Goodbye Black Mamba

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  1. Dean J. Lawrence
     
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    DEAN LAWRENCE
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    Lavorava al Blind Pig da ormai più di un anno e poteva dire di aver visto cose che certi umani potevano soltanto immaginare. O sentirsi raccontare come leggenda metropolitana. Beh, lui avrebbe potuto confermare che tutte le leggende avevano un fondo di verità. Aveva assistito ad una retata degli Auror, che erano rimasti seduti sotto copertura durante tutto lo spettacolo di Ellen, per poi esibire distintivo e arrestare tre maghi sbattendogli la faccia sul tavolo. Aveva visto uomini dal dubbio gusto accompagnarsi con ragazza che avrebbero potuto essere loro figlie, diverse ogni sera che passava. Aveva assistito, proprio davanti ai suoi occhi perché era avvenuto lì sul suo bancone, al traffico illegale di quello che sembrava un uovo di drago e anche allo scambio di qualche tipo di erba non propriamente medica. Avventori avevano rimesso su ogni superficie del locale, dal bancone al pavimento, ma persino sugli sgabelli e sui tavolini della sala ed altrettanti avevano provato ad avere rapporti sulle medesime superfici. C'erano state risse di ogni genere, dalla scazzottato per un commento troppo spinto alla rissa che aveva coinvolto più della metà della sala, con sedie e bottiglie spaccate sulla testa. La vetrina portabottiglie alle sue spalle era stata distrutta, insieme con le bottiglie piene e alcuni bicchieri esposti, almeno 3 volte, e solo nel corso di quell'anno. A san Valentino c'era stato un evento con baci ovunque, a St Patrick non aveva contato la gente vestita di verde o ubriaca, in estate qualcuno aveva allagato il Blind Pig per fare una piscina, a Natale frotte di gente si era riversata in fuga da cenoni con i parenti e a capodanno non ci si riusciva quasi a muovere. Poteva dire di aver visto il meglio e il peggio del locale dalla sua postazione privilegiata, ma non era stato uno spettatore passivo. Aveva fratturato un paio di nocche per tirare un cazzotto a uno che era saltato dietro al bancone cercando di rubare delle bottiglie di whiskey, più di una donna era stata conquistata con passionali baci sopra quel bancone, alcune avevano avuto anche la fortuna di fare un tour privato del magazzino e di un altro tipo di parco dei divertimenti, aveva versato litri di alcol ovunque fuorché in bicchieri, infilato la faccia in prosperosi seni e le mani in profonde tasche per scovare gli ultimi galoeni con i quali far pagare i cocktail.Lavorava al Blind Pig da ormai più di un anno e poteva dire di aver visto e fatto cose che certi umani potevano soltanto immaginare.
    Ma quel giorno era successo qualcosa che mai si sarebbe immaginato di vedere nel locale più malfamato di tutta New York. Era stato Big George a dare per primo la notizia. Era entrato barcollando nel locale, il volto stravolto e il puzzo di birra scadente presa già a ora di colazione, biascicando che Kobe era morto. Nessuno gli aveva creduto e tutti si erano fatti una risata. Poi era stato Fanculo Fred, uno dei peggiori gangster della malavita, a riportare la notizia mentre ancora le risate di prima aleggiavano nella stanza. La certezza di molti aveva iniziato a vacillare. Ellen che aveva iniziato il turno da poco riportò a Dean Lawrence le prime indiscrezioni, voci dell'incidente che c'era stato, coincidenze che sembravano essere tratte da un romanzo del Ghirigoro. Non ci aveva voluto credere, ma sul petto aveva iniziato a sentire l'opprimente peso dell'angoscia. Poi le notizie si erano susseguite, rapide, veloci come i proiettili di una rivoltella. Da semplici voci fuori dal coro, pettegolezzi, si era arrivati tutti a raccontare un'unica versione dei fatti con una costante ben precisa. Il più grande giocatore di Quidditch se ne era andato. L'animo frenetico del Blind Pig, inarrestabile e scorretto nello stile, si era bloccato. Tutti entravano con la faccia sconvolto, lo schiamazzo che faceva da sottofondo ai suoi turni lavorativi si indeboliva a bisbiglio, ogni tanto un singhiozzo interrompeva l'immagine da duro che si erano costruiti negli anni. Dean si muoveva a rallentatore, svolgendo azioni elementari e consuete: ghiaccio, versa l'alcol, mescola, aggiungi lo zucchero, limone, lava il bicchiere, pulisci il bancone, incassa i galoeni, segna il nuovo ordine, ripeti. Ma non era davvero presente a se stesso in quello che faceva, come se il suo campo visivo fosse sfocato e l''unica cosa messa a fuoco fosse l'immagine di Kobe. Non sapeva quanto tempo fosse passato tra la conferma di quella terribile tragedia e l'arrivo di Nathaniel nel suo volto visivo. Forse si erano salutati, forse gli aveva anche sorriso, ma non avrebbe saputo dirlo. L'amico gli ordinò un Villpile, un altro avventore un Rum.
    Annuì, senza dire una parola, voltandosi e preparando i due drink. “ Ecco qui... sono 10 Galeoni FOR+10 per il rum, mentre per te Nate è 12 galoeni FOR+10 . Non devo ricordati di non superare un certo limite perchè questo Villpile è nocivo vero?” avvisò il suo migliore amico, cercando di concentrarsi sui questo evento. Come colto da un'illuminazione il suo sguardo si spostò sulle sedie accanto al Crawford nella speranza di avvistare la più piccola di famiglia, ma il volto di Hedel non si mostrò davanti ai suoi occhi.
     
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6 replies since 27/1/2020, 00:08   160 views
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