Sweetie Monkey

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  1. mad!max
     
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    Max Lynch
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    Se la Burrobirra fosse stata alcolica probailmente Max avrebbe dovuto ammettere di avere un problema con l'alcolismo. Fortunatamente per lei rischiava al massimo che le venisse il diabete, o l'appendicite o nel peggiore dei casi la salmonella. Insomma, cose da niente, sopratutto per qualcuno che lavorava al San Mungo. Non aveva grandi competetenze mediche ma poteva senz'altro determinare in quale reparto spedire un paziente piuttosto che un'altro, e se la riabilitazione degli alcolisti anonimi non era un'opzione percorribile, non le restava che il Reparto Malattie Magiche Comuni, al Secondo Piano, nemmeno uno dei più interessanti a dirla tutta.
    Da quando il padre, nonostante il disappunto di sua mamma, aveva firmato l'autorizzazione per trascorrere i weekend ad Hogsmeade non ne aveva saltato uno, prima per curiosità e senso d'avventura, poi perchè aveva capito che non c'era niente di meglio che fare una scorta di caramelle da Mielandia e trascorrere il resto del pomeriggio ai 3 Manici, con una Burrobirra. Non poteva dire di essere una cliente abituale, ma iniziava a riconoscere il personale di sala e una volta o due la cameriera che l'aveva servita le aveva chiesto se desiderasse il solito. Max era estremamente entusiasta di questa abitudine che stava inizando a sviluppare, capendo anche che non avrebbe mai potuto essere una Thunderbird e che se un serialkiller l'avesse pedinata sarebbe stato in grado di scovare le sue abitudini in meno di una settimana.
    Ma a Max non importava ed era felice con la sua Burrobirra tra le mani.
    Anche le inquietanti teste appese all'entrata che la deridevano con continui insulti e parole poco carine avevano iniziato a diventare un rituale importante della sua routine a Hogsmeade. Rimase perplessa quando le testoline non derisero la sua chioma rossa o il suo abbigliamento, ma stavano commentando le gesta di un "idiota con la scimmia". Perplessa dall'esoticità della frase appena sentita, ma anche interdetta perchè era venuto a mancare il suo rituale, entrò nel locale. Lo scenario che si trovò davanti le avrebbe fatto credere di trovarsi in un sogno, se non fosse che era abbastanza certa di essere sveglia. Una scimmia aveva appena importunata una ragazza. Sembrava al'inizio di una barzelletta ma era la verità. Maxine, spirto da crocerossina attivato, si avvicinò alla povera malccapitata ” Ciao, hey, va tutto bene?” la situazione sembra essere calma e "l'idiota della scimmia" era uscito dal locale non appena aveva recuperato la bestia. "In America non avrebbero permesso a una scimmia di entrare in un locale... ti sei fatta male?" domandò osservando attentamente la fronte della ragazzina, che doveva avere più o meno la sua stessa età, alla ricerca di segni evidenti. Tetano, rabbia... erano solo alcune delle malattie che la Wampus riusciva a collegare all'animale appena visto. "Scusa, io sono Max. Max Lynch. Non era mia intenzione importunarti, in effetti ero qui per una Burrobirra, ma lavoro al San Mungo e... " scrollò le spalle perchè dichiarare di essere un medimag, o di essere in grado di curare delle ferite, era irrealistico e non vero "Deformazione professionale." sorrise, sperando che la ragazza con cui stava parlando non prendesse la sua apprensione per una qualche forma di pazzia. Ecco, non importunava la gente a caso per strada, ne tanto meno era una feticista del sangue. Imbarazzata, cercando di mostrarsi indifferente, iniziò a cercare con lo sguardo un tavolo libero, magari defilato, dove riprendere la sua routine.
    it's M A X - not maxine
     
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6 replies since 15/1/2020, 00:55   164 views
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