Kiss Em All - Evento San Valentino

Fare qualcosa di illegale causa sempre un brivido di eccitazione che si ripercuoteva nel suo basso ventre, rendendola su di giri. Quella sera avrebbe violato il coprifuoco imposto a casa Crawford. A Londra era notte fonda, l’astro celeste abbozzava appena una timida luce oltre la coltre di nuvole che avvolgeva la capitale in una sottile nebbia. Tutt’intorno il passaggio sembrava essere congelato, cristallizzato dal fenomeno atmosferico che impediva di vedere oltre un paio di metri. Mamma e papà dormivano tre camere più in là, completamente ignari della faccenda. «Zelda» bisbigliò piano, sottovoce, scostando le coperte ed uscendo dal caldo giaciglio. In uno schiocco apparve la sua elfa domestica, con indosso quella che doveva essere la sua camicia da notte con tanto di berretto e pompom. Era preoccupata che stesse male ma subito Hedel esplicò le sue reali intenzioni, quasi infastidita da tutte le attenzioni ricevute. «Sto uscendo, vado ad una festa a New York. Oh, non fare quella faccia ci sarà anche Nate... e comunque non puoi fare nulla per impedirmelo... renditi utile e prendimi quel vestito charleston nero, con la fascia. Ah, se non dovessi tornare per quando i miei e si saranno alzati avvisali, ma solo in quel caso è chiaro? È un ordine... » si muoveva per la stanza, sistemandosi dinnanzi alla toletta per truccare rapidamente gli occhi da cerbiatta con un filo di matita nera ed infiammare le labbra con il rossetto. Sarebbe sembrava più grande di quello che era, sarebbe sembrata... un adulto!
Sulla superficie dello specchio si rifletteva la sua immagine di giovane donna, con il vestito che fasciava il suo corpo, esaltandone le curve. « Zelda, dovrai materializzarti con me davanti al The Blind Pig. Non potrai rivelare a nessuno la mia esatta ubicazione... intese? » aveva continuato ad ordinare al elfa domestica che non avrebbe corso troppi guai per via della sua condotta immorale: i suoi genitori conoscevano abbastanza bene quel diavolo di Hedel da sapere che non avrebbe lasciato nulla al caso, ordini impartiti inclusi.

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New York era un caleidoscopio di luci e suoni, una città rombante in tutta la sua effervescente vita. Un vero peccato che lì esistessero delle restrizioni all’uso della magia tali da lasciarla quasi completamente in balia dei gabbani. Ma New York era un’amante per pochi, lei avrebbe fatto visita per la prima volta alla città nel cuore della notte. Mancavano un paio di ore alla mezzanotte locale quando Hedel varcò la porta del Blind Pig con la sicurezza di una strega matura, adulta e che ha abbandonato Hogwarts da qualche anno. Nessuno parve accorgersi del fatto che fosse una minorenne, anzi le fu chiesto di pagare il costo d’ingresso con consumazione omaggio. La Crawford già pregustava il frizzante gusto di alcol sulle papille gustative. Nathaniel era al bancone, questo poteva essere un problema al suo approvvigionamento alcolico, ma Dean era dietro al bancone, lui, se non fosse stato rimproverato dal fratello, era invece facilmente corruttibile. Cercò di creare un contratto visivo con il Lawrence, intimandogli il silenzio con il dito indice sulle labbra, quando fosse stata individuata, indicando poi un angolo buio ed oscuro del bancone, da dove Nathaniel non l’avrebbe vista. Si mosse verso quella zona, facendosi strada tra le persone che iniziavano a ballare al ritmo di jazz.

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