[ESPERIENZA 9] - Escape from Last Year

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. James Kennegan
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Negoziante
    Posts
    250

    Status
    OFFLINE
    James Kennegan


    Ricevette il golden ticket in uno dei rari momenti trascorsi nella tranquillità della sua camera, mangiando una ciambella al cioccolato stesa sul letto. Al San Mungo la fisioterapia e la riabilitazione per l’uso della gamba stava procedendo molto bene, James era una paziente determinata e caparbia, e i suoi muscoli anelavano movimento e così il suo corpo allenamento rispondeva in modo più efficace del normale agli esercizi proposti. A quel punto della terapia la sua camminata aveva iniziato a tornare quella di un tempo, con scattanti gambe che si rincorrevano, e soltanto la sera il ginocchio era ancora gonfio di liquido per gli sforzi. Ma a parte questo piccolo dettaglio, che per una come la Kennegan era del tutto trascurabile, andava tutto bene. Si stava premiando per gli sforzi degli ultimi giorni, anche per via dello spreco di energie che dovevano essere reintegrate, con il più classico dei dolcetti. James Kennegan aveva un trittico di cibi irrinunciabili in qualunque stagione: pizza, gelato e ciambelle. Non necessariamente in questo ordine ma per lei riuscire a mangiarli tutti e tre nel giro di una sola giornata consisteva in un traguardo di grande gioia. E si sa, chi ben comincia... il piccolo gufo che portava l’invito la colse in flagrante con la bocca piena della gustosa delizia e in uno stato non proprio presentabile. Il primo istinto fu quello di prendere la posta e accantonarla al mucchio che giaceva da una settimana - aveva risposto solo a sua nonna e a sua madre per dare notizie del suo stato di salute- ma il richiamo del luccichio dell’oro la interruppe. Le donne amano le cose che scintillano e pesino la mascolina Kennegan non era immune a questo fascino. Stava già ponderando se andare o meno a questo ballo quando un messaggio dalla stanza accanto le fece pendere istintivamente per il sì e vergate una rapida e confusa risposta affermativa per il suo mittente. Odiava andare alle feste con un sacco di gente dove non conosceva qualcuno, l’idea di avere nel McNeal un’ancora ferma introno alla quale ruotare era più che sufficiente per colmare i suoi dubbi.

    Vestiti e capelli erano due fattori di cui James Kennegan nella sua vita quotidiana non si era mai preoccupata: con gli allenamenti di Quidditch indossava sempre la divisa della squadra e i capelli erano raccolti in un’alta coda bionda che ormai era diventata un po’ il tratto distintivo della battitrice irlandese. Ma indossare il rosso dei Moose Jaw Meteorite non le sembrava appropriato anche se era capodanno e la divisa le stava tremendamente bene. Riuscì a vincere questo impulso e a indossare per la serata un abito in paiettes e strass argentati in perfetto stile charleston che le arrivava appena sopra le ginocchia per coprire i segni del suo incidente e mascherare ogni traccia di cicatrice, poi, colta in uno slancio da diva del cinema, abbinò a questo un vistoso e appariscente coprispalla in pelliccia bianca, che sembrava essere una vaporosa nuvola appoggiata sulle sue spalle. Le bastò non asciugare i capelli per avere delle onde bionde che ricadevano come boccoli, alcuni più e altri meno, ribelli che le conferivano un’aria frizzante e vivace. A completare il look un paio di scarpe basse in argento, era meglio non mettere i tacchi visto che non camminava ancora benissimo, e sfruttare il suo già alto metro e settantacinque.

    Crack. Falso allarme, nulla di rotto, soltanto l’esito della materializzazione della Kennegan che aveva approfittato della sua conoscenza di New York per apparire in un piccolo e angusto vicoletto dove nessuno avrebbe osservato il vortice di colore che avrebbe accompagnato il suo arrivo. Discretamente in ritardo, quanto basta per farsi desiderare ma non cadere nella cafonaggine, fece il suo ingresso al Woolworth Building, dove esibì il suo invito. La sede del MACUSA era molto differente da quando ci si era recata l’ultima volta, ormai erano trascorsi quasi sei mesi, per ottenere permessi e varie autorizzazioni a giocare in una squadra canadese. Una breve parentesi della sua vita che la Kennegan considerava ormai conclusa, non fosse altro che per il piccolo fastidio al ginocchio che tornava a farsi sentire di tanto in tanto. Ma per ora stava bene. Lo sguardo smeraldino dell’irlandase passò rapidamente in rassegna la folla di invitati che andava facendosi più numerosa all ricerca dell sua ancora. Individuò Brad McNeal nella zona buffet verso la quale si diresse tagliando proprio in mezzo alla sala, incurante di interrompere presentazioni e conversazioni altrui, andando dritta al punto. << Buonasera Brad.>> salutò l’uomo arricciando un sorriso malizioso sulle labbra e lasciando due veloci baci, senza appoggiarsi alla sua pelle perché in uno slancio femminile aveva messo il rossetto, sulle guance del uomo, molto elegante in quella veste. << C’è davvero molta gente stasera, visto qualcuno di tua conoscenza?>> domandò, impicciona e tutt’altro che discreta, non conosceva il concetto di privacy per se stessa e per le altre persone, intercettando lo sguardo del McNeal e seguendolo in un punto indistinto della folla dove però nessun volto suscitava alcunché nella sua memoria. Invece le iridi di smeraldo captarono, per la seconda volta in pochi giorni, il lucente scintillio di bollicine dorate. << Oh, champagne! Vado, arrivo...cioè... torno subito>> impacciata nelle formalità sperava di essere stata compresa dal pover uomo che aveva dovuto sopportare la sua invadenza già dai primi minuti, congedandosi temporaneamente dall’incontro con una piroetta veloce che fece roteare i lunghi fili argentati creando un gioco di scintilli e brillii intorno all’elegante figura della Kennegan. Che si gettò subito sulla fontana di champagne, facendosi aiutare ad estrarre un calice per evitare di fare danni - ne era perfettamente in grado- e sorseggiando subito un generoso sorso prima di rovesciarsi la bevanda addosso. E così il rossetto perfetto era durato giusto una decina di minuti, molto più delle previsioni più rosee della Serpeverde.

    code made by zachary, copia e t'ammazzo©
     
    .
29 replies since 30/12/2019, 18:31   831 views
  Share  
.