Do you remember that time?

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  1. Brad McNeal
     
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    Edimburgo, Scozia

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    Ravenclaw ✗ Quality Quidditch Supplies Shopkeeper ✗ Dark Arts Teacher
    ▬Brad McNeal▬
    SPEZZAINCANTI

    2OXR

    Leggermente deluso dalla risposta della Kennegan, Brad cercò di sorridere per nascondere il sentimento agli occhi dell'ex compagna di scuola. Avrebbe voluto sapere di più dalle incredibili esperienze di gioco di una celebrità come James, ma doveva aspettarsela quella risposta. Dopotutto gli sportivi non avevano molto tempo a propria disposizione e il poco tempo che avevano lo concedevano alla stampa o alla famiglia. Girare l'America, probabilmente, non era tra le priorità di una battitrice di Quidditch, ma McNeal sperava di ricavare qualche utile informazione sulla scuola statunitense che gli aveva citato il Professor Vincentius. Era un mistero quell'uomo e Brad doveva accettare il fatto che, nemmeno con l'aiuto di James, al momento, non sarebbe riuscito a decifrare quel criptico messaggio che gli aveva mandato grazie al suo gufo. Doveva fare ricerche più approfondite e probabilmente si sarebbe recato alla Biblioteca di Edimburgo per farle, fornita e inevitabilmente vicino casa (casa dei suoi genitori, in realtà). Cercare su quotidiani e su libri di geografia o storia, qualcosa su Ilvermorny non doveva essere poi così complicato, dato che si trattava di una delle più importanti scuole di Magia e Stregoneria, dopo Hogwarts, naturalmente.
    Comunque, McNeal cercò di non farsi vedere deluso da quella risposta e proseguì senza problemi il suo incontro, camminando per il corridoio e aprendo definitivamente la porta della numero sei per far entrare la Kennegan al suo interno. L'aveva fatta accomodare e l'aveva fatta servire - era impossibile rifiutare una ciambella - e le aveva raccontato qualcosa di sé che non pensava di raccontare. Sebbene si trattasse di una ex compagna di scuola, non era così in confidenza con lei. Tuttavia, l'essere cresciuti "insieme" e l'essere ormai diventati grandi aveva fatto passare in secondo piano la rivalità delle due casate e la rivalità delle squadre di Quidditch. Averla vista con la gamba mal ridotta e aver realizzato di avere una bellissima (in tutti i sensi) compagnia al Paiolo, aveva fatto aprire lo Scozzese che incurante della sua vestaglia e delle sue pantofole, aveva addirittura fatto accomodare nella sua stanza una sorta di celebrità sportiva. Poco gli importava di chi fosse James, gli importava del fatto che fosse sua amica e che avesse accettato l'offerta della colazione, sarebbe stato una mancanza inaccettabile altrimenti. Non aveva idea di come sarebbe stata quella settimana con lei, se si sarebbero visti ancora, ma nemmeno ci pensava, per il momento il suo obiettivo era cercare di scoprire il significato del messaggio criptico di Vincentius e, soprattutto, trovare lavoro per cambiare casa e aria. Edimburgo gli stava stretta. Casa McNeal ancora di più.
    "Mi piacerebbe lavorare come Ispettore del Secondo Livello, per il Dipartimento Uso Improprio Arti Magiche. Ma vediamo, i colloqui sono abbastanza serrati."
    Ammise, senza problemi. Era sicuro delle sue capacità e sapeva benissimo che non avrebbe avuto eccessive difficoltà a superare qualsiasi colloquio di lavoro, ma al Ministero la faccenda cambiava. Tra raccomandati e preferenze, i Ministeriali erano diventati sempre più 'una casta' ed entrare a farci parte non era scontato. Brad ascoltò poi l'esperienza di James, sorridendo, rischiando anche di far cadere il succo di zucca che stava bevendo dai lati delle labbra.
    "No, direi che James Kennegan in un ufficio non si può proprio vedere. Mi sa che il tuo molliccio sarebbe identico a quello di Scamander!"
