    just because something seems impossible doesn’t make it untrue
     
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    Ruggì al mondo tutto il suo disappunto per quel turno mattutino con un sonoro sbadiglio che venne appena coperto dalla mano che la Crawford si era posta dinnanzi alle fauci. Bonjour finesse. Aveva armeggiato con la bacchetta magiche per far aprire con uno scatto la magica serratura di Ollivander. Aveva acceso con uno svolazzo di bacchetta il caminetto con uno scoppiettante fuoco che restava sempre acceso, persino in piena estate, ed anche il sistema di illuminazione a candele iniziava a risvegliarsi dalla quiete notturna. H.A.C. ricamate in smeraldo sul maglione della sua divisa scolastica apparivano sul suo petto appena sopra allo stemma di Serpeverde, mentre si sedeva sullo sgabello imbottito di cuoio sgualcito dietro al bancone. Al mattino non c’era mai molta gente e già sapeva che avrebbe dovuto occupare il suo tempo nel sistemare la contabilità e nel registrare gli acquisti del weekend, inoltre doveva fare una sorta di inventario dei legni più venduti per ripristinare le scorte che servivano al vecchio Ollivander nella produzione di bacchette. Desiderava tanto apprendere la nobile arte della creazione dei catalizzatori, ma per il momento doveva dedicarsi alla mera vendita e agli studi. Teneva il capo chino sui fogli di pergamena, con la dita stretta sulla sua piuma d’aquila mentre trascriveva minuziosamente i nuclei venduti quella settimana. Sobbalzò sul posto quanto lo stramaledetto campanello annunciò l’ingresso di un cliente decisamente mattutino. Lo sguardo nero della Crawford si posò con aria assassina sulla strega, per poi addolcirsi riconoscendo la Mayer.
    « Tintinnanti Galeoni, null'altro... E benvenuta da Ollivander Mati» rispose con un sorriso serafico a curvarle le labbra. In effetti il mero conio dorato era la sola cosa che la convinceva ad alzarsi così presto dal suo letto e recarsi nell0angusta bottega di Diagon Alley. Dopo un po' però le abcchette avevano niziato ad vere un certo fascino, al punto che quasi le apprezzava.
    « Ti faccio provare questa, di Johannes Jenkens: Vite, Crine di Thestral , 10 pollici, Abbastanza Flessibile. +20 INT Il costo è di 30 Galeoni



    Benvenuta da Ollivander!
    Puoi anche non rispondere a questa discussione, la bacchetta che sarà registrata avrà le caratteristiche appena elencate.
    Se però non è di tuo gusto puoi provarla e decretare il suo fallimento, te ne fornirò un'altra.
    Hai a disposizioni tre tentativi per trovare la tua bacchetta, la terza -che ti piaccia o no- sarà quella definitiva.

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  3. Oh Gansey boy
     
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    mathilde mati mayer
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    Appoggiò le braccia sul bancone, chinandosi in avanti non avevo dubbi piccola serpe commentò ridacchiando, forse l'alcool le aveva dato più alla testa del solito ma avrebbe certamente concordato con tale affermazione, benchè le loro potessero famiglie di una certa portata il denaro poteva sempre terminare. Lei stessa aveva decido di trovare un lavoretto per guadagnare abbastanza da mettere da parte una piccola fortuna che in futuro le sarebbe potuta tornare utile, come ad esempio acquistare una bacchetta magica nuova di zecca o un abito sfavillante, quegli acquisti per cui non era necessaria l'approvazione di mamma e papà. In genere preferiva usare i propri guadagni per organizzare festini nella Stanza delle Necessità ma anche lì, tendeva a tenere un profilo basso, i guai erano pur sempre dietro l'angolo.
    O in braccio ad un Grifondoro, come si era potuto notare.
    Olivander le aveva venduto la prima bacchetta magica, c'era un legame particolare tra loro, un legame spezzatosi con lo spezzarsi della bacchetta, irreparabile. Ma non dubitava che una nuova bacchetta l'avrebbe voluto al proprio fianco alla conquista del mondo. Funzionava così il mondo magico.
    Le bacchette sceglievano il mago che ritenevano più consono a loro. A volte funzionava a volte no. Erano rapporti alquanto impegnativi e da non sottovalutare, alle bacchette piaceva cambiare padrone, piegarsi al volere di chi ritenevano più forte. Altre erano così forti da risultare fastidiose come mosce perfino ai nuovi padroni, in genere impiegavano più tempo e rescindere un legame in favore di uno nuovo, ed i duelli rendevano quei legami imprevedibili. Poteva succedere di tutto.
    Oh Hedel, tu sì che mi conosci bene... proviamola! prese la bacchetta che le era stata presentata e la squadrò per qualche secondo, imprimendo ogni suo particolare nella propria mente. Era, unica. Ha una gradevole impugnatura, pare armoniosa come una piroetta ben riuscita commentò puntandola verso un vaso di fiori aguamenti il vaso si riempì di acqua fresca che rinvigorì i fiori. Direi che è lei, incredibile come sia riuscita a trovarla così in fretta, non potrebbe essere più perfetta, l'accessorio più bello di un mago commentò estraendo dalla tasca 30 galeoni e consegnandoli nelle mani della concasata. É stato un piacere fare affari con te Hedel, non mi deludi mai e con questo lasciò il negozio, con la bacchetta ben riposta all'interno della manica, dove nessuno poteva nuocerle e dove lei poteva percepirla quel tanto che bastava per abituarsi alla sua nuova compagna.
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