[EVENTO] - Teste di Zucca

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  1. crw
     
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    C’era un non so che di poetico nella notte di Halloween. Beh, dimenticavo che per voi inetti umani la questione sia meramente goliardica, l’ennesima scusa per rendervi ridicoli con la faccia dipinta e un vestitino sexy per giustificare quello che io banalmente chiamo essere troie. Politicamente scorretta? Me ne frego così tanto della vostra opinione che francamente non saprei che farmene. Non è essere anticonformisti o ribelli o quale altra stronzata hipster vogliate tirare fuori, io sono così. Stiamo già parlando troppo di voi e troppo poco di me. C’è un non so che di poetico nella notte di Halloween, quando tutti indossano una maschera senza rendersi conto che anche per i restanti 364 giorni dell’anno la porta. Poveri idioti. Si, anzi vi sforzate di apparire felici, o entusiasti, persino qualcuno si illude di potersi mostrare felice per altri, nascondendo il rimorso e l’invidia, vi imponete di andare a feste comandate soltanto perché è socialmente riconosciuto. Idioti. Non riesco nemmeno a compatirvi per la vostra misera vita, dettata da costumi e usi che tra una cinquantina di anni saranno ritenuti obsoleti e soppiantati da altrettanto ridicoli usi e costumi. Un’infinita ruota della tortura, ma alla fine è giusto così. Gli esseri inferiori devono essere condannati a una vita inferiore per permettere a pochi eletti di emergere. Lasciate che qualcuno che indossa una maschera, devo dire anche molto carina quella di Hedel, tutti i giorni vi dia un consiglio: non sforzatevi troppo, la mia opinione di voi non cambierà. Piccoli idioti atti solo a farvi sfruttare.

    Più che teste di zucca, le sembravano teste di cazzo. Un’opinione che doveva essere piuttosto diffusa nei dintorni di Diagon Alley che si era ritrovata, da una settimana a questa parte, completamente tappezzata da avvisi pubblicitari delle loro caramelle Nightmare che sembravano tutt’al più un incubo pubblicitario. Arrivati al fatidico 31 Ottobre aveva trovato altri 5 volantini, in aggiunta ai 12 dei precedenti giorni, sotto la porta del negozio di Ollivander quando aveva aperto quella mattina. Un vero tormento che aveva subbissato i negozianti della cittadina magica, ma che non aveva lasciato indenni anche i privati. Stromi di gufi avevano invaso i cieli di Londra e dintorni, rischiando un intervento del comitato scuse ai babbani, che però non si erano accorti dell’enorme flusso migratorio dei volatili. Aveva impuntato i piedi, perché fondamentalmente era rimasta la bambina capricciosa di sempre, e si era decisa a non andare a questo evento così assiduamente promosso. In primo luogo perché se fosse stato qualcosa di davvero accattivante tutta questa pubblicità sarebbe stata superflua, in secondo luogo perché era convinta che la sua assenza potesse in qualche modo arrecare disturbo alle Testa di Zucca, insomma come se riuscisse a fargli un dispetto dopo il bombardamento di volantini che aveva dovuto subire lungo tutta la settimana. Con il passare delle ore il risentimento si era attenuato, complice anche l’intervento di Nathaniel e di Dean che si erano offerti volontari per accompagnarla alla festa. Insomma aveva dovuto cedere alle lusinghe maschili e persino la parte più restia di lei, leggi Anakin, sembrava essersi stranamente acquietata e convinta ad andare. Questo fatto avrebbe dovuto generare preoccupazioni e sospetti, ma non lo fece.

    Il primo passo falso di questa lunga nottata da incubo, beh, tutto a mio vantaggio Crawford. Va sempre tutto a mio vantaggio, povera illusa. Non so quanto potrai divertirti stasera, ma io di certo farò in modo di spassarmela.

