Magic wand

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  1. little pickett
     
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    Alchimista
    NON MODIFICARE
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    Mackenzie F. Reed

    16 y.o. - student
    Il Sole era oramai alto nel cielo, quando Mackenzie passò il dorso della mano sulla fronte e sbuffò per la stanchezza; oramai trascinava con sé quei pacchetti pieni da almeno un’ora ed ancora non aveva concluso gli acquisti per poter sperare di cominciare a tornare a casa: nella mano destra reggeva il sacco di carta all’interno del quale vi erano le boccette colme di ingredienti per le pozioni, mentre nell’altra reggeva quelli contenenti gli indumenti comprati al Madama McClan’s. Ricordava ancora la prima volta che aveva messo piede in quella strada così affollata e particolare: per lei, allora, era tutto nuovo e misterioso, i volti dei Maghi che scorgeva al suo passaggio l’avevano lasciata sorpresa ed incantata allo stesso tempo, portandola a chiedersi perché prima di allora si fosse persa tutto ciò.
    Sistemò una ciocca di capelli dietro l’orecchio prima di aprire la porta d’ingresso di Ollivander, negozio di bacchette: l’interno della bottega era esattamente lo stesso rispetto alla prima volta che l’aveva visitato. Attese il suo turno, prima di arrivare al bancone, poggiando per terra i sacchi pesanti per riposare le braccia doloranti; massaggiò il polso destro con la mano sinistra, rimembrando quanto le fosse sembrata buffa, anni addietro, l’idea di dover agitare un’asta di legno a mezz’aria: farlo fu come liberarsi di un peso al centro del petto, assicurandosi di qualcosa -una certezza- di cui non sapeva neanche di aver bisogno di ottenere.
    Sorrise, agitando la testa per tornare con i piedi per terra, quando si accorse che era giunto il suo turno.
    «Buongiorno, sono qui per acquistare una nuova bacchetta: la vecchia purtroppo ha fatto una brutta fine.»
    Piegò la testa d’un lato, mentre con entrambe le mani si appoggiava al bancone sottostante osservando la commessa con sguardo rassegnato; ci era rimasta malissimo, quando Clay le aveva rotto la sua per sbaglio, alla fine delle vacanze estive. Con l’inizio del nuovo anno a Ilvermorny necessitava assolutamente di comprarne una nuova, per cui tornare lì era l’unica opzione plausibile per non arrivare a scuola sprovvista.
    Con un altro sorriso stampato sulle labbra, attese di poter incontrare la sua nuova prediletta.
    Puoi starmi accanto, se lo vuoi, ma non andare via senza nemmeno salutare.
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    hedel anakin crawford

    Quando aveva preso in carico la gestione di Ollivander non si sarebbe mai immaginata di avere a che fare con problematiche che riguardavano la muffa. Muffa. Odiosa sostanza verde che aveva iniziato a crescere silenziosa sotto le bacchette magiche. Se ne era accorta quel giorno quando estraendo una bacchetta di faggio e crine di unicorno da uno scaffale piuttosto in basso aveva trovato la fuliggine verdognola a ricoprirne parzialmente l’impugnatura e la fodera interna della custodia. Il cliente, un brufoloso studente di 11 anni, quasi non se ne era reso conto da tanto era eccitato per quella sua prima bacchetta. Ma era un problema, un problema serio. La muffa poteva intaccare la qualità del legno e conseguentemente delle bacchette. Non poteva permetterlo.

    Ah, e così quel vecchio impostore di Ollivander si è dimenticato, così, casualmente, di menzionare il problema muffa. Ho sempre detto che questo posto ci sarebbe cascato sulla testa prima o poi. E io mi leverò di qui prima che possa accadere.

    L’idea di inginocchiarsi e svuotare il primo ripiano dello scaffale alle sue spalle l’aveva sfiorata per un solo istante poi si era ripresa. Hedel Anakin Crawford non si inchina dinnanzi a niente e nessuno, sopratutto non si sporca le ginocchia di polvere. Tra un cliente e l’altro, in quel periodo la richiesta di catalizzatori aveva raggiunto un picco importante, aveva fatto in modo di convocare nella bottega delle bacchette un paio di elfi domestici che facessero il lavoro sporco. Jynx e Yxnj, questi i loro nomi impronunciabili, non erano entusiasti di essere stati prelevati dal Maniero dei Crawford, ma alla Serpeverde la questione non interessava affatto.

    Schiavismo. Decisamente troppo poco valutato per il suo reale potenziale. Mi ero domandata perché questo si limitasse solo a queste brutte creature. Insomma avrei preferito aver intorno un bel maschio, inferiore, magari da schiavizzare anche sess...

    Le bacchette, insieme con le loro custodie, erano state spostate dalla loro usale ubicazione e riposte con cura nel retro del negozio, quello che chiamava Laboratorio delle Bacchette, dove ogni custodia era stata aperta, controllata e in caso di presenza di muffa ripulita. Intanto il secondo elfo si occupava della pulizia e della rimozione della muffa dallo scaffale. Hedel si domandò da quanto tempo erano collocate in quella stessa posizione tutte quelle bacchette quando il campanello sopra la porta attirò la sua attenzione, distogliendo lo sguardo dal lavoro dei suoi schiavi. « Benvenuta da Ollivander! Io sono Hedel, la Negoziante. Ti chiedo scusa per il disordine odierno...» aveva capito che se voleva gestire un negozio che portasse notevoli profitti e che fosse remunerativo doveva mostrarsi gentile e cordiale, indossando una maschera che nascondesse il suo lato caratteriale che gli altri avrebbero definito come stronza, e così un sorriso invitante era affiorato sul suo viso. « Gliene faccio subito provare una, allora» rispose alle richieste della strega che si era presentata al bancone. Era un momento di tranquillità e per fortuna servire un cliente senza una coda di impazienti avventori rendeva più rilassato scegliere una bacchetta con cura. Dopo aver fatto scorrere lo sguardo sulla pila di bacchette alle sue spalle senza trovare nulla di soddisfacente e dopo che anche quelle sotto il bancone non avevano dato i risultati sperati la Crawford si scusò e si arrampicò lungo una scala che portava al piano sopraelevato, un balconcino con altre bacchette. Tra queste ne selezionò una di Jonker, la cui custodia era fatta di legno di betulla e il nome del fabbricante era stato marchiato a fuoco sulla sommità. Tornò dalla sua cliente « Spero di non averla fatta aspettare troppo. Questa bacchetta è una squisita creazione di Jonker. Si tratta di Nocciolo, Peli di Wampus, 10 pollici, Rigida. +18INT. Il costo è di 26 Galeoni. Ma prima dovrebbe provarla» spiegò alla sua cliente aprendo con una certa solennità l’astuccio ed estraendo il catalizzatore per consegnarlo nelle mani della giovane strega.

    p4Tw05F Benvenuta da Ollivander!
    Puoi anche non rispondere a questa discussione, la bacchetta che sarà registrata avrà le caratteristiche appena elencate.
    Se però non è di tuo gusto puoi provarla e decretare il suo fallimento, te ne fornirò un'altra.
    Hai a disposizioni tre tentativi per trovare la tua bacchetta, la terza -che ti piaccia o no- sarà quella definitiva.

    code made by zachary, copia e t'ammazzo©
     
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1 replies since 10/1/2020, 00:41   78 views
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