I dettagli del suo allontanamento da Hogwarts restavano celati da un velo di mistero e da tutto il riserbo che i potenti Crawford erano riusciti ad acquisire, mettendo a tacere qualunque voce fosse emersa a questo riguardo. Nessuno dei vicini alla vasta proprietà sulla quale si ergeva il Maniero dei Crawford avrebbe mai potuto sospettare nulla, sebbene quella notte le luci erano rimaste accese fino a tardi ad illuminare l’abitazione. La discussione si era protratta per diverso tempo, marito e moglie avevano discusso riguardo al piano di azione, due menti fredde e calcolatori si erano unite per il bene della figlia prediletta. Il risultato non poteva che rivelarsi sorprendentemente buono. Non avevano tuttavia fatto considerazione di una variabile importante, un’incognita sconosciuta. Il caos che risiedeva nella mente della secondogenita e che rispondeva al nome di Anakin. Se Hedel, dolce illusa, aveva tutte le ragioni di questo mondo per tacere ed assecondare la versione ufficiale dei Crawford, ovvero che il trasferimento ad Ilvermorny fosse dettato dalla volontà di una migliore istruzione scolastica, la perfida Anakin aveva invece tutt’altro obiettivo. Infondo una ritirata in sordina sarebbe stata una vanificazione del suo piano perfettamente studiato e altrettanto perfettamente riuscito. Arrivare a far allontanare la Crawford dal territorio inglese era assolutamente un colpo di genio e lei aveva gongolato soddisfatta e compiaciuta della sua trovata. In America, un ambiente molto più pudico e restrittivo, sarebbe stato molto più semplice scatenare il caos. Costretta ad osservare una vita piatta e piena di noiosa routine il solo modo che una ragazza come lei aveva per divertirsi era osservare il mondo di Hedel andare in rovina, vedere la Crawford, sempre così calma e sicura di se, incespicare lungo il percorso e annaspare dinnanzi ad avversità e ai vuoti di memoria che inevitabilmente si trovava avere. Era con questa sensazione, quel formicolio sotto pelle che avvisa di aver dimenticato qualcosa, una sorta di ricordella biologica, che la Serpeverde si era recata al lavoro quel giorno. Rimasta ad osservare in un angolo buio della sua mente Anakin aveva gongolato di come la ragazza continuasse a grattarsi sul muro di omertà eretto nei suoi ricordi senza essere in grado di abbatterlo. L’aveva vista soffermarsi a chiedere se mancasse qualche tipologia di legno nella consegna del fornitore finlandese di quella mattina, soffermarsi sui galeoni ricevuti come se le fosse necessaria un’integrale di quarto livello per calcolare l’importo e ancora si era sfregata quel prurito di aver dimenticato qualcosa quando nella pausa pranzo era tornata in dietro per verificare di aver chiuso il negozio. La mente logica di Hedel, calcolatrice e sempre attenta, sembrava impazzire di fronte al imprevedibile caos del urgano Anakin. Era una lotta impari, l’una non sapeva dell’esistenza del altra e così quel fastidio che avvertiva sotto pelle non trovava conferma. Era tornata in negozio senza essere stata in grado di scacciare quella spiacevole sensazione di aver dimenticato qualcosa e proprio mentre stava valutando di acquistare una ricordella che entrò un cliente.
« Benvenuta da Ollivander. Sono Hedel, come posso aiutarti?» aveva ricevuto una ramanzina da Ollivander perché sembrava che un cliente si fosse lamentato per via dei suoi modi sgarbati e, anche se lei non ricordava affatto questo episodio, le era stata imposta una frase standard per accogliere i clienti e doveva “stamparsi in faccia uno stramaledetto sorriso” e questo fece.
« Beh questo dipende... che bacchetta avevi prima? Intanto ti faccio provare questa di Wolfe, 12 pollici, Carpine, cuore di penne caudali di Thunderbird, Rigida. +20 INT Questa bacchetta è ideale per Fatture e Trasfigurazioni. Il costo è di 16 Galeoni.» spiegò, sfilando il catalizzatore dalla custodia blu notte e offrendoglielo perché lo testasse.
Benvenuta da Ollivander!
Puoi anche non rispondere a questa discussione, la bacchetta che sarà registrata avrà le caratteristiche appena elencate.
Se però non è di tuo gusto puoi provarla e decretare il suo fallimento, te ne fornirò un'altra.
Hai a disposizioni tre tentativi per trovare la tua bacchetta, la terza -che ti piaccia o no- sarà quella definitiva. 
I dettagli del suo allontanamento da Hogwarts restavano celati da un velo di mistero e da tutto il riserbo che i potenti Crawford erano riusciti ad acquisire, mettendo a tacere qualunque voce fosse emersa a questo riguardo. Nessuno dei vicini alla vasta proprietà sulla quale si ergeva il Maniero dei Crawford avrebbe mai potuto sospettare nulla, sebbene quella notte le luci erano rimaste accese fino a tardi ad illuminare l’abitazione. La discussione si era protratta per diverso tempo, marito e moglie avevano discusso riguardo al piano di azione, due menti fredde e calcolatori si erano unite per il bene della figlia prediletta. Il risultato non poteva che rivelarsi sorprendentemente buono. Non avevano tuttavia fatto considerazione di una variabile importante, un’incognita sconosciuta. Il caos che risiedeva nella mente della secondogenita e che rispondeva al nome di Anakin. Se Hedel, dolce illusa, aveva tutte le ragioni di questo mondo per tacere ed assecondare la versione ufficiale dei Crawford, ovvero che il trasferimento ad Ilvermorny fosse dettato dalla volontà di una migliore istruzione scolastica, la perfida Anakin aveva invece tutt’altro obiettivo. Infondo una ritirata in sordina sarebbe stata una vanificazione del suo piano perfettamente studiato e altrettanto perfettamente riuscito. Arrivare a far allontanare la Crawford dal territorio inglese era assolutamente un colpo di genio e lei aveva gongolato soddisfatta e compiaciuta della sua trovata. In America, un ambiente molto più pudico e restrittivo, sarebbe stato molto più semplice scatenare il caos. Costretta ad osservare una vita piatta e piena di noiosa routine il solo modo che una ragazza come lei aveva per divertirsi era osservare il mondo di Hedel andare in rovina, vedere la Crawford, sempre così calma e sicura di se, incespicare lungo il percorso e annaspare dinnanzi ad avversità e ai vuoti di memoria che inevitabilmente si trovava avere. Era con questa sensazione, quel formicolio sotto pelle che avvisa di aver dimenticato qualcosa, una sorta di ricordella biologica, che la Serpeverde si era recata al lavoro quel giorno. Rimasta ad osservare in un angolo buio della sua mente Anakin aveva gongolato di come la ragazza continuasse a grattarsi sul muro di omertà eretto nei suoi ricordi senza essere in grado di abbatterlo. L’aveva vista soffermarsi a chiedere se mancasse qualche tipologia di legno nella consegna del fornitore finlandese di quella mattina, soffermarsi sui galeoni ricevuti come se le fosse necessaria un’integrale di quarto livello per calcolare l’importo e ancora si era sfregata quel prurito di aver dimenticato qualcosa quando nella pausa pranzo era tornata in dietro per verificare di aver chiuso il negozio. La mente logica di Hedel, calcolatrice e sempre attenta, sembrava impazzire di fronte al imprevedibile caos del urgano Anakin. Era una lotta impari, l’una non sapeva dell’esistenza del altra e così quel fastidio che avvertiva sotto pelle non trovava conferma. Era tornata in negozio senza essere stata in grado di scacciare quella spiacevole sensazione di aver dimenticato qualcosa e proprio mentre stava valutando di acquistare una ricordella che entrò un cliente. « Benvenuta da Ollivander. Sono Hedel, come posso aiutarti?» aveva ricevuto una ramanzina da Ollivander perché sembrava che un cliente si fosse lamentato per via dei suoi modi sgarbati e, anche se lei non ricordava affatto questo episodio, le era stata imposta una frase standard per accogliere i clienti e doveva “stamparsi in faccia uno stramaledetto sorriso” e questo fece. « Beh questo dipende... che bacchetta avevi prima? Intanto ti faccio provare questa di Wolfe, 12 pollici, Carpine, cuore di penne caudali di Thunderbird, Rigida.
