Do you remember that time?

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  1. Brad McNeal
     
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    Edimburgo, Scozia

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    Ravenclaw ✗ Quidditch Player ✗ Dark Arts Addicted
    ▬Brad McNeal▬
    SPEZZAINCANTI

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    Quante possibilità c'erano di beccare durante un brevissimo soggiorno a Londra per cercare lavoro o, meglio, risposte un'ex compagna di scuola che, come lui, aveva la passione spropositata per il Quidditch e che, inevitabilmente per la sua fama, aveva preso un bel posto nella mente del McNeal? Probabilmente una sola, quella. Brad aveva incontrato James per puro caso e, forse, anche per qualche strano scherzo del fato. Qualcuno aveva bussato alla sua porta ma, uscendo sul pianerottolo, l'uomo non aveva trovato né il cameriere che gli portava la colazione, né l'elfo domestico delle pulizie. Si era anzi perso in uno spettacolo incredibile che solo il Natale poteva regalare, per fortuna visto il bassissimo livello raggiunto dalla comunità durante quel periodo. E poi, all'improvviso, quel suono che solo una maldestra come la Kennegan poteva causare. Era da tanto che non la vedeva, anni, ma doveva ammettere che era cresciuta bene. Il Quidditch di sicuro aveva aiutato a tenerla in forma e, ora, la ragazzina impavida ed eccentrica era diventata una donna, probabilmente dalle stesse caratteristiche. Sorrise, alzando il borsone e trovandosi leggermente interdetto per l'eccessivo peso. Essere battitori poteva fortificare, ma per portare tranquillamente il bagaglio di James ci sarebbe voluto un Troll. Comunque, senza farsi notare in leggera difficoltà, Brad salì i gradini che mancavano per arrivare dal pianerottolo al piano vero e proprio dove si trovavano le stanze.
    Faceva piacere essere ricordati; faceva piacere essere ricordati da James Kennegan. Sorrise ancora, soddisfatto di quell'evento che, a quanto pareva, bruciava ancora tanto all'ex Serpeverde. Era stata una mossa geniale, la sua, ma comunque quella partita era andata persa e Corvonero aveva potuto dire addio alla Coppa del Quidditch in quel preciso momento. Un peccato.
    "Beccato."
    Rispose a tono, come aveva fatto lei poco prima. Averle spedito un bolide addosso era stato qualcosa di piacevolmente eccitante. Era una delle giocatrici più forti della squadra avversaria (se non la più forte) e vederla cadere a terra e quindi ritirarsi dal match era stata una sensazione sadicamente bella.
    I due passarono per tutte le stanze, mentre James spiegava come mai si trovasse proprio a Londra. Passarono anche per la numero sei, la stanza di Brad, con la porta ancora socchiusa. Con una veloce sbirciata, McNeal si accorse che non c'era nulla fuori posto di cui preoccuparsi. Solo la scrivania era piena di fogli di pergamena e, effettivamente, disordinata.
    "E quindi siamo vicini di stanza, eh?! La mia è la sei, quella aperta sì."
    Sorrise, lasciando andare lentamente il peso del borsone sul pavimento proprio davanti alla porta numero sette.
    "Spero niente di grave, comunque. Mi ricordo che il mio bolide non ti aveva fatto nulla, alla partita successiva eri già in campo a svolazzare."
    James Kennegan era davvero imbattibile. Non esistevano trucchi per fermarla e toglierla dai Campi da Quidditch. Le scorreva nel sangue, forse anche più di quanto lo facesse notare. Anche Brad amava quello sport e avrebbe fatto i salti mortali per entrare a far parte di una squadra, ma non era stato intraprendente e caparbio come James. Lui si era lasciato rapire dalla volontà del padre e doveva ancora pagarne le conseguenze.
    "Quanto ti fermerai, quindi, qui a Londra?"
    Domandò poi. Le visite al San Mungo potevano essere lente e fastidiose se avesse riportato ferite gravi.
    "Io sono qui per lavoro. Mi sono licenziato dall'attività di mio padre e... Edimburgo mi è troppo stretta. Cercavo qualcosa al Ministero, voglio fare le cose fatte bene, in grande. Ma non è semplice. Poi ho scritto al Professor Vincentius, il Professore di Difesa Contro le Arti Oscure, ricordi? Mi ha risposto con una parola: 'Ilvermorny'. Non so perché mi abbia citato la scuola americana, ma sono venuto qui anche per cercare risposte. Per ora sta andando male."
    Ammise, per nulla sconfortato, ma con lo spirito di chi aveva voglia di continuare le ricerche ancora per molto. Non si sarebbe dato vinto fino a che non avesse trovato il senso di quel messaggio e non si sarebbe dato vinto fino a che il suo sogno non si fosse realizzato. Brad McNeal non era più il dipendente di suo padre, Steve, ma un uomo che aveva da dare alla comunità magica qualcosa e lo avrebbe presto dimostrato.
    "Tu hai idea di che volesse dire?"
    Si interruppe. Sentendo dei passi dietro di lui, Brad si girò e notò che, finalmente, la colazione era arrivata.
    "È per me. - disse facendo poi una breve pausa riflessiva. - Senti. Tu hai già fatto colazione? Se ti va puoi venire un attimo da me così continuiamo un po' la chiacchierata."
    Forse pretendeva troppo, probabilmente la Kennegan aveva bisogno di sistemare i suoi bagagli e di riposarsi un attimo viste le condizioni fisiche. Però ad una colazione non si poteva rinunciare così facilmente.

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