When i was 11 years old

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    Chris Walsh

    age 11 - RAVENCLAW
    Ancora una volta Chloe era riuscita a mettersi in ridicolo. Mia sorella, un disastro vivente. Anche quella mattina era riuscita a fare i capricci per colpa del latte freddo della colazione. Sarebbe stato caldo se non avesse impiegato un tempo ridicolo per pettinarsi, che poi a me sembrava uguale a quando si era svegliata. Donne, un mistero senza alcun interesse. Eppure ero fondamentalmente una persona curiosa, faceva parte del numeroso interesse che accendeva la mia mente arguta e la voglia di sapere. Emozionato non vedevo l'ora di recarmi ad Hogwarts per il mio primo anno scolastico. Molte erano le domande che mi ponevo, i dubbi che scaturivano, ma non lo davo a vedere. Nascosto in un velo di disinteresse celavo le mie domande e le preoccupazioni. Avevo letto molte cose sulla scuola di magia inglese, ovviamente. Avevo letto molto su quasi tutte le scuole di magia. Hogwarts era una delle più attente alla teoria, con la consapevolezza che un buon studio fornisce una base per la pratica, a differenza di Ilvermorny dove gli studenti partivano con le bacchette a spada tratta o di Durmstrang che invece prediligeva arti oscure e loschi inganni. Fra le tre ritenevo che la scuola inglese fosse la più adatta alle mie qualità. Lo studio si addiceva bene alle mie facoltà. Già nella scuola babbana avevo mostrato un'apprendimento superiore alla media e nel corso di questa estate ero stato un autodidatta molto attento al programma.
    Con un po' di ritardo sul programma ci eravamo diretti, spalle ricurve a sottolineare la mia irritazione a riguardo, a Diagon Alley. Mia sorella non aveva fatto altro che lamentarsi ancora del latte caldo, si era poi distratta con il negozio di animali e ci aveva fatto entrare da Ollivander come se fossimo dei barbari incivili chiedendo subito la sua bacchetta. -Buongiorno- salutò calcando la parola per imprimerla nella mente della Walsh più piccola, anche se di pochi minuti lui restava il primogenito. - Voglia perdonare mia sorella, non ci hanno cresciuti dei selvaggi ma comincio a credere che lei sia stata adottata...- si scusò con il commesso per il casino e la poca educazione. -Siamo qui per cercare la nostra prima bacchetta, anche se da quello che ho letto sarebbe più giusto dire che siamo venuti qui perchè così la nostra bacchetta può sceglierci. - intavolai una sorta di conversazione, perdendomi in alcuni interessanti aspetti che avevo letto in un libro. Ero un ragazzo informato.

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    hedel anakin crawford

    Chi ha ucciso Hedel Crawford? Calmi, calmi... posso anche essere masochista ma non fino al punto di rischiare che il prezioso corpo nel quale sono ingabbiata perisca. Sarebbe stato un'inutile spreco di tempo, e sinceramente odio gli sprechi.

    Nel castello di Hogwarts c'era agitazione. O meglio era quello che dall'esterno si aspettava di trovare la Crawford. Da vanitosa egocentrica quale era la Serpeverde. che aveva appena abbandonato il castello senza completare i suoi studi, immaginava che tra le mura della scuola non si parlasse di altro. Infondo la sua presenza non era mai passata inosservata, la sua assenza doveva avere un che di assordante. Non tanto a lezione, dove la piccola di casa Crawford si faceva vedere raramente, quanto in Sala Comune o in giro per Hogwarts, dove le piaceva bighellonare e tormentare le giovani matricole di Tassorosso. Era l'emblema di tutte le cose negative che si potevano pensare sulla casa di Salazar. Ops. Qualcuno sarebbe stato sollevato nello scoprire la sua assenza, ma era indubbio che ognuno delle patetiche anime dei corridoi scolastici sentisse la sua mancanza, in un modo o nell'altro.

    Tik-tok la strega è andata. Ma non morta, aspettate a stappare lo champagne.