    La Serpeverde era uno spirito libero ed era impossibile pensare di rinchiuderla all'interno di un ufficio a farle firmare fogli, timbrarli e chissà cos'altro di estremamente noioso per quel genere di ragazza. Un molliccio, vicino a lei, probabilmente si sarebbe trasformato in una scrivania piena di fogli, proprio come era successo a Newt Scamander. Le voci della sua stranezza continuavano a circolare ad Hogwarts anche quando lui e James erano studenti. Ma era giusto così, ognuno era fatto a modo proprio e a Brad, onestamente, piaceva la scelta di vita della Kennegan. Viaggiare e cambiare aria poteva farle solo che bene e forse l'avrebbe potuta emulare, così da togliersi il problema del padre, da togliersi il peso del nome della famiglia che portava, ma non faceva troppo per lui. A causa di uno stupido viaggio aveva rotto la bacchetta e non era di certo il migliore degli avventurieri. Forse solo per il Quidditch sarebbe stato disposto a muoversi un po', ma chissà... A quell'età non era certo che tutte le squadre potessero accettarlo, soprattutto dopo così tanti anni di stop senza buoni allenamenti.
    "Sei richiesta, eh James? È un onore allora averti in camera mia."
    Ci scherzò su, osservando la ragazza con attenzione. Era curioso di sapere cosa stesse pensando: non doveva essere comune una situazione del genere per lei.
    I nomi delle squadre elencate dalla battitrice erano importanti, non c'era da sorprendersi, ma Brad stropicciò il naso quando sentì il nome dei Falcons. Da sempre era la squadra che più non sopportava. Adorava le Harpies, invece, per la loro grinta incredibile e i Bats, per le loro scenografie di un altro pianeta.
    "Verrò, se mi inviterai. - disse, lanciando il sassolino. - Ma contro i Montrose Magpies, mi dispiace, tiferò per loro. È la mia fede."
    Era la squadra scozzese più forte di tutti i tempi, era la sua squadra preferita da quando era piccolo ed era la squadra per cui sognava di giocare da sempre, appena aveva cavalcato la prima scopa. Chissà, magari la Kennegan avrebbe giocato per loro e sarebbe diventata la sua giocatrice preferita o, invece, magari sarebbe stata, di nuovo, l'eterna rivale.
    "Però voglio un posto in basso, dove si vede bene tutto il campo!"
    Scherzò poi dopo, sapendo benissimo che i posti in basso erano i più richiesti e i più costosi.
    "E poi mi dovrai presentare a qualche capitano, così da convincerlo a prendermi in squadra con lui."
    Sarebbe stato bello ritornare a calpestare l'erba del campo di Quidditch e cavalcare una scopa. Sarebbe stato bello riafferrare una mazza e giocare come attaccante e difensore per eccellenza. Sarebbe stato bello vincere, come una volta, il premio di miglior giocatore della stagione, nonostante la sconfitta della squadra. Sarebbe stato bello, sì, ma assai difficile. Non sperava di aver convinto James, anche perché era una semplice battuta, ma era inutile negare che in fondo al suo cuore sperava di indossare una divisa da Quidditch un giorno. Un giorno relativamente vicino, perché più passava il tempo più rischiava di farsi vecchio e diventare quindi un possibile intralcio per la squadra.
    "Ma... - si fece di nuovo serio, lasciando il bicchiere sulla scrivania e incrociando le gambe, facendo fare uno strano movimento alla sua vestaglia. - Tornerai presto sui campi o è più serio di quello che vuoi dare a vedere?"
    In un certo senso ci teneva alle condizioni fisiche di James, soprattutto perché ora più che mai voleva vederla giocare. Passò lo sguardo velocemente sulla gamba, come se potesse dirgli la verità, e poi tornò a osservare profondamente gli occhi della Kennegan, verdi, come il colore della casata che portava nel cuore.
    "Se ti serve qualcosa, comunque... Un accompagnatore o non so. Beh, io ci sono, bussa pure alla numero sei ed io ti aprirò, se non sono in giro a cercare di risolvere questo cavolo di messaggio."
    Non voleva sapere se doveva andare al San Mungo, anche se probabilmente era tornata in Inghilterra per quel motivo, né voleva sapere se servissero effettivamente degli accompagnatori, ma voleva solo far sapere alla verde-argento che se voleva un amico poteva contare su di lui, senza paura di essere intervistata dalla stampa o fotografata da giornalisti volenterosi di pubblicare un'ottima foto da prima pagina. Indicò poi il messaggio di Vincentius, che di certo gli avrebbe fatto perdere nottate insonni per molto e molto tempo. Prese un secondo macaron e lo mise in bocca, offrendone un altro alla ragazza che era accanto a lui sul letto. Non avrebbe mai pensato di portare in camera, sul letto, una ragazza vestita solo per... mangiare.

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