Dopo essere stato in America per un’assurda festa di fine anno e dopo aver intercettato il suo ex Docente di Difesa Contro le Arti Oscure di Hogwarts, Brad era riuscito a convincersi che quella che stava percorrendo fosse la strada giusta per cominciare ad inseguire il suo sogno. Era un tipo particolarmente ambizioso e non appena aveva saputo della cattedra libera per il pensionamento del Professore di Ilvermorny, aveva colto la palla al balzo e aveva richiesto un colloquio con la Preside in persona per tentare di ottenere la cattedra. McNeal non conosceva al meglio, ovviamente, la struttura della scuola americana né il funzionamento interno, ma aveva cercato di studiare e di informarsi il più possibile per evitare figuracce. Voleva riuscirci e la determinazione era viva in lui, più che visibile attraverso il suo sguardo di ghiaccio.
Brad aveva indossato per l’occasione un vestito blu scuro, con camicia bianca e scarpe e cravatta nere. Dal taschino sul petto fuoriusciva un fazzoletto ricamato in seta sul quale era possibile intravedere lo stemma di Corvonero, la casa che lo aveva accolto quando era appena undicenne. Quel fazzoletto lo portava, infatti, con sé da ormai anni e, nonostante fosse piuttosto strano non separarsi da un oggetto così semplice e futile, lo conservava con cura e attenzione, come un cimelio di inestimabile valore. Era stato un regalo proprio del Professor Vincentius, che l’aveva cresciuto e l’aveva fatto diventare il mago che era. Doveva tutto a quell’uomo e portarsi dietro un pezzo di lui significava avere, forse, un po’ di sua influenza positiva.
Arrivò in orario ad Ilvermorny e si presentò davanti all’Ufficio della Preside pronto e sicuro di sé. Bussò alla porta tre volte con decisione, per farsi sentire. Una volta entrato si annunciò.
“Buongiorno Preside Lynch. Sono Brad McNeal, per il posto di Insegnante di Arti Oscure, come Le avevo scritto. La ringrazio per la celerità della risposta.”
Effettivamente, dopo aver scritto alla Preside, non era passato molto tempo prima di ricevere un invito a colloquio. McNeal, di tutta risposta, non si era fatto attendere ed ora si trovava davanti all’ultimo ostacolo prima di poter tentare l’inseguimento del suo sogno. Insegnare a dei giovani maghi come contrastare il male, i pericoli e anche più semplicemente le difficoltà, era motivo di grande orgoglio per uno come lui. Avrebbe contribuito alla crescita della comunità magica e, forse, l’avrebbe anche cambiata. Dopo aver ricevuto il permesso, Brad si sedette sulla poltrona di fronte la grossa scrivania della Preside e, messosi comodo, attese le domande.
“Parto con una premessa che ritengo importante sottolineare. Durante le mie lezioni affronterei una prima parte teorica, dove farò avvicinare i ragazzi alla materia, per spiegare loro cosa s’intende effettivamente per Arti Oscure e come uscire dalle situazioni di pericolo in modo rapido, veloce e sicuro. La seconda parte, invece, sarà pratica già per gli studenti del Primo Anno che si cimenteranno con il lancio di incantesimi volti a migliorare le doti di duello e, soprattutto, utili per disarmare gli avversari.”
Dopo aver spiegato velocemente come avrebbe voluto strutturare la sua lezione, Brad McNeal spostò le mani dalle ginocchia, dov’erano prima appoggiate, al petto, facendo incrociare così le braccia.
“La prima lezione sarà utile per familiarizzare con la materia e gli argomenti, infatti, saranno le differenze tra pericoloso e Oscuro, citando velocemente le Creature Magiche pericolose ma non Oscure e le Creature Magiche Oscure; le differenze tra incantesimi pericolosi e incantesimi di Magia Nera, in particolare soffermandosi sulle definizioni di Fattura, Maleficio e Maledizione. Infine, l’argomento pratico sarà la Maledizione delle Caccole, una Maledizione semplice che oramai è diventata quasi innocua, ma che fino a qualche anno fa, senza la Pozione Pepata, era considerata molto pericolosa.”