    Seguendo un preciso copione, uno di quelli che se fosse stata realmente conscia delle sue azioni avrebbe previsto da manuale, i suoi genitori aveva reagito insabbiando la situazione. Se non che per persone strettamente dipendenti dalla questione, la questione era stata aperta da una cascata di tintinnanti galeoni. Il reparto stampa, dai giornalisti degni di essere chiamati tali al becero gossip, erano tutti quanti finiti sul libro paga dei potenti Crawford. Per loro il diritto di stampa, la libertà di pensiero, era superfluo come ogni altro diritto e soprattutto era acquistabile. Come un banalissimo diritto di brevetto, come in una qualunque contrattazione commerciale, le pantere di Londra avevano imparato che tutto aveva un prezzo, soprattutto le persone. Ognuno aveva quantificato il valore dell'informazione e avevano ricevuto quanto pattuito in quella che in un primo momento aveva dovuto sembrargli come una vantaggiosa contrattazione economica. Nulla di più sbagliato. Avevano venduto la loro vita per pochi spiccioli, perché rapportato al patrimonio immenso della famiglia a questo corrispondeva questo pagamento, al Diavolo. Un demone furbo, che non aveva preteso qualcosa di effimero come l'anima, no, era un creditore che si rivaleva su ossa e sangue, un moderno Lucifero che camminava sulla terra ferma. Con il passare del tempo avrebbero capito quanto poco vantaggioso fosse l'accordo stipulato, solo pochi eletti avrebbero compreso di aver ceduto a un ricatto.
    E quindi, che fine aveva fatto Hedel Crawford? Eccola lì, seduta con le gambe incrociate nel retrobottega di Ollivander, dove il proprietario in persona si era ritrovato ad accogliere una richiesta quantomai insolita. La commessa, da oltre un anno serviva bacchette da dietro al bancone, che voleva essere di più. Un’ambizione che non avrebbe dovuto stupire nessuno, essendo smistata senza batter ciglio a Serpeverde, culla degli ambiziosi, ma che aveva preso in contropiede il vecchio fabbricante di bacchette. E avrebbe dovuto metterlo in guardia sulla serpe che si era portato in seno, una vipera ambiziosa che se solo avesse avuto abbastanza soldi - o meglio, se i suoi non avessero bloccato il flusso di Galeoni per la figlia- si sarebbe comprata il negozio per sfrattare il giorno seguente il fabbricante di bacchette. Dopo averne carpito e acquisito il capitale in termini di conoscenze e competenze. Senza il denaro sonante della famiglia Crawford, alla ragazza toccava fare la strada più lunga, correre in quelle tappe che erano considerate come usuali per tutto il resto della popolazione non così sfacciatamente ricca. Unirsi alla schiera di plebei era uno smacco per la Crawford, ma questo non le avrebbe impedito di arrivare esattamente dove voleva. Nulla le aveva mai precluso di raggiungere gli obiettivi prefissati.

    Nulla, se non io. Un piccolo lato oscuro, una silente minaccia che in realtà giostra ogni azione di Hedel. E dopo il caos scatenato dalla bomba atomica sganciata con la rinuncia agli studi presso Hogwarts osservavo con braccia conserte e sorriso soddisfatto come la piccola Crawford cercasse di risistemare i cocci della sua vita. Era come guardare un formicaio durante le prime gocce di pioggia, con le laboriose formicidae che annaspano per non annegare e mettersi in salvo, provviste incluse.

    Nascosto dalla vista dei clienti, dietro il primo muro rifornito di bacchette di ogni genere e dalle custodie dai mille colori, proprio lì dietro vi era il magazzino ed il laboratorio. Era proprio lì che avveniva la magia, dove le bacchette venivano create. Esse erano intagliate dai legni più pregiati ed il nucleo era creato con i materiali più ricercati. Osservò la tredici pollici che stava venendo lavorata in quelle ore, ancora incastonata in un travetto di Noce. I polpastrelli della Serpeverde ne sfiorarono i lineamenti, bramando di toccarla... forse, un giorno, avrebbe appreso l’arte della creazione dei catalizzatori.
    Fu l’irritante campanello sulla porta ad annunciare con suono sgraziato l’entrata di un nuovo cliente. Uno sbuffo e Hedel Crawford era già in postazione, dietro al bancone, pronta a servire una nuova bacchetta.
    « Benvenuto da Ollivander. Sicuramente la tua bacchetta è qui, prima però devo verificare la tua età, se gentilmente puoi attraversare la Linea dell’Età per dimostrarlo.» per una volta nella vita riuscì a trovare una certa professionalità, sorridendo anche con quella che doveva essere dolcezza. Tutt’al più sembrava le fosse venuta una strana paresi facciale.
    « Proviamo questa: Ciliegio, Piuma di Fenice, 12 pollici, Duttile. +10 INT Questa bacchetta è stata creata da Ollivander in persona. Il costo è di 14 Galeoni spiegò, sfilando il catalizzatore ed offrendoglielo perché lo testasse.


    ____________
    Benvenuto da Ollivander!
    Puoi anche non rispondere a questa discussione, la bacchetta che sarà registrata avrà le caratteristiche appena elencate.
    Se però non è di tuo gusto puoi provarla e decretare il suo fallimento, te ne fornirò un'altra.
    Hai a disposizioni tre tentativi per trovare la tua bacchetta, la terza -che ti piaccia o no- sarà quella definitiva.

    code made by zachary, copia e t'ammazzo©
     
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1 replies since 8/11/2019, 21:31   63 views
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