    Si era intrufolata al Maniero dei Crawford come una ladra, facendo ben attenzione ad evitare i genitori. Aveva mandato in avanscoperta Nathaniel, per quanto restio a dover intrattenere una conversazione con il padre alla fine era stato persuaso ad avanzare per primo in quella che Hedel avrebbe definito senza mezzi termini come una missione suicida. Bingo! I coniugi Crawford erano usciti di casa, andati a una festa di qualche noioso riccone che aveva fuso qualche centinaio di Galoeni per rivestire d’oro la propria zucca. Ogni commento a riguardo sarebbe risultato superfluo. Si era così introdotta in camera sua, immacolata dal giorno della sua partenza, e a colpo sicuro aveva preso dall’armadio un abito nero perfetto per l’occasione. La scollatura a cuore evidenziava il seno, senza risultare volgare, mentre una fitta ragnatela di pizzo saliva fino alle spalle e ricadeva lungo gli avambracci. Indossò delle giarrettiere in trasparenza nera e ripose nella destra la bacchetta di ebano. Non se ne sarebbe separata nemmeno in occasione di una festa. Sistematasi trucco e rossetto, evitò decisamente di conciarsi in modo orrorifico, uscì di casa avvolta in un pesante coprispalle di pelliccia nera. Uno scambio di sguardi con il fratello e poi si smaterializzarono nel freddo della notte.

    Crack.


    Un vero peccato che a questo suono non corrisponda qualche arto rotto e urla di dolore non trovate? Personalmente resto sempre delusa nel constatare che si tratta di una banale materializzazione. Un modo per risolvere questa penuria lo troverò, poco ma sicuro.

    Rispetto alla quantità di inviti rilasciati per tutto il paese si sarebbe aspettata di vedere un affollamento molto maggiore introno all’ingresso di Mielandia. Le decorazioni se non altro erano state studiate a tavolino pescando a braccia aperte dal folklore popolare e dalle influenze babbane. Quella notte si sarebbe festeggiata la festa della morte in entrambi i mondi, con connotati simili ma con importanti differenze. Ora, in quanto purosangue, non aveva assolutamente idea di quali potessero essere i punti di divergenza tra i due mondi ma se avesse dovuto scommettere due zellini avrebbe sicuramente optato per le streghe. Per i babbani erano sempre state viste male e in storia della magia aveva studiato, studiato che paroloni stantoddio, che per secoli le donne erano state perseguitate per stregoneria. Loro invece si limitavano alle zucche, qualcuno di cattivo gusto arrivava a vampiri e licantropi, ma non è che ci fosse un vero e proprio travestimento. Era rimasta a braccetto con il fratello quanto aveva potuto, instabile sui tacchi preferiva avere un solido appoggio, poi davanti all’ingresso del negozio di caramelle aveva dovuto cavarsela da sola. Il corrimano della ringhiera era stato avvolto da una fitta ragnatela, che non avrebbe toccato nemmeno sotto tortura, e ai lati alcune zucche fungevano da lanterna e voleva evitare di caderci sopra, bruciarsi il culo e fare un passato di zucca. In vita sua non era mai stata molte volte nel locale di Hogsmeade, semplicemente perché non era mai stata una grande amante delle delle caramelle, o dei dolciumi in generale, convinta più che altro che troppo zucchero potesse in qualche modo infettare il suo spirito malvagio. Non sarebbe stata in grado di notare quindi qualche differenza dalla precedente proprietà, ma doveva ammettere che anche all’interno le decorazioni erano impressionanti. Si era sempre immaginata il negozio come un tripudio di colori, una specie di paradiso psichedelico per forme e confetti colorati, ma quella sera lo avrebbe descritto come lugubre. Vi erano soltanto quattro tipologie di caramelle, le Nightmare che erano pubblicizzate quella sera, e tutto appariva come spento e poco invitante. Un brivido corse lungo la sua schiena e istintivamente cercò Nathaniel. Percepì un senso di disagio crescente, come quando Anakin iniziava a prendere il sopravvento.

    Non stasera, stasera è tutta per te.
    code made by zachary, copia e t'ammazzo©
     
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9 replies since 20/10/2019, 13:12   371 views
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