Gli studenti si sarebbero cimentati nell’esercitazione pratica castando proprio la Maledizione delle Caccole. Non era difficile e gli effetti erano quasi ridicoli, ma prima del Novecento era considerata davvero pericolosa poiché l’unico modo per rimediare era scagliare il relativo contro-incantesimo, per lo più sconosciuto.
“La seconda lezione partirà da un aspetto teorico di fondamentale importanza: le vie di fuga e i modi migliori per scappare in caso di difficoltà. Si approfondiranno quindi gli incantesimi di segnalazione e il saggio di Ray-Olsen, due maghi che hanno spiegato nella loro breve trattazione perché è importante conoscere quegli incantesimi anche in caso di estrema bravura e incredibile capacità magica. Nella parte pratica, invece, gli studenti potranno provare ben due incantesimi, perché combinati creano un effetto fuori dal comune. Sto parlando della Maledizione dei Foruncoli e della Fattura Gambemolli che, combinate appunto, portano alla crescita di piccoli tentacoli nella zona colpita.”
Anche quelle due Maledizioni erano ormai di dominio pubblico e il loro utilizzo non era di certo diffuso tra i Maghi Oscuri, quanto tra gli studenti che, per burlarsi di qualche compagno, potevano ricorrere a incantesimi di cattivo gusto. Fortunatamente l’effetto della Fattura Gambemolli era davvero ridotto (si trattava di pochi minuti) e l’effetto della Maledizione dei Foruncoli poteva svanire facilmente dopo l’assunzione della Pozione Scacciabrufoli.
“Le terza lezione, invece, sarà improntata su un aspetto decisamente più crudo ed importante. La figura del Licantropo verrà infatti approfondita nel dettaglio e verrà spiegato precisamente come agire nel tremendo caso di morso da Lupo Mannaro. Successivamente, gli studenti si eserciteranno sulla Incantesimo Paralizzante e sull’Incantesimo della Pastoia, due incantesimi offensivi perfetti per scappare senza provocare danni come nel caso delle Maledizioni trattate in precedenza.
L’infezione della Licantropia era un argomento essenziale che andava trattato nell’immediato, senza dilungarsi troppo. Era un reale problema che poteva colpire anche gli studenti più piccoli e gli studenti, quindi, dovevano esserne almeno a conoscenza per capire anche le mosse di primo soccorso o la legislazione a riguardo. Gli incantesimi su cui si sarebbero andati ad esercitare, invece, erano di certo offensivi e sotto certi punti di vista anche pericolosi, ma erano sicuramente volti a creare meno danni possibile per scappare e difendersi. Il livello non era basso, ma gli allievi di McNeal, dopo un po’ di pratica, ci sarebbero sicuramente riusciti. In entrambi i casi, comunque, bastava castare un Finite Incantatem per rimediare agli effetti dei due incantesimi.
Brad deglutì per contrastare la gola secca ed ascoltò poi la domanda successiva della Preside.
“I Mollicci sono non-esseri, quindi creature non mortali, decisamente complicati da comprendere e da studiare. Ecco perché una lezione su questo argomento verrebbe trattata per studenti del terzo anno. Inoltre, dato che mi ha chiesto quale esercitazione proporrei, credo che sia l’età giusta per i ragazzi per affrontare in prima persona un Molliccio. Durante gli anni precedenti si saranno esercitati abbastanza e avranno provato molti incanti. Metterli davanti ad una situazione di pericolo o, comunque, di paura, è responsabile solo se i ragazzi sono effettivamente pronti per evitare situazioni spiacevoli.”
Anche quella premessa andava fatta, per far capire sia alla Preside che lui non era uno sconsiderato, sia per farle capire che l’esercitazione a cui stava pensando non sarebbe stata impossibile per quel target di allievi a cui era rivolta.
“L’esercitazione proposta sarebbe quindi affrontare il Molliccio e renderlo innocuo attraverso il lancio di un Riddikulus. Ovviamente io sarei lì pronto ad intervenire in caso di pericolo, ma lascerei che i ragazzi si concentrassero molto bene sulle proprie paure e reagissero ad esse. È questo che significa difendersi dalle Arti Oscure. Il Molliccio uscirebbe da un armadio ed ogni studente, uno dopo l’altro, si dovrà approcciare a lui in base alla forma assunta dal non-essere. Il Riddikulus dovrà essere castato mirando l’obiettivo per renderlo, appunto, ridicolo e per farlo tornare imbarazzato nell’armadio.”
Spiegò brevemente quella che sarebbe stata l’esercitazione più difficile e divertente delle sue lezioni.
“Anche per i compiti pensavo a qualcosa di semplice, come prima parte, e qualcosa di più complicato che stimoli il ragionamento, come seconda parte. Si tratta di tre domande aperte, all’inizio, e poi di un breve trattato. Il testo delle domande sarebbe il seguente:
1. Cosa s’intende per non-essere? Perché il Molliccio rientra tra questi?
2. Come si rende innocuo un Molliccio? Che effetti produce?
3. Cosa accade quando davanti al Molliccio si presentano più persone contemporaneamente?
Il testo del trattato, invece, sarebbe il seguente:
Sulla base delle informazioni date a lezione, si spieghi come e perché le risate influiscano sull’annullamento del potere del Molliccio. Si ragioni, infine, sulla potenza del mago che lancia il Riddikulus: si spieghi in che modo la potenza del mago possa influire ipotizzando una situazione nella quale siano assenti le risate.”
Le domande erano banali e potevano essere facilmente recuperabili seguendo gli appunti scritti a lezione e seguendo le indicazioni del libro di testo. Il trattato, invece, premiava il ragionamento poiché bisognava applicare quanto imparato a lezione in situazioni di diversa specie.
Brad non disse poi quali sarebbero stati i suoi metodi di valutazione, poiché non richiesti, anche se si poteva facilmente fare un conto per arrivare a dieci su dieci. Il trattato sarebbe stata la parte più importante quindi quella più valutata, mentre le domande aperte sarebbe state valutate con minor punteggio.
“Gli studenti dovranno svolgere i compiti, che saranno sempre attivi e visionabili nel mio ufficio, e consegnarli una sola volta. La consegna non è obbligatoria ma è fondamentale ricordare che, una volta consegnati i compiti, non ci si può più tirare indietro e non è possibile modificarli. Gli studenti dovranno quindi aprire una sola discussione per ogni compito in Consegne Compiti e sarà la prima versione inviata ad essere corretta.”
Discusso anche sulla modalità di consegna dei compiti, McNeal si sentiva sempre più vicino alla conclusione del colloquio. Voleva parlare ancora, perché sapeva di essere all’altezza e pronto per ogni domanda. Ogni parola aggiunta lo faceva sentire sempre più vicino al posto di Professore.
La successiva domanda era abbastanza semplice e scontata. Era normale che la Preside volesse verificare la conoscenza di Brad sulle valutazioni, diverse da Hogwarts. Accavallò le gambe, riportando le mani sui braccioli della poltrona.
“Un compito valutato 6 corrisponde ad O, Onesto, e fa ottenere 30 gemme e + 30 INT.”
Disse in tono sicuro, convinto che fosse quella la risposta corretta. Non voleva farsi vedere indeciso e incerto, voleva che la Preside Lynch fosse sicura della scelta al termine del colloquio.
Brad si apprestò quindi a rispondere anche alla successiva domanda.
“Gli insegnanti possono svolgere solo una lezione al mese, non di più, ma possono svolgere minimo una lezione ogni tre mesi nel periodo tra settembre e giugno. Quindi, no non possono svolgere una lezione a luglio. Facendo un breve calcolo, si possono aprire un massimo di dieci lezioni ad anno scolastico, tutte ad un mese preciso di distanza da quella precedente.”
Sorrise, lasciando trasparire sicurezza e determinazione. Quel posto doveva essere suo a tutti i costi. Brad era sempre più convinto e desideroso di voler diventare Docente di Arti Oscure ad Ilvermorny.
5. Pettinato e vestito elegante, Brad McNeal uscì di casa con sorriso stampato sul volto. Aveva deciso di prepararsi due ore prima ed adesso era in netto anticipo sulla tabella di marcia. Preciso e impeccabile come al solito, appariva come un inglese (anche se inglese non era) comune: un Lord, proprio come suo padre. Nella sua borsa in pelle marrone portava una piuma, una boccetta d’inchiostro, due rotoli di pergamena e, ovviamente, il libro che gli sarebbe servito per spiegare la prima lezione. Non si trattava di Hogwarts ed ancora infatti doveva abituarsi all’ambiente e all’idea di essere nel cosiddetto ‘Nuovo Mondo’, ma trovava parecchio eccitante l’opportunità che gli si era posta davanti. Se voleva essere importante per la comunità magica mondiale non doveva stanziarsi solo nel Regno Unito, ma doveva viaggiare, conoscere nuove culture, nuove leggi, nuove ideologie.
Smaterializzatosi da casa, arrivò ad Ilvermorny con un buon anticipo che gli permisero di preparare l’aula a dovere. La classe era formata da otto file di banchi, ciascuna da quattro posti. Le ampie finestre di fronte all’ingresso davano sull’esterno del Castello e, per questo, potevano essere coperte da delle tende create appositamente per evitare distrazioni di ogni genere. La cattedra, subito sulla destra rispetto all’ingresso dell’aula era grossa il doppio di un semplice banco, ma leggermente rialzata da un palchetto. Dietro di essa due lavagne unite coprivano gran parte del muro. In fondo alla stanza si trovavano diversi scaffali e librerie con materiale che verosimilmente si poteva usare durante le ore di lezione e attrezzi per esercitarsi in prima persona.
McNeal si sedette, sistemando la boccetta d’inchiostro sulla cattedra, un foglio di pergamena accanto ad esso e la piuma sopra il foglio. Subito dopo tirò fuori dalla borsa il libro di testo e lo posizionò ordinatamente su un lato del grosso banco. Osservò l’orologio sopra la sua testa più e più volte sempre più desideroso di cominciare la lezione.
“Benvenuti a tutti. Prego, prendete velocemente posto e tirate fuori i vostri libri.”
Attese che tutti fossero al loro posto e che il chiacchiericcio si interrompesse. Brad si alzò dalla sua sedia per andare davanti alla cattedra ed appoggiarsi ad essa per essere più vicino agli studenti. Osservò il volto di ciascuno di loro, probabilmente era lui il più emozionato anche se lo mascherava molto bene.
“Io sono Brad McNeal e sarò il vostro docente di Arti Oscure. Sul muro del mio ufficio troverete una bacheca che riporta le importanti Regole della Buona Condotta o RBC, come le chiamo io. Essendo la prima lezione vi riporterò brevemente quelle che sono le regole in quest’aula, ma vi prego di prenderne successivamente visione e di tenere tutto ben in mente se non volete sottrazioni di Gemme per la vostra casa.”
Forse poteva sembrare severo, ma non era affatto questione di severità. Gli studenti erano numerosi e una buona condotta avrebbe permesso a lui di spiegare al meglio gli argomenti complessi di quella branca incredibile della magia e ai ragazzi di comprendere senza distrazioni e disturbi di alcun genere.
“Prima regola, la più ovvia: è vietato arrivare in ritardo. Un ritardo minimo potrà pure passare inosservato, ma un ritardo considerevole vi porterà ad una perdita ingente di Gemme. Seconda regola: quando inizia la lezione è vietato chiacchierare tra di voi e scambiarsi bigliettini per comunicare. Terza regola, che si ricollega alla seconda: per prendere parola vi chiedo di alzare la mano e di presentarvi, quindi nome cognome e casa di appartenenza. Quarta regola: è vietata qualsiasi forma di copiatura.”
Fece una pausa, per osservare lo sguardo di ciascuno dei presenti. Non erano affatto regole difficili da rispettare e, anzi, sarebbe stato particolarmente facile ricordarle perché, dopotutto, si trattava solo di semplice educazione e niente di più.
“Vi esorto a rispondere alle domande che vi porrò, perché anche se doveste rispondere male non sottrarrò nessuna Gemma. Siamo qui per imparare tutti insieme, quindi potrei anche premiare la vostra fantasia e la vostra determinazione. Ovviamente la risposta dovrà essere comunque in linea con la domanda, senza andare eccessivamente fuori tema. E questo è tutto.”
Deglutì, soddisfatto di come si aveva gestito la tensione di quel primo momento. Si fidava dell’intelligenza di tutti quanti tanto che sapeva che difficilmente sarebbe intervenuto per sgridare duramente qualcheduno, ma una rinfrescata di memoria di quattro semplici regole poteva fare solo che bene. Brad tornò quindi a sedersi dietro la cattedra, aprendo il libro davanti a sé Le Forze Oscure: guida all’autodifesa di Dante Tremante.
“Bene ragazzi, cominciamo allora con l’argomento di oggi. Il discorso vi potrà sembrare inizialmente astratto, ma presto capirete che, in realtà, c’è molto di concreto, tanto da rientrare nella vita di tutti i giorni. Quando parliamo di Oscuro, infatti, la prima cosa che ci viene in mente è: pericoloso. Eppure, questo non è completamente vero. Facciamo un esempio, che sarà poi quello che andremo a trattare meglio nelle prime lezioni: esistono Creature Magiche pericolose, ma non Oscure. È possibile il contrario: Creature Oscure ma non pericolose? Vi rispondo subito con un secco no. Sono infatti definite Oscure tutte quelle creature che posseggono almeno una caratteristica che può arrecare talmente tanto danno da provocare la morte e questo per una volontà di queste creature di provocare sofferenza anche gratuita.”
Sperava di non aver spaventato troppo i ragazzi, ma non poteva di certo trattenersi e far credere che nel mondo ci fossero solo aspetti positivi e simpatici. Gli studenti di Arti Oscure dovevano capire che esistevano aspetti magici che potevano essere terrificanti, spaventosi e, talvolta, mortali. Se avessero aperto i giornali avrebbero di certo letto di Grindelwald e del pericolo che incombeva, in quel periodo, su tutto il mondo magico e non.
“A questo proposito, vi faccio una domanda. C’è qualcuno che sa farmi qualche esempio di Creature Magiche pericolose ma non Oscure? Vorrei sapere anche perché non sono considerate Oscure nonostante le loro peculiarità pericolose. Ed esempi di Creature Magiche considerate invece Oscure?”
Attese qualche risposta prima di proseguire. Voleva toccare un altro argomento prima di passare effettivamente alla spiegazione di incantesimi. McNeal sfogliò quindi il libro di qualche pagina, perché quelle precedenti, sulle Creature Oscure, le avrebbe riprese piano piano con il tempo.
“Tralasciando per un attimo le Creature Oscure, concentriamoci ora sugli incantesimi. Possiamo dire che esistono incantesimi pericolosi ma non Oscuri, giusto? Ad esempio, un semplice incantesimo di levitazione, eseguito in modo improprio, potrebbe risultare dannoso nei confronti di ciò che ci circonda, ma direi che sarebbe azzardato dire che sia Magia Oscura. Esistono,infatti, tre tipologie di incantesimi che andremo ad analizzare nello specifico durante questo corso: Fattura, Maleficio, Maledizione. Queste tre tipologie sono definite Oscure, Magia Nera. Le varie definizioni le trovate a pagina cinquantasette del vostro libro, andiamole a leggere."
Fece una breve pausa per riprendere fiato e poter leggere con calma e attenzione le righe davanti ai suoi occhi.
"Si definisce Fattura quell’incantesimo di Magia Nera volto a recare al bersaglio effetti irritanti di breve durata. Essa viene spesso utilizzata per divertimento e non per provocare reale dolore al bersaglio. Difficilmente, quindi, troveremo Maghi Oscuri che ci colpiranno con questo genere di incantesimi, tuttavia è possibile che qualche nostro amico, per prendersi gioco di noi, ci possa fare uno scherzo di pessimo gusto. Andiamo avanti. Per Maleficio s’intende l’incantesimo di Magia Nera con un grado leggermente maggiore di quello della Fattura, volto a recare danni irritanti al bersaglio molto più durevoli e crudeli. In questo caso, invece, è più difficile che i nostri amici ci lancino un Maleficio, tuttavia nemmeno i Maghi Oscuri si limiteranno a tanto poco poiché, come ora vedremo, essi prediligono le Maledizioni. Ecco perché i Malefici, al giorno d'oggi, sono davvero poco usati. Pensatele più come forme di minacce e intimidazioni usate per farsi fare favori o per derubare un altro Mago. Infine, Le Maledizioni sono il peggior tipo di Magia Nera esistente. Come unico scopo, esse hanno recare danni gravi al bersaglio per metterlo al tappeto o, addirittura, controllarlo o ucciderlo.”
Brad terminò di leggere e alzò lo sguardo per osservare i suoi studenti. Si alzò quindi dalla sedia, nuovamente, lasciando il libro aperto sulla cattedra. Era arrivato il momento di una nuova domanda e, successivamente, di un’esercitazione. McNeal mosse la bacchetta per scrivere sulla lavagna i tre termini: Fattura, Maleficio, Maledizione.
“Ora tocca a voi, ragazzi. Chi mi sa dire il nome di una Fattura, di un Maleficio e di una Maledizione spiegandomi brevemente di cosa si tratta?”
Sorrise, speranzoso che entro pochi minuti la lavagna si potesse riempire di scritte. Aveva una classe brillante davanti a sé e gli studenti dovevano solo alzare la mano e provarci. Anche se avessero sbagliato, il Professore non avrebbe tolto alcuna Gemma alla casa di appartenenza, ma anzi, avrebbe premiato il tentativo, provando a spiegare invece la classificazione reale dell’incantesimo eventualmente citato. Per un solo incantesimo, McNeal avrebbe assegnato dieci Gemme; per due, quindici Gemme; per tre, venti Gemme.
Attese le varie risposte, per poi far alzare tutti dalle proprie sedie e dai propri banchi che, rapidamente, spostò alle estremità dell’aula così da lasciare un bello spazio al centro e metterci un bersaglio dalla forma umanoide, simile ad un manichino, pronto a subire gli incantesimi dei ragazzi.
“La teoria, per quanto fondamentale, non sarà l’unico aspetto che tratteremo in questa classe. Infatti, ho deciso di farvi provare una vera e propria Maledizione. Magia nera che, però, vi sembrerà banale e ilare. Non è così. Fatta al momento giusto, questa Maledizione può essere un vero e proprio tormento per chi la subisce. La cura migliore conosciuta è la Pozione Pepata, inventata appena nel 1899 da Glover Hipworth. Sto parlando della temibile Maledizione delle Caccole! Buffo, vero? Pensate però se foste voi la vittima, pensate se non fosse possibile curarvi. Sarebbe drammatico, perché non solo il vostro naso colerà in continuazione e dovrete starnutire costantemente, ma potreste anche collassare in caso di non immediate cure. La formula da pronunciare è molto semplice Mucus ad Nauseam. Questa frase deriva dal latino e si può tradurre con muco (soggetto) per la nausea (complemento di fine). Quindi tanto muco da portare alla nausea o, meglio, al collasso. Per eseguirlo dovrete disegnare con la vostra bacchetta come un cappio, ma senza chiuderlo.”
Brad disegnò il movimento alla lavagna, così che tutti potessero vederlo. Fece avvicinare il bersaglio e si preparò per lanciare la Maledizione. Ci voleva concentrazione e precisione, dunque i ragazzi avrebbero dovuto estraniarsi dai rumori e dalle distrazioni per pensare solo alla formula, al movimento e al bersaglio. Conoscevano l’effetto e dovevano tenerlo bene in mente, senza mai dimenticarlo. La posizione di lancio, inoltre, avrebbe influito sulla resa poiché una posizione da duello standard, seppur non ancora propriamente spiegata dal Professor McNeal, avrebbe di certo aumentato la potenza e la precisione del colpo.
Brad decise quindi di dimostrare quello che i suoi allievi, successivamente, si sarebbero spinti ad emulare. Si mise in posizione, spostando il piede sinistro leggermente all’indietro così da tenere il fianco destro più in vista. La mano destra, infatti, teneva ben salda la bacchetta ed il gomito era piegato leggermente per lasciare che il braccio potesse muoversi velocemente. Con lo sguardo fisso sull’obiettivo e con l’effetto ben in mente, il docente di Arti Oscure pronunciò un sonoro e deciso Mucus ad Nauseam!. Dal catalizzatore di McNeal fuoriuscì un raggio colorato di verde, come il colore delle caccole e del muco, che si andò a schiantare contro il bersaglio fortunatamente immobile.
“Avete visto? È semplice. Forza, a turno ora potete provare. Mi raccomando, tenete a mente la formula e l’effetto desiderato. Per una buona Maledizione assegnerò ben trenta Gemme alla vostra casa di appartenenza!”
Brad si spostò di lato per lasciare ai suoi studenti spazio per tentare quella entusiasmante esercitazione. L’ora di lezione ormai stava per giungere al termine, ma McNeal poteva dirsi più che soddisfatto di quella sua prima lezione e del programma spiegato.